Gli Svelati
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Re: Gli Svelati
A parte queste comunicazioni di servizio, fatevi sotto con le vostre impressioni circa questa iniziativa che Roberto, con tanto impegno (e tante frustate al sottoscritto) porta fieramente avanti con dedizione e, a mio avviso, successo.
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Re: Gli Svelati
1)
"non ho avuto esperienze mistiche, ma posso dire di aveer incontrato persone buone e pie,"
"aver", con una sola "e".
2)
"Per la prima volta ho visto la luce. Non nel senso che abbia avuto un’illuminazione, che diamine! Non leggete troppi libri religiosi: guardate che fanno male, io ne so qualcosa."
"Non dovete leggere" suona meglio, io dico.
3)
"Un metallo che fa passare informazioni. Insomma, venivo inserita in questa scheda, che finiva in un pannello di comando. Da non credere: io, che sono nata nel fango, mi ritrovavo a viaggiare tra le stelle!"
Si capisce dopo che il pannello di comando era dentro a un missile, ma sarebbe meglio anticiparlo.
Propongo:
"Un metallo che fa passare informazioni. Insomma, venivo inserita in questa scheda, che finiva in un pannello di comando di un razzo. Da non credere: io, che sono nata nel fango, mi sarei ritrovata a viaggiare tra le stelle!"
4) il finale:
Ma allora, a chi sto raccontando la mia storia?
“Sacerdote” di chi?
Renderebbe meglio se scritto così:
Ma allora, a chi sto raccontando la mia storia? ... “Sacerdote”? "Sacerdote" di che?
5) il racconto risulta visivamente composto da blocchi monolitici: andrebbero separati da una riga vuota alcuni paragrafi in più.
Lo avrei proprio voluto dire, a quell'ombra!
Comunque, ci sono molti racconti che, chi da 4, chi da 5, forse uno da 3, mi son piaciuti: "Creatori", "Solo tu e io", "Un portiere di notte", "Una giornata infernale", "Breve vita di Renzo Pilon, matematico", "L'attesa". Solo un paio mi hanno lasciato perplesso, ma non è che si possa piacere a tutti - d'altronde, anche qualcuno di quelli sopra ha trovato uno o due lettori che proprio non l'hanno gradito, ci sta.
Re: Gli Svelati
Bella gara!
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Re: Gli Svelati

Re: Gli Svelati
Re: Gli Svelati
Il valore di un piazzamento così positivo nella classifica di una gara improntata all'anonimato è di certo significativo: qui tutto è strutturato per concentrare l'attenzione sul testo. In questa frase c'è scritto molto.
Purtroppo le due rinunce sono state dovute a ragioni personali impreviste. Siamo un piccolo gruppo ma affiatato e ci sarà sempre attenzione da parte nostra e comprensione dalla vostra, ne sono certo.
Registro il tuo suggerimento sui tempi di gara. È un gap che avevamo già rilevato nella lunga fase di test e che, nonostante le tante ipotesi formulate, non si riesce a migliorare. Quello che è difficile mettere a sistema è il mantenimento dell'anonimato con la rapidità. A dirla così non rende: credimi, davvero difficile.
Per darti un esempio pratico, non sarebbe poi così complicato postare i testi appena arrivano. Ma la finestra dei commenti, se non aperta quando le opere tutte pervenute, consentirebbe l'individuazione del recensore.
Ora c'è un bel po' davanti. Ogni idea al riguardo è benvenuta, abbiamo applicato tante di quelle modifiche proposte da voi che neanche me le ricordo tutte...
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Re: Gli Svelati
Sono convinto di non essere uno scrittore, bensì quel rompiscatole del correttore di bozze - quello con poca fantasia che sta lì a contare accenti, virgole e apostrofi, rovinando la giornata alla maggior parte delle persone.
Comunque, la mia idea: si vuole l'anonimato? Create un login Ombra1,2,3,...n, e fate in modo che gli autori usino quello, così che possano commentare e anche rispondere ai commenti ricevuti: secondo me un minimo di dibattito serve e, perché sia tale, l'autore dovrebbe poter spiegare certe scelte che magari qualcuno gli protesta. A volte basta un po' di contesto per capire qualcosa che altrimenti sfugge.
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Re: Gli Svelati
Brevi quanto? Ti dicono che hai 20 mila battute, ma non vuol dire che devi usarle tutte. Certo, con un limite molto più basso (8.000?), si fa prima a leggere e a commentare, forse anche a scrivere, ma si finirebbe per avere racconti tagliati, mi sa.Xarabass ha scritto: 11/05/2023, 21:42 Io sarei per racconti brevi. Così sono facili da leggere e più veloci.
Prima si raccolgono tutte le recensioni e poi si comincia a pubblicarle.
I voti dovrebbero essere separati e rivelati solo alla fine.
E i tempi brev(i)!
Tra una cosa e l'altra passano 50 giorni e passa la voglia di giocare.
Se fossero tutti pubblicati da "ombra numero qualcosa", si potrebbero pubblicare come arrivano, subito dopo il vaglio della redazione.
Potrebbe aiutare il fatto che vengano recensiti via mail, e le varie recensioni pubblicate poi, più o meno tutte insieme. Ma quanto tempo daresti perché un autore partecipi con un certo ritardo? Se non dai un mesetto almeno, rischi di avere davvero pochi racconti.
E poi, l'ultima recensione quando arriva? C'è caso passi un altro mese. Per dire, sospetto che qualcuno si sia ritirato perché non riusciva a rispettare l'impegno di commentare tutti gli altri racconti (almeno, l'alternativa è che volesse usare il suo racconto per un altro concorso, ma mi pare non sia il caso di Renzo Pilon). Quindi sembra sia difficile che i tempi si possano accorciare granché.
Re: Gli Svelati
Anonimania è "blindata". Non solo viene mantenuto l'anonimato ma, e cosa ben più difficile, si tutela perfino l'Ombra. Nessuno sa di chi è quel testo o quel commento. Il criterio alla base è evitare certe "politiche" che si instaurano nelle gare.
Xarabass ho letto la tua proposta ma credo che il problema venga solo "spostato". In realtà, ciò che di certo manca è il dibattito.
Ora, nel ringraziarvi per la passione e l'interesse che dimostrate verso questa formula innovativa, sulla quale peraltro ha molto investito la direzione con un consistente aggiornamento informatico, vi chiedo un parere: e se lanciassimo una futura edizione con i commenti liberi, ancorché veicolati dal Guru?
Mi spiego: Guru posta commento anonimo Ombra #3, a cui risponde Ombra #9 sempre tramite Guru, e via dicendo.
La debolezza di questa soluzione sta nella necessità di veicolare tramite intermediario che potrebbe trovarsi impegnato 24/24, senza contare inevitabili errori.
Ma se esistesse un "bacino" di raccolta, un indirizzo univoco che anonimizza e rilancia sul concorso, allora sì funzionerebbe.
Signori serve un Gurubot.
Ma spremetevi ancora, magari ci arriviamo.
Grazie.
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Re: Gli Svelati
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Re: Gli Svelati
No, perché alla lunga non resteresti più anonimo.Il_Babbano ha scritto: 11/05/2023, 21:38 Comunque, la mia idea: si vuole l'anonimato? Create un login Ombra1,2,3,...n, e fate in modo che gli autori usino quello...
A ogni iedizione di Anonimania, il Guru assegna un nome ombra diverso a ogni partecipante proprio per garantire lo spirito fondante che sorregge il nome dell'iniziativa.
Non so cos'è queato gurubot, ma dico no a priori ahahah
Re: Gli Svelati
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Re: Gli Svelati
Condivido il pensiero di Massimo. Alla fine battibeccando con questo e con quello, su questo e su quello, si finirebbe col far capire chi si è e addio anonimato. E senza anonimato la gara non avrebbe più ragion d'essere.Massimo Baglione ha scritto: 12/05/2023, 10:22 No, perché alla lunga non resteresti più anonimo.
A ogni iedizione di Anonimania, il Guru assegna un nome ombra diverso a ogni partecipante proprio per garantire lo spirito fondante che sorregge il nome dell'iniziativa.
Non so cos'è queato gurubot, ma dico no a priori ahahah
Quanto al dibattito tra gareggiatori come luogo dove poter anche spiegare il proprio testo, renderlo più comprensibile, io lo trovo condivisibile, ma anche inutile nella fattispecie. Faccio un esempio: io ho partecipato alla gara con il racconto L'attesa, un testo evidentemente metaforico, solo che la metafora non è stata colta da nessuno. Il popolo sotto le mura della mitica città in attesa dell'apertura di porte sempre chiuse, o che forse si apriranno solo per un pugno di eletti, è il popolo dei fedeli di una qualunque religione. Popolo in attesa della salvezza, di essere ammesso a entrare in quel recinto sacro e puro dove si trova ogni bene, quel giardino cinto da mura, il paradiso appunto secondo l'etimo ebraico. Senza sapere da dove poter entrare, e senza sapere come comportarsi di preciso per poter entrare. Ogni comportamento pare infatti valido e giustificativo come il suo contrario. L'unico elemento ad accomunare la gran varietà di popoli e lingue là presenti è la fede, una fede tanto grande da indurli ad attendere tutta la vita in un deserto circondato da montagne, l'attesa, un deserto sterile dove qualcun altro dovrà pensare ai loro bisogni, impegnati solo ad attendere una porta che forse non si aprirà mai perché nessuno di loro sa adoperare il dubbio, nessuno di loro è sfiorato dall'idea che quella città dove bramano di entrare sia disabitata, quindi in realtà non esista. Solo chi non crede, il dubbioso, lo scettico, si porrà qualche domanda in proposito, vedrà la faccenda in prospettiva diversa, come il protagonista, ma sarà additato come strano, come frettoloso, come superbo, come ingenuo, come scettico, come stupido. Quindi la religione e la fede contrapposti al dubbio, alla schepsi, questa è l'attesa.
Ma se io la devo spiegare in un dibattito pubblico la metafora, vuol dire che colla narrazione non mi son fatto capire, e non sono riuscito nell'intento di dire attraverso il mio discorso, non sono stato abbastanza bravo, ho miseramente fallito e dunque va bene quel boh, voto 2; come può essere vero l'esatto contrario, cioé, chi mi ha letto non possedeva la capacità di comprendere, di intravedere una struttura, un ordine dietro le parole, di decifrare una metafora, e quindi sarà portato a scrivere nel commento boh, voto 2.
E siamo al punto di partenza. Ha senso scatenare un dibattito a gara in corso, se il senso è quello di garantire l'anonimato e la santità (intesa come parola rivelata) dei testi narrativi? A mio avviso no.
La gara è aperta a tutti e i testi possono essere d'ogni tipo, come d'ogni tipo è il livello dei partecipanti. Chiaro come il sole, se nella gara siano presenti due o tre cultori del genere fantascienza, saranno questi i racconti più premiati. O se arrivasse magari la nostra Selene, con i suoi racconti carichi di psicologia infantile, non sarebbe compresa, o lo sarebbe solo in parte da uno o due. La platea dei partecipanti non la decide nessuno a priori.
Che venga premiato il racconto migliore è dunque solo un'illusione e bisogna accettarla, nel bene e nel male.
Anonimania nasce per eliminare le persone e mettere in risalto il racconto, quindi la narrazione come evento valido di pe sé. Ma la narrazione valida di per sé la giudicano sempre delle persone, e siamo di nuovo al punto di partenza.
Forse dovremmo smettere di giudicare in termini quantitativi: diecimila battute, ventimila, voto 1, 2, 3, e via discorrendo, commento minimo 200 battute.
Forse anziché pensare in termini numerici, quantitativi, dovremmo ricercare la qualità. Si può essere banali in duecento, duemila o ventimila battute. Si può essere profondi con cento battute. Forse dovremmo smettere di giudicare e iniziare a pensare, diceva un filosofo.
La mia proposta, e so che non sarà accolta perché non lo è stata in passato, è di abbracciare la complessità.
Se non si vuole agire sui commenti, come ho indicato nei mesi scorsi, allora forse si potrebbe agire sui racconti.
Legare la gara a una traccia prefissata, e che non sia quella dei contest di Different Tales, legata a un genere o alla presenza di questo o quel personaggio, di questo o quell'avvenimento, di questa o quella azione, o amenità del genere, ma legata a una trama ad esempio, di volta in volta pensata e decisa dal Guru nei particolari, in modo da garantire l'originalità degli scritti partecipanti e quindi l'anonimato degli autori, e, soprattutto, le capacità tecniche di chi scrive. Oppure stringere la traccia a una particolare tecnica narrativa, di volta in volta decisa, ad esempio la tecnica a tegola, in modo da imporre a chi scrive uno sforzo tecnico e quel modo di scrivere e a chi legge il medesimo sforzo e la contezza di quanto scritto da sé e dagli altri, in modo da premiare la struttura del racconto e non il solito mi piace o non mi piace, da cui mi pare si voglia sempre uscire ma non si trovi mai la strada, perché tutte portano allo stesso punto.
Quindi una traccia e non un racconto libero, ma una traccia che abbia un suo fondamento tecnico.
L'obiezione che in tale modo non parteciperebbe nessuno è valida. Certo, è possibile. Ma potrebbe essere anche uno stimolo in più, a migliorarsi e molti potrebbero lanciarsi.
Complimenti a Il Babbano, dunque. E alla prossima.
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Re: Gli Svelati
Poi "L'attesa" non ha preso solo due, ha preso anche quattro. E il motivo per cui non ha preso cinque è che era una storia nella storia, ma entrambe restavano abbastanza appese. Però, che eri stato bravo, te l'ho detto.
Com'è che tutti vedono solo i voti brutti?
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Re: Gli Svelati
Re: Gli Svelati
Sì, io sono per il miglioramento tecnico. Un po' anche per indole, non posso pensare di restare fermo lì su un punto ma cerco il cambiamento, l'evoluzione credo sia fondamentale per ognuno di noi. A volte mi capita di non leggere più qualche autrice o autore perché già so quello che troverò.
Ma soprattutto storie: è importante ricominciare a scrivere storie, invenzioni pure con personaggi trama inizio fine. Vedo troppo protagonismo in giro. Per me il racconto non deve essere un pretesto, o meglio può esserlo a condizione che diventi tale anche per i lettori.
Sì esatto, l'anonimato è il mezzo non il fine. Pur nell'imperfezione di ogni azione umana, secondo me resta quanto di più vicino all'obiettivo di elevare il racconto nella sua purezza svincolandolo da qualsiasi altra considerazione spuria.
Hanno ragione certamente le Ombre nel manifestare alcuni dubbi in merito ai tempi di questa gara ma è qualcosa di difficilissimo da risolvere se vogliamo tener fermi i criteri di base. Credetemi ci penso e ripenso in continuazione a una soluzione, qualcosa che riempia quelle fasi dormienti, Ma è davvero difficile.
Non dimentichiamo poi che la direzione ha una grande esperienza sia nei rapporti con tutti gli iscritti al sito sia nelle gare e alcune scelte vanno rispettate per il solo fatto che lo sforzo non riceverebbe un adeguato premio in termini di ritorno. A proposito semmai ci fosse bisogno ringrazio ancora una volta Max Baglione per l'assistenza continua nel risolvere e migliorare costantemente il codice alla base di questa gara, che ricordo è stato creato ad hoc.
Speriamo che Anonimania possa continuare. Namio l'idea di una trama strutturata è super. Io avevo proposto inizialmente una idea molto simile, con traccia imposta. E se facessimo una collaborazione e fossi tu a ideare il "sentiero" per la prox edizione?
Amate Ombre riflettete, discutete, proponete. Sono sicuro che prima o poi un percorso nuovo lo apriamo.
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Re: Gli Svelati
Re: Gli Svelati
Poter contare su una presenza consistente, per esempio anche quindici partecipanti, significherebbe più di duecento commenti da postare.
Ombre aiutatemi, tiriamo fuori dal cilindro un'idea per vivacizzare "La Chiamata".
Re: Gli Svelati
Se avete intenzione di apparire con il vostro nome, come già qualcuno mi ha fatto sapere, pls comunicatelo.
A presto.
Re: Gli Svelati
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Re: Gli Svelati
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Re: Gli Svelati
forse è un'idea azzardata ma "la Chiamata" secondo me ha un tempo troppo lungo. Si potrebbe mettere una deadline a 15/20/30 giorni (sparo numeri a caso ovviamente) dalla fine della gara come ultima data per poter inviare i testi, così da poter avere più tempo per inviarli e non rischiare di:
1. far perdere entusiasmo nella gara
2. coinvolgere meno persone perchè magari vorrebbero partecipare ma la fase della chiamata è conclusa.
Riguardo il tema, si potrebbe giocare facendo degli ANONIMANIA diversi e a tema durante tutto l'anno. Magari a inizio anno si potrebbe pubblicare una sorta di Calendario già deciso e studiato, ampliando così il ventaglio di partecipazioni e coinvolgimento. Gli argomenti potrebbero anche essere complessi: magari togliendo il limite di battute ma mettendo, per esempio, come regola l'uso dei tempi (racconti totalmente al passato o al futuro, oppure un excursus di accadimenti giocando molto sull'abilità dello scrittore nell'uso di analessi o prolessi o, qualsiasi altra cosa

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Re: Gli Svelati
I tempi per postare poi, ovviamente non potrebbero essere i medesimi, con problemi di sfalsamento tutti a carico della regia.
Mi pare buona invece l'idea implicita che è possibile ricavare dall'intervento: la separazione. Mi spiego, se i racconti partecipanti vengono divisi in due metà simmetriche, e si fanno votare ai primi i racconti dei secondi, e viceversa, ciò porterebbe a due classifiche a specchio con due vincitori ma nessuna possibilità di tatticismi legati al voto perché nessuno dei partecipanti di ciascuna sezione potrebbe influire sulla classifica personale colla propria decisione. Si avrebbero così due vincitori.
Alla fine della gara i partecipanti delle due classifiche non arrivati primi potrebbero votare il racconto migliore tra i due e quindi il vincitore. Una sorta di elezione di secondo grado, insomma, il cui pregio sarebbe quello di svincolare ulteriormente la valutazione critica del racconto dal suo giudizio o voto.
Un modo, insomma, per attenuare, non dico annullare, i tatticismi di una gara.
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Re: Gli Svelati
Dovete fare qualcosa per il vostro problema.
Comunque, se davvero le cose stanno così, avere due classifiche con due finalisti votati da metà concorrenti per parte, ciascuno presente col racconto nell'altra parte, potrebbe aiutare(anche se verrebbe meno il discorso "leggili e votali tutti". Lo dico, io vorrei leggerli e votarli tutti, come se non partecipassi anch'io, esattamente come ho fatto). E poi il vincitore, al ballottaggio, deciso dagli admin, allora.
Invece, moltiplicare il concorso più di tanto, non va bene: si rischia di avere molti meno partecipanti per edizione, credo.
La Gara 26 - Sulle note di una canzone

















A cura di Nathan.
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GrandPrix d'inverno 2021/2022 - Recitando i miei versi a uno sconosciuto - e le altre poesie








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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
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Stefania Fiorin.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
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Liliana Tuozzo,
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