Al Cinema (...ti odio)
Al Cinema (...ti odio)
"Attacchi di panico, tesoro" mi ripeteva Alice tutti i giorni e aggiungeva " Tu non stai bene, quanti chili hai perso? E poi non ti trucchi più, sei sempre in disordine e, scusa se mi permetto, il tuo odore potrebbe essere usato come repellente... Iris, sono preoccupata per te, dovresti..."
Alice parlava, parlava, parlava, ma io ero sempre concentrata sulla mia ipnotica quercia e tutto quello che avveniva intorno non mi riguardava, chiusa in un mondo che mi stava consumando ogni giorno un po' di più.
Era un giovedì mattina quando il cellulare suonò. Era lui. Le mani mi tremavano, tutti i muscoli contratti mi dolevano e mi impedivano di muovermi. Mi sedetti sul letto con le gambe incrociate, la camicia da notte appiccicata come carta velina alla schiena sudata; il cuore batteva nel petto incontrollabile. Mi accorsi che mi stavo graffiando l'interno coscia e un rivolo di sangue macchiò il lenzuolo. Rimasi per un attimo a guardare la macchiolina rossastra che impregnava il tessuto assumendo una forma che paradossalmente pareva proprio la mia quercia.
Guardai il cellulare con l'ardente desiderio di leggere il suo messaggio e allo stesso tempo con una paura folle di perderlo per sempre.
Inspirai profondamente catturando ogni singola particella del profumo di quella nuova, giovane giornata estiva che stava per cominciare. La radiosveglia gracchiò all'improvviso facendomi sobbalzare e scivolare il cellulare dalle mani.
Lo recuperai velocemente e senza altre esitazioni premetti l'icona della bustina e lessi il messaggio: "Ore 23.30 cinema Verdi, piazza XX settembre, sala 3, posto A15. Camicetta bianca, gonna nera lunga, capelli raccolti, trucco leggero".
Nient'altro.
La mia eccitazione si trasformò in autentica rabbia: dopo tre settimane soltanto una serie di indicazioni, o meglio, veri e propri ordini.
Ma poco importava, il desiderio di rivederlo era troppo forte, prevaricava qualsiasi dubbio, consapevolezza, timore e buonsenso.
Entrai nella doccia senza attendere che l'acqua si intiepidisse, rimasi almeno venti minuti col capo chino facendomi scorrere l'acqua lungo il collo. Quando uscii, facendo attenzione a non scivolare, mi sentii rigenerata, improvvisamente libera, positiva, leggera, mi pareva che tutto fosse straordinariamente meraviglioso e che da quel momento in poi la mia vita sarebbe stata perfetta.
Andai al lavoro pettinata, pulita ed ordinata. Per tutto il pomeriggio non pensai ad altro che alla mia serata. Fantasticavo su quello che mi avrebbe detto per giustificare il suo silenzio, le sue scuse, il mio perdono, le sue mani intrecciate alle mie, la sua bocca sul mio collo, il suo profumo, i miei sospiri, noi due.
Uscii dall'ufficio alle 17.10 e mi precipitai a casa di mia madre e frugari nel suo armadio in cerca di una camicetta bianca, la gonna già ce l'avevo. Trovata!
Corsi a casa, andai in bagno, mi feci un'altra doccia, mi asciugai velocemente e indossai biancheria intima firmata, camicia e gonna. Poi davanti allo specchio mi acconciai i capelli come richiesto; il trucco tenni quello del mattino. Alle 21.00 ero già pronta. Mi guardai allo specchio: sembravo la versione di me stessa vent'anni dopo.
***
La sala era buia e il film già cominciato. Mi feci spazio tra gambe, piedi e ginocchia in cerca del mio posto.
Lo vidi, lui era là, con gli occhi fissi sullo schermo. Mi avvicinai, urtando la sua gamba. A quel punto si voltò e mi sorrise, il sorriso più bello del mondo.
Mi scusai con la donna alla sua sinistra per averle oscurato per un attimo lo schermo e raggiunsi il mio posto.
Mi sedetti accanto a lui con la voglia di baciarlo, toccarlo... avevo quasi le lacrime. Si voltò, mi guardò e mi sorrise nuovamente. Lo vidi alzare la mano sinistra... finalmente... chiusi gli occhi e mi preparai a ricevere il suo tocco.
Nulla.
Riaprii gli occhi, cercai la sua mano e vidi che era scomparsa sotto la gonna della sconosciuta sedutagli accanto. Vidi la mano muoversi lentamente sotto la veste mentre il respiro di lei cominciava a trasformarsi, il petto si gonfiava e le gambe si contraevano leggermente. Potevo chiaramente sentire l'odore della sua eccitazione.
Lui toccava lei, ma guardava me con grande soddisfazione.
Questo era troppo, mi sentivo umiliata, calpestata, furiosa. Mi alzai di scatto tra le proteste del ragazzo seduto dietro e corsi fuori dalla sala inciampando più volte sugli scalini. Nessuno se ne accorse. Il caldo era opprimente, insopportabile, mi strappai i primi tre bottoni della camicetta, mi sentivo soffocare. Appena uscita dalla sala mi appoggiai al muro esausta, in lacrime; mi feci scivolare lungo la parete fino a sedermi a terra tutta rannicchiata, quasi a voler scomparire. Cercai di concentrarmi sulla mia quercia per non pensare a quello che stava avvenendo a qualche metro da me. Il cuore mi stava letteralmente uscendo dal petto, lo potevo chiaramente vedere e sentire mentre spingeva la cassa toracica. Tremavo.
Senza nemmeno rendermene conto gridai, urlai con tutto il fiato che avevo nel mio esile e provato corpo.
In quel momento, dalla sala, un fragoroso applauso generale premiò la pellicola e la colossalità del film.
- Fausto Scatoli
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la storia in sé non mi piace più di tanto, vista la follia della protagonista (che ovviamente non condivido, sebbene possa quasi comprendere).
però è piuttosto coinvolgente, e questo è un bel punto a favore.
meglio che non mi esprima su determinati comportamenti, potrei creare discussioni spiacevoli
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Re: Commento
Grazie Fausto. Vero, è un po' anomalo. Questo è un vecchio racconto che ho scritto diverso tempo fa in un periodo particolare della mia vita e che ho riesumato e modificato per renderlo un po' più leggero (l'originale era ancora più pesante) per questa gara.Fausto Scatoli ha scritto: 05/07/2019, 23:10 racconto anomalo, carico di tensione e di aspettative, con una chiusa tremenda.
la storia in sé non mi piace più di tanto, vista la follia della protagonista (che ovviamente non condivido, sebbene possa quasi comprendere).
però è piuttosto coinvolgente, e questo è un bel punto a favore.
meglio che non mi esprima su determinati comportamenti, potrei creare discussioni spiacevoli
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Ripeto, per quanto il genere sia lontano dalle mie corde quando non trattato esattamente come voglio io (questione di gusti/esigenze, ovviamente, non si tratta di altro), è un testo che porta un po' di brezza nuova, soprattutto perchè se la prossima volta mi capita a tiro un altro testo a tema bellico (l'ennesimo), sarà la volta buona che ci resto secco. Penso che se non si abbia qualcosa di originale da proporre agli altri, in queste gare, credo sia più che giusto desistere e aspettare di avere un racconto che sia nuovo - o comunque un minimo diverso - come è stato nel tuo caso. E' un buon lavoro, curioso di leggere altro
A rileggerti!
Re: Commento
Ti ringrazio. Sapevo che era un azzardo trattare questo tema e che ci sarebbero state delle critiche. Come già scritto ho fatto diversi tagli per renderlo "digeribile". Sicuramente se lasciato intonso il finale avrebbe avuto un impatto diverso. Comunque sono molto felice degli apprezzamenti, pensavo ci sarebbero state solo critiche negative.Draper ha scritto: 06/07/2019, 18:59 Lessi questo racconto tempo fa, infatti sono tornato a leggerlo perché mi sembrava fin troppo familiare. Io non apprezzo il genere, purtroppo, e come hanno già segnalato prima di me, il finale avrebbe bisogno di una revisione completa. Ho trovato abbastanza ben delineati i personaggi però, e la situazione, per quanto anomala o forse poco realistica. Se non altro il pezzo scivola via bene, ma il pregio migliore penso sia quello di aver "rotto" un muro importante, a livello di temi.
Ripeto, per quanto il genere sia lontano dalle mie corde quando non trattato esattamente come voglio io (questione di gusti/esigenze, ovviamente, non si tratta di altro), è un testo che porta un po' di brezza nuova, soprattutto perchè se la prossima volta mi capita a tiro un altro testo a tema bellico (l'ennesimo), sarà la volta buona che ci resto secco. Penso che se non si abbia qualcosa di originale da proporre agli altri, in queste gare, credo sia più che giusto desistere e aspettare di avere un racconto che sia nuovo - o comunque un minimo diverso - come è stato nel tuo caso. E' un buon lavoro, curioso di leggere altro
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Re: Commento
Per mia parte, ce ne sarebbero state se il pezzo fosse stato trattato come tanta letteratura di questo tipo che trovo in giro - ma per fortuna non è accaduto. Io ho apprezzato maggiormente la versione che non hai tagliato, ma devo dire che questa è più allusiva e forse lo rende persino migliore. Non tanto perché lo hai alleggerito a livello "visivo", ma perché sono convinto che l'erotismo vada trattato e comunicato in un certo modo, quasi subliminale. Renderlo triviale lo avvilisce. Poi per carità, il tipo di registro dipende sempre dalla situazione. Se in un noir mi trovassi una scena erotica densa di lirismo mi sentirei tirato fuori dalla storia in un batter d'occhio, in effettiCarol Bi ha scritto: 06/07/2019, 19:17 Ti ringrazio. Sapevo che era un azzardo trattare questo tema e che ci sarebbero state delle critiche. Come già scritto ho fatto diversi tagli per renderlo "digeribile". Sicuramente se lasciato intonso il finale avrebbe avuto un impatto diverso. Comunque sono molto felice degli apprezzamenti, pensavo ci sarebbero state solo critiche negative.
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Ti segnalo un refuso: frugari al posto di frugai. Colossalità, invece, non sarà ortodosso ma come neologismo funziona, rende l’idea.
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Avevo avuto l'idea che la sala fosse vuota o semivuota, e invece… E poi quel colossalità, seppur richiami la colossalità dell'inganno patito da Iris, proprio non si può sentire e chiude proprio male.
Per conto mio, obiettivo centrato a metà.
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Trama: una donna ha delle aspettative, che però vengono deluse in modo atroce.
Personaggi: buona la caratterizzazione di lei, ci si immedesima nel suo comportamento e nella sua mentalità. Sarebbe stato interessante tratteggiare un po' anche lui per dare al lettore un labile indizio del finale. Il racconto però si allungava.
Argomento: una storia d'amore senza finale lieto - originale.
Lettura: coinvolgente, scorrevole.
Grammatica e Sintassi: alcuni suggerimenti:
ad ingoiare -> a ingoiare
ed angoscianti -> e angoscianti
Inspirai profondamente catturando -> Inspirai profondamente, catturando
La radiosveglia gracchiò all'improvviso facendomi sobbalzare e scivolare il cellulare dalle mani.
La radiosveglia gracchiò all'improvviso, facendomi sobbalzare. Il cellulare mi scivolò dalle mani.
Lo recuperai velocemente e senza altre esitazioni premetti l'icona della bustina e lessi il messaggio:
Lo recuperai velocemente e, senza altre esitazioni, premetti l'icona della bustina:
ed ordinata -> e ordinata
Uscii dall'ufficio alle 17.10 e mi precipitai a casa di mia madre e frugari nel suo armadio in cerca di una camicetta bianca, la gonna già ce l'avevo.
Uscii dall'ufficio alle 17.10 e mi precipitai a casa di mia madre. Volevo frugare nel suo armadio in cerca di una camicetta bianca, la gonna già ce l'avevo.
Poi davanti allo specchio mi acconciai i capelli
Poi, davanti allo specchio, mi acconciai i capelli
corsi fuori dalla sala inciampando più volte
corsi fuori dalla sala, inciampando più volte
Il caldo era opprimente, insopportabile, mi strappai i primi tre bottoni
Il caldo era opprimente, insopportabile. Mi strappai i primi tre bottoni
mi feci scivolare -> scivolai
premiò la pellicola e la colossalità del film.
non è chiaro il significato di colossalità (sì, alcuni film sono dei Colossal, ma non ho trovato questo termine nel dizionario).
Giudizio: positivo, la sensazione è che manchi qualcosa. Infatti, ho letto nei commenti che è stato tagliato. Credo che un 12/15 mila caratteri questa storia se li meriti. Una buona prova.
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Ci sono sicuramente delle cose da rivedere, come: il finale e qualche imperfezione grammaticale, ma il racconto è davvero molto bello.
Voto 5.
Non spingete quel bottone
antologia di racconti sull'ascensore
Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.
Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, Roberto Guarnieri, Andrea Leonelli, Tullio Aragona, Luigi Bonaro, Umberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, Daniela Piccoli, Marco Vecchi, Claudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, Eliseo Palumbo, Diego Cocco, Roberta Eman.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Kriminal.e
Kriminal.e è una raccolta di testi gialli "evoluti", che contengono cioè elementi tecnologici legati all'elettronica moderna.
Copertina di Diego Capani.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Nunzio Campanelli, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Emanuele Finardi, Concita Imperatrice, Angelo Manarola, Francesca Paolucci, Umberto Pasqui, Antonella Pighin, Alessandro Renna, Enrico Teodorani.
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2017 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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GrandPrix d'inverno 2021/2022 - Recitando i miei versi a uno sconosciuto - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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