Cristina

[Marco Pozzobon]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

Hanno appena chiuso la bara

Gli abbracci strazianti,

"dopo quarant'anni d'amicizia

è impossibile definirti"

Up & Up a ripetizione

lacrime e silenzi

Ogni persona inginocchiata

Non sono mai stato così

vicino a me stesso

[Jacopo Serafinelli]

@Marco Pozzobon
Sembrerebbe una dipartita che ha aiutato a capirsi (riflessivo)… vedi i versi finali!
Sono 3 riflessioni e due immagini che rendono lo status interiore e quello materialmente circostante.
Jacopo

[Giuseppe Gianpaolo Casarini]

Di fronte alla bara di un amico a lui legato da amicizia di lunga durata, intima riflessione del Poeta su se stesso e sullo scomparso. Pochi versi che inducono il lettore a meditazione.
Una amica: scilicet! A più tardi il voto.
Dopo rilettura, fermo il giudizio voto 3!

[Menodizero]

Ciao.
Dico subito che trovo la tua poesia bellissima.
Forse il mio giudizio è di parte perché il tema introspettivo, il modo secco di utilizzare le parole e i versi, le immagini realistiche (anche "brutali") sono esattamente nelle mie corde.
E' molto potente l'incipit "in medias res", è vivida e reale la sovrapposizione/successione di immagini.
E ho trovato quasi ungarettiani i due versi finali.
In questi giorni la sto rileggendo spesso.
Grazie, mi hai veramente lasciato qualcosa.
Saluti

[Mauro Conti]

Tema toccante indubbiamente.
Posso dire però che "hanno appena chiuso la bara" non lo vedo molto "poetico". Forse cercavi l'impatto. E' una semplice frase prosaica...
Inoltre io personalmente non apprezzo i neologismi (Up & Up) in poesia, con anche l'inserimento di un carattere speciale… li vedo più per i racconti e scrittura prosaica (moderna).
Ci penserò, la rileggerò più volte.
Buona fortuna in ogni caso

[Marco Pozzobon]

Ciao.
Dico subito che trovo la tua poesia bellissima.
Forse il mio giudizio è di parte perché il tema introspettivo, il modo secco di utilizzare le parole e i versi, le immagini realistiche (anche "brutali") sono esattamente nelle mie corde.
E' molto potente l'incipit "in medias res", è vivida e reale la sovrapposizione/successione di immagini.
E ho trovato quasi ungarettiani i due versi finali.
In questi giorni la sto rileggendo spesso.
Grazie, mi hai veramente lasciato qualcosa.
Saluti

Grazie mille per l'apprezzamento!
Questa poesia ha più di un anno, Marzo 2023, e in quel periodo a scuola stavamo studiando Ungaretti e benché lui scriveva di un mondo che non mi appartiene trovo che i suoi versi siano molto universali. In particolare, questa poesia è dedicata a mia zia e al suo funerale.

[Marco Pozzobon]

Di fronte alla bara di un amico a lui legato da amicizia di lunga durata, intima riflessione del Poeta su se stesso e sullo scomparso. Pochi versi che inducono il lettore a meditazione.
Una amica: scilicet! A più tardi il voto.

Testo dedicato a mia zia scomparsa per il cancro un anno fa. "Dopo quarant'anni di amicizia è impossibile definirti" viene dall'elogio che fece il suo migliore amico.
Grazie mille per il commento!

[Menodizero]

Ciao, in effetti, proprio per il richiamo ai 40 anni di amicizia, mi ero immaginato proprio che si trattasse del funerale di un amica di famiglia o di una parente come una zia...
Se posso permettermi di scriverlo qui, mi è molto dispiaciuto vedere "spariti" i lavori del tuo alter ego (ho letto l'intro a un tuo lavoro recentemente pubblicato), alcuni dei quali mi erano piaciuti molto e che, in ogni caso, trovavo interessanti; in ogni caso, anche ciò che stai pubblicando recentemente è altrettanto interessante e, se mi capiterà, ti lascerò qualche riflessione in calce agli altri tuoi lavori non partecipanti a gara qui sul sito.
A presto.

[Menodizero]

Posso dire però che "hanno appena chiuso la bara" non lo vedo molto "poetico". Forse cercavi l'impatto. E' una semplice frase prosaica...

E' molto potente l'incipit "in medias res"

Ciao, Mauro Conti.
Mi fa molto sorridere che, nello spazio di due commenti, l'incipit della medesima poesia abbia suscitato la tua riflessione perplessa e la mia sonora approvazione: com'è soggettivo il gusto nella lettura!
Saluti

[Marco Pozzobon]

Ciao, in effetti, proprio per il richiamo ai 40 anni di amicizia, mi ero immaginato proprio che si trattasse del funerale di un amica di famiglia o di una parente come una zia...
Se posso permettermi di scriverlo qui, mi è molto dispiaciuto vedere "spariti" i lavori del tuo alter ego (ho letto l'intro a un tuo lavoro recentemente pubblicato), alcuni dei quali mi erano piaciuti molto e che, in ogni caso, trovavo interessanti; in ogni caso, anche ciò che stai pubblicando recentemente è altrettanto interessante e, se mi capiterà, ti lascerò qualche riflessione in calce agli altri tuoi lavori non partecipanti a gara qui sul sito.
A presto.

Non è stata una scelta facile, Emma nacque in un periodo in cui per me era impossibile usare il mio vero nome per raccontare le mie emozioni, usare un alter ego con una storia falsa mi era molto più facile. Ma vorrei non averne più bisogno, e affrontare quei temi senza filtri. Vorrei soprattutto riprendere lo stile poetico che usavo nel mio primissimo profilo prima di essere bannato. Grazie mille per le letture, recensirò le tue opere al più presto!

[Laura Traverso]

ma che dire? Tra i vari commenti letti mi trovo d'accordo con Mauro Conti, Up piace poco, anzi niente, anche a me. Il senso della poesia è certamente tenero e triste, ma l'insieme è un po' cosi, breve. Il finale, che richiama all'introspezione di colui che assiste al tragico evento, è poetico, sì.

[GiacomoB]

La poesia esprime emozioni forti che sono palpabili grazie a un linguaggio essenziale. Purtroppo manca di una elaborazione che avrebbe sicuramente giovato al testo. Chi era Cristina? Perché questo dolore? Forse inserirla in una struttura più definita aiuterebbe a portare il messaggio. Nel complesso, comunque, un buon componimento, seppur troppo abbozzato.
Ovviamente si tratta del mio gusto personale e non di certo di un giudizio

[Piramide]

Ciao Marco, che piacere rileggerti! Il componimento mi è piaciuto nel complesso, per quanto a mio avviso non sia fra i tuoi migliori. Te lo dico perché so bene ciò che scrivi ed altri mi hanno colpito di più. Ad ogni modo, la mano, anzi la penna si vede, e il lavoro non è affatto male. A differenza di altri che mi hanno preceduto, a me il verso iniziale non dispiace affatto, proprio per la sua fredda, quasi asettica prosa asciutta che, in un contesto del genere, secondo me non stona, anzi… diventa quasi più poesia della poesia. Gli ultimi due versi sono per certo immediatamente riconducibili a quelli ungarettiani (non sono mai stato/tanto/attaccato alla vita). Il testo nel complesso trasmette emozione e soprattutto si vede una forte impronta poetica. Semplicemente mi ha lasciato un tantino a bocca asciutta rispetto ai tuoi soliti standard, ma direi proprio che già evidenziare ciò denoti dei tuoi grandi meriti. Voto 4!
Un grande saluto e a rileggerti presto!

[Terradipoeti]

La poesia esprime il dolore e la riflessione profonda durante un funerale di una persona amica da tempo. La perdita porta il poeta a confrontarsi intensamente con le proprie emozioni e a sentirsi più vicino a se stesso.

[Alessio Carlini]

Così, a volte, la morte di un conoscente vicino alla propria vita, ci può porre in forti riflessioni e a riavvicinarci a noi stessi; un vero e proprio dialogo. La forma poetica e sonora inciampa un po' ed è comunque ammissibile poichè addentrarsi e spremersi su temi che toccano nel profondo, può portare a non lasciarsi andare del tutto eludendo la ricerca emotiva della musicalità. Nel contesto è un componimento che ho molto sentito e apprezzato.