Gennaro a scigna
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Gennaro a scigna
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Re: Gennaro a scigna
(ho anche catturato qualche idea da racconti presenti su Bravi Autori, chiedo venia)
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Che Agostino sapesse poi della tresca tra Umberto e Marisol, è, secondo me, un non senso logico. La voce narrante dovrebbe quantomeno informare il lettore che della cosa il protagonista è venuto a sapere parecchio tempo dopo, per vie traverse, o perché Umberto gliel'ha confessato (ed è forse il senso di colpa che lo costringe a inviare ancora soldi alla vecchia banda).
Il noir, come il giallo, va molto curato dal punto di vista logico, o, meglio, delle cause e dei loro effetti.
Il punto debole è invece, secondo me, un altro: il linguaggio.
Il napoletano in tuo possesso mi pare traballante, te lo dico da siciliano, sia chiaro. Quel tenghe capite che sarebbe? E lestu? Ma il punto è un altro: il linguaggio, in generale, specie nei dialoghi, è troppo ricercato. Forse lo dovresti un po' abbrutire. Non dico di far parlare la tua banda come i camorristi di Gomorra (senza sottotitolo), ma almeno dare l'impressione, provare a calcare un po' più la mano, senza esagerare, come nella citata Gomorra.
Ad esempio, questa serie di dialoghi:
«E tu cosa ne sai. Signor ammazza galline! L’hai mai fatto?»
«Nessuno di noi l’ha mai fatto, grazie al cielo.»
«Adesso siamo una banda e se serve si farà anche quello.» tagliò corto Gennaro.
Mi pare un confronto tra vecchie signorine più che tra delinquenti, con quel ammazza galline e grazie al cielo.
Un noto ricettatore del quartiere si offrì di spiegare il sistema migliore per rapinare una gioielleria, con poco rischio, e Gennaro si convinse che, se ci erano riusciti tanti altri, potevano farcela anche loro.
Anche la voce narrante, non ti pare un po' troppo edulcorata? Agostiniello dovrebbe essere uno duro, o almeno uno che ci prova.
«È una pazzia fare il colpo in città,» spiegò l’Umberto, «Le gioiellerie sono tutte in centro, ed è impossibile fuggire senza destare sospetti. Io farei il colpo a Tradate, perché conosco molto bene la cittadina.»
Quel conosco molto bene la cittadina, sa di incontro tra due anziane amiche dalle parti di piazza Statuto a Torino e dei vicendevoli ricordi di passati giri turistici in zona.
Insomma, la ricerca del linguaggio giusto non è cosa da poco. A questo tema ho dedicato abbastanza spazio in Officina, facci un giro, se ti capita. Lo trovi in Analisi del Discorso, laddove tratto dei dialoghi, se la memoria non mi prende in giro.
Un ottimo tentativo, Alberto. Direi di continuare a farlo.
- Maria Spanu
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Si, sul dialetto diciamo che si sente che non sei napoletano ma comunque credo tu abbia fatto una ricerca ben strutturata al riguardo.
Lestu dovrebbe essere "veloce veloce" in siciliano. Ma un napoletano direbbe sicuramente facimm ambress o ambress ambress prim ca me girino e pal. Non sono napoletana ma amo quel posto e ogni anno mi prendo almeno una settimana per andare.
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Re: Commento
Sei stato utilissimo. Come pure Maria Spanu. Ho tentato di calcare la mano, spero non troppo, mannaggia ‘a miseria!
Continuare? Mah! vedremo.
grazie ancora!
- Alberto Marcolli
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Re: Commento
Ho tentato di calcare la mano, spero non troppo, mannaggia ‘a miseria!Maria Spanu ha scritto: ↑17/10/2023, 17:16 Concordo pienamente con la disamina di Namio, non avrei saputo spiegarlo meglio di così. Non sono particolarmente appassionata di noir (perché, purtroppo, in giro ce ne sono troppi e con la stessa trama, stucchevole, stesse conclusioni, stesso tran tran) ma questo corto l'ho apprezzato molto. Avrei voglia di approfondire questo tipo di racconti ma non trovo quasi nulla di interessante (si accettano consigli di lettura!).
Si, sul dialetto diciamo che si sente che non sei napoletano ma comunque credo tu abbia fatto una ricerca ben strutturata al riguardo.
Lestu dovrebbe essere "veloce veloce" in siciliano. Ma un napoletano direbbe sicuramente facimm ambress o ambress ambress prim ca me girino e pal. Non sono napoletana ma amo quel posto e ogni anno mi prendo almeno una settimana per andare.
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Grazie di cuore! A buon rendere. Spero!
- Laura Traverso
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Il tuo racconto mi ha convinto anche se credo che tutto succeda troppo alla svelta, ma d'altronde i caratteri sono quelli e hai gestito bene il limite di un concorso per storie brevi.
Non mi è dispiaciuto neppure il punto di vista che hai usato, anche se la prima persona avrebbe reso meglio. Fossi in te proverei a trasformare questo racconto in un romanzo breve, ne uscirebbe qualcosa di davvero interssante.
Per ora 5
Gara d'inverno 2021/2022 - La Strega, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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GrandPrix d'autunno 2022 - Endecasillabo di un impostore - e le altre poesie
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
BReVI AUTORI - volume 5
collana antologica multigenere di racconti brevi
BReVI AUTORI è una collana di libri multigenere, ad ampio spettro letterario. I quasi cento brevi racconti pubblicati in ogni volume sono suddivisi usando il seguente schema ternario:
Fantascienza + Fantasy + Horror
Noir + Drammatico + Psicologico
Rosa + Erotico + Narrativa generale
La brevità va a pari passo con la modernità, basti pensare all'estrema sintesi dei messaggini telefonici o a quelli usati in internet da talune piattaforme sociali per l'interazione tra utenti. La pubblicità stessa ha fatto della brevità la sua arma più vincente, tentando (e spesso riuscendo) in pochi attimi di convincerci, di emozionarci e di farci sognare.
Ma gli estremismi non ci piacciono. Il nostro concetto di brevità è un po' più elastico di un SMS o di un aforisma: è un racconto scritto con cura in appena 2500 battute (sì, spazi inclusi).
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Angela Catalini, Francesco Gallina, Liliana Tuozzo, Roberto Bonfanti, Enrico Teodorani, Laura Traverso, Antonio Mattera, Beno Franceschini, F. T. Leo, Fausto Scatoli, Alessandro Chiesurin, Selene Barblan, Giovanni Teresi, Noemi Buiarelli, Maria Rupolo, Alessio Del Debbio, Francesca Gabriel, Gabriele Iacono, Marco Vecchi, SmilingRedSkeleton, Alessandro Pesaresi, Gabriele Iacono, Gabriele Laghi, Ilaria Motta.
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Il Bestiario del terzo millennio
raccolta di creature inventate
Direttamente dal medioevo contemporaneo, una raccolta di creature inventate, descritte e narrate da venti autori. Una bestia originale e inedita per ogni lettera dell'alfabeto, per un bestiario del terzo millennio. In questa antologia si scoprono cose bizzarre, cose del tutto nuove che meritano un'attenta e seria lettura.
Ideato e curato da Umberto Pasqui.
illustrazioni di Marco Casadei.
Contiene opere di: Bruno Elpis, Edoardo Greppi, Lucia Manna, Concita Imperatrice, Angelo Manarola, Roberto Paradiso, Luisa Gasbarri, Sandra Ludovici, Yara Źagar, Lodovico Ferrari, Ser Stefano, Nunzio Campanelli, Desirìe Ferrarese, Maria Lipartiti, Francesco Paolo Catanzaro, Federica Ribis, Antonella Pighin, Carlotta Invrea, Patrizia Benetti, Cristina Cornelio, Sonia Piras, Umberto Pasqui.