Un lavoro sicuro
Un lavoro sicuro
- Marino Maiorino
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 878
- Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
- Località: Barcellona
- Contatta:
-
Author's data
Commento
che dire... Hai voluto graffiare con le unghie sulla lavagna!
Già, ci siamo. Ormai è davvero solo questione di tempo, e sembra che si aprirà un'altra di quelle stagioni oscure nella storia dell'umanità.
Un po' mi conforta che questa volta la civiltà ce l'insegneranno quelle popolazioni che fino ad ora abbiamo sempre guardato dall'alto in basso, perché siccome loro non hanno già niente, nemmeno sono ricattabili come noi, che viviamo nella paura perenne di perdere i nostri piccoli e materiali privilegi.
Sul racconto, credo che altre volte tu sia riuscito a rendere di più. C'è in questo una freddezza che rende non proprio immediata l'immedesimazione. Povero Roberto, "cornuto, mazziato", e venduto da quello che lui riteneva un amico.
A presto, con cose più allegre, magari!
Racconti alla Luce della Luna
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Re: Commento
Ciao, Marino. Qualcuno, a proposito di quest'epoca, ha evocato gli anni '30 del secolo scorso, e tutti sappiamo quello che è venuto dopoMarino Maiorino ha scritto: 10/01/2025, 16:17 Ciao Andr60,
che dire... Hai voluto graffiare con le unghie sulla lavagna!
Già, ci siamo. Ormai è davvero solo questione di tempo, e sembra che si aprirà un'altra di quelle stagioni oscure nella storia dell'umanità.
Un po' mi conforta che questa volta la civiltà ce l'insegneranno quelle popolazioni che fino ad ora abbiamo sempre guardato dall'alto in basso, perché siccome loro non hanno già niente, nemmeno sono ricattabili come noi, che viviamo nella paura perenne di perdere i nostri piccoli e materiali privilegi.
Sul racconto, credo che altre volte tu sia riuscito a rendere di più. C'è in questo una freddezza che rende non proprio immediata l'immedesimazione. Povero Roberto, "cornuto, mazziato", e venduto da quello che lui riteneva un amico.
A presto, con cose più allegre, magari!
La freddezza del racconto è voluta, e se sono riuscito a renderla bene sono contento; in un grande film ("Il conformista", di B. Bertolucci) il protagonista è un uomo senza particolari qualità, che durante gli anni del consenso al Regime non fa che adeguarsi all'andazzo generale, e diventa un omicida.
Noi (per ora) ci limitiamo a osservare indifferenti i genocidi in tv, e a fare il tifo per gli assassini. Mala tempora currunt...
Saluti, grazie del commento
Commento
Esiste nel racconto una doppia trama: una storia di amicizia che si incrocia con un'altra legata a un attentato e a un'indagine poliziesca. Da una parte, abbiamo l'amicizia tra Valter e Roberto, segnata da un netto contrasto tra la stabilità "economica e lavorativa" del primo e la precarietà del secondo (che lava cessi in un ospedale). Dall'altro, assistiamo alla realtà di un sistema che, in nome della sicurezza e dell'efficienza, è disposto a sacrificare individui innocenti, Roberto, e a disumanizzare Valter (bell'amico!), Si tratta, nei fatti narrati, comunque di situazioni ipotetiche, esagerate, e non presenti nella realtà: "racconto iperbole".
Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto.
Voto: non lo voto, perché non mi è piaciuto. E perdonami di questo, Andr60.
Felice anno nuovo, Andr60,
Antonio
Aggiungo questa cosa:
Io non ho un lavoro stabile, e leggere il tuo racconto è stato come parlare di corde in casa di un impiccato. Ma cerco sempre di essere positivo verso la vita; per questo non mi è piaciuto.
-
- rank (info):
- Pubblicista
- Messaggi: 77
- Iscritto il: 05/10/2023, 11:52
-
Author's data
Commento
Mi è piaciuto!
Re: Commento
Vittorio Felugo ha scritto: 11/01/2025, 11:47 Un bel racconto che inizia in modo tranquillo, e poi diventa crudo, con l'interrogatorio, la tortura, la condanna (ma Roberto è colpevole oppure no? Non parla perchè è davvero un "duro" o perchè non ne sa nulla? Chissà). E poi si scopre nel finale che l"amico", tanto amico non è, perchè la sensazione è che l'abbia denunciato lui, Roberto, anche se la macchia di sangue lascia pensare che abbia partecipato alle torture (di un altro disgraziato?). Insomma si lascia molto all'immaginazione del lettore, compreso l'epoca in cui è ambientata l'azione: passato o futuro? O presentè?
Mi è piaciuto!
Siccome la moglie prepara una torta salata a base anche di grilli, immagino che la storia si svolga in un futuro prossimo. Roberto è colpevole? Non si sa, diciamo solo che il suo rilascio non è previsto: sarà un desaparecido
Grazie del commento, saluti
Re: Commento
Mi dispiace che non ti sia piaciuto, d'altra parte volevo proprio lasciare questa impressione sgradevole. La sicurezza del lavoro di Valter si basa sul ricatto (ogni riferimento è puramente casuale), ed è contrapposta alla precarietà della situazione di Roberto, carne da macello dell' economia liberista. Le IA provocheranno la scomparsa di milioni di posti di lavoro, quindi milioni di inutili bocche da sfamare. Come ho scritto prima, mala tempora currunt.Yakamoz ha scritto: 10/01/2025, 20:33 I temi sono: precarietà del lavoro, potere e controllo, e una certa alienazione e disumanizzazione.
Esiste nel racconto una doppia trama: una storia di amicizia che si incrocia con un'altra legata a un attentato e a un'indagine poliziesca. Da una parte, abbiamo l'amicizia tra Valter e Roberto, segnata da un netto contrasto tra la stabilità "economica e lavorativa" del primo e la precarietà del secondo (che lava cessi in un ospedale). Dall'altro, assistiamo alla realtà di un sistema che, in nome della sicurezza e dell'efficienza, è disposto a sacrificare individui innocenti, Roberto, e a disumanizzare Valter (bell'amico!), Si tratta, nei fatti narrati, comunque di situazioni ipotetiche, esagerate, e non presenti nella realtà: "racconto iperbole".
Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto.
Voto: non lo voto, perché non mi è piaciuto. E perdonami di questo, Andr60.
Felice anno nuovo, Andr60,
Antonio
Aggiungo questa cosa:
Io non ho un lavoro stabile, e leggere il tuo racconto è stato come parlare di corde in casa di un impiccato. Ma cerco sempre di essere positivo verso la vita; per questo non mi è piaciuto.
Saluti, buon anno e grazie del commento
Re: Commento
Andr60, ti do il voto: 4Andr60 ha scritto: 11/01/2025, 12:59 Mi dispiace che non ti sia piaciuto, d'altra parte volevo proprio lasciare questa impressione sgradevole. La sicurezza del lavoro di Valter si basa sul ricatto (ogni riferimento è puramente casuale), ed è contrapposta alla precarietà della situazione di Roberto, carne da macello dell' economia liberista. Le IA provocheranno la scomparsa di milioni di posti di lavoro, quindi milioni di inutili bocche da sfamare. Come ho scritto prima, mala tempora currunt.
Saluti, buon anno e grazie del commento
Sei un abile autore e sarebbe brutto non votarti.
Il bello è che mi faceva male pure un molare mentre ti leggevo… uff!
Chiedo perdono!
Tante belle cose, Andr60,
Antonio
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 773
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Commento
Questa volta non lasci spazio alla speranza, che ne è dei propositi del nuovo anno?
Un buon racconto che, come sempre, dà materia per pensare. E scritto con la solita maestria. La macchia sul polsino e la battuta finale di Letizia sono un pezzo da maestro, perché riesci a ribaltare la narrazione. La moglie sa quel che fa Valter. Ma ho anche pensato che la moglie faccia lo stesso mestiere.
Bravo
Re: Commento
Per quest'anno ho deciso di alternare racconti più umoristici ad altri meno, e questo era il turno del nero più profondo. Ho immaginato Letizia come una tranquilla casalinga (lo stipendio di Valter è sufficiente, i torturatori devono essere soddisfatti del loro lavoro) e non ho pensato a un totale ribaltamento di prospettiva, non sono così machiavellicoNamio Intile ha scritto: 12/01/2025, 17:31 A farci fuori non sarà l'intelligenza artificiale, ma la demenza umana. Un racconto amaro, con riflessioni ancora più amare sulla società di oggi. Ma prima o poi anche i cani da guardia del regime saranno sostituiti con macchine più efficienti a cui non bisogna passare mazzette a ogni giro di boa. Quindi, nessun lavoro è sicuro.
Questa volta non lasci spazio alla speranza, che ne è dei propositi del nuovo anno?
Un buon racconto che, come sempre, dà materia per pensare. E scritto con la solita maestria. La macchia sul polsino e la battuta finale di Letizia sono un pezzo da maestro, perché riesci a ribaltare la narrazione. La moglie sa quel che fa Valter. Ma ho anche pensato che la moglie faccia lo stesso mestiere.
Bravo
Ti ringrazio dell'apprezzamento, saluti
Re: Un lavoro sicuro
"Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto", ti ho scritto in precedenza.
Credo che ricevere una frase del genere in un commento sarebbe per me un grande onore, a prescindere dal voto, dalla gara e tutto il resto. Perché significherebbe che "come autore" non sarei né banale né incolore. Essendo, e di ciò ne converrai con me, un "racconto" sempre qualcosa di scritto, una finzione, pure se ispirato a situazioni esistenti, e non la realtà. Quindi, il mio commento diretto, istintivo, sparato come un proiettile: "non mi è piaciuto", ha un significato relativo "in senso positivo" maggiore (più di 5 numerico) rispetto a un distaccato e formale ma "in senso negativo": "Sì, è un racconto bello, scritto bene, però non è proprio nelle mie corde…". Poi, mi sono molto identificato in "Roberto" e sono certo che come "personaggio" anche lui ti avrebbe scritto: "Non voglio fare la vittima! Non mi piace!"
Spero di aver trovato le parole giuste. Perché non sempre è facile esprimere "a parole" quello che si vuole intendere.
Un caro saluto, Andr60,
Antonio
A presto…
Re: Un lavoro sicuro
Caro Antonio, io avevo inteso il tuo giudizio esattamente come lo avevi espresso, infatti lo avevo accolto benissimo. Fermo restando che, anche in caso di un giudizio totalmente negativo, comunque non mi offenderei: ognuno ha il diritto di esprimere ciò che sente e può essere diverso da chiunque altro, ci mancherebbe...Yakamoz ha scritto: 14/01/2025, 3:30 Voglio precisare questa cosa qui (sulle dinamiche tra autore e lettore):
"Il racconto, sarò onesto con me e con te, non mi è piaciuto. È freddo, troppo pessimista, inquietante. Lascia un senso di profonda amarezza dopo averlo letto", ti ho scritto in precedenza.
Credo che ricevere una frase del genere in un commento sarebbe per me un grande onore, a prescindere dal voto, dalla gara e tutto il resto. Perché significherebbe che "come autore" non sarei né banale né incolore. Essendo, e di ciò ne converrai con me, un "racconto" sempre qualcosa di scritto, una finzione, pure se ispirato a situazioni esistenti, e non la realtà. Quindi, il mio commento diretto, istintivo, sparato come un proiettile: "non mi è piaciuto", ha un significato relativo "in senso positivo" maggiore (più di 5 numerico) rispetto a un distaccato e formale ma "in senso negativo": "Sì, è un racconto bello, scritto bene, però non è proprio nelle mie corde…". Poi, mi sono molto identificato in "Roberto" e sono certo che come "personaggio" anche lui ti avrebbe scritto: "Non voglio fare la vittima! Non mi piace!"
Spero di aver trovato le parole giuste. Perché non sempre è facile esprimere "a parole" quello che si vuole intendere.
Un caro saluto, Andr60,
Antonio
A presto…
Saluti, e a rileggerti sempre con piacere
-
- rank (info):
- Pubblicista
- Messaggi: 71
- Iscritto il: 14/09/2021, 23:48
-
Author's data
Commento
Quello che mi ha convinto un po' meno è la scrittura, che trovo invece avara di sentimento e un po' piatta. Si tratta sicuramente dello stile dell'autore, che ci sa fare (non vedo errori di battitura), ma un po' più di "carica", vista anche la brevità del racconto, non mi sarebbe affatto dispiaciuta!
Re: Commento
Pensavo che descrivere in dettaglio le torture al povero Roberto fossero una "carica" sufficiente, ma come sempre i punti di vista sono sempre soggettiviStefano M. ha scritto: 14/01/2025, 11:21 Un racconto moderno nel senso più puro del termine: intelligenza artificiale, servilismo e crudeltà sul lavoro fanno da contraltare ai valori tradizionali come l'amicizia e la famiglia. In questo, nulla da eccepire. Apprezzo anche l'ottimo bilanciamento fra lunghezza del racconto e trama: quello che c'è si capisce, senza temi buttati lì e poi gettati. Anche la conduzione è ottima, con il colpo di scena finale.
Quello che mi ha convinto un po' meno è la scrittura, che trovo invece avara di sentimento e un po' piatta. Si tratta sicuramente dello stile dell'autore, che ci sa fare (non vedo errori di battitura), ma un po' più di "carica", vista anche la brevità del racconto, non mi sarebbe affatto dispiaciuta!
Ti ringrazio comunque del commento e degli apprezzamenti, saluti
Calendario BraviAutori.it 2012 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
Scarica questo testo in formato PDF (6,33 MB) - scaricato 1 volte..
Lascia un commento.
Gara di primavera 2023 - Clair de lune - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (816,68 KB) - scaricato 5 volte.
oppure in formato EPUB (567,75 KB) (vedi anteprima) - scaricato 1 volte..
Lascia un commento.
Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (1,02 MB) - scaricato 1 volte.
oppure in formato EPUB (363,83 KB) (vedi anteprima) - scaricato 1 volte..
Lascia un commento.
Cuori di fiele
antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Marcello Rizza, Ida Daneri, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Mario Flammia, Francesca La Froscia, Ibbor OB, Alessandro Mazzi, Marco Fusi, Peter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, Franco Giori, Umberto Pasqui, Giacomo Maccari, Annamaria Ricco, Monica Galli, Nicolandrea Riccio, Andrea Teodorani, Andr60.
Vedi ANTEPRIMA (428,62 KB scaricato 76 volte).
Carosello
antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura
Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Giorgio Leone, Enrico Teodorani, Cristina Giuntini, Maria Rosaria Spirito, Francesco Zanni Bertelli, Serena Barsottelli, Alberto Tivoli, Laura Traverso, Enrico Arlandini, Francesca Rosaria Riso, Giovanni Teresi, Angela Catalini.
Vedi ANTEPRIMA (357,78 KB scaricato 126 volte).
Metropolis
antologia di opere ispirate da un ambiente metropolitano
Cosa succede in città? - Sì, è il titolo di una nota canzone, ma è anche la piazza principale in cui gli autori, mossi dal flash-mob del nostro concorso letterario, si sono dati appuntamento per raccontarci le loro fantasie metropolitane.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gianluigi Nardo, Andrea Pozzali, Antonella Jacoli, Roberto Virdo', Francesco Pino, Giulia Rosati, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Ibbor OB, Umberto Pasqui, Annamaria Ricco, Eliana Farotto, Maria Spanu, Eliseo Palumbo, Andrea Teodorani, Stefania Paganelli, Alessandro Mazzi, Lidia Napoli, F. T. Leo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Alessia Piemonte, Ida Dainese, Giovanni Di Monte.
Vedi ANTEPRIMA (297,62 KB scaricato 92 volte).