Single di ritorno
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Single di ritorno
Il forzato fermo mi portò a fare un po’ di conti sulla mia vita, indagine che normalmente evitavo in quanto le tante cose che occupavano le mie giornate facevano da anestetico, mi allontanavano da me stessa.
L’occasione, però, non mi dava scampo, sentivo come non mai un fremito sotto la pelle, una sorta di sottile noia e insoddisfazione che non sapevo come affrontare.
L’aspetto che maggiormente mi causava inquietudine era quello sentimentale.
Era stagnante da ormai troppo tempo e ciò mi procurava una sorta di sensazione da antinferno: sospinta dal vento e sballottata da una parte all’altra.
Non stavo male ma neppure bene, ero così, con molteplici interessi molti dei quali appaganti, altri invece compensatori; servivano per colmare dei vuoti.
Così anche quel giorno, per cercare di allontanare la mente, non trovai miglior occupazione che il computer attraverso il quale avrei avviato ricerche su Internet.
Durante la connessione, su l’home page di Libero, la mia attenzione si fermò su ciò che non avevo mai voluto considerare: un sito specializzato per la ricerca dell’anima gemella.
La pubblicità lampeggiava ammiccante a lato del file di partenza, da dove ogni giorno m’introducevo nel magico mondo virtuale per attingere a notizie d’ogni genere.
Certo, ero informata sul metodo, sapevo che c’era, ma lo avevo sempre ignorato.
Mi ero tolta da un matrimonio ormai stantio, ma il presente non era certo appagante, anzi, a volte, molte volte mi domandavo se non avessi commesso un errore a lasciare il certo che avevo anche se, molto sovente, in quella certezza mi pareva di soffocare, e proprio per ciò non ero più stata capace di rimanerci. Tutto era diventato piatto e senza vita, il dialogo era quasi assente, il sesso, ormai da un bel pezzo, un peso: un frettoloso atto meccanico. L’amore e la passione erano dimenticati, troppo lontani nel tempo. Di ciò che fu era rimasto solo un pallido e sbiadito ricordo. L’ unica cosa che faceva ancora rumore, all’interno di casa nostra, era la televisione. Veramente da spararsi!
A quel vivere, ormai che i figli erano grandi e indipendenti, non avevo più potuto resistere mettendo fine al mio percorso matrimoniale.
Claudio non l’aveva presa troppo bene; si sa come sono gli uomini, a lui poteva andare anche così, con il solito e logorato tran-tran, rallegrato dai vari programmi televisivi ai quali stava con gli occhi appiccicati per quasi tutto il tempo che trascorreva in casa. Ecco, i motivi della fine del matrimonio erano questi, non avevo amanti, neppure lui ne aveva - almeno credo - problemi del genere non ce n’erano mai stati. Ma si sa, non son solo le corna a far tramontare le unioni, anzi, a quanto si dice, a volte fanno da collante; rendono il fedifrago più gentile e premuroso, per quel senso di colpa che, per navigati che si possa essere, un poco affiora nei confronti del coniuge tradito.
Ma a volte, diverse volte, mi pareva di essere caduta dalla padella alla brace. Anche l’attuale situazione non sempre era soddisfacente. Da quando ero entrata nel mondo dei single di ritorno il mio vivere il tempo libero era caratterizzato da una certa superficialità. Mi trovavo sovente con coetanei che, in barba agli anni, si sentivano autorizzati, quasi obbligati, a tornare indietro nel tempo assumendo sovente atteggiamenti da "troppo giovani", con il risultato da sembrare assai patetici. Ciò mi piaceva poco e mi infastidiva molto.
Così, inchiodata in casa dal fastidioso malanno di stagione, esplorai quel mondo sconosciuto.
Davanti ai miei occhi si aprirono moltissime pagine con sopra stampigliate le foto di possibili partner: la maggior parte con foto, ma anche senza, i più riservati senza, solo con la descrizione di provenienza e l’età anagrafica.
Dinnanzi alle molte immagini in mostra, la mia parte bambina emerse tutta. Fui assalita da un’incontenibile risata, non riuscivo a smettere, mi pareva di assistere a uno spettacolo comico.
Alcuni avevano un aspetto tipo necrologio, altri sembravano scappati da casa; ma non tutti… dovetti ammetterlo, ce n’erano anche di veramente niente male, belli e attraenti.
Insomma, un mercato umano ricco di varietà.
Però, a quel punto, dinnanzi a quel carosello di proposte, qualcosa nella mia mente scattò. L’incertezza, che mediamente mi accompagna, fu sostituita da una ferma certezza. No, non avrei fatto parte di quel “catalogo”. Compresi bene che il mezzo proposto non poteva fare per me. Chiusi il sito sul quale mi ero immessa e mai più ci ritornai. Mi sarei impegnata a trovare svaghi più consoni alla mia persona, senza adattarmi a uscite non gradite tanto per riempire il tempo libero. Ero certa, a quel punto, che qualcosa di valido da fare lo avrei trovato. Intanto - aspetto non da poco - mi sentii serena, felice di essere scampata a un qualcosa di non adatto a me. Il tour, sul sito specializzato fu utile, mi aprì la mente. Una forza mi avvolse mentre l’angoscia, stranamente, scomparve. In fondo - pensai - non bisogna forzare le cose. L'amore sarebbe arrivato, se ciò era nel mio disegno di vita.
- Alberto Marcolli
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Commento : Single di ritorno
malanno di stagione esplorai… Dopo stagione ci metterei una virgola
Il racconto è la fotografia delle tante situazioni in cui ci si infila, nostro malgrado, quando la vita coniugale raggiunge l’inevitabile fase di “stanca”, con l’uscita di casa dei figli e l’arrivo della pensione, solitamente del marito. Durante gli anni di intenso di lavoro, pochi si preparano in anticipo per una ripartenza nella nuova vita. Questo spiega l’ozio forzato davanti alla TV, mentre la moglie si vede rivoluzionate le sue abitudini dalla presenza ingombrante di questo uomo che vaga per casa.
Si dovrebbe usare la testa e affrontare la situazione, invece di troncare tutto, con il risultato di cadere spesso dalla padella nella brace.
È il caso di questa coppia che non trova di meglio che separarsi.
Rimasta sola la nostra Signora, come vive la sua ritrovata libertà? Vagando in rete davanti al computer, o frequentando vecchi coetanei, in vena di comportarsi da giovinotti a sessant’anni! Ridicolo.
Tenta, senza successo, anche la via pericolosa dei siti specializzati nel trovare l’”anima gemella”.
Il racconto chiude con una ritrovata speranza per un futuro non ben definito. Ma il ritorno della fiducia basterà a questa Signora per aprire la sua mente e cancellare tutte le angosce?
Lo stile è leggero e scorrevole, di chi sa ben padroneggiare la propria scrittura.
Una considerazione, da lettore, del contenuto.
La chiusura del racconto, con il ritorno a una certa tranquillità interiore, mi è sembrato troppo affrettata. Io ci avrei messo qualche esperienza concreta, magari con uno di quei “belli” del sito di incontri, e dalla sua delusione far sorgere quella forza che l’avvolge, con l’angoscia che, stranamente, scompare.
Certo che questo avrebbe voluto dire allungare di molto il racconto e forse l’autrice non lo voleva.
Voto 4
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Re: Single di ritorno
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Sono attirato dai racconti brevi e questo lo è senz'altro, soprattutto quelli che in poche righe sanno rendere il senso della storia. Ecco qui mi sembra che sia esile l'evento, inteso come il segno di qualcosa che resta. Il punto nodale (l'evento) sarebbe l'accesso al sito specializzato nella ricerca dell'anima gemella che incuriosisce e diverte inizialmente, ma poi scatta la consapevolezza di qualcosa che può sfuggire di mano, si ritorna allora nell'alveo della normalità, l'angoscia scompare, la speranza di un nuvo amore è affidato al… destino. Anche la chiusura andava forse strutturata meglio.
Comunque scrittura fluida e scorrevole.
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La protagonista, per noia, per curiosità, si affaccia su un mondo che le è del tutto estraneo, lo osserva con ironia e distacco, poi conclude che non fa per lei e se ne allontana senza rimpianti. È una donna forte, appagata dalla sua ritrovata serenità, aperta al mondo ma decisa a non scendere a compromessi.
Scrittura lineare e adeguata al tono leggero del racconto, per me è un'ottima prova, Laura.
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Re: Commento
Grazie Marcello per il tuo bel commento e voto. Purtroppo la situazione descritta è anche troppo comune e riporta a esperienze proprie o di amici e conoscenti, pertanto, come dici tu, ci si ritrova, tristemente. E' un peccato che le coppie "scoppino" oramai con così tanta frequenza. Ciò porta poi ad adattamenti che non sempre rendono felici. Beh! Bando ai sentimentalismi... Grazie ancora, ciaoMarcello Rizza ha scritto: ↑05/10/2021, 22:57 Ciao Laura. Ho letto con molto piacere questo racconto perché mi ci sono ritrovato in pieno. Ho detto ad altri, e non smetterò di dirlo, che amo altri tipi di racconti. Cerco tanto la poesia quanto il "fantastico" sia quando leggo che quando scrivo. Ma non sono "cieco", non sono "bigotto", e so riconoscere un buon testo anche se non è nelle mie corde. La tua forza, nel mio "sentire", è che, maledizione, mi hai descritto. È così facile descrivermi? Ma questo è un problema mio. Sto vivendo un rapporto di riconciliazione "esattamente come lo descrivi tu" di una coppia di amici bellissimi che stanno provando a cauterizzare cicatrici profonde. E non parlo delle mie cicatrici, perché già lo fai tu col tuo racconto. Sarò sincero, non tutto ciò che hai esposto l'ho trovato organico, ma non intendo farmi condizionare da uno stile, preferisco immergermi in un mondo. Voto, convintamente, 5.
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Re: Commento
Ciao Roberto, ti ringrazio moltissimo per il tua ottima valutazione e per il generoso voto. Purtroppo, anche se scritto in tono leggero, il racconto riporta a una realtà attuale non delle più allegre...Abbiamo il covid, le restrizioni a cui ci costringono, e la crescente difficoltà a non riuscire a fare durare i rapporti sentimentali. Peccato! Un caro saluto, grazie ancora e, ancora bentornato!Roberto Bonfanti ha scritto: ↑05/10/2021, 21:20 Racconto interessante, anche molto attuale nella premessa. Tante unioni, al giorno d'oggi, finiscono così, senza un motivo scatenante, per esaurimento, diciamo.
La protagonista, per noia, per curiosità, si affaccia su un mondo che le è del tutto estraneo, lo osserva con ironia e distacco, poi conclude che non fa per lei e se ne allontana senza rimpianti. È una donna forte, appagata dalla sua ritrovata serenità, aperta al mondo ma decisa a non scendere a compromessi.
Scrittura lineare e adeguata al tono leggero del racconto, per me è un'ottima prova, Laura.
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Re: Commento
Ti ringrazio molto per aver dedicato il tuo tempo ad aver letto e commentato il mio racconto. Bene che tu vi abbia trovato almeno una scrittura scorrevole. Circa il ne accentato è una svista, certamente l'accento non ci va. A fine gara lo correggerò. CiaoGiovangal ha scritto: ↑05/10/2021, 19:44 neppure lui nè aveva… credo che la è non vada accentata.
Sono attirato dai racconti brevi e questo lo è senz'altro, soprattutto quelli che in poche righe sanno rendere il senso della storia. Ecco qui mi sembra che sia esile l'evento, inteso come il segno di qualcosa che resta. Il punto nodale (l'evento) sarebbe l'accesso al sito specializzato nella ricerca dell'anima gemella che incuriosisce e diverte inizialmente, ma poi scatta la consapevolezza di qualcosa che può sfuggire di mano, si ritorna allora nell'alveo della normalità, l'angoscia scompare, la speranza di un nuvo amore è affidato al… destino. Anche la chiusura andava forse strutturata meglio.
Comunque scrittura fluida e scorrevole.
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Re: Commento
Puoi farlo anche subitoLaura Traverso ha scritto: ↑05/10/2021, 23:48...Circa il ne accentato è una svista, certamente l'accento non ci va. A fine gara lo correggerò.
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Manca però un dettaglio importante: la casa di famiglia a chi va? Perché un conto è auto-commiserarsi in un appartamento di quattro stanze con ampio balcone e vista panoramica, un altro in un monolocale al piano terra o, peggio, nella cameretta della casa di papà e mammà.
Comunque bene ha fatto la protagonista della storia a sfilarsi dalla ricerca dell'anima gemella: potrebbe trovarla, e allora chissà che cosa potrebbe accadere...
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Re: Commento
Ho sorriso con simpatia quando ho letto circa la tua domanda sulla casa di famiglia. Non lo avevo preso in considerazione il particolare... Vero quello che dici però, chiunque sarebbe meno angosciato se fosse in un appartamento con balcone ecc ecc. Grazie anche a te per la bella recensione al mio scritto, per il voto e il tempo dedicato alla lettura, ciaoAndr60 ha scritto: ↑06/10/2021, 11:09 Un racconto ben scritto che descrive minuziosamente come finiscono molti rapporti d'amore: nella noia e nella sopportazione reciproca. E, quando entrambe superano una certa soglia individuale (di solito, della donna), finiscono.
Manca però un dettaglio importante: la casa di famiglia a chi va? Perché un conto è auto-commiserarsi in un appartamento di quattro stanze con ampio balcone e vista panoramica, un altro in un monolocale al piano terra o, peggio, nella cameretta della casa di papà e mammà.
Comunque bene ha fatto la protagonista della storia a sfilarsi dalla ricerca dell'anima gemella: potrebbe trovarla, e allora chissà che cosa potrebbe accadere...
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Lo faccio subito, grazie Massimo, ciao
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Re: Commento
E si, hai ragione Grb, è davvero difficile scegliere, sempre. E dopo aver scelto si spera di averla indovinata... Ti ringrazio per aver letto il mio racconto, per il voto molto ok e per averlo trovato scorrevole e di discreta emotività. Mi piace che tu abbia colto questo ultimo particolare. Era quello che volevo trasmettere; ho voluto affrontare il tema, non da poco, ma senza eccessi. CiaoGrb2016 ha scritto: ↑06/10/2021, 10:42 Ho letto con piacere questo racconto,scorrevole e con una emotività discreta come piace a me!
Avresti potuto scrivere un finale meno rassegnato e prudente:
intuizione e una scelta probabilistica!
Dopo tutto,chi può dire qual'è il modo di scegliere migliore?
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Ti faccio i miei complimenti per questo racconto, molto sensibile e che porta ad una riflessione ben chiara: non accontentarti e non metterti in vetrina, l'amore, quello giusto, non ha bisogno di presentazioni.
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Re: Commento
Grazie Maria per l'analisi perfetta che hai formulato sulla storia da me narrata. Sono d'accordo con te circa la legge di causa ed effetto che citi. Anche io penso che molto dipenda da ciò, da come seminiamo, per intenderci... e poi certo, ci sono eventi che non si possono controllare. Grazie moltissime per aver apprezzato il mio racconto e per il punteggio grande che gli hai assegnato. Mi piace veramente tanto anche questa tua ultima frase " l'amore, quello giusto, non ha bisogno di presentazioni". Grazie ancora, ciaoMaria Spanu ha scritto: ↑06/10/2021, 17:03 Da donna capisco benissimo il pensiero espresso in questo racconto. Spesse volte ci si accontenta troppo pur di non stare soli ed essere rosi dalle paure e dalla solitudine nera, ci si imbatte in personaggi che forse era meglio non conoscere mai. La riflessione finale, inoltre offre una chiara risposta a chi, scetticamente, dichiara che un disegno non c'è. La casualità degli eventi, secondo la mia piccola e umile opinione, non esiste; non posso dire che vi è un entità soprannaturale che controlla ogni cosa, non ne ho nè i titoli nè le prove, ma posso affermare che ad ogni azione corrisponde una reazione, per niente casuale ma piuttosto CAUSALE. Tralasciando il discorso religioso, che reputo sia una cosa molto soggettiva, le conseguenze delle nostre azioni portano ad una serie di eventi concatenati che alcuni chiamano "destino". In parte lo costruiamo noi, in parte sono eventi che non puoi controllare. Un po' come quando si programma un algoritmo, per intenderci. Non mi dilungo sul discorso che magari può risultare stucchevole.
Ti faccio i miei complimenti per questo racconto, molto sensibile e che porta ad una riflessione ben chiara: non accontentarti e non metterti in vetrina, l'amore, quello giusto, non ha bisogno di presentazioni.
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Ps: ti è sfuggita una spaziatura qui:
“L’ unica cosa che faceva ancora rumore, all’interno di casa nostra, era la televisione. Veramente da spararsi!”
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Re: Commento
Ti ringrazio Selene, mi fa molto piacere che il racconto ti sia piaciuto. In effetti avevo modificato il finale, subito dopo averlo postato. Grazie anche per la segnalazione della spaziatura nella frase che hai riportato, per il bel voto e per l'attenta recensione. CiaoSelene Barblan ha scritto: ↑07/10/2021, 12:48 Ciao Laura, ecco premettendo che il genere rosa non è quello che scelgo solitamente quando entro in libreria, leggendo questo tuo racconto non ho provato quella sensazione di “uff, ecco un’altra storia d’amore”. Come dire, ha un che di leggero che lo rende piacevole, come un film. Trovo il testo molto ben calibrato nelle sue parti, molto corretto e scorrevole. Se non sbaglio hai modificato il finale rispetto alla prima lettura che ho dato quando l’hai pubblicato e lo trovo bello. Titolo azzeccato, rimando al titolo messo al punto giusto, giusto equilibrio tra sensazioni piacevoli (divertimento/voglia di amare) e meno piacevoli (malinconia, imbarazzo). Trovo quindi che sia un bel racconto, mi è piaciuto, voto 4.
Ps: ti è sfuggita una spaziatura qui:
“L’ unica cosa che faceva ancora rumore, all’interno di casa nostra, era la televisione. Veramente da spararsi!”
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Re: Commento
Vero quello che dici! Grazie per il pertinente commento e per la lettura del mio racconto, ciaoLetylety ha scritto: ↑07/10/2021, 23:43 Un buon racconto che tratta uno degli argomenti del futuro. Le statistiche dicono che il 25% delle nuove coppie si sono conosciute sul web. E nel futuro prossimo non potranno che aumentare considerando l'evolversi della società. Potresti lasciare lo scritto nel cassetto e riprenderlo tra qualche tempo, inventando la nascita di una nuova coppia. La realtà spesso supera la fantasia.
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Nulla da segnalarti dal punto di vista formale. Forse solo quell'appagante che adoperi una volta di troppo, ma non è nulla di che.
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Re: Single di ritorno
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Re: Commento
Ciao Namio, mi fa molto piacere leggere il tuo commento; tra l'alto molto positivo. Ti ringrazio tanto perché so bene quanta attenzione tu ponga per ogni valutazione che esprimi sui racconti in gara, pertanto la tua opinione mi è particolarmente gradita e tengo sempre conto di ogni tuo suggerimento. Grazie anche per il voto grandissimo che hai dato. Un caro saluto, ciaoNamio Intile ha scritto: ↑09/10/2021, 17:18 È una riflessione su se stessi, sulla fine di un rapporto e infine sul suo significato per se stessi. L'ho trovato equilibrato, ben condotto, dall'inizio fino alla fine, con una chiusa da manuale. Forse avrei speso qualche parola in più sulla decisione di non cercare su di un sito ad hoc l'anima gemella, che poi è il centro del racconto. Ma la chiusa è, mi ripeto, perfetta quindi va bene così. Ciò che perdi in profondità acquisti in rapidità e leggiadria. Il che per un racconto breve è sempre un bene.
Nulla da segnalarti dal punto di vista formale. Forse solo quell'appagante che adoperi una volta di troppo, ma non è nulla di che.
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Re: Commento
Grazie molte anche a te Anto, mi fa piacere che tu abbia letto e commentato il mio racconto, grazie anche per la valutazione espressa. CiaoAnto58 ha scritto: ↑10/10/2021, 23:24 Apprezzo molto la sincerità e la sensibilità con cui è stato scritto questo racconto, seppure tutto resti in superficie, la situazione matrimoniale mi pare abbastanza banalizzata e scontata. Credo che nell'ultimo capoverso non sia stato usato correttamente il congiuntivo, ma si legge piacevolmente.
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Re: Single di ritorno
Direi che no, "dalla padella ALLA brace", ossia da una cosa all'altra... Ma comunque ci sta anche come dici tu, son talmente piccole cose... A parte ciò grazie molte per la tua analisi che condivido assolutamente. Hai colto assai bene l'essenza della protagonista che hai spiegato al meglio. Anche grazie per il voto assegnato e per aver letto il mio racconto, ciaoRobertoBecattini ha scritto: ↑10/10/2021, 23:00 Una riflessione sincera, un racconto minimalista, ben scritto, forse però è "dalla padella nella brace". La protagonista è una donna matura in tutti i sensi, quindi non può che sorridere del mercato virtuale in cui si imbatte nella seconda parte. In effetti il miglior modo di ritrovare l'Amore è amare ciò che si fa o meglio ancora, fare ciò che si ama per stare bene con se stessi, primo passo per stare bene con gli altri.
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Re: Commento
Grazie per il tuo simpatico commento. Sì, certo, avrei potuto dire... ma essendo un "breve" mi sono voluta limitare a quanto ho detto. E poi, le emozioni, dal mio punto di vista, sono state espresse. Sempre "in breve"... Grazie per tutto, per il voto e per il positivo commento. CiaoMacrelli Piero ha scritto: ↑08/10/2021, 6:32 Ottimo il prologo, a.quando il racconto? Scherzi a parte, la prova è buona, formalmente corretta e può anche considerarsi conclusa, ma vorrei vedere cosa succede di altro alla protagonista. L' approccio al web cosa ha provocato? Non hai detto la verità, non tutta e non intendo inconfessabili perversioni, ma emozioni, un po' come i personaggi di Carver.
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E l'identificarsi non dipende dal percorrere lo stesso cammino, ma dall'empatia che si riesce a trasmettere. Purtroppo, per quanto ben scritto, non mi ritrovo in questo brano.
Racconti alla Luce della Luna
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Le radici del Terrore
Antologia di opere ispirate agli scritti e all'universo lovecraftiano
Questa antologia nasce dalla sinergia tra le associazioni culturali BraviAutori ed Electric Sheep Comics con lo scopo di rendere omaggio alle opere e all'universo immaginifico di Howard Phillips Lovecraft. Le ventitrì opere selezionate hanno come riferimento la narrativa "lovecraftiana" incentrata sui racconti del ciclo di Cthulhu, già fonte di ispirazione non solo per scrittori affermati come Stephen King, ma anche in produzioni cinematografiche, musicali e fumettistiche. Il motivo di tanto successo è da ricercare in quell'universo incredibile e "indicibile", fatto di personaggi e creature che trascendono il Tempo e sono una rappresentazione dell'Essere umano e delle paure che lo circondano: l'ignoto e l'infinito, entrambi letti come metafore dell'inconscio.
A cura di Massimo Baglione e Roberto Napolitano.
Copertina di Gino Andrea Carosini.
Contiene opere di: Silvano Calligari, Enrico Teodorani, Rona, Lellinux, Marcello Colombo, Sonja Radaelli, Pasquale Aversano, Adrio the boss, Benedetta Melandri, Roberta Lilliu, Umberto Pasqui, Eliseo Palumbo, Carmine Cantile, Andrea Casella, Elena Giannottu, Andrea Teodorani, Sandra Ludovici, Eva Bassa, Angela Catalini, Francesca Di Silvio, Anna Rita Foschini, Antonella Cavallo, Arianna Restelli.
Special guests: gli illustratori americani e spagnolo Harry O. Morris, Joe Vigil and Enrique Badìa Romero.
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Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gare letterarie stagionali - annuario n° 2 (2019 - 2020)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Roberto Bonfanti, Giampiero, Lodovico, Giorgio Leone, Athosg, Carol Bi, Diego.G, Massimo Centorame, Namio Intile, Alessandro Mazzi, Frdellaccio, Teseo Tesei, Stefyp, Laura Traverso, Eliseo Palumbo, Saviani, Andr60, Goliarda Rondone, Roberto Ballardini, Giampiero, Fausto Scatoli, Sonia85, Speranza, Mariovaldo, Macrelli Piero, Andrepoz, Selene Barblan, Roberto, Roberto Virdo'.
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La Gara 15 - Risorse a piccoli sorsi
A cura di Mastronxo.
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Gara d'inverno 2020-2021 - Una rampa per l'abisso, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 47 - Virus
A cura di Patrizia Chini (con la supervisione di Lodovico).
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