Intervista a Dixit
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Intervista a Dixit
ho il piacere di annunciarvi una nuova intervista. Questa volta puntiamo i riflettori su un Autore appassionato alla scrittura fin da bambino, che tiene i piedi sulla Terra e gli occhi rivolti alle Stelle.
È un veterano e collaboratore di questo sito BraviAutori.it, e di NASF dove non solo scrive e coordina ma è perfino personaggio di alcune avventure.
Ha gentilmente accettato di rispondere alla mia inquisizione e perciò sono onorata di presentarvi la vita e i segreti del nostro amico
Mauro Cancian, in arte Ipse Dixit.
1. Ciao Dixit. Hai studiato astronomia e ti sei laureato con una tesi sui pianeti extrasolari; cosa ti ha affascinato per prima, l’astronomia o la fantascienza?
Ciao! Per prima l'astronomia, per quanto ricordo. Ero piccolo e mi piaceva leggere i libri divulgativi scientifici, in particolare quelli sull'astronomia. Leggendo di cose stupefacenti viaggiavo in mondi lontani e incredibili. L'argomento mi ha appassionato così tanto che da grande ho voluto approfondire e ho studiato la materia seriamente.
La fantascienza è arrivata con poco ritardo, con i film e poi con la letteratura, da adolescente. Le due passioni sono legate tra di loro, ovviamente, ci sono meraviglie così grandi nello spazio, che mi sembra impossibile non immaginare qualche avventura in mezzo a esse!
La mia tesi di laurea ha riguardato la ricerca di pianeti extrasolari, una materia così affine alla fantascienza da sconfinare in essa sotto molti aspetti. Quando si parla di pianeti al di fuori del nostro sistema, sembra quasi di poterli visitare e si ipotizzano mezzi di trasporto futuristici e si calcola quanto tempo si impiegherebbe per arrivarci. E naturalmente ci si aspetta di trovare la vita, chissà, magari senza andare troppo lontano, fra le stelle più vicine.
2. Scrivi da molto tempo. Quali sono gli autori che ti hanno appassionato e influenzato?
Scrivo da quando so scrivere, in effetti. Ricordo le poesie sul retro del quaderno in prima elementare. I racconti scritti durante le ore di italiano alle medie, avventure nei luoghi più disparati. E non ho mai smesso.
Gli autori che mi hanno ispirato sono molti, primo fra tutti Isaac Asimov, ho letto decine dei suoi romanzi e molte raccolte. I cicli dell'Impero, della Fondazione, dei Robot e altre chicche in collaborazione con Robert Silverberg, altro autore magnifico, specialmente nei tempi d'oro della fantascienza. Mi hanno insegnato moltissimo sulle saghe e di come si possa ambientare una storia.
Mi ha ispirato anche P. K. Dick, Ubik è il romanzo che preferisco in assoluto. Assurdo e brillante. Ma il primo romanzo di fantascienza che abbia mai letto credo sia stato Missione Aquarius, di Martin Caidin, mi ha portato in un luogo diametralmente opposto allo spazio, sul fondo del mare, mostrandomi come non solo lo spazio racchiuda misteri irrisolti.
Oltre alla space opera, mi sono appassionato di cyberpunk e steampunk. Ho sempre amato l'idea di mondi nuovi, sotto ogni forma e significato. Gli autori sono molti, i più importanti per me sono stati Gibson, Sterling, Rucker. Ho amato Stephenson, perché credo abbia anticipato circa metà delle tecnologie informatiche che usiamo oggi, tra Google Earth, Wikipedia e mondi virtuali. E non voglio dimenticare Stross, quest'ultimo ha trattato la singolarità tecnologica in modo molto interessante.
Successivamente sono passato ad altri generi e ho trovato autori con una ricchezza di linguaggio straordinaria, dal brillante Eco, allo sconcertante Faletti. Ho adorato Rushdie, le sue storie fantastiche sono sempre un'emozione e le consiglio a chiunque. Ma sono moltissimi gli autori che mi piacciono, anche Palahniuk, per le sue storie peculiari e temo potremmo andare avanti parecchio.
E poi ci sono i fumetti. Conosci Tzutomu Nihei? Un autore giapponese che disegna manga fantascientifici un po' estremi. Lo adoro, le atmosfere che crea sono uniche.
3. Il lavoro che fai è di ispirazione o di intralcio per la tua creatività?
Attualmente il lavoro che faccio mi serve per vivere, quindi non è molto d'ispirazione. È andata così.
4. Hai scritto racconti singoli che sono presenti in diverse antologie e riviste, ma anche storie in serie come “Eniss”, “Anello 34” e “La bambola meccanica nella bottega dell’orologiaio”. Quale delle due forme di scrittura preferisci?
Adoro l'idea di riprendere in mano gli stessi personaggi per scrivere altre storie con loro. È un po' come dargli una vita particolare, creare qualcosa che sia più di un momentaneo volo pindarico. È sempre un peccato mettere la parola fine, quando ti sei dedicato alla caratterizzazione di un personaggio che apprezzi e hai costruito una trama attorno a esso.
E poi mi dispiace uccidere gli eroi. Lo scrittore che uccide il proprio personaggio non è chi ne descrive la morte, ma colui che non ne narra più le gesta, una volta finita la storia.
5. Hai composto anche un racconto a quattro mani; quali sono i pro e i contro di scrivere in collaborazione?
Se sei disposto a venire incontro e accettare le idee del tuo collaboratore, allora potrete scrivere qualcosa che piaccia a entrambi. Soprattutto quando le altre due mani sono abbastanza diverse da te, da arricchire il racconto con aspetti che tu non sapresti fornire. Un collaboratore ha in serbo molte sorprese. I contro sono che a volte non avete gli stessi tempi, così i lavori rischiano di languire, o ti ritrovi a dover finire tutto da solo. Anche lo stile può variare molto, farne uno solo è parecchio difficile e occorre revisionare di continuo.
6. Hai mai pensato al romanzo?
Sì, molte volte, ma non ho ancora ottenuto risultati. Ci sto sempre lavorando e prima o poi ce la farò. Penso ci vogliano la storia e lo stile giusti. Di recente ho cambiato il mio stile e voglio migliorarlo. Sto scrivendo un nuovo romanzo e so già a quale editore sottoporlo. Stanno proprio cercando romanzi del genere che sto scrivendo, vedremo come va.
7. La tua produzione letteraria sul sito N.A.S.F. sta diventando leggenda. Sei l’unico autore che ha partecipato a tutte le antologie annuali. Da dove viene tanta fantasia?
Dall'immaginazione irrequieta. L'ispirazione la traggo da dovunque. Ci sono argomenti che ho molto a cuore, come i viaggi nel tempo e le ambientazioni post apocalittiche. Ho scritto per NASF sin dagli esordi perché mi piaceva il progetto e perché era bello far parte della “famiglia”.
A dire il vero quest'anno non ho partecipato… ho avuto altre cose da fare e da scrivere. E ci sono anche i microNasf a cui badare, sono comunque presente.
8. Esatto, sempre su N.A.S.F., sei l’ideatore e il curatore di antologie di micro racconti fantascientifici; è davvero possibile scrivere qualcosa in appena cinque righe?
Sì, è possibile, basta leggere i raccontini sul forum per verificare quanto certi siano anche molto divertenti. I racconti brevi sono quelli che si leggono forse più volentieri, proprio perché sono rapidissimi e per essere apprezzati è necessario che contengano in pochissimo spazio qualcosa di originale. Sono come delle gemme da estrarre in una miniera.
Non siamo gli unici a scrivere mini storie, l'idea non è nuovissima, so che qualcun altro lo fa e lo ha fatto, ma noi abbiamo le nostre regole e i nostri autori. L'idea iniziale che avevo era quella di spingere gli autori a realizzare delle trame super veloci, addirittura in poche parole, ma poi l'iniziativa si è evoluta da sola in 500 caratteri come limite.
E pare sia molto divertente, dato che continuano ad apparire autori nuovi e quelli vecchi non si fermano. Abbiamo pubblicato 5 e-book, sono una montagna di raccontini. Vedremo quando andrà avanti, per ora non vedo significativi cali di entusiasmo, anzi.
9. Sei il protagonista, insieme ad altri amici, di una serie di avventure comiche e surreali denominate “Missioni NASF”. Secondo te la fantascienza può essere divertente?
Douglas Adams ha dimostrato di sì, con la sua Guida Galattica per Autostoppisti, tanto per citare una celebrità. Mi piacerebbe leggerne di più di storie così, fuori di testa. Ogni tanto le trovo. Il Nucleo NASF è il gruppo di autori NASF che, per opera di Riccardo Simone (quale siano nome e cognome non lo sa ancora nessuno), sono diventati i protagonisti di avventure comiche, che hanno lo scopo di divulgare e sostenere la fantascienza. Essere il personaggio di una storia è qualcosa di strano, è come una vita parallela. Per fortuna è comica. Devo ancora procurarmi un i-Bad. Se hai letto le missioni del Nucleo, sai cosa intendo.
(https://www.braviautori.it/nucleo-nasf ... stero.html)
10. Su BraviAutori sei presente fin dall’inizio e fai parte del Consiglio dell’associazione culturale. È un ruolo difficile?
No, in realtà Massimo Baglione è bravissimo a gestire il sito e a noi chiede solo dei consigli ogni tanto. Ha realizzato da zero qualcosa di grande e meritevole. Fatico a essere presente anche su quel sito, ma ogni tanto passo a sbirciare cosa succede.
11. Ti occupi anche di www.sognilucidi.it?
Sì, sono moderatore in quel sito e forum. È un sito che si occupa di Sogni Lucidi, ossia di quei sogni che possiamo controllare coscientemente.
Diventare lucidi in sogno è come svegliarsi, ma rimanendo nel sogno: sai di sognare e puoi controllare quello che succede. Aiutiamo i sognatori a diventare lucidi e discutiamo degli argomenti relativi. È un'esperienza fantastica, tutti dovrebbero provare. Non è facile per la maggior parte delle persone, ma la determinazione porta al successo. Ne vale davvero la pena, è una sensazione unica.
12. Cosa ti ha dato di bello, o di brutto, la scrittura?
Nuovi mondi, nuovi sogni, nuove speranze. Mi ha fatto capire cosa so fare, dove posso andare a parare se ci credo veramente. Di brutto, qualche delusione da parte di editori, ma che ci vuoi fare, sono istruttive.
13. Se potessi scegliere, vivresti cento anni fa nel passato o tra mille anni nel futuro?
Io sono per il futuro, per le meraviglie al di là da venire. Anche lo Steampunk, che è ambientato quasi sempre nel passato, guarda a un futuro alternativo. Mi piace avere una visione ampia del mondo e più andiamo avanti, più le connessioni aumentano. Quindi, futuro!
14. Ti piace molto uno sport in particolare, vero? Non è pericoloso?
Il kayak fluviale. Non è pericoloso, se fatto con la giusta attrezzatura e imparando la tecnica. È divertentissimo e ti mette a contatto e a confronto con la natura. Ti consente di vedere panorami fantastici da posizioni che altrimenti sarebbero impossibili, come da in mezzo un fiume tumultuoso. L'acqua mossa è una danzatrice energica che aspetta la tua canoa per piroettare e saltare con te. Il bello è anche fare il bagno quando ti rovesci, fa tutto parte del divertimento!
Grazie Dixit!
https://www.braviautori.it/dixit.htm
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Re: Intervista a Dixit
Belle risposte, Mauro!
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Re: Intervista a Dixit
Insieme alle cover di NASF è uno dei segreti meglio custoditi.Ida Dainese ha scritto: ↑13/10/2017, 15:48 ... Mi piacerebbe leggerne di più di storie così, fuori di testa. Ogni tanto le trovo. Il Nucleo NASF è il gruppo di autori NASF che, per opera di Riccardo Simone (quale siano nome e cognome non lo sa ancora nessuno)...
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Re: Intervista a Dixit
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Re: Intervista a Dixit
jormungaard ha scritto: ↑16/10/2017, 16:32 Avevo letto dell'intervista a Dixit su Lercio, dal titolo: "Ida Dainese intervista Dixit, ma siccome sfora le 500 battute, la sua intervista viene cestinata."
In omaggio a Dixit e alle sue battute fiscali, in onore a Jormungaard e ai suoi segreti colabrodo, avevo ordinato casse di birra che purtroppo si sono perse in un universo parallelo...
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Re: Intervista a Dixit
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Re: Intervista a Dixit
HAHAHAHAH!!!jormungaard ha scritto: ↑16/10/2017, 16:32 Avevo letto dell'intervista a Dixit su Lercio, dal titolo: "Ida Dainese intervista Dixit, ma siccome sfora le 500 battute, la sua intervista viene cestinata."
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Cosa succede in città? - Sì, è il titolo di una nota canzone, ma è anche la piazza principale in cui gli autori, mossi dal flash-mob del nostro concorso letterario, si sono dati appuntamento per raccontarci le loro fantasie metropolitane.
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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
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