Al teatro degli sconosciuti

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2020.

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Sondaggio concluso il 24/12/2020, 23:00

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FMonti80
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Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da FMonti80 »

Possiamo entrare sempre di più nella vita degli altri, anche se non lo vogliono. Immaginare come siano quelle vite è diventato quasi un passatempo, crudele o divertente; spesso dipende da come usciamo dal confronto.
Può succedere di guardare fuori in una sera qualunque, mentre sento il suono di una sirena e curioso spero non sia un’ambulanza. Quando il suono finisce, resto fisso, per non pensare a niente ma sapendo di aspettare qualcosa.
La mia finestra ha tende bianche e grigie, raccolte a tre quarti da un nastro che le trasforma nelle vele di una barca, al vento. Nel vetro che resta compaiono la ragazza bionda del quarto piano e l’uomo del secondo. Entrambi affacciati; la prima alla finestra, il secondo al balcone del palazzo di fronte.
Non sanno di essere insieme, alla stessa ora. Io sì e sorrido all’idea di custodire il piccolo segreto del quotidiano di altri, sconosciuti, in questi mesi diventati familiari.
Incuriosito e impaziente, chiudo gli occhi per vedere meglio cosa succede, se stasera sarà un gesto nuovo a farmeli conoscere meglio. O forse arriverà qualcun altro ad arricchire la storia.
Lei parla al telefono, Lui discute con la madre, ad ampi gesti. La mano di Lei è tagliente e determinata, quella di Lui disegna cerchi d’aria che, accompagnati verso l’alto, diventano un vortice.
Segna il sentiero del mio sguardo fino a ritrovare la ragazza, mentre abbandona un palmo sulla maniglia di ottone. Avvicina alla finestra anche le spalle, gli occhi si chiudono. Il contatto col vetro raffredda le gote rosse che perdono vigore come l’animo, rassegnato. Succede tutto in poco, mi scuoto per la potenza delle parole di chi ha parlato, dall’altra parte del telefono. Sono dentro una nuova storia, lo dice il brivido che corre lungo la schiena.
La ragazza scompare, la ricordo mentre in primavera curava i fiori, appoggiati al davanzale.
Lui, due piani più sotto, adesso incede deciso, le dita sono unite, il braccio si muove di scatto come alcuni giocattoli della mia infanzia. Temo possa rompere qualunque cosa tocchi, per istinto sono io a fare un passo indietro.
La madre Lo ascolta seduta alla sedia di paglia e accarezza un amico fedele; la fa sentire meno sola di fronte alla furia del figlio. Con un gesto deciso Lui impugna un guinzaglio, il cane lo segue, senza discutere.
Torno due piani più su, ma vedo solo il ricordo malinconico della primavera: i fiori sono appassiti, neri come il buio della stanza senza luce. Vorrei sapere tutto di Lui e di Lei.
Sono fortunato nel custodire il loro segreto non svelato; sorrido deluso, avrei voluto sapere tutto di gesti e parole.
Mentre cerco altro che attiri l’attenzione, il cane da caccia appare in strada, seguito dal padrone con una sigaretta già accesa. Continuo a raccogliere indizi per creare la mia storia. Un autobus di linea alla fermata oscura la scena e rinnova la mia curiosità pungente.
Quando il paesaggio è di nuovo libero, compare la ragazza bionda senza nemmeno avere avuto il tempo di arrotolare al collo una sciarpa rossa. Rincorre l’uomo sul marciapiede, Il cane ne ha già sentito i passi e il profumo. Lei veloce oltrepassa Lui, prima con lo sguardo fiero e le guance, tornate rosso fuoco, annunciano uno schiaffo che lascia il segno.
Mi sento vibrare, la vita mi sta stupendo ancora una volta.
Lei non ha tempo per altro e prosegue la corsa; il cane adesso strattona Lui, dalla parte opposta. Dopo un ultimo tiro veloce ma profondo, la sigaretta scompare spenta sotto la scarpa.
Desidero che Lui la segua. Lei sembra leggermi nel pensiero e dopo qualche metro si ferma, tra le lacrime. Le braccia lungo il corpo finiscono in pugni stretti. Finalmente l’uomo tira il guinzaglio e il segugio da caccia diventa cane da slitta. Tira deciso; è la ragazza bionda a sentire i passi e il profumo, come se i sensi arrivassero sempre prima di tutto il resto. Il corpo li segue fedele, il viso si inarca all’indietro, poi le spalle, il bacino e le gambe. Lei e Lui, poco prima affacciati nelle proprie case si ritrovano l’una davanti all’altro. Gli istanti sembrano durare minuti interi.
Il cane abbaia per vendicare il padrone. Vicini, Lei prova a resistere, le sue mani incontrano il petto di Lui, più forte dei vetri della finestra e il palmo questa volta scivola. Si sfidano col telefono in mano, urlano per scoprire chissà quali storie, custodite da un codice segreto.
Cosa cercano? Chi c’è in quelle conversazioni? Forse un giorno potremo tutti non essere più capaci di parlarci.
Lui le allunga la scatoletta nera, Lei legge ingorda, fino a nuove lacrime che bagnano un sorriso. La sciarpa rossa, nel bacio profondo che segue, si appoggia sulle loro spalle e da sola trova la via per legarli.
Il cane, seduto ai piedi del padrone, mi scopre affacciato e indaga. Intorno la vita scorre ma per me il tempo si è fermato. Non mi allontano, tirato dal mio guinzaglio in direzioni impreviste nelle vite degli altri. Il respiro riprende.
Restiamo io e il segugio, spettatori non paganti al teatro degli sconosciuti.
Marcello Rizza
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Messaggio da leggere da Marcello Rizza »

Ciao, per una volta voglio provare a anticipare gli altri. Ti commento e non ti voto. E ora ti spiego il motivo. Tu scrivi come piace a me scrivere. Ma quel scrivere, quanto meno per ciò che mi riguarda, non "giunge". O si sceglie di farsi leggere da una nicchia di persone o si sceglie di farsi leggere. Il tuo racconto è da leggere tre, quattro, cinque volte, e raccoglierne il giusto succo. A me piace, dovrò più volte leggerlo, lo "indagherò", ma non è immediato. Vorrei che alcuni miei racconti fossero letti e indagati da più persone. Ti stimo ma ti "avviso", conoscendomi e parlando a me stesso, che la semplicità giunge mentre il flusso di parole che in poche righe esplica un universo di concetti affatica. E ora aspetto altri commenti, pur esprimendoti stima da "minoranza". Bravo, coraggioso, cogli con filosofia le conseguenze di un racconto di questo tipo.
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MattyManf
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Re: Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da MattyManf »

Marello Rizza, mi hai preceduto. Ho il tuo stesso problema. Oggi pomeriggio ho scritto una recensione per questo racconto, ma non l'ho ancora postata: sono indecisissimo sul voto da dare e volevo rileggerlo
MattQuagliata
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Messaggio da leggere da MattQuagliata »

Sono alquanto combattuto dalla tua proposta, ma tirando le somme ho scelto di rimanere nel mezzo, anche se il mio voto definitivo sarebbe stato più un 3,5, ma ahimè non ho questa possibilità. Ti spiego meglio.
Mettendo da parte il fatto che il genere non è il mio preferito, ho trovato alcuni pro e contro. Tra i contro, ritengo che parti del testo sono state un pò mal distribuite, alcune descrizioni spezzano in maniera innaturale la narrazione e frammenti di narrazione all'interno di una descrizione sono un pò abbandonati a sè e non credo che funzioni. Tra i pro direi che la storia è scorrevole, senza picchi di genio nè grosse lacune, la scena del ricongiungimento in strada dei due ragazzi mi è piaciuta e il cane come "personaggio" mi ha fatto sorridere.
Sono curioso di leggere tuoi lavori futuri, ciao :D
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MattyManf
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Messaggio da leggere da MattyManf »

OFF:Va bene, questa cosa si sta propagando troppo. Comincio io.

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Molto originale e ben curtato. Ciò che mi colpisce maggiormente è il contorno con cui hai deciso di cingere questa vicenda. Questo spettatore non pagante, che potremmo essere tutti e da cui ognuno, allo stesso tempo, non vorrebbe essere osservato. Eppure, ormai va così, con o senza "scatoletta". Per certi versi ricorda "finestra sul Cortile di Hitchcock
Che dire, mi hai colpito. Bella idea.

Quello che invece mi ha colpito meno è la vicenda in se, quella che c'è nella scatola e a cui manca invece quel sale che il contorno ha in abbondanza. Per questo, mi è davvero difficile votare il tuo racconto: la corince e il quadro vivono su due livelli troppo distanti.

Credo, in ogni caso, che sia un lavoro valido e ben pensato. Complimenti
FMonti80
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Re: Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da FMonti80 »

ciao e grazie a tutti dei commenti! sono molto importanti considerato che é la prima volta che pubblico qualcosa
MattQuagliata
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Re: Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da MattQuagliata »

FMonti80 ha scritto: 20/11/2020, 15:48 ciao e grazie a tutti dei commenti! Sono molto importanti considerato che é la prima volta che pubblico qualcosa
Non c'è di che, sono alle prime armi anch'io
A rileggerti
Mauro Conti
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Messaggio da leggere da Mauro Conti »

Ho dovuto leggere il racconto più volte e devo essere sincero, non riesco a trovare un filo logico, una trama, un'idea di fondo se non un osservatore che "spia" altre persone da lontano, dalla propria finestra. E' tutto molto ingarbugliato e a spezzoni.
Non mi sbilancio per ora, vorrà dire che lo leggerò ancora un altro paio di volte prima di decidere: uno, SE votare e in seconda battuta (soprattutto) come. Per ora mi ha trasmesso molto poco a livello comunicativo. Per ora mi chiamo fuori. :D
Lucia De Falco
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Messaggio da leggere da Lucia De Falco »

Mi sento vicina al narratore, perché in passato anch'io, quando ero una studentessa che studiava ore, dal balcone sbirciavo la vita degli altri, crogiolandomi nelle esistenze più belle ed immaginando di scrivere, un giorno, di alcune storie, magari solo prendendo spunto da alcune situazioni. Secondo me lo scrittore può prendere spunto dalla realtà, sbirciando un po', anche da casa sua. Tu hai rivelato uno dei segreti dello scrittore, hai fatto entrare il lettore nei meccanismi della scrittura e questo trovo che sia originale. La vicenda in sé sembra romantica, forse si potrebbe aggiungere qualcosa, comunque nel complesso il testo è piacevole ed il linguaggio è curato.
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

sarà perché io queste situazioni non le ho vissute e non le vivo, ma non riesco a entrare nella storia come vorrei.
è scritto molto bene, solo un paio di refusi ma sono errori di battitura.
però non porta nulla a me che lo leggo.
pare l'elenco di una serie di situazioni, dove qualcosa viene descritto (abbastanza bene) ma tutto il resto lo devi immaginare.
per ora non voto, devo rileggere
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Marcello Rizza
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Re: Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da Marcello Rizza »

Curioso che a questo racconto, che ha comunque degli spunti interessanti, la maggior parte delle persone attendano a votare. Penso che l'autore debba spiegarsi e invogliare, in un modo o nell'altro, a votare. Per crescere.
FMonti80
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Re: Al teatro degli sconosciuti

Messaggio da leggere da FMonti80 »

Ciao, colgo l'occasione per spiegare quanto spero basti per aiutare a votare. Il racconto è nato dal desiderio di cogliere un breve tempo, pochi minuti e di tentare di trasmettere il coinvolgimento che può esserci nella vita tra sconosciuti. spiare la vita degli altri con mezzi tecnologici è quasi una regola, oggi che la chiusura non offre troppi spunti alla propria. Almeno questo è quello che sento da chi mi circonda.. così la curiosità del guardare può essere una via d'uscita inattesa, per continuare ad emozionarsi, senza troppo ordine perchè l'emozione così mi pare più vera. Però come ho detto è la mia prima pubblicazione perciò sono davvero contento che il racconto vi abbia fatto pensare o venga riletto. per questo vi ringrazio e coglierò ogni suggerimento. Buna serata!
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Mi associo al commento dei più per dire che il racconto, pur se scritto bene, è risultato essere, per me, poco comprensibile. In alcuni punti mi ha ricordato "la finestra sul cortile" il film famoso di Hicthcock, ma solo per lo spiare la vita degli altri. Qui mancano nessi e collegamenti per rendere la storia intrigante.
Simone_Non_é
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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Racconto decisamente interessante e originale dove la quotidianità viene vissuta come opera teatrale, regalando quindi al lettore una nuova visione. Le descrizioni risultano per la maggior parte piacevoli, forse in alcuni punti però interferiscono con il ritmo dell'intera opera. Buona scrittura
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