De fallarum orationem
De fallarum orationem
Alcuni vocaboli, essendo inesistenti, li ho accentati dove opportuno.
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La preànfasi implica la anticipazione cutanea delle emògule rettali, estrinsecate in un ambito paradossale poscia casi nevralgici o post-operatori introspezionali tanto quanto una induzione intuitiva dettata dalla parafrasi del subconscio. Premesso che l'antitesi letteraria degenera nelle transaminasi della gnoseologia puberale, si evince che la teoria dell'uomo streptoplasmatico crolla nel baratro esofageo-vescicale. Nel men che non si dica, la prostata inconscia irrorata di cataratta sconfina nella più totale inefficienza psicomotoria (deficit psicosomatico). L'atomo d'idrogeno esemplifica i crateri lunari tanto spasmeoticamente quanto una reazione chimica libera un quanto di energia nella modalità elettromagnetica che denota un classico esempio di un automatismo criptogenetico dell'onda associata a un metabolismo ciclico del plancton espletando attività inibitorie infruttuose sulla soglia di saturazione di un amplificatore operazionale controllato dall'essenza transmolecolare dell'acqua di polipo stagionato compatibile aleatoriamente nonché geneticamente con la frizione aerostatica del pallone partorito dai fratelli Lumière. Premesso ciò, la teoretica aristotelica rispecchia molto fedelmente il connubio della parafrasi colombiano-dantesca sorta nell'intento encomio ecclesiastico della celeberrima tradizione settecentesca. L'austera femminilità, che tende ad imporsi con un atteggiamento, discerne da ogni vocazione et preludio aprioristicamente voluti: complica il parto che vige nelle antiche scritture risalenti alla notte dei tempi. L'homo erectus australopitecus pitecantropo troglotigum est in orationem pueri, licantropeggiando, manifesta sempre più la minor configurazione elettronica con sembianze triangolari stabili; ergo, poscia fellatio ed anche rattatio pallarum fugat sabinarum, deduciamo - con matematica certezza e senza minor ombra di dubbio - che la cellula di natura tanto enigmatica quanto complessa ha una vita biologica relativamente refrattaria (silico-alluminosa). Ricollegandoci al concetto di preànfasi, precedentemente trattato e sviscerato ma, soprattutto, tanto compreso, su codesta base lanciamo la supposta alifatica, azione questa finalizzata alla lotta contro l'estinzione del koala nonché alla salvaguardia dell'ultimo dei moicani. L'Io trascendentale, di chiara visione marxista, si concretizza nell'estremo atto di libertà di Giacomo Ortis alias Leo Pardi; rispecchia burocraticamente - ed ufficiosamente - che il piano regolatore per lo stanziamento dei fondi pro-bonifica Sarno è predestinato dal sacerdote turcomanno don Rino, noto pure con il nome di battaglia Lutero l'implacabile. Accurate ricerche di laboratorio condotte da eminenti personalità, quali il noto astrofisico sassone Frank von Stein - soprannominato Frankenstein - hanno dimostrato che le durate dei rapporti riproduttivi tra scimmia e coniglio e tra giraffa e ippopotamo possono ritenersi pressoché identiche, trascurando le forze elettromotrici indotte dalla variazione del flusso magnetico dovuta al movimento del satellite Luna entro un range di temperatura che oscilla tra i valori di 6,024 tesla e un picco di 1,0974 ohm - valori leggermente arrotondati per semplicità di lettura - atti a controbilanciare un circuito ohmico capacitivo induttivo apoteotico RLC. In virtù della plasmatica espressione “cirillica” verba volant, scripta manent, sgorgogliando conformemente alle normative cosmetiche umanistiche, sconfina sull'iperos uranov, ossia l'iperuranio - intellegibile - tipico di una visione platonica trascendentale di cui l'estro ne è fautore. In questo contesto socioeconomico storico-culturale, gioca un ruolo di fondamentale importanza per le convenzioni dei trattati di Ginevra il fato, onnipresente audacemente e imperterrito, che ci compare "con la tediosa inevitabilità di una stagione non amata"*.
*Citazione dal film "Agente 007 - Operazione spazio" (1979).
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Re: De fallarum orationem
Come "1" ti ho messo "Pessimo".
Libero di modificarlo, purché siano 5, e che le descrizioni siano omologhe a:
1 - non mi piace affatto
2 - mi piace pochino
3 - si lascia leggere
4 - mi piace
5 - mi piace tantissimo
Re: De fallarum orationem
Al "pessimo" ci avevo pensato anch'io, dato che il testo è veramente pessimo, volendo io per primo disabilitare il senso dell'umorismo (ammesso che qui non sia l'unico ad averlo, naturalmente). Tuttavia come voto minimo preferisco l'alternativa "per niente" (in risposta a "ti è piaciuto?"). Pertanto modifico.Massimo Baglione ha scritto: ↑30/06/2022, 15:25 I voti devono essere 5.
Come "1" ti ho messo "Pessimo".
Libero di modificarlo, purché siano 5, e che le descrizioni siano omologhe a:
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2 - mi piace pochino
3 - si lascia leggere
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Re: Commento
Infatti con i vocaboli inventati ho dato un colpo di grazia già in partenza: "una cosa inesistente (preànfasi) comporta una cosa inesistente (... emògule)". Mi pareva giusto che sin dalla prima frase non si dovesse capire nulla Grazie per il tuo commentoFraFree ha scritto: ↑30/06/2022, 18:49 Un testo riuscitissimo! è così infarcito di nonsense che, non sensatamente, mi sono chiesta: che senso può avere questo nonsense? Avendo fatto, poi, un commento più insensato di quanto lo sia lo scritto, mi rispondo: un nonsense al giorno toglie il medico di torno! Ti do un 3 per i neologismi!
Re: Commento
Viva l'humourBravoautore ha scritto: ↑02/07/2022, 13:26 Dal punto di vista semantico
obliterante, il significato trascendentale jetta quello significante.Questo porta a una visione ottimistico surreale apparentemente folle ma sostanzialmente
accettabile se non rivendibile.
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PS E' palesemente falso che "l'Io trascendentale sia di chiara visione marxista"
Re: Commento
Grazie mille per il tuo commento colto. Molto apprezzatoDomenico Gigante ha scritto: ↑09/07/2022, 11:28 Caro Blue! La serietà del tuo lavoro appare inequivocabile. Sebbene si tratti di un trattato sulla fallacia racconta molte verità sul linguaggio. Lo sdoppiamento operato dalla tua ricerca sperimentale tra sintassi formale e semantica contenutistica rende evidentemente chiaro come all'interno di uno stile (in questo caso medico-accademico-retorico) è possibile creare un'ontologia perfettamente funzionante dal punto di vista sintattico ed efficace da quello stilistico, generando una sensazione di senso (un po' come il puffare dei puffi). Evidentemente anche la metafora opera nel creare un senso lì dove senso non c'è, come del resto evidenzia Aristotele. Sembra, dunque, che per comprendere un testo, o il significato di una parola, si abbia bisogno di una ontologia soggiacente. E tale ontologia può essere creata dalla metafora, in congiunzione con sintassi e stile, all'interno di un linguaggio culturalmente dato, contribuendo a produrre senso da una combinatoria, analogia e convenienza dei termini. Pertanto il testo non è materia di mera imitazione, ma di invenzione. In tal senso i mezzi linguistici, per rozzi e ingenui che siano, sono la creazione locale di un'ontologia e di una porzione di conoscenza rilevante ai fini di un determinato universo di discorso. Complimenti!
PS E' palesemente falso che "l'Io trascendentale sia di chiara visione marxista"
Beh, certo che l'Io trascendentale non è di visione marxista, trattandosi di un'insalata di testo che si basa principalmente sulla disconnessione Forse potrà sembrare difficile scrivere un testo così, ma appunto... basta mettere insieme un po' di argomenti, parti del discorso e collegarli senza logica, solo sintatticamente con l'innesto di esagerazioni, invenzioni, aggiunte solo riempitive e inutili precisazioni (ad esempio, qui i millesimi nelle cifre, "sassone" invece di semplicemente "tedesco"... e il "turcomanno", che fra l'altro ricorda la razza di cavallo).
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Re: Commento
Secondo me non è così facile. Richiede cmq una capacità di giocare in modo creativo con il linguaggio e di padroneggiare uno stile.Autore ha scritto: ↑12/07/2022, 11:48 Grazie mille per il tuo commento colto. Molto apprezzato
Beh, certo che l'Io trascendentale non è di visione marxista, trattandosi di un'insalata di testo che si basa principalmente sulla disconnessione Forse potrà sembrare difficile scrivere un testo così, ma appunto... basta mettere insieme un po' di argomenti, parti del discorso e collegarli senza logica, solo sintatticamente con l'innesto di esagerazioni, invenzioni, aggiunte solo riempitive e inutili precisazioni (ad esempio, qui i millesimi nelle cifre, "sassone" invece di semplicemente "tedesco"... e il "turcomanno", che fra l'altro ricorda la razza di cavallo).
Re: Commento
Infatti ho detto che non è difficile, non che è facile. Quindi difficoltà media, almeno secondo me.Domenico Gigante ha scritto: ↑12/07/2022, 12:23 Secondo me non è così facile. Richiede cmq una capacità di giocare in modo creativo con il linguaggio e di padroneggiare uno stile.
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una citazione famosa che crea una storia non storia, che però è piacevole da leggere. Non bisogna mai trascurare le forze elettromotrici, quello è poco ma sicuro.
In bocca al lupo a rileggerti.
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Re: Commento
Grazie mille. Anche tu sei simpatica
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Un'insalata di testo e la costruzione di un discorso assurdo, credo quia absurdum, l'assenza del nonsense nella rivoluzione del non senso, l'assurdità alla ricerca che nell'essenza dell'existentia adocchia la sua ontologia ontica senza trovarla.
Ecco, lo devo ammettere, il non senso lo apprezzo sul limitare della non partecipazione che dimostra una meditazione e sensibilittà fuor dal comune. Pur tuttavia Evitare come Esserci, esserci come realtà apofantica che si realizza nella manifestazione di ogni enunciazione, vera o sbagliata,sensata o meno.
Il non senso abbraccia ogni aspetto istorico della fenomenologia dell'apparire.
Il voto non può che seguire, essere conseguente al mio tuo non discorso, il quale non può esser privo di senso se vuole essere un discorso.
Ad maiorem
Voto altissimo.
La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 27 - Io, frammenti di autobiografie
A cura di Ser Stefano.
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La Gara 53 - Metamorfosi
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Se io fossi... scriverei!
Antologia di opere ispirate dai nostri autori preferiti
Ognuno di noi ha un proprio autore preferito.
Cosa scrivereste se voi foste loro?
O se loro entrassero in voi?
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuliana Ricci.
Contiene opere di: Concita Imperatrice, Angela Di Salvo, Cinzia Colantoni, Daniela Rossi, Amelia Baldaro, Umberto Pasqui, Michela Giudici, Adriano Carrieri, Alma Trucillo, Diego Cocco, Laura Chiabudini, Enrico Arlandini, Franca Cini, Mauro Sighicelli, Flora Lalli, Anna Rita Foschini, Fabrizio Roscini, Maria Rosaria Spirito, Sandra Ludovici, Mauro Cancian, Agata Alleruzzo, Giorgio Leone, Cristina Giuntini, Sashenka, Gloria Dafne Fedi, Rosanna Fontana, Marina Paolucci.
Déjà vu - il rivissuto mancato
antologia poetica di AA.VV.
Talvolta, a causa di dinamiche non sempre esplicabili, uno strano meccanismo nella nostra mente ci illude di aver già assistito a una scena che, in realtà, la si sta vivendo solo ora. Il dèjà vu diventa così una fotocopia mentale di quell'attimo, un incontro del pensiero con se stesso.
Chi non ha mai pensato (o realmente vissuto) un'istantanea della propria vita, gli stessi gesti e le stesse parole senza rimanerne perplesso e affascinato? Chi non lo ha mai rievocato come un sogno o, perché no, come un incubo a occhi aperti?
Ventitrè autori si sono cimentati nel descrivere le loro idee di déjà vu in chiave poetica.
A cura di Francesco Zanni Bertelli.
Contiene opere di: Alberto Barina, Angela Catalini, Enrico Arlandini, Enrico Teodorani, Fausto Scatoli, Federico Caruso, Francesca Rosaria Riso, Francesca Gabriel, Francesca Paolucci, Gabriella Pison, Gianluigi Redaelli, Giovanni Teresi, Giuseppe Patti, Ida Dainese, Laura Usai, Massimo Baglione, Massimo Tivoli, Pasquale Aversano, Patrizia Benetti, Pietro Antonio Sanzeri, Silvia Ovis, Umberto Pasqui, Francesco Zanni Bertelli.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.