Dovrei davvero rimpiangere quei tempi?

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Zagaz54
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Dovrei davvero rimpiangere quei tempi?

Messaggio da leggere da Zagaz54 »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Devo davvero rimpiangere quei tempi?
La zia Antonia indossava il lutto con disinvoltura,
come un paio di calze pesanti,
come un herpes.

Di quei tempi ricordo
i capelli neri di mia madre
Di un perfetto riccio-non-riccio

Prima che li tagliasse

Prima che morisse.

Ricordo quei capelli che mi sfioravano il viso
Che odoravano di argan e di olio fritto.
Ricordo la scriminatura perfetta,
e lei così minuta
Originale.
A buon mercato

I tempi in cui ho cominciato a ispezionarmi
A volermi bene in un modo strano
Salire scale, scavalcare balconi
Ferire braccia e gambe
Con una bastevole dose di vetri rotti

Devo davvero rimpiangerli?

Ricordo quando mia sorella
fu prima sorda e poi di nuovo vedente
Ricordo il primo prete nero
Nella storia di San Rocco dell’Angelo
Venir fuori dalla sacrestia
Come una bestia ferita,
che piangeva.

Ricordo Mustapha
Che vendeva cd masterizzati
Davanti la Standa di Piazza San Maurizio
Ricordo che fu magro
E che parlava poco
E che Il suo bracciale islam sopra il bicipite
Gli andava largo
E scendeva
e gli faceva male.

Ricordo però che tramonti.
Sempre diversi
Sempre improvvisi.
E tu che uscivi dall’acqua
E avevi un costume verde
A due pezzi
E capii che avevi sviluppato
E smisi di amarti.

I tempi in cui cercai disperatamente
Di diventare qualcosa ( e non qualcuno, badate!)
Per poi rendermi conto
Che proprio qualcosa
Aveva assunto le mie sembianze
La mia identità
Chissà dove

Ricordo un barile una forbice e un cappio ancora caldo.
Ricordo un vitello che faticava a venir fuori
E uomini davvero affamati
Che cercavano di tirarlo via per gli zoccoli
Tempi in cui davvero se volevi uccidere un uomo
E farla franca
Non c’era pericolo che qualcuno
Ti riprendesse col suo smartphone

Dovrei davvero rimpiangere quei tempi?
Jacopo Serafinelli
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Messaggio da leggere da Jacopo Serafinelli »

@Zagaz54
… da una parte sì ma dall'altra no… perché, tanto, rimpiangere il passato fa solo male al presente!
Questo che hai scritto, a mio giudizio, non si presenta come una poesia, ne ha solo la struttura ma… ma se lo metti in forma prosastica ha il suo fascino letterario!
Jacopo
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Enrico Teodorani
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Re: Dovrei davvero rimpiangere quei tempi?

Messaggio da leggere da Enrico Teodorani »

Mi piace!
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Menodizero
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Messaggio da leggere da Menodizero »

Ciao.
Bello, ci sono tante immagini e pensieri veri, concreti e personali: ad esempio, i capelli della mamma (con quella "chiusura" malinconica "prima che li tagliasse, prima che morisse"), il prete nero, la bastevole dose di vetri rotti, tutte le ultime 9 nove righe...
L'unica cosa che non mi è piaciuta molto (ma perché onestamente - e magari è un limite mio - non ho capito cosa significasse in italiano) è "capii che avevi sviluppato" (si era sviluppata? O aveva sviluppato cosa?).
Comunque bello.
Saluti.
Giuseppe Gianpaolo Casarini
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Messaggio da leggere da Giuseppe Gianpaolo Casarini »

Bella indagine introspettiva in forma poetica con una particolare e ben articolata architettura di ricordi e di immagini tuttora ben presenti, con una struggente e lapidaria conclusione.
"Dovrei davvero rimpiangere quei tempi?"
Piaciuta anche per quel sapore poetico di un tal Guido G. Voto 4
Terradipoeti
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Messaggio da leggere da Terradipoeti »

In questa poesia si esplora il tema della memoria e del rimpianto, alternando immagini di intima quotidianità a momenti di dolore e trasformazione. Il lutto portato con disinvoltura dalla zia e i ricci neri della madre evocano un passato vissuto intensamente e gli episodi di infanzia, l'incontro con il diverso, e i dettagli di una realtà cruda e spietata, come il vitello che fatica a nascere, dipingono un quadro nostalgico ma intriso di amarezza. La domanda ricorrente "Devo davvero rimpiangere quei tempi?" invita a riflettere sull'ambiguità dei ricordi e sul valore del passato, segnato da bellezza e sofferenza.
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