Il sapore del caffè

[Mauro Conti]

Che sapore ha il caffè
La domenica pomeriggio
Mentre dalla finestra osservo bambini festanti
Colmi di vita e di gioia
Nell’aria pungente dell’inverno
In un angolo di cortile che fu anche il mio.

Accarezzo con un dito il bordo della mia tazza
Un regalo di molti anni fa
Di una ragazza di cui nemmeno ricordo il nome
Emana un aroma profumato ed intenso
Il vapore si accompagna a tiepidi pensieri.

E mi ritrovo solo, in questo tedioso novembre
Osservando dei bambini stretti nei loro cappotti
A ricordare i freddi umori della mia infanzia
Che han fatto di me quello che oggi sono.

Solo una tazza di caldo caffè a tenermi compagnia oggi
Aggiungo un po’ di zucchero
Lo sorseggio, lo assaporo, ne colgo l’essenza
Candidamente socchiudo gli occhi

Avvolgo la tazza con entrambe le mani e penso
Che la mia vita assomiglia al sapore di questo caffè
Nonostante tutto l’impegno di renderlo dolce
Al palato lascia comunque un fondo di amarezza.

[Gabriele Pecci]

Poesia/riflessione, non male come accostamento il dolce/amaro della vita a quello del caffè. Si mi trovo d'accordo, ma è proprio quella punta di amarezza, il non cogliere mai una assoluta e più totale dolcezza o felicità dalla e nella vita, che ci rende e ci permette di essere vivi. Per essere totalmente felici, dovremmo essere toltalmente avvolti nel presente del momento, perciò fermi, ma se siamo fermi, non siamo vivi. Invece è il tono di amarezza, il tono di tristezza, di infelicità, che ci fa e dà modo di avvicinare e distanziarci, in nostra parte e misura, nuovamente da questo sentimento così totalizzante , quindi mai pienamente soddisfatti, ma sempre in cerca di altre e nuove emozioni da vivere appunto. È una scala di tonalità dolci e amare la vita, proprio come il caffè. Voto 4.

[Mauro Conti]

Grazie Gabriele, vedo che hai colto perfettamente il messaggio, che ho voluto esprime in modo semplice e piuttosto prosaico, che può essere apprezzato o meno. Ciao!

[Gabriele Pecci]

BladeRunner mi pare nel mio commento di avere espresso usando parole differenti lo stesso concetto sicuramente da te poi meglio approfondito. In realtà credo che anche Mauro voleva proprio esprimere ciò che hai detto, per questo ho assegnato un 4.

[Giuseppe Gianpaolo Casarini]

Questo il mio commento alla poesia Il sapore del caffè"Il poeta in solitudine con in mano una tazza di caffè: ne nasce una bella riflessione poetica che muove da un particolare stato d'animo, da delicate immagini del presente, da un melanconico ricordo del passato e da azioni minuziose e da una intima domanda finale". Voto 4

[Mauro Conti]

Ti ringrazio Giuseppe del commento. Anche tu hai colto il messaggio anche se contenuto in un componimento accentuatamente prosaico e sicuramente non più di tanto ricercato (e chi ha detto che non può essere poesia?), ma ti assicuro molto personale e intimo. Un saluto, alla prossima.

[Paola Tassinari]

Deliziosa, per me è deliziosa, non sto a contare le strofe, non guardo i tecnicismi che servono per limare, cantare, musicare, perchè la tua poesia mi ha catturato e stop, per me è una deliziosa immagine, mi par quasi di vedere i tanti giorni in cui osservi dalla finestra, mi vien voglia di dirti questo… metti due bustine di zucchero nel caffè, io faccio così e un'altra cosa che faccio è che mi inondo di profumo dolce, dolce, non mi importa se il barista mi guarda male, se le mie amiche mi dicono che ingrasso, se lascio una scia dolciastra, lo faccio per me per addolcire la vita… non ci crederai ma un po' conta… la tua poesia ricorda quelle di Fortini e della mia amata Vivian Lamarque… ti do 5, son fatta così quando mi innamoro, sia una poesia, un dipinto, un sorriso, un oggetto ecc, non sono strega… secondo me tu hai un animo umile e gentile

[Mauro Conti]

Veramente molto obbligato per il tuo commento Paola. Non ho tutte queste pretese comunque…
Sono veramente contento del fatto che, una poesia tutto sommato semplice come struttura e come lessico, di per se banale, lo riconosco… possa far presa nell'animo delle persone. Di "qualche" persona almeno. Mi accontento di questo.
E con il tuo commento significa che ci sono riuscito. Pertanto, indipendentemente di come proseguirà il sondaggio io mi ritengo già soddisfatto.
Non ha la pretesa di essere una poesia che si collochi nelle raccolte o nelle pubblicazioni prestigiose di questo portale, li troverai altro, ma quello che posso assicurarti è che è stata dettata direttamente dal cuore.
A chi commenta (giustamente) che non ha metrica, non ha rima e l'argomento sia banale, non posso dare torto. Hanno ragione! Ma Bukowsky diceva che "occorre scrivere quello che si sente, non quello che vogliono gli altri". Non so se questo insegnamento possa essermi molto utile in un concorso di poesie, comunque va be, vediamo come va
Ciao!

[Eleonora2]

Un ricordo. Ho ascoltato, nell'opera, il ricordo di qualcuno che, a suo modo, ha lasciato un segno, non con il nome, che nemmeno si ricorda, e l'amarezza della vita non ha cancellato la
traccia di se stessi, con le esperienze che hanno formato il carattere. Questa è un'interpretazione del tutto personale. Ho dato 3.

[Mauro Conti]

...Molto a suo modo...Grazie del commento Eleonora. Un saluto.

[Domenico Gigante]

Caro Mauro! Mi è piaciuta molto. Una poesia "genuina", di un'onesta disarmante. Le immagini sono molto dirette, ma hanno una loro intima nostalgia. E quella triste coscienza che la vita non si può indorare con lo zucchero. Ci lavorerei ancora un po' sopra, perché ripeti alcuni concetti e immagini più volte. Un po' di forbice e filo farebbe bene. Complimenti!

[Mauro Conti]

ciao Domenico, grazie per il commento.
...e vada per la forbice e per il filo, terrò in considerazione il consiglio sicuramente sulle ripetizioni di concetti e immagini.
Sicuramente c'è da lavorarci. In particolare devo cercare di "sgrezzare" il testo molto prosaico in favore di un uso di linguaggio più tecnicamente poetico come già qualcuno ha giustamente segnalato. E' stato un pezzo molto "acqua e sapone" e ho deciso di pubblicarlo cosi' com'è. In ogni caso molto contento che ti sia piaciuto. Alla prossima un saluto.