Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.Sally era una ragazza di ventiquattro anni dai biondi capelli a caschetto. Aveva studiato agraria per il gran desiderio di libertà e per un amore sviscerato per la natura. Nel tempo libero, prima di andare a convivere con Alfredo, amava camminare nei boschi dietro casa sua, salire e scendere per colline e sdraiarsi sull’erba a sognare le nuvole.
I primi tempi con Alfredo erano stati belli, loro due nella casetta sistemata in fretta, confortevole il giusto. Era il loro nido d’amore poi poco alla volta si era trasformata in una piccola gabbia. Alfredo con il passare dei mesi usciva spesso da casa, rientrando a notte fonda con l’alito inequivocabilmente alcolico. Sfrontato e arrogante aveva anche cominciato a muovere le mani. Quella sera era particolarmente geloso e cominciò a inveire appena rientrato dall’aperitivo.
- Hai visto ancora la santarellina eh, le disse con scherno.
- Alfre’ ma che hai contro di lei?
- E’ lesbica, lo dicono tutti.
- A me non dice niente, è mia amica dall’asilo, si difese Sally.
- Non me ne fotte un cazzo, tu non la devi vedere!
- Ma Alfre’, che mi tieni in prigione?
Alfredo la guardò con disprezzo, si avvicinò e fece partire un ceffone. Sally si toccò la guancia arrossata, cominciò a piangere e si rifugiò in camera da letto.
Il giorno dopo si svegliò intorpidita. Lui dormiva della grossa, voltandole le spalle. Lei si alzò, si preparò e uscì.
Arrivò trafelata al Garden Domani, un grande negozio di fiori e piante. Lavorava lì da circa sei mesi, un posto cui teneva moltissimo.
Cominciò a sistemare dei vasi di terracotta, pronti per la stagione che stava per iniziare quando si trovò di fronte un ragazzo di colore.
- Ciao.
- Ciao, hai bisogno?
Il ragazzo prese il cellulare e le fece vedere una foto.
- È una Kalanchoe, disse Sally.
- Ah, ecco. Volevo sapere cosa fare per tenerla così bella.
- Devi bagnarla ogni due settimane ed esporla alla luce ma non ai raggi diretti del sole.
- Grazie, molto gentile. Aspetta che cerco la foto di un’altra pianta. Se sarai così gentile, ti darò un bacio, le disse sorridendo.
Sally per la sorpresa diventò rossa come un peperone, indietreggiò senza fiato urtando il tavolo dietro di lei. Il vaso che era sopra si ribaltò e cadde a terra, rompendosi in mille pezzi.
Nel silenzio del mattino quel fragore richiamò il direttore che subito si materializzò.
- Che succede?
- Scusi Sig. Matteo, sono confusa. Questo…questo ragazzo mi ha chiesto delle informazioni e poi voleva darmi un bacio.
Il Sig. Matteo sgranò gli occhi, guardò il ragazzo di colore dall’alto in basso nonostante i venti centimetri di differenza a suo svantaggio.
- Che hai detto?
- Ma niente, scherzavo signore, si difese il ragazzo di colore.
- No, tu non scherzavi. Claudiooo, Francescooo, venite qua, urlò.
Dopo dieci secondi arrivarono due uomini del Garden.
- Prendetelo e portatelo nel mio ufficio. Tenetelo sotto controllo che ora chiamo la Polizia Morale. Questo essere è un molestatore di donne.
- Ehi, siamo impazziti, la mia era solo una battuta. Ascoltate…, urlò il ragazzo mentre i due uomini lo prendevano e lo portavano via.
Sally sentendo le parole Polizia Morale si mise le mani alla bocca per la piega imprevista di tutto, prese per la manica il Sig. Matteo ma questi si divincolò mentre prendeva il cellulare. Lei guardò il ragazzo di colore e scappò via, cercando un angolo remoto per piangere in pace. La famigerata Polizia Morale era stata introdotta dal governo Cetrioloni per portare legge e ordine nel Paese. Dio, Patria e Famiglia dovevano essere i valori primari su cui costruire la Nuova Società. I poliziotti erano inflessibili nell’agire, usando spesso metodi poco ortodossi.
Dopo dieci minuti arrivarono due Polmor.
- Che succede?
- Maresciallo…
- Sono appuntato.
- Appuntato, questo ragazzo voleva baciare una mia dipendente contro la sua volontà.
Il ragazzo di colore si alzò trattenuto a fatica da Claudio e Francesco.
- No, no, ho fatto solo una battuta, che sta dicendo?
- E noi a chi dobbiamo credere, risposero quasi all’unisono i due.
- Ma è la verità, Dio mio, supplicò il ragazzo di colore.
- E’ un molestatore seriale, urlò il Sig. Matteo, un attentatore al DPF e in più non è italiano.
Il ragazzo di colore si mise le mani nei capelli e con gli occhi rossi gridò la sua verità, quella di essere un italiano al cento per cento, adottato da una famiglia di Lampedusa.
I due Polmor si guardarono in faccia poi uno andò verso la camionetta e prese un paio di manette.
- Vieni con noi in caserma, che ti notificheremo il Fare, Fermo alla Rieducazione Esemplare.
Gli misero le manette ai polsi e lo cacciarono con violenza dentro la camionetta.
Sally dopo mille lacrime era ritornata sulla scena continuando a singhiozzare.
La camionetta partì con stridore di pneumatici. I due Polmor erano soddisfatti.
Dietro, un ragazzo di colore appoggiò le labbra al vetro e simulò un impossibile, lunghissimo bacio.
Sally, impietrita, forse senza neanche rendersene conto, lo ricambiò.
