Non solo amici

Fantasia, creatività ed un pizzico di originalità, condiscono l'intera storia, scritta dall'autrice. Pure io ho sempre pensato che in un angolo remoto del mondo potesse esistere un nostro sosia, tale da possedere similitudini psicologiche e, nel caso più straordinario, persino fisiche. Forse sono solamente supposizioni basate su ipotesi e calcoli di un DNA che, in base a coincidenze di episodi sociali, potrebbero non essere uniche. Comunque sia, il racconto mi è piaciuto; brava, cara Sartisa, hai perfettamente reso l'idea di ciò che volevi dire.

Bel raccontino veloce da leggere ma da soppesare per benino. Un nostro sosia, che non lo sia solo fisicamente, è probabilmente la persona che ci capirebbe meglio di chiunque altro, con cui ci si comprenderebbe al volo e anche si farebbero apocalittiche litigate. Questo è il motivo, penso, per cui restiamo così affascinati dai gemelli quando noi non lo siamo. Certo un sosia è diverso, non è cresciuto con noi, non condividiamo parenti ma soltanto lineamenti e figura. A quel punto sorgerebbe una domanda: chi di noi è la copia dell’altro?
Personalmente, se trovassi una mia sosia la eviterei, mi darebbe lo stesso disagio di vedere un’altra donna con un vestito uguale al mio. Credo che in questo racconto il discorso sia più profondo, dato che alla fine si rivela un sogno. Il protagonista ha rivelato una certa solitudine, la sensazione di essere incompreso e di non meritare un amico. Nella storia infatti si avverte subito l’empatia e la felicità di un tale incontro, la sicurezza che dà alla sua vita e la delusione che alla fine lo distrugge. La voce dei figli che lo richiama alla realtà gli fa realizzare che era un “brutto sogno”. Tutto il sogno era brutto o solo il suo finale?

Bel racconto breve ma chiaro penso tu abbia reso bene l'idea di ciò che volevi trasmettere attraverso le tue parole.
Mi piace molto l'idea del sosia anche perché ci credo non tanto fisicamente quanto come anima.
Complimenti: )

Un brutto sogno. Sicuramente un vero e proprio incubo se una vita felice e reale con figli, diventa improvvisamente così densa di solitudine da afferrare un nostro sosia tanto avidamente da portarcelo persino a letto.
Cosa c'è di più angosciante (a volte) di noi stessi?
Forte. Mi è piaciuto. Dice, non dice ed esalta allo stesso tempo.

Recensione difficile. Innanzitutto: davvero complimenti. Racconto limpido eppure fuorviante. Veloce come una cometa, ma con una chioma lunga e sfumata. Chi era costui? Non lo sapremo mai. Ma di una cosa possiamo star certi: no, non era un brutto sogno.

Piaciuto, piaciuto, piaciuto. Sinceramente avrei gradito qualche altro particolare e questo dimostra che ero dentro al racconto e avevo bramosia di sapere.
Ho un amico che, ti giuro, è pieno di sosia: nel nostro branco ormai diamo per scontato che lui e tutti gli altri facciano parte di un esperimento governativo segreto, e siano cloni creati artificialmente. Pensa che spesso lui ed i suoi "gemelli" si incrociano e, una volta, fermo in motorino al semaforo fu affiancato da un tassista a lui identico: si guardarono e si sorrisero, ovviamente ognuno pensando "tu sei identico a me!"! Ora gli chiedo su WhatsApp se farebbe sesso con uno dei suoi gemelli…