Elena
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Elena
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Oltre a questo, l' astronomia, pochi conoscono la costellazione della Vipera che i messicani conoscono bene .
Voto 5.
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Suggestivo e poetico il finale, in cui Elena viene trasformata in una costellazione. Per concludere, si tratta di un bel racconto, ma se fosse stato ulteriormente sviluppato, perché meno di 3000 batt. sono davvero poche, magari romanzandolo un po' per colmare quelle piccole lacune che ci sono nella trama e curando altri dettagli della storia in maniera più attenta e approfonda, non sarebbe stato solo bello ma magnifico!
Tante belle cose, Globednatura
Antonio
Voto 4: perché è una "crisalide" di un racconto da cui far uscire una magnifica farfalla: cosa, purtroppo, che per troppa brevità del testo non avviene.
Segnalo un refuso: tra "gruppo di banditi" e "irruppe" c'è una virgola.
Re: Elena
Per un pubblico adulto, io la metterei come la descrizione di un fatto storico mitologizzato in termini magici e magico astronomici.
Scritta in questo modo sarebbe un cammeo!!!
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Un po' troppo ristretto e sempliciotto per dirsi racconto, più una storiella… tipo quelle che si trovano sui libretti con le pagine di cartoncino pesante… adatto ai bambini… anche un po' cresciuti!
Credo di interpretare il pensiero di altri se dico: Attendo altro!
Jacopo
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e non è troppo mitologico, una favola secondo il mio parere un pò
Corta, mi è piaciuta moltissimo, però avrei allungato molto la favola
e poi non avrei finita così semplice, avrei messo un pò di svago tra il maligno e la dolcezza. Il mio voto è 3
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Poteva sicuramente essere sviluppata in maniera più ampia e usando, appunto, un tono pià favolistico/fantastico,
Comunque piacevole da leggere
- Marino Maiorino
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anch'io ho gradito il tuo racconto, come amo tutte le favole.
Quello che mi manca è un perché (dal punto di vista narrativo): favole così, con questo flusso narrativo così scarno, essenziale, sono tipiche di raccolte. Sono poste accanto a molte altre e quindi chi le propone tratteggia le vicende cercando di riassumere il più possibile. Esopo ne mette insieme 400, è normale che siano corte. I Grimm nemmeno si spendono spesso in dettagli.
Ma qui la favola doveva splendere, brillare nella sua unicità, e siccome ha tutti gli ingredienti per farlo, per far sentire al lettore quella "gioia e dolore pungenti come punte di lancia" (cit. a spanne Tolkien), ti invito a provarci.
Ancora grazie per la bella storia!
Racconti alla Luce della Luna
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- Marino Maiorino
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Re: Elena
Al principio del secolo scorso, l'IAU (International Astronomical Union) si riunì e codificò le 88 costellazioni ufficiali dell'astronomia internazionale, quelle riconosciute scientificamente dagli astronomi di tutto il mondo per indicare "a spanne" (visto che la localizzazione precisa degli oggetti celesti si fa con coordinate, come sulla Terra) dove si trova un oggetto celeste.
MA questa suddivisione del cielo in asterismi fu praticamente guidata in massima parte dalla tradizione greco-romana per l'emisfero settentrionale (con qualche piccola aggiunta rinascimentale, come il Delfino, comunque riconducibile in qualche modo a miti greco-romani), e alle successive descrizioni, incluso ottocentesche, degli scienziati europei andati nelle colonie per l'emisfero meridionale (valga l'esempio della Mensa: ispirata al profilo della montagna su Città del Capo, che è piatto come una... tavola, ovvero "mensa" in latino).
Ma ciascuna cultura ha sviluppato i propri asterismi indipendentemente, e questa "Vipera" dovrebbe essere una costellazione tradizionale precolombiana, quindi del tutto aliena all'immaginario occidentale. Nel cielo cinese, ad esempio, le costellazioni non indicano forme, ma dividono il cielo come confini tra lotti di terra.
Persino il cielo immutabile cambia il proprio senso, quando a mirarlo sono gli occhi di esseri limitati come l'uomo.
Un saluto
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Re: Elena
Ciao Marino, ti ringrazio moltissimo per la gentilezza circa la tua ricerca sulla costellazione "Vipera" . Sei stato accurato e preciso nella spiegazione, è interessante aver appreso che ogni cultura guarda, e ha guardato, con i propri occhi, limitati in quanto umani, il cielo che resta magico, affascinante e, come bene hai detto, immutabile. Può essere che Globednatura (come non mi piacciono queste denominazioni che neppure si capisce se sono uomini o donne...), dia una spiegazione circa la vipera menzionata nel suo racconto. Ti saluto caramente e ancora grazieMarino Maiorino ha scritto: ↑09/09/2024, 18:26 Scusa Laura, vedo che Globednatura non risponde ai commenti, quindi propongo una possibile (non ne sono certo) spiegazione per la costellazione della Vipera.
Al principio del secolo scorso, l'IAU (International Astronomical Union) si riunì e codificò le 88 costellazioni ufficiali dell'astronomia internazionale, quelle riconosciute scientificamente dagli astronomi di tutto il mondo per indicare "a spanne" (visto che la localizzazione precisa degli oggetti celesti si fa con coordinate, come sulla Terra) dove si trova un oggetto celeste.
MA questa suddivisione del cielo in asterismi fu praticamente guidata in massima parte dalla tradizione greco-romana per l'emisfero settentrionale (con qualche piccola aggiunta rinascimentale, come il Delfino, comunque riconducibile in qualche modo a miti greco-romani), e alle successive descrizioni, incluso ottocentesche, degli scienziati europei andati nelle colonie per l'emisfero meridionale (valga l'esempio della Mensa: ispirata al profilo della montagna su Città del Capo, che è piatto come una... tavola, ovvero "mensa" in latino).
Ma ciascuna cultura ha sviluppato i propri asterismi indipendentemente, e questa "Vipera" dovrebbe essere una costellazione tradizionale precolombiana, quindi del tutto aliena all'immaginario occidentale. Nel cielo cinese, ad esempio, le costellazioni non indicano forme, ma dividono il cielo come confini tra lotti di terra.
Persino il cielo immutabile cambia il proprio senso, quando a mirarlo sono gli occhi di esseri limitati come l'uomo.
Un saluto
BReVI AUTORI - volume 2
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Daniele Missiroli, Fausto Scatoli, Angela Di Salvo, Francesco Gallina, Thomas M. Pitt, Milena Contini, Massimo Tivoli, Franca Scapellato, Vittorio Del Ponte, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Selene Barblan, Antonella Jacoli, Renzo Maltoni, Giuseppe Gallato, Mirta D, Fabio Maltese, Francesca Paolucci, Marco Bertoli, Maria Rosaria Del Ciello, Alberto Tivoli, Debora Aprile, Giorgio Leone, Luca Valmont, Letteria Tomasello, Alberto Marcolli, Annamaria Vernuccio, Juri Zanin, Linda Fantoni, Federico Casadei, Giovanna Evangelista, Maria Elena Lorefice, Alessandro Faustini, Marilina Daniele, Francesco Zanni Bertelli, Annarita Petrino, Roberto Paradiso, Alessandro Dalla Lana, Laura Traverso, Antonio Mattera, Iunio Marcello Clementi, Federick Nowir, Sandra Ludovici.
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L'Altro
antologia AA.VV. sulle diversità del Genere Umano
Attraverso il concorso "L'Altro - antologia sulle diversità del Genere Umano", gli autori erano stati chiamati a esprimersi sulle contrapposizioni fra identità, in conflitto o meno, estendibili anche a quelle diversità in antitesi fra di loro come il terreste e l'alieno, l'Uomo e l'animale, l'Uomo e la macchina, il normale e il diversamente abile, il cristiano e il musulmano, l'uomo e la donna, il buono e il cattivo, il bianco e il nero eccetera. La redazione cercava testi provocatori (purché nei limiti etici del bando), senza falsi moralismi, variegati, indagatori e introspettivi. Ebbene, eccoli qua! La selezione è stata dura e laboriosa, ma alla fine il risultato è questo ottimo libro.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Furio Bomben.
Contiene opere di: Furio Bomben, Antonio Mattera, Maria Letizia Amato, Massimo Tivoli, Vespina Fortuna, Thomas M. Pitt, Laura Massarotto, Pasquale Aversano, Ida Dainese, Iunio Marcello Clementi, Federico Pavan, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Giorgio Leone, Giovanna Evangelista, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Francesco Zanni Bertelli, Gabriele Ludovici, Laura Traverso, Luca Valmont, Massimo Melis, Abraham Tiberius Wayne, Stefania Fiorin.
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Museo letterario
Antologia di opere letterarie ispirate dai capolavori dell'arte
Unire la scrittura all'immagine è un'esperienza antica, che qui vuole riproporsi in un singolare "Museo Letterario". L'alfabeto stesso deriva da antiche forme usate per rappresentare animali o cose, quindi tutta la letteratura è un punto di vista sulla realtà, per così dire, filtrato attraverso la sensibilità artistica connaturata in ogni uomo. In quest'antologia, diversi scrittori si sono cimentati nel raccontare una storia ispirata da un famoso capolavoro dell'Arte a loro scelta.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Introduzione del Prof. Marco Vallicelli.
Copertina di Giorgio Pondi.
Contiene opere di: Claudia Cuomo, Enrico Arlandini, Sandra Ludovici, Eleonora Lupi, Francesca Santucci, Antonio Amodio, Isabella Galeotti, Tiziano Legati, Angelo Manarola, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Alberto Tivoli, Anna Rita Foschini, Annamaria Vernuccio, William Grifò, Maria Rosaria Spirito, Cristina Giuntini, Marina Paolucci, Rosanna Fontana, Umberto Pasqui.
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La Gara 61 - Ai confini della Realtà
A cura di Massimo Tivoli.
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La Gara 5 - A modo mio
A cura di Pia.
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GrandPrix di primavera 2023 - Vento (a Susette) - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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