Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Moderatori: Sphinx, Massimo Baglione
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Forse dall'elicottero, o erano i camerieri a bordo. Oppure, dopo, avranno lanciato dalle barche qualche cima per salire, ma non creco proprio che da quell'unica scaletta che si vede dalle immagini, mentre scendevano tutti, fosse possibile anche salire. Poi, certo, se ho visto male io, come non dettoUnanime Uno ha scritto:Gli altri soccorritori salivano senza problemi.
Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Questa è una grande verità!Jane90 ha scritto:Il mondo è pieno di eroi, finché stanno seduti in poltrona.
Però a Schettino non è stato chiesto di fare l'eroe ma solo il suo dovere.
Tuarag
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
:'(
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Ho una tristezza e una rabbia che non so nemmeno descrivere.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Poi, il coraggio, il valore, di un comandante di una nave o di un aereo ecc., sono elementi umani che fanno la differenza. Inoltre queste persone sono addestrate, hanno una mentalità militare, sanno che le loro azioni decidono la sorte di altri.Forse sulle navi da crociera tra trenini e cotillon il valore va a farsi fottere?
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Sciacalli.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
E' la stessa cosa che è successa ad Avetrana dopo il delitto di Sara Scazzi, decine di persone a farsi fotografare davanti al portone di casa di Michele Misseri.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Perchè le persone vanno a vedere film apocalittici o leggono romanzi pieni di ogni orrore e misfatti?
L'interesse si dilata a dismisura quando si sa che ciò che di terribile è accaduto, è vero e reale, e non partorito dalla mentre di uno scrittore o di uno sceneggiatore.
E' proprio della natura umana essere "attratti" dal fascino perverso del male, delle tragedie e delle morti violente, assurde ed eccezionali. Non ci piacerebbe ovviamente essere coinvolti in prima persona in tali eventi, ma possiamo sentirne e "comprenderne" gli effetti così spaventevoli in condizione di tutta sicurezza, filtrate dalla rasserenante consapevolezza che "altri" ne sono stati i protagonisti e noi. Cosa che può avvenire a casa seduti comodamente sui nostri divani davanti a un libro o alla tv, o in una sala cinematografica, oppure, per i più "attivi", spostandosi per una gita ricreativa direttamente sui luoghi del disastro.
Non possiamo condannare questa esigenza di vivere di riflesso i drammi altrui, così come possiamo decidere di spegnere la tv e di non leggere i giornali, lasciando che l'orrore che avviene nel mondo appartenga e resti confinato ai diretti interessati e non ci sfiori neppure con il pensiero. Sono scelte umane, e per fortuna gli uomini dispongono della facoltà di decidere di fare quello che vogliono, purchè non rechino danno agli altri.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Però credo che nonostante ciò che hai scritto sia vero, secondo me c'è qualcosa di malato in una persona che si fa 1030 km in tutto per vedere un relitto che ancora oggi intrappola dei cadaveri senza identità. O il cancello di zio Michele. E che in questi luoghi ci porta pure i figli "per fare una gita". Non lo so, per me la realtà ha un po' troppo superato la fiction, come se la società fosse anestetizzata alla cronaca nera.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
- procedure non proprio chiare in caso di emergenza. Verificare se la Costa prepara a dovere gli ufficiali per situazioni simili.
- Come funziona la gerarchia sulle navi Costa? Gli ufficiali dovrebbero avere il potere di destituire il capitano, se vedono che fa scemenze. Succede così dappertutto. I sottufficiali e la Costa affermano che le informazioni ricevute da Schettino erano false o errate. La Costa si teneva in contato telefonicamente, poteva anche non poter verificare subito, ma possibile che i sottufficiali non fossero capaci di maneggiare due strumenti e controllare che cavolo stava succedendo?
- Strumenti: dicono che addirittura qualcuno avesse dato ordine a Schettino di spegnere la registrazione sulla plancia e che la scatola nera potrebbe non aver più registrato le conversazioni a bordo. Nel 2012 consentiamo agli umani di spegnere le registrazioni che potrebbero essere di vitale importanza? Ma stiamo fuori?
- Tutti gli ufficiali finiti per caso sulla stessa scialuppa per colpa della nave? In quale modo accade? Vergognose le balle raccontate per giustificarsi, Schettino torni sulla nave.
- Il capitano non ha fatto alcun gesto eroico: ciò che ha/avrebbe fatto dopo l'urto per evitare una tragedia peggiore era suo obbligo e dovere di capitano. Ma il suo obbligo e dovere gli imponeva di non fare quella manovra azzardata, portare una nave di quelle dimensioni così sotto costa.
Quindi se non ha fatto il suo dovere prima cosa me ne importa che lo abbia fato dopo? Come diceva Totò: siamo uomini o caporali? Se la nave affonda, il capitano la segue.
- Costa: poverella lei, un anno di inferno la attende. Nave distrutta,tutte le prenotazioni per le future crociere da annullar e rimborsare; Rimborsi da dare alle vittime, ai passeggeri per vacanza rovinata, danni morali e materiali. E' inutile che cerchino di dare la colpa solo a Schettino: lo hanno assunto loro, Schettino era responsabile della nave ma Costa è responsabile di Schettino.
- Quanto è vero che la Costa incoraggiava i capitani a fare l'inchino? Se la Costa incoraggiava l'inchino, non credo gli abbia mai ordinare di schiantarla sul primo sperone di roccia che capitava. Manovrare la nave e portarla praticamente a riva è imperizia del capitano. E il capitano era Schettino, aveva la responsabilità di migliaia persone, ma scherziamo?
- I media hanno rotto! Subito a fare processi e il web che gli va dietro come tanti polli. Basta! ormai siamo nel far west mediatico, i processi si devono fare in aula di tribunale non nei talk show.
E che scherziamo?
Li avete visti quelli che subito hanno stampato e venduto magliette con su scritto "Vada a bordo, cazzo", costo 13 euro a maglietta? Ma se ne vadano anche loro.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Perdonami Angela, la tua spiegazione sulla natura umana è perfetta in tutto e per tutto, ma devi anche considerare un'altra cosa: gli animali agiscono secondo la loro natura e fanno la prima cosa che gli detta l'istinto, ma noi uomini abbiamo anche una coscienza che pone un freno ai nostri istinti primordiali e che dovrebbe dare la precedenza al buon senso. Ho seguito, ad esempio, il caso di Sara Scazzi in tv, in quanto passo frequentemente da Avetrana e quindi conosco quel paese e la mentalità dei suoi abitanti e anche se ho avuto la tentazione, ho evitato di passare davanti alla casa di Misseri proprio perchè il buon senso me lo impediva.Angela Di Salvo ha scritto:Capisco che il turismo del macabro ci possa fare impressione, anche perchè noi non ci recheremmo mai nei luoghi della tragedia spinti da una morbosa curiosità. Però vi invito a una riflessione di natura "psicologica"; di certo noi che amiamo leggere e scrivere possiamo comprenderla più degli altri.
Perchè le persone vanno a vedere film apocalittici o leggono romanzi pieni di ogni orrore e misfatti?
L'interesse si dilata a dismisura quando si sa che ciò che di terribile è accaduto, è vero e reale, e non partorito dalla mentre di uno scrittore o di uno sceneggiatore.
E' proprio della natura umana essere "attratti" dal fascino perverso del male, delle tragedie e delle morti violente, assurde ed eccezionali. Non ci piacerebbe ovviamente essere coinvolti in prima persona in tali eventi, ma possiamo sentirne e "comprenderne" gli effetti così spaventevoli in condizione di tutta sicurezza, filtrate dalla rasserenante consapevolezza che "altri" ne sono stati i protagonisti e noi. Cosa che può avvenire a casa seduti comodamente sui nostri divani davanti a un libro o alla tv, o in una sala cinematografica, oppure, per i più "attivi", spostandosi per una gita ricreativa direttamente sui luoghi del disastro.
Non possiamo condannare questa esigenza di vivere di riflesso i drammi altrui, così come possiamo decidere di spegnere la tv e di non leggere i giornali, lasciando che l'orrore che avviene nel mondo appartenga e resti confinato ai diretti interessati e non ci sfiori neppure con il pensiero. Sono scelte umane, e per fortuna gli uomini dispongono della facoltà di decidere di fare quello che vogliono, purchè non rechino danno agli altri.
Tra l'altro, se ci facciamo caso, il turista del macabro è attratto su quel determinato luogo più per il fatto che ci siano le Tv e per poter dire che loro erano là, che per il delitto o l'incidente in se stesso.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Luingi da me giustificare e promuovere certi comportamenti da parte di chi si reca nei luoghi dell'orrore magari attratti dalla presenza di telecamere e giornalisti.
Come non è accettabile l'idea che gli esseri umani si comportino in modo istintivo senza valutare il fatto che dovrebbero comportarsi con la dignità propria dell'essere umano.
Però io non faccio un discorso etico ed idealistico, ma semlicemente oggettivo e realistico. Prendo semplicemente atto di quello che succede nel mondo in cui si decantano tanto quei comportamenti propri degli esseri umani razionali e civili, e poi nella vita reale pochi riescono a metterli in atto.
Si tratta di un malcostume creato dalla società mediatica che ha invaso le nostre vite a tal punto che restarne esclusi per taluni è un fatto insopportabile; ecco perchè si va nei luoghi dell'orrore o addirittura ci si reca negli studi televisivi per esprimere testimonianze, opinioni e giudizi (spesso azzardati e discutibili) sui fatti.
L'importante è esserci in qualche modo, perchè la ricerca della visibilità è diventata uno dei miti più inquietanti del nostro tempo.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
Mi sento desensibilizzata da tutto il clamore che si fa delle tragedie, e delle facili accuse (a ragione o a torto) che sommergono personaggi che fino al giorno prima erano dei perfetti sconosciuti.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
A quello lì neanche una gondola dovevano dargli. In cucina, casomai, a ramazzare.
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Re: Terrore sulla nave da crociera "Concordia"
La Gara 62 - La famiglia
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Antologia visual-letteraria (Volume uno)
Collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it
Il libro è un collage di opere grafiche e testuali pubblicate sul portale www.BraviAutori.it e selezionate tenendo conto delle recensioni ricevute, del numero di visualizzazioni e, concedetecelo, il nostro gusto personale. L'antologia non segue un determinato filone letterario e le opere sono state pubblicate volutamente in ordine casuale.
A cura di Massimo Baglione.
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ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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Dieci
antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it
Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuseppe Gallato.
Contiene opere di: Ferruccio Frontini, Giuseppe Gallato, Mirta D, Salvatore Stefanelli, Gabriella Pison, Alberto Tivoli, Massimo Tivoli, Francesca Gabriel, Francesca Santucci, Enrico Teodorani, Gabriele Ludovici, Martina Del Negro, Alessandro Borghesi, Cristina Giuntini, Umberto Pasqui, Marezia Ori, Fausto Scatoli, Arcangelo Galante, Giorgio Leone, Fabio Maltese, Selene Barblan, Marco Bertoli.
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