Il buio che si muove
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Il buio che si muove
Cerchiamo assiduamente qualcosa che sia un nemico o la fine del bosco, anche la morte ci allieterebbe, purché qualcosa succeda.
Io non riesco neanche più a ricordare l’ultima volta che ho sparato contro un nemico. La memoria è diventata un esercizio sterile e fastidioso come la concentrazione, non riesco a fare altro che camminare e tremare, tutti i miei sforzi sono concentrati su queste azioni. I miei compagni non alzano mai lo sguardo dagli aghi che schiacciano, gli occhi gialli e facce grigie sono lo specchio vivente entro il quale ognuno di noi, guardando l’altro, vede se stesso. Solo un suono emerge dalla nebbia che sbiadisce la realtà, dei nitriti lontani accompagnati dal rumore di pesanti cavalcature che attraversava il bosco, le sentiamo adesso come la prima volta, quando eravamo ancora uomini che provavano rabbia o gioia, esseri uomini che sentono la fame e che si accampano davanti a un fuoco, che distinguono la notte dal giorno.
È successo molto tempo fa, non so quanto, so solo che è lontano da questo presente che sembra una cancrena del tempo, una bolla dalla quale non sappiamo uscire.
Eravamo in guerra, come lo siamo adesso, avevamo occupato un villaggio ai margini di questo bosco. Gli abitanti, che avevamo salvato dai rastrellamenti nemici, si fecero da festosi ad allarmati quando sentirono nitrire dei cavalli all’interno delle selva. Pensavamo che fossero altri nemici e quindi corremmo verso il bosco armi in pugno, ma gli abitanti ce lo impedirono.
Non sono i soldati nemici, ci dissero, sono i fantasmi dell’esercito maledetto che si è perso nei boschi centinaia di anni prima. E quella volta, come ogni quaresima, l’esercito maledetto cavalcava nel bosco cercando di uscirne.
Rimanemmo basiti, forse lo stress e la paura avevano fatto impazzire quella povera gente. Un nostro compagno, che adesso marcia con me nel bosco senza che ne ricordi più il nome, disse che conosceva quella leggenda, ritenuta già strampalata in antichità. Dopo la battaglia di Campaldino un esercito ghibellino in rotta si era nascosto in una boscaglia sperando di sfuggire alle violenze dei vincitori. Una famiglia di boscaioli accolse i malconci cavalieri, li sfamò e curò le loro ferite. Ma quando i guelfi, assetaad allarmatti di sangue e vendetta, li scoprirono questi scapparono nel bosco abbandonando la famiglia che li aveva aiutati alla loro furia. Gli abitanti, che intanto tremavano nel sentire quegli zoccoli nel bosco, sostenevano che quei cavalieri fossero stati maledetti per la loro codardia e che la loro condanna fosse quella di vagare in eterno nel bosco.
Naturalmente ridemmo in faccia a quei poveri diavoli affermando che se dei nemici in carne ed ossa, armati di mitra e lanciafiamme, non ci spaventavano non avremmo avuto paura di qualche cretino che si diverte a fare il fantasma nei boschi. Ci lasciammo nel bosco sparando colpi in aria e urlando. Avevamo vinto una battaglia sanguinosa, l’adrenalina era al massimo. Ma i cavalieri non si videro e più tardi neppure l’uscita del bosco. Inizialmente bestemmiammo per il fastidio di essersi persi in un bosco come dei pivelli, ma poi i nostri corpi e le nostre menti si deteriorarono al punto da non sentirci più vivi.
Il tempo è sparito, non esiste più né passato né futuro, solo un presente fatto di ombra e nebbia. Un tonfo rompe una monotonia eterna, uno dei miei compagni si è lasciato cadere per terra. Gli altri lo guardano come lo guardo io, con apatia e senza l’impulso di reagire. Riesce ad alzarsi da solo ma la sua faccia è grigia e i suoi occhi spenti.
- Non sono più vivo, vorrei morire e non provare più nulla, sparatemi vi prego.
Nessuno gli risponde, nessuno fa nulla, ci limitiamo tutti a guardarlo. Avanzando verso di noi le sue scarpe si scompongono come se fossero fatte di cartone bagnato e lui cade di nuovo. Nemmeno ora ci sono reazioni, solo silenzio mentre lo sguardo di tutti è fisso sul nostro compagno caduto che lotta per alzarsi, ma stavolta non ci riesce. I nostri occhi sono come lanterne fioche, non offrono conforto, solo un vacuo senso di impotenza. Lo guardiamo strisciare fino a quando non riesce a mettersi in posizione supina.
- Vi prego…
Le sue mani andando a tastoni trovano la sua pistola ormai coperta di ruggine. Con uno sforzo sconvolgente incolla la canna della pistola alla sua tempia destra, ma la pistola ormai è un ferro vecchio e non può più sparare in quelle condizioni.
- Vi prego…
Poi il buio lo copre come un manto e lui non c’è più, viene inghiottito senza un grido né un lamento. Nelle nostre menti non c'è spazio per l'orrore, la nebbia e il buio che ci circondano bloccano i nostri pensieri e le nostre coscienze, siamo automi di carne che marcisce.
L'ombra si stringe intorno a noi. Alcuni continuano a camminare, io rimango fermo.
Ma mentre i miei compagni avanzano li vedo sparire, prima la nebbia e poi il buio li divora. Guardo le miei mani, puntinate di macchie scure che non sanguinano più. La pelle gialla delle dita è solcata da segni spaventosi, sembra che la mia pelle sia morta da tempo. Adesso sono solo, provo a chiamare i miei compagni ma la voce non esce anche se la gola mi brucia. Tutto intorno c’è solo il rumore del mio respiro affannato, se alzo gli occhi verso l’altro vedo solo qualche ramo sbucare dalla nebbia, la luce del sole non ha la forza per farsi strada. Nella solitudine finalmente la paura mi assale, dopo tanto qualcosa mi scuote. Inizio a correre sentendo i polmoni bruciare, cerco di scappare dal buio, ma questo mi segue come la luce su un palcoscenico. La mia corsa non dura molto, il fisico non mi consente di fuggire oltre. Finisco a terra e un nitrito forte come un tuono scuote l’aria. Non mi muovo, sdraiato per terra sento una vibrazione sorda, irregolare. Poi di nuovo il nitrito, seguito da altri più deboli. Mi alzo aggrappandomi al fucile come se fosse una stampella e zoppicando punto verso il buio un nemico che sento avanzare al trotto, ma non vedo arrivare.
Sento qualcosa che non riesco a capire cosa sia, ma avanzando verso il buio prende sempre di più le connotazioni di un pesante respiro, ma non umano.
Per la prima volta il buio si allontana, li vedo, sono di fronte a me allungati su una linea in vetta a una collina circondata da nebbia e alberi bruni. I cavalieri che avevamo cercato, uomini non più uomini in sella a delle carogne una volta cavalli. Le loro armature nere non brillano più, mentre le loro cavalcature sono avvolte da tessuti, una volta sicuramente sgargianti, ora logori. Rimangono immobili, forse non riescono a vedermi, io imbraccio il mio fucile, ma è arrugginito al punto di non poter funzionare più.
Li vedo scendere dalla collina, seguiti dal buio che sembra volerli divorare, sguainando le armi. Mi vedono, lo so perché il loro obbiettivo sono io. Il mio fucile può essere usato solo come spranga, come avrebbe fatto un alpino in Russia. Loro mi caricano e io gli corro incontro, sperando che possano uccidermi e mettere fine a questo incubo infinito. Un attimo prima dello scontro vedo lo scheletro senza orbite di uno di loro, il ribrezzo però non mi destabilizza, lo colpisco con tutta la mia forza prima che possa caricarmi.
Il cavaliere cade e gli altri scappano verso il buio. Vedo l’oscurità ritirarsi.
La luce ritorna a farsi strada fra i rami degli abeti. Sento di nuovo il dolore, la rabbia e la tristezza. Poi la pace.
- Marino Maiorino
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 830
- Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
- Località: Barcellona
- Contatta:
-
Author's data
Commento
Davvero gradito!
Racconti alla Luce della Luna
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Commento
Marino Maiorino ha scritto: ↑10/07/2023, 14:59 Brano tra il racconto di paura d'auore e il fantastico senza scadere nell'inutile splatter. Tutto è molto equilibrato (e l'equilibrio è la cosa più difficile da raggiungere) dall'inizio alla fine, nella presentazione dei personaggi, nella spiegazione della storia, nella caratterizzazione, nell'ambientazione e nella contrapposizione temporale tra guerra dei partigiani e medio evo.
Davvero gradito!
Ciao Marino,
grazie mille per il commento e per voto. Ho cercato di fare del mio meglio per proporre una storia che sua fantastica ma non un fantasy con i suoi stereotipi.
Buona gara Marino a presto.
Commento
È una buona idea, il racconto è piacevole e
"realista" quel tanto che basta per non svaporare.
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Il buio che si muove
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 737
- Iscritto il: 11/07/2016, 22:53
-
Author's data
Commento
Nella prima frase un refuso evitabile (un compagnia) spezza la poesia che l’autore vorrebbe creare.
L’incipit è ricco di riferimenti sensoriali che riescono a far calare subito il lettore nella scena. Eviterei però la ripetizione di passi/passi.
Anche più avanti concentrazione/ concentrati.
Il senso dell’oppressione è ben reso.
A tratti non è molto comprensibile, anche a una seconda/terza rilettura.
La parte descrittiva è più efficace della parte in cui il buio effettivamente avanza, forse per delle imprecisioni e delle scelte stilistiche.
L’aria di mistero del racconto mi piace e anche il finale aperto. Non riesco però a fare vere ipotesi sul perché, dopo l’attacco dei cavalieri, il protagonista venga “liberato” da questa sorta di maledizione.
Da rivedere secondo me per delle imprecisioni, lo stile però è bello e il racconto scorre bene.
Voto 4
- Fausto Scatoli
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 792
- Iscritto il: 26/11/2015, 11:04
- Contatta:
-
Author's data
Commento
splendida l'idea, ottime le descrizioni, anche a livello emozionale, cosa non facile.
ti premio col massimo dei voti, nonostante ci siano errori da correggere, perché mi ha coinvolto completamente
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Commento
Selene Barblan ha scritto: ↑17/07/2023, 17:05 Bel titolo, attira l’attenzione e invoglia la lettura; mi ha fatto pensare a una trama horror...
Buongiorno
grazie mille per il voto e per il commento, a presto
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Commento
Grazie mille è bello sentir parlare di coinvolgimento. Buona gara.Fausto Scatoli ha scritto: ↑20/07/2023, 20:10 al netto degli errori, che non mancano, questo è davvero un bel pezzo e ti faccio i miei complimenti.
splendida l'idea, ottime le descrizioni, anche a livello emozionale, cosa non facile.
ti premio col massimo dei voti, nonostante ci siano errori da correggere, perché mi ha coinvolto completamente
Commento
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Commento
Grazie mille Anto! Buona gara e buona estate.Anto58 ha scritto: ↑25/07/2023, 10:19 Bel racconto, ricco di supense e di attese dolorose. Lo stile è intimistico, sensoriale, di quelli che ti tirano fuori dalla realtà e ti fanno scivolare lentamente in una sorta di oblio e di pace, seppure la scrittura mantenga sempre la tensione necessaria. Complimenti.
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 756
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Commento
E alla fine il centro narrativo del racconto è proprio la mancanza di vie di fuga. Senza un motivo, senza un perché.
Come punto debole della trama, al contrario, quella tua necessità di collocare temporalmente e fisicamente l'esercito di fantasmi, con quel riferimento alla battaglia di Campaldino. E quella spiegazione sul perché l'esercito era stato dannato. Fossi stato in te queste spiegazioni non le avrei date per mantenere più indefinita la sensazione di straniamento e l'assenza di vie di fuga. Ciò vale anche per l'altro esercito, che a questo punto potrebbe non essere necessario alla storia. Anche il riferimento al fucile adoperato come una spranga come un alpino in Russia riporta il narrato sulla terra, in un luogo e in un tempo particolare. Io avrei lasciato tutto avvolto nella nebbia.
Queste ultime sono tutte sensazioni da lettore e quindi soggettive.
Un ottimo lavoro, Giovanni.
A rileggerti
-
- rank (info):
- Foglio bianco
- Messaggi: 14
- Iscritto il: 15/08/2023, 13:35
-
Author's data
Commento: Il buio che si muove
*commento corretto dopo l’avviso di Massimo Baglione
- Massimo Baglione
- rank (info):
- Site Admin
- Messaggi: 9665
- Iscritto il: 11/04/2007, 12:20
- Località: Belluno
- Contatta:
-
Author's data
Re: Il buio che si muove
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
- Alberto Marcolli
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 304
- Iscritto il: 08/05/2018, 18:06
-
Author's data
commento : Il buio che si muove
un compagnia costante
il buio lo compre
vede se stesso
assetatati di sangue
da festosi a allarmati - da festosi ad allarmati
ma la pisola ormai è un ferro
il buio lo compre come
o le miei mani
verso l’altro vedo
- - -
“nostri passi, non ci abbandona mai. Gli aghi sui quali ci trasciniamo si rompono arresi al nostro passaggio, ormai ci conoscono bene dato che è tanto che i nostri passi” - passi – passaggio – passi
“la concentrazione, non riesco a fare altro che camminare e tremare, tutti i miei sforzi sono concentrati” - - concentrazione - concentrati
“rompono arresi al nostro… preferisco – rompono, arresi al nostro
“gioia, esseri uomini che sentono… preferisco - gioia, esseri che sentono…
“che si diverte a fare” - - diverte o divertiva? A me suona meglio divertiva
“essersi persi in un bosco come dei pivelli,” preferisco - essersi persi come dei pivelli,
“non c'è spazio per l'orrore, la nebbia e il buio…” preferisco - non c'è spazio per l'orrore. La nebbia e il buio…
“sono di fronte a me allungati” – preferisco - sono di fronte a me, allungati
Commento
Concordo con Selene Barbian sulla frase finale – “ Poi la pace.” Non dico di dare una vera spiegazione, ma un’azione, uno sparo, un fulmine… potrebbero meglio chiudere il racconto.
I refusi sono molti (troppi), ma la storia mi piace. Per la punteggiatura è questione di gusti ma in alcuni casi sarebbe proprio necessaria.
Voto 4
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Il buio che si muove
grazie mille per avermi letto e soprattutto per i tuoi suggerimenti.
Purtroppo il problema dei refusi mi segue malgrado io cerchi di evitarli, posso garantirti che il mio non è lassismo. Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta, sistemerò tutto.
Grazie ancora
-
- rank (info):
- Correttore di bozze
- Messaggi: 338
- Iscritto il: 13/10/2021, 17:38
-
Author's data
Re: Il buio che si muove
-
- rank (info):
- Pubblicista
- Messaggi: 51
- Iscritto il: 27/03/2019, 22:45
-
Author's data
Commento
In ogni caso a me il racconto è piaciuto molto. La cosa che più ho apprezzato è stata l'atmosfera che hai saputo creare: immergendomi nella lettura mi è sembrato di essere lì e di vivere la scena in prima persona.
Ottimo, un bel lavoro!
Il Bestiario del terzo millennio
raccolta di creature inventate
Direttamente dal medioevo contemporaneo, una raccolta di creature inventate, descritte e narrate da venti autori. Una bestia originale e inedita per ogni lettera dell'alfabeto, per un bestiario del terzo millennio. In questa antologia si scoprono cose bizzarre, cose del tutto nuove che meritano un'attenta e seria lettura.
Ideato e curato da Umberto Pasqui.
illustrazioni di Marco Casadei.
Contiene opere di: Bruno Elpis, Edoardo Greppi, Lucia Manna, Concita Imperatrice, Angelo Manarola, Roberto Paradiso, Luisa Gasbarri, Sandra Ludovici, Yara Źagar, Lodovico Ferrari, Ser Stefano, Nunzio Campanelli, Desirìe Ferrarese, Maria Lipartiti, Francesco Paolo Catanzaro, Federica Ribis, Antonella Pighin, Carlotta Invrea, Patrizia Benetti, Cristina Cornelio, Sonia Piras, Umberto Pasqui.
BReVI AUTORI - volume 1
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Fausto Scatoli. Giorgio Leone, Annamaria Vernuccio, Luca Franceschini, Alphaorg, Daniel Carrubba, Francesco Gallina, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Giuseppe C. Budetta, Luca Volpi, Teresa Regna, Brenda Bonomelli, Liliana Tuozzo, Daniela Rossi, Tania Mignani, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Ida Dainese, Marco Bertoli, Eliseo Palumbo, Francesco Zanni Bertelli, Isabella Galeotti, Sandra Ludovici, Thomas M. Pitt, Stefania Fiorin, Cristina Giuntini, Giuseppe Gallato, Marco Vecchi, Maria Lipartiti, Roberta Eman, Lucia Amorosi, Salvatore Di Sante, Valentina Iuvara, Renzo Maltoni, Andrea Casella.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
Vedi ANTEPRIMA (494,48 KB scaricato 257 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2020 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
Scarica questo testo in formato PDF (4,73 MB) - scaricato 127 volte..
Lascia un commento.
Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2016 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
Scarica questo testo in formato PDF (5,44 MB) - scaricato 158 volte..
Gara d'autunno 2020 - Beu, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (543,51 KB) - scaricato 74 volte.
oppure in formato EPUB (354,64 KB) (vedi anteprima) - scaricato 56 volte..
Lascia un commento.