Albatros?
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Albatros?
http://writersdream.org/gruppo-albatros ... TXLPqg6M0&
Ascoltate bene l'inizio del terzo pezzo.
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Re: Albatros?
Costantino Magriotta è un grande!
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Re: Albatros?
Allora:
-- l'editore non chiede denaro per pubblicare, chiede che l'autore compri, purtroppo tutte in una volata, un certo numero di copie del testo. Queste copie servono, anzi a volte ne occorrono di più, per regalarle a parenti, amici, colleghi ecc.
--il giornalista e Linda, fanno bene a evidenziare che i manoscritti sono letti superficialmente. Bisogna considerare però che la maggior parte dei testi degli esordienti è disarticolato, frammentario, a volte delirante (ne ho conosciuti alcuni). Questo non dipende dal gruppo Albatros. E' evidente che un autore che ha curato nei minimi dettagli il proprio manoscritto si incazza quando scopre che non è stato letto con la massima attenzione.
--una qualsiasi persona penso che sia libera di giocare con le castagnole all'inizio, pagando il proprio giocattolo. Quando poi si comincia a fare sul serio, se la recluta è diventata un bravo combattente, il kalashnikov glielo consegnerà l'armeria, cioè una casa editrice che "crede nel lavoro dell'autore, è buona e giusta", ecc. Però, onestamente, conta quello che scrive l'autore e non solo l'editore.
--Vorre anche segnalare che vale la "discriminazione al contrario". Si giudica l'editore e non il contenuto del libro (a me è successo anche questo).
Grazie a Massimo per la segnalazione. Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi.
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Re: Albatros?
l'editore non chiede denaro per pubblicare, chiede che l'autore compri, purtroppo tutte in una volata, un certo numero di copie del testo. Queste copie servono, anzi a volte ne occorrono di più, per regalarle a parenti, amici, colleghi ecc.
scusami, che differenza fa? è la condizione sine qua non, cambia la forma ma non la sostanza, e poi quanti amici, colleghi e parenti bisogna avere?
cito ancora
Bisogna considerare però che la maggior parte dei testi degli esordienti è disarticolato, frammentario a volte delirante (ne ho conosciuti alcuni). Questo non dipende dal gruppo Albatros.
Questo vuol dire che non sono seri, un buon editore non butta sul mercato questo tipo di testi, Un buon editore fa il lavoro di qualità, i testi disarticolati non vanno pubblicati, sono una truffa bella e buona. Se io compro un testo del genere per sbaglio vengo letteralmente truffata, acquisto un prodotto scadente, questo si ritorce contro tutti gli esordienti compresi quelli validi.
--una qualsiasi persona penso che sia libera di giocare con le castagnole all'inizio, pagando il proprio giocattolo. Quando poi si comincia a fare sul serio, se la recluta è diventata un bravo guerrigliero, il kalashnikov glielo consegnerà l'armeria, cioè una casa editrice che "crede nel lavoro dell'autore, è buona e giusta, ecc).
questa non l'ho capita bene, vuoi dire che ognuno è libero di fare quello che vuole? Se è così allora in un certo senso questo contraddice il resto, affermi che le case editrici a pagamento non credono nell'autore, pubblicano solo per incassare soldi.
Vorre anche segnalare che vale la "discriminazione al contrario". Si giudica l'editore e non il contenuto del libro (a me è successo anche questo).
questo non è vero, almeno per quanto riguarda il progetto di Libridautore, se un autore è valido lo promuoviamo a prescindere dall'editore, ma ti assicuro che la quasi totalità dei libri non recensiti sono editati a pagamento. Direi che è anche logico dal momento che pubblicano testi con errori ortografici, refusi e, cosa ancora più importante, contenuti allucinanti, tanto a loro interessa incassare.
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Re: Albatros?
sono perfettamente d'accordo con te.
Queste case editrici non credono negli autori. Se trovi un testo valutalo bene prima di acquistarlo.
Circa i refusi hai ragione a metà. Qualcuno lo trovano e lo correggono
L'ho detto alla fine:
"Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi."
Per la "discriminazione al contrario" (e non posso citare) e chi ha mai parlato di tutti, o di Libridautore?
Alla fine comincio a pensare che non ci capiamo.
La mia posizione è chiara: se un autore sa di valere qualcosa per tutta una serie di motivi (non solo i denari e incluse le critiche come la tua) è meglio che non si avvicini all'Editoria "a pagamento".
Ciao
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Re: Albatros?
C'è talmente tanta di quella gente che paga pur di vedere pubblicato il suo "capolavoro" che stanno distruggendo un settore intero, e più autori disposti a pagare ci sono, più case editrici (io le chiamo stamperie) spuntano come i funghi. Qual è la logica conseguenza? Il lettore è disorientato e sfiduciato, alla fine non compra più l'esordiente ma solo lo scrittore famoso. E la Mondadori e altri colossi ringraziano!
Ho capito che non hai parlato di Libridautore, io ti ho solo detto che noi non lo facciamo, come non lo fanno altri gruppi di lettura di seri, credo che a discriminare siano principalmente gli scrittori esordienti, quelli bravi, quelli che scrivono in italiano, quelli che hanno qualcosa da trasmettere ma che rimarranno nell'ombra perchè il sistema dell'editoria a pagamento si sta consolidando sempre di più. Chi permette che si possa consolidare? Quelli che pagano. I meriti c'entrano poco e niente, conta solo quante copie puoi comprare, a questo punto tanto vale stampare con i print-on-demand, siamo un popolo di scrittori, ma i lettori dove stanno?
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Re: Albatros?
Non riuscirai mai, dico mai, a forzare una persona a leggere con attenzione un testo, a trovarne i fiori nascosti e a scoprirne i profumi (cito Tagore a memoria).
A far certe cose non si può comandare. Altro che "al cuore".
Ciao, è stato un bel combattimento.
Stefano
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Re: Albatros?
Ciao Stefano, a onor di cronaca vorrei farti presente che Costantino Margiotta non è un giornalista ma un Editore. E' uno dei soci fondatori della Zero91, la stessa casa editrice che ha coniato e diffuso il marchio NOEAP, ed è un editor.il giornalista e Linda, fanno bene a evidenziare che i manoscritti sono letti superficialmente.
Le tre persone presenti alla tavola rotonda rappresentano tre case editrici, non hanno professionalità diverse come più sotto dici. Piuttosto il loro modo di lavorare e di rapportarsi agli emergenti è radicalmente diverso.
Per quel che riguarda il gruppo Albatros, ho ricevuto anch'io come tutti la loro famosa proposta editoriale.
2500 euro. Il fatto che in cambio dell'esorbitante cifra cedano delle copie omaggio non cambia la sostanza: questa è editoria a pagamento.
Tutti gli editori a pagamento danno copie omaggio ai loro autori anche perchè quelle che tengono per loro finiscono a prendere polvere nel magazzino.
La cosa più grave del gruppo Albatros, e che è emersa in maniera chiarissima durante il dibattito, non è tanto il fatto che si facciano pagare, quanto il fatto che pur di intascare i soldi dei poveri autori, pubblicano qualsiasi cosa senza fare selezione e senza fare editing.
Il fatto che non facciano selezione è ampiamente dimostrato dall'esperimento del writer's dream e da tanti altri esperimenti analoghi che sono stati documentati e divulgati sui giornali nazionali.
Per quanto riguarda l'editing, in parte, potremmo testimoniare io e i colleghi di Libri d'autore.
Mi occupo di recensioni dal 2007. In quattro anni ho letto e recensito parecchi libri editi dal gruppo Albatros. Solo una minima percentuale si salvava (in questi rarissimi casi, proprio perchè il nostro gruppo non ha pregiudizio alcuno nei confronti degli autori, le recensioni positive sono state regolarmente pubblicate sul portale). La qualità di questi libri non dipende certo dal lavoro svolto dall'editore. Sono "buoni" perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro o si sono rivolti a editor esterni alla casa editrice pagando un servizio che l'editore avrebbe dovuto fornire gratis.
La maggiorparte dei libri pubblicati da Albatros, presenta non solo refusi di stampa (quelli li trovi anche nei libri di King) ma gravissimi errori di ortografia e grammatica. Mi è capitato di leggere libri nei quali non è stato indovinato un verbo!
Insistere nel dire che Albatros fa editing, secondo me, è più grave che ammettere che non lo faccia perchè se è così, significa che gli editor di questo gruppo non conoscono l'italiano!
Come giustamente ha sottolineato pia, tutto ciò danneggia soprattutto gli autori validi che per ingenuità o fretta cascano nella rete di una casa editrice del genere.
Io sono una di quelle poche persone in Italia che compatibilmente con le sue tasche compra i libri degli emergenti. Ti dico in tutta franchezza che un libro pubblicato da Albatros non lo comprerei mai perchè non mi fiderei affatto e saprei con certezza di correre il rischio di buttare via 15/20 euro. Potrei avere la fortuna di beccare il capolavoro dello scrittore bravo di suo di cui dicevo sopra, ma le probabilità di beccare il libro sgrammaticato dell'ignorante che si improvvisa scrittore sarebbero molto più alte. Sarebbe come giocare i numeri al lotto sperando di far terno.
Per concludere. C'è un'affermazione che mi ha molto colpita nel discorso della rappresentente di Albatros.
Dice che l'editoria a pagamento ha reso democratico il sistema e che è cosa buona e giusta perchè tutti devono avere l'opportunità di pubblicare.
1- Mi chiedo: si può considerare democratico un sistema che uccide la meritocrazia e discrimina tra ricchi e poveri? L'editoria a pagamento non è per tutti, è per chi può permettersi di spendere qualcosa come 2000 euro!
2- Perchè tutti dovrebbero avere l'opportunità di pubblicare? La scrittura è un mestiere, come tale richiede studio, esercizio, disciplina. Non tutti ci sono portati, non tutti ne sono capaci.
Forse chiunque può fare il pugile, il calciatore, il ciclista senza allenarsi e senza andare in palestra? Bah...
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Re: Albatros?
In ogni caso, benvenuto nel forum.
Hai provato a leggere il testo che quel blog ha proposto e che per il quale ha ricevuto la proposta di contratto per 2941,36€?
Quasi 3000 euro in libri al prezzo di costo? Solo per i familiari?
Diciamo una media di 6 o 7 euro a libro (sempre a prezzo di costo per l'editore, intendiamoci) sono 400 o 500 libri, ma anche esagerando e dicendo che siano 200... hai comunque pagato, obbligato da un contratto che dice: o così o niente.
E se avessi tutti quei familiari a cui "dovrei" regalare il mio libro, mi sparerei.
Stefano, questa non è editoria, è tipografia. E' su questo che si incentra l'intero discorso. IlMioLibro, Lulu et similia sono tipografi. L'editore, prima di stampare, fa editing... appunto.
Un tipografo come Albatros (ammesso che siano perfino loro a stampare) che si spaccia per Editore può solo essere messo al rogo. E non mi spiego come mai ancora non intervenga qualche autorità competente in materia.
Non me ne vogliano i tipografi, per carità! Il loro è un mestiere d'oro, ma a ognuno il suo... esattamente come un ottimo odontotecnico non può mettere le mani in bocca a un paziente, perché spetta all'altrettanto ottimo dentista.
Re: Albatros?
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Re: Albatros?
Se non erro ci sono norme e pene piuttosto severe in questi casi.
Re: Albatros?
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Re: Albatros?
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Re: Albatros?
Allore per rispondere a Massimo: quanto mi hanno pagato per difenderli?
Ti riporto quello che ho già scritto ieri sera a Pia, all'inizio della discussione:
"La mia posizione è chiara: se un autore sa di valere qualcosa per tutta una serie di motivi (non solo i denari e incluse le critiche come la tua) è meglio che non si avvicini all'Editoria "a pagamento".
Ovviamente poiché l'ho scritto io, per "mia posizione" debba intendersi "la posizione di S.d.S. Non mi sembra una difesa, anzi è tutt'altro!
per rispondere a Miriam:
sono perfettamente d'accordo con te, è anche la mia esperienza. Su 10 autori presentati da Albatros, un paio si salvano come dici tu probabilmente perché come dici tu
"perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro"
Ti chiedo: ma questo non è con tutti gli editori, o ci sono gli editori Re Mida che trasformano vino acidulo da tavola in, diciamo, Amarone della Valpolicella?
Poi, quando ho scritto:
"Questa tavola rotonda chiarisce profili, consistenza e concezione del proprio lavoro da parte dei partecipanti. Fanno lavori diversi."
non ho scritto come dici tu:
"non hanno professionalità diverse come più sotto dici. Piuttosto il loro modo di lavorare e di rapportarsi agli emergenti è radicalmente diverso"
anzi, ancora una volta, quando dico "profili e consistenza" mi sembra ovvio che sto dando ragione a chi articola una posizione con almeno una idea "regolativa" del mestiere dell'editoria davanti alla telecamera e mi rincresce vedere una addetta stampa che a parte che "vediamolo insieme" non si sa cosa, non sa dire altro.
La figuraccia di non aver letto il testo è incontestabile, la scarsa attività di editing pure.
Per rispondere alle domande di Myriam (io cerco di ascoltare gli altri):
"1- Mi chiedo: si può considerare democratico un sistema che uccide la meritocrazia e discrimina tra ricchi e poveri? L'editoria a pagamento non è per tutti, è per chi può permettersi di spendere qualcosa come 2000 euro!
Risposta mia: NO, SONO D'ACCORDO CON TE questo è un sistema "mercimoniatico", uccide senz'altro la meritocrazia. Fra l'altro la democrazia non c'entra nulla.
Sono stato io a scrivere che Albatros non crede affatto negli autori che pubblica.
2- Perchè tutti dovrebbero avere l'opportunità di pubblicare? La scrittura è un mestiere, come tale richiede studio, esercizio, disciplina. Non tutti ci sono portati, non tutti ne sono capaci.
NON SONO D'ACCORDO per niente: circa la propria vita ognuno può fare quello che vuole, per quella degli altri decidono gli altri. Ciascuna persona può avere "aneliti" creativi nella forma che preferisce. E' evidente che poi si prende le sue responsabilità se non si allena, non si perfeziona, non si sa difendere, ecc.
Concludendo. Quando ho parlato di "discriminazione al contrario" intendevo proprio questo. Di fronte a una massa di persone giustamente incazzate perché gli editori duri e puri spesso riescono a scommettere su 2-3 (a volte anche 10 titoli) all'anno, effettivamente l'unica strada mi sembra il print on demand, Ilmiolibro, Lulu ecc, con tutte le limitazioni (self-project della copertina, dell'impostazione ecc) annesse e connesse.
Ah, a proposito, lo scrivo per la volta n-ma (tante volte non si sa mai):
Non consiglio di pubblicare con le case editrici "a pagamento".
Però:
Non consiglio di pubblicare con la editoria self-made.
Alla domanda da un milione di dollari: perché ho pubblicato con loro?
Rispondo: perché ero giovane. Il mio lavoro non c'entra nulla con l'editore e in quello io ci credo.
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Re: Albatros?
Se una casa editrice afferma di pubblicarmi, mi deve pubblicare come si deve, non limitarsi a ciucciarmi i soldi e usare lei stessa un print on demand per i propri servizi... servizi che a quel prezzo potrei fare io stesso con il Print on demand. A questo punto ben venga anche l'editoria a pagamento, se mi fornisce un servizio adeguato, anzi ottimo. Tuttavia esistono alcuni piccoli editori che non chiedono contributi, e che davvero ci mettono l'anima nel loro lavoro. Potendo scegliere, meglio questi ultimi, a parità di servizio, no? Albatros non fa altro che sfruttare l'ingenuità degli esordienti, che per un motivo o per l'altro (e non certo per colpa loro) non sanno come orientarsi. E non sanno che sarebbe sufficiente seguire un forum di un qualunque sito letterario per darsi una regolata e scegliere il destino del proprio libro con un minimo di discernimento.
E' ovvio poi, come dici tu, che uno dei suoi soldi ne fa quel che gli pare, ma è altresì giusto e corretto informare il pubblico, specialmente chi non ha mai avuto la possibilità di conoscere l'ambiente editoriale, come appunto gli scrittori esordienti che si affacciano per la prima volta in questo mondo.
Io stesso ci cascai, proprio perché ero ingenuo e non conoscevo assolutamente nulla, zero spaccato di questo ambiente. Fortuna volle che ero più squattrinato di oggi, e così dovetti rifiutare! Sia lodata la saggia povertà, mi vien da dire.
Se tu (parlo in generale) vieni messo a conoscenza di tutto ciò e, nonostante ciò che hai appreso, decidi di affidarti a una casa editrice a pagamento, allora bravo! Hai fatto la tua scelta libera e consapevole, e nessuno potrà/dovrà mai rimproverartelo, se non tu stesso nel caso ti fregassero. E' tutto qui, è tutta una questione di essere "onesti" con gli autori. E' esattamente questo il piccolo-grande nocciolo della questione. Si potrà obiettare in mille altri modi tutto ciò, ma è tutto qui.
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Re: Albatros?
Bisognerebbe essere onesti. Se uno dice che legge i manoscritti, fa l'editing, fa la distribuzione (altro doloroso capitolo di Albatros) e poi non li fa a un livello decente o non li fa affatto (ma di solito che io sappia è il primo caso) non è corretto. Punto, accapo.
La correttezza è il prerequisito.
Figurati che quando ho scritto il primo libro "Strade di uomini, donne e animali" ero appena sopravvissuto a una malattia che di solito è mortale. Volevo scrivere qualcosa del mio entusiasmo per la vita. E lo feci con le mie parole e le mie fotografie, che, onestamente, con Albatros non c'entravano nulla.
Quanto alla povertà è vero: è una garanzia (io pago sempre a rate).
Ciao, è stato veramente un piacere
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Re: Albatros?
La povertà è la mia nuova amica, Stefano. E' fedele, non ti molla neanche se ti sbatti per terra... ma è dannatamente onesta. E ciò mi basta
Quel tuo primo libro l'hai poi pubblicato?
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Re: Albatros?
Il secondo si chiama "Del seme più forte" sto cercando un editore che non sia Albatros o altri (figurati che battaglie, meglio di no). Appena lo pubblico te lo mando.
Il secondo è meglio del primo, credo. Anche questo con fotografie mie.
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Re: Albatros?
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Re: Albatros?
Rispondo alla tua domanda Stefano.sono perfettamente d'accordo con te, è anche la mia esperienza. Su 10 autori presentati da Albatros, un paio si salvano come dici tu probabilmente perché come dici tu
"perchè gli autori sono particolarmente bravi di loro"
Ti chiedo: ma questo non è con tutti gli editori, o ci sono gli editori Re Mida che trasformano vino acidulo da tavola in, diciamo, Amarone della Valpolicella?
Questo non è con tutti gli editori.
La differenza tra un testo pubblicato a pagmento e un testo pubblicato da un editore che investe di suo si nota parecchio nella maggioranza dei casi. Dopo alcuni anni di esperienza nel campo delle recensioni, si può dire, che ho imparato a capire se un editore pubblica a pagamento o meno, leggendo il libro (quasi mai mi sbaglio).
Non è che gli editor trasformino il vino acidulo da tavola in Amarone. Un buon editor non lo farebbe mai perchè non rientra tra le sue mansioni quella di riscrivere o violentare un testo (la tipa di Albatros, infatti, dimostra di non sapere neanche lontanamente cosa sia un editor quando assimila questa figura a quella del ghost writer che è tutta un'altra cosa! ).
Ovvio che lo scrittore scelto dall'editore che non chiede soldi presumibilmente sia bravo di suo. Se ha superato una dura selezione per arrivare alla pubblicazione ed è stato scelto tra centinaia, un motivo ci sarà. L'intervento di un buon editor però, permette comunque di raffinare il testo.
Re: Albatros?
Ma, soprattutto, dove sta la logica per cui io dovrei pagare dei soldi per essere pubblicato. Non dico che ci devo guadagnare, ma dovrei sborsare migliaia di euro per cosa? Per vedere il mio nome stampato su un libro che comunque probabilmente leggerò solo io e le persone a cui lo regalo? Pubblico con un PoD a questo punto: è gratis e compro solo le copie che effettivamente mi servono.psychochild ha scritto:Ultimo ma non meno importante: ma chi ce li ha 2000 euro? ma smettiamola XD siamo seri per favore... sono la più pura rappresentazione di uno scrittore, sembro Bukowski alla mia età(facendo le giuste proporzioni), mando le mie opere scritte in anni e meticolosamente selezionate per farmi qualche soldo e mi chiedono 2000 euro per pubblicarle chi sa dove con scarsa visibilità? ma si vergognino... dovrebbero pagarla la nostra arte, non venderla a noi stessi...
Nella migliore delle ipotesi, pubblicando a pagamento vado comunque in perdita, senza mezzi termini. Anche se venisse fatta una promozione favolosa, quante copie dovrei vendere per recuperare 2000 Euro? 20000? E chi me le passa cifre del genere? Magari potessi arrivarci!
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Re: Albatros?
Meraviglioso!!Massimo Baglione ha scritto:Ecco un bel link sul quale riflettere a fondo:
http://writersdream.org/gruppo-albatros ... r_embedded
Ascoltate bene l'inizio del terzo pezzo.
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Re: Albatros?
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Re: Albatros?
Dico "piuttosto", perché non ho mai provato e sinceramente amo l'editoria tradizionale
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Re: Albatros?
Ma i diritti d'autore mica se li tengono a vita, o no?Giuseppe Novellino ha scritto:Eppure io non ne faccio più nulla, per il semplice motivo che porta il marchio Albatros.
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Re: Albatros?
A fine contratto, puoi rispedirlo in formato "inedito" a tutti gli Editori che credi.
Io con Avorio ho fatto così: pubblicato da Magnetica, l'ho ripubblicato con Historica 3 anni dopo (con 1 racconto in più, prima inedito).
Mi interessa sapere di Edizioni Creativa: cosa mi puoi dire?
Chiedono contributi? Sono validi? I libri si trovano?
Grazie, ciao.
Re: Albatros?
Da come lo scrivi sembra che il non sborsare un centesimo e il vedere il proprio none su un libro siano cose incompatibili, ma non è così. Ci sono diverse case editrici che non chiedono il minimo contributo per la pubblicazione.Giuseppe Novellino ha scritto:In conclusione, concordo con il pensiero di Miriam e di Pia. Ho imparato a mie spese, ho riflettuto e d'ora in poi non sborserò un centesimo per pubblicare un libro.
Vorrò coltivare solo l'idea di farmi leggere...e allora ci sono tanti modi, attraverso i quali raggiungere anche solo un lettore attento e appassionato. Sono guarito dal narcisistico desiderio di vedere a tutti i costi un libro con la mia firma. Voglio promuovere la lettura. Questo è ciò che conta oggi per me.
Io stesso per il mio primo romanzo effettivo ho avuto un contratto con un impegno di vendita (ovvero dovevo prendere in conto vendita un tot di copie e impegnarmi a (far) vendere e/o acquistare comunque una parte di queste, ma parliamo di una quantità talmente esigua che in realtà ho finito per comprarne di più io stesso, e tutto questo NON al prezzo di copertina ma a quello rivenditori per le "obbligatorie" e ancora più ridotto per le ulteriori), e posso dichiararmi soddisfatto della cosa. Peraltro non sono aggiornatissimo ma mi sembra di ricordare che la casa editrice in questione (la 0111) ora non abbia più neppure quell'impegnativa.
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Re: Albatros?
Bravo Giuseppe per il tuo coraggio di ammettere che la passione, come è successo con me, ti spinge a investire anche soldi su un prodotto del tuo ingegno;
bravo Giuseppe, perché, come me, denunci il pregiudizio che anche io ho denunciato, in cui alcune persone che anche hanno avuto questo tipo di esperienza, si ergono duri e puri senza nemmeno chiedersi in quel testo che cosa ci sia scritto per dilaniare i libri delle case editrici "colpevoli";
bravo Giuseppe, perché, diversamente da me, ammetti che quasi ti vergogni di quella esperienza. A me è stato sempre chiaro chi aveva scritto il libro (io) e che cosa c'era scritto (parole e immagini) rispetto a quello al nome dell'editore riportato in prima pagina, e sono orgoglioso di questo;
bravo Giuseppe, perché, come me, arrivi allo stesso risultato: piuttosto che pubblicare un libro in queste condizioni preferisco non pubblicare. Io aggiungerei anche una cosa: piuttosto che essere letto da chi ha pregiudizio, preferisco consigliare di non leggermi affatto né di guardare le mie foto.
Meno male che ci sei tu Giuseppe Novellino. Grazie, di cuore.
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Re: Albatros?
I primi per per sono stampatori, i secondi "possono" essere editori se comunque dietro l'acquisto c'è un servizio (selezione, editing, ecc.) e con questi secondi io accetterei di pubblicare.
Tu pensa che Historica non mi ha chiesto contributi per Avorio, ma io autonomamente gli ho comprato quasi 50 copie!
Grazie per le info su Creativa: mi sembra rientrare in questa seconda categoria, quindi non è certo da scartare.
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Re: Albatros?
A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
La Gara 58 - A volte ritornano
A cura di Lodovico.
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La Gara 46 - Non più in vita
A cura di Ser Stefano.
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GrandPrix d'inverno 2021/2022 - Recitando i miei versi a uno sconosciuto - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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