Sette settembre
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La prima parte (anche se è così perchè presumo tu voglia dargli questo taglio, quasi giornalistico) risulta a mio avviso troppo detta e meccanica, descritiva, quasi un referto. Inoltre trovo sia nel complesso poco fluido e sia poco chiara la storia, il collegamento tra le due parti (presumo che la data indichi il giorno dell'incidente, ma anche in questo caso non la trovo una cosa che come finale possa essere del tutto appagante). Poi alcuni dettagli di pochissimo conto, che comunque ti segnalo nel caso tu voglia valutarli: "portafinestra" credo si possa scrivere così, e comunque trova un modo sembre uguale (una volta scrivi "porta/finestra" una volta "porta finestra"). Quando dici "lontano da tutto e finalmente più vicina a me stessa" credo sia più corretto dire "lontana-vicina", oppure "lontano-vicino". Non amo iniziare una frase con .Ed e non amo i punti e virgola (ma questi non sono errori, solo gusto mio). Ciao.
- Giorgio Leone
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Spero di essere stato chiaro, il problema è solo in sede di chiusura racconto.
Certo, sarebbe meglio se qualcuno ti avesse suggerito quale finale avrebbe adottato lui, allora sì che ti sarebbe stato utile! Però nessuno l'ha fatto, quindi lo faccio io. Attese se mie ormai universalmente note qualità poetiche e di estrema sensibilità artistica, il mio finale - assolutamente chiuso - è questo:
Quello che vedo sul grande abete, sentinella della montagna, mi blocca e mi toglie il fiato. Un coltello piantato nella corteccia, un simbolo ed una scritta incisa senza riguardo, la resina che ancora lacrima dall’occhio mal disegnato:
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Re: Commento
Felice di aver suscitato curiosità... quando sarà finita la gara e sarà passato un po’ di tempo per farlo sedimentare lo metterò su BV dopo averlo ripreso in mano. Vedrò se “farlo crescere”, intanto ti ringrazio per la lettura!L.Grisolia ha scritto: 17/01/2020, 19:47 Mi è piaciuto ed è indubbiamente scritto bene, però devo ammettere che sembra più l'inizio di una storia che un racconto completo. So che è stato già ribadito, ma mi piacerebbe leggere di più su come gli eventi si sono intrecciati.
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Re: Commento
Ok grazie per gli spunti e per la lettura!Leonardo74 ha scritto: 09/02/2020, 17:01 Ciao.
Ciao!![]()
Il racconto secondo me avrebbe del potenziale, ma (secondo il mio modesto parere) andrebbe forse rivisto in alcuni passaggi.
La prima parte (anche se è così perchè presumo tu voglia dargli questo taglio, quasi giornalistico) risulta a mio avviso troppo detta e meccanica, descritiva, quasi un referto.
Sì, in effetti è voluto.
Inoltre trovo sia nel complesso poco fluido e sia poco chiara la storia, il collegamento tra le due parti (presumo che la data indichi il giorno dell'incidente, ma anche in questo caso non la trovo una cosa che come finale possa essere del tutto appagante).
Molti commentando hanno espresso pareri simili al tuo. Io stessa rileggendolo sono meno convinta di alcune scelte. Come ho scritto nel commento precedente fra qualche tempo lo riprenderò e ci penserò...
Poi alcuni dettagli di pochissimo conto, che comunque ti segnalo nel caso tu voglia valutarli: "portafinestra" credo si possa scrivere così, e comunque trova un modo sembre uguale (una volta scrivi "porta/finestra" una volta "porta finestra").
Quando dici "lontano da tutto e finalmente più vicina a me stessa" credo sia più corretto dire "lontana-vicina", oppure "lontano-vicino". Non amo iniziare una frase con .Ed e non amo i punti e virgola (ma questi non sono errori, solo gusto mio). Ciao.
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Re: Commento
Giorgio Leone ha scritto: 09/02/2020, 21:23 Scusa, Selene (che nome fantastico!)
Eh grazie
, ma a questo punto dovrei ripetere quello che altri hanno detto, e non mi va di farlo. Quindi, premesso che ho trovato il racconto, soprattutto nella seconda parte, scritto veramente bene, ti comunico quello che penso del finale. Nel racconti a finale aperto, il lettore si domanda quale finale gli piace di più, o gli sembra il più probabile, fra tutti quelli possibili che lo scrittore gli ha subdolamente suggerito, senza poi evidenziarne uno in particolare. Nel tuo, invece, il lettore si chiede quali finali potrebbero mai essere possibili, dato che la scrittrice ha fatto l'impossibile perché non gliene venisse in mente neppure uno.
Spero di essere stato chiaro, il problema è solo in sede di chiusura racconto.
Ho oggettivamente una difficoltà maggiore, in generale, nelle chiusure...
Certo, sarebbe meglio se qualcuno ti avesse suggerito quale finale avrebbe adottato lui, allora sì che ti sarebbe stato utile! Però nessuno l'ha fatto, quindi lo faccio io. Attese se mie ormai universalmente note qualità poetiche e di estrema sensibilità artistica, il mio finale - assolutamente chiuso - è questo:
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Grazie, ne terrò conto! E grazie per averlo letto e commentato, buona giornata!
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Re: Commento
Figurati, è stato un piacereSelene Barblan ha scritto: 08/01/2020, 22:03 Grazie SmilingRedSkeleton, hai saputo spiegare molto bene ciò che hai apprezzato (grazie per l’apprezzamento) sia cosa invece proprio non ti è piaciuto. Capisco le tue ragioni, non so però ancora se vorrò modificarlo o meno, ci penserò... non voglio trasformarlo in qualcosa che poi non piacerebbe a me..
Grazie ancora per l’attenta lettura!![]()

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Il nesso leggendolo meglio lo ho perfino trovato.
Torno a ripetere: E' ben scritto ed indubbiamente non passa inosservato lasciando al lettore più di un interrogativo al quale non può che seguire un naturale scandagliamento in profondità coinvolgendo appieno le proprie sinapsi celebrali.
Che dire ... se questo era l'intento: obbiettivo centrato.
Massimo voto: 5.
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Re: Commento
Grazie mille Teseo, troppo gentileTeseo Tesei ha scritto: 07/03/2020, 19:17 Confermo il mio precedente giudizio.
Il nesso leggendolo meglio lo ho perfino trovato.
Torno a ripetere: E' ben scritto ed indubbiamente non passa inosservato lasciando al lettore più di un interrogativo al quale non può che seguire un naturale scandagliamento in profondità coinvolgendo appieno le proprie sinapsi celebrali.
Che dire ... se questo era l'intento: obbiettivo centrato.
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La spina infinita
"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Dentro la birra
antologia di racconti luppolati
Complice di serate e di risate, veicolo per vecchie e nuove amicizie, la birra ci accompagna e ha accompagnato la nostra storia. "Dentro la birra", abbiamo scelto questo titolo perché crediamo sia interessante sapere che cosa ci sia di così attraente nella bevanda gialla, gasata e amarognola. Perchè piace così tanto? Che emozioni fa provare? Abbiamo affidato questa "indagine" a Braviautori, affinché trovasse, tramite l'associazione e il portale internet, scrittori capaci di esprimere tali sensazioni. E infatti sono arrivati numerosi racconti: la commissione ne ha scelti 33. Nemmeno a farlo apposta, 33 è la quantità di centilitri di un gran numero di bottiglie (e lattine) di birra; una misura nota a chi se n'intende.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Andrea Andreoni,
Tullio Aragona, Enrico Arlandini, Beril, Enrico Billi,
Luigi Bonaro, Vittorio Cotronei, Emanuele Crocetti,
Bruno Elpis, Daniela Esposito, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Livio Fortis, Valerio Franchina, Luisa Gasbarri, Oliviero Giberti, Elena Girotti, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Fabrizio Leo, Sandra Ludovici, Micaela Ivana Maccan, Cristina Marziali, Stefano Masetti, Maurizio Mequio,
Simone Pelatti, Antonella Provenzano, Maria Stella Rossi, Giuseppe Sciara,
Salvatore Stefanelli,
Ser Stefano,
SunThatSpeed, Marco Vignali.
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Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gara d'estate 2023 - La passe - e gli altri racconti










A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 56 - Amicizia ritrovata







A cura di Ida Dainese.
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La Gara 52 - Colpo di fulmine






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