OK, ancora una volta ricordate che i voti sono soggettivi, eh?
Mi trovo dinanzi a un dilemma: quando emetto un voto, cos'è che devo valutare? Perché ho osservato che alcuni racconti hanno un peso dato dall'argomento che trattano, e non solo dalla bravura dell'autore. Capita così che un bravo autore che sceglie un argomento più leggero riceva un voto più basso, ma questo non è valutare oggettivamente la sua bravura in quanto autore!
Spero di essermi spiegato.
Il Vaso di Pandora - Nunzio Campanelli
A metà tra l'auto-ipnosi e il coma profondo, un uomo si risveglia dopo un terribile incidente in una stanza d'ospedale, la sua vita attaccata a macchine, i ricordi a tormentarlo. Se il tema è trovare una giustificazione per l'eutanasia, considero lo svolgimento superficiale, approssimativo, egoistico. Ma non parlo dell'egoismo del protagonista, che non si riesce a percepire se non per un fuggevole istante, quando ricorda il volto di lei, l'unico momento in cui si vede qualcosa di umano e non si rimanga chiusi nel baule o attaccati alla macchina per la circolazione del sangue. È egoismo dell'autore, quello che non mi piace, che prende il suo protagonista e lo massacra pur di raccontare un punto di vista personale e opinabile.
L'espressione "Spaventoso, molto più di quanto si fosse mai pensato, molto più di quanto si fosse mai temuto." contiene, in quel "si fosse", ben distinto da un più umano "avesse", tutta la distanza tra la tragica esperienza del protagonista e la retorica dell'eutanasia: sono altri a pensare e a temere, non il protagonista.
Scritto bene, OK, ma la tecnica non è tutto, o questo sarebbe un forum di ingegneria.
Voto: 3,5.
Sleep Controller - Lodovico
Bello, bello, bello!
COmplimenti per essere riuscito, nello spazio concesso dal racconto, a racchiudere tutto quest'angosciante universo e a descriverlo così precisamente.
Osservo che il MEC era il nome dell'ormai scomparso Mercato Comune Europeo. un lapsus freudiano?
![Very Happy :D](./images/smilies/icon_biggrin.gif)
Voto: 4,5
Solidarietà - Patrizia Benetti
Piccolo "cavallo di Troia" letterario, questo raccontino arriva dritto ai sentimenti del lettore perché con poche, abili pennellate, mai eccessive peraltro, l'autrice riesce immediatamente a chiarire la disgustosa sofferenza della protagonista.
Il prosieguo della storia è più incerto, slegato, e la conclusione, misera per la protagonista, è deludente per il racconto.
Conosciamo Olga, una vicina apparentemente amichevole e di grande supporto per la ragazza che poi si dimostrerà una serpe in seno, apparentemente senza alcun motivo.
Perché l'esistenza di Elisa è "tribolata"? Fino alla "notte maledetta" andava in discoteca come una ragazza qualunque!
Mi preoccupa molto che si producano racconti del genere, nei quali la violenza è gratuita, inesplicabile, estrema (non credo sia facile per chicchessia ammazzare qualcuno a sangue freddo semplicemente scaraventandolo con forza inaudita contro una parete), perché ciò denota che viviamo in un clima di insicurezza totale assai diffuso, che ci fa scappare dalla nostra umanità per rinchiuderci nella caccia al diverso, che già tanti danni ha fatto. Se chiediamo umanità agli altri, teniamoci innanzi tutto stretta la nostra.
Voto: 3,5
Occhi di Bambina - Antares
Non ho parole, per me il primo vincitore di Gara 37.
Tutto è perfetto: la penna, lo stile, i tempi, la profondità, l'emotività, l'introspezione, la sospensione dell'incredulità. Devastante!
Dove stavi nascost@, fino ad ora?
Voto: 5
L'insolito colore del cielo - Monica Porta May Bee
Questo racconto è forse un esempio della "bella idea" che hanno avuto Mas e Ser: un'ottima scrittrice è costretta ad inventare di sana pianta un raccontino che si arrampichi sugli specchi di due parole totalmente sconnesse.
Monica ha una penna precisa, sa come riempire lo spazio assegnato ed equilibrarlo, sa persino come dare una parvenza di realismo a questo tema assegnato da un calcolatore impazzito, ma definitivamente non riesco a credere che gli asini (o i maiali, in questo caso) volino.
Voto: 4
La lite - Licetti
Non ce la faccio ad assegnare un voto alto a questa storia che mi ferisce in molti modi. Mi ferisce quando questa coppia viene fatta vivere nel Mulino Bianco senza bambini, in un'agiatezza che è sfregio alla maggior parte della gente comune. Mi ferisce quando il protagonista non è capace in realtà neanche di spiegare perché stiano litigando. Mi ferisce perché anche lui sa solo frignare sulle ingiustizie del mondo e della società contro di lui e contro il suo ruolo di maschio della coppia, senza che tra l'altro sappia cosa significhi davvero fare il maschio.
Anzi, per tutto il tempo non fa che preoccuparsi di quando non riuscirà più a mantenersi a freno e le salterà addosso, dandola vinta a lei.
Cominciamo con una carezza? No?
Allora: “proprio come mia madre!!!!!”
In queste due righe consecutive tutta l'imbecillità di un quindicenne col portafoglio pieno incapace di dire quello che pensa.
La caratterizzazione è perfetta, persino teatrale, ma pensare che persone così esistono davvero mi fa star male.
Voto: 3,5
La vacanza - Yendis
Un pugno nel plesso solare mi sarebbe pesato di meno. Il racconto comincia con un'aria cupa, triste, e peggiora poi poco a poco, fino a raggiungere una svolta DAVVERO drammatica intorno alla metà.
Sarà il fatto di avere due bimbi, ma riesco a trovare due falli notevoli.
Il primo, meno grave, è far ricostruire alla polizia i fatti: il racconto è breve, e inserire qui il rapporto significa spezzare la continuità, lo stile, il ritmo del racconto, che da personale diventa freddo.
Il secondo è più umano e personale: arrivi quasi alla metà del racconto prima di accennare alla morte dei bimbi, e prima di allora il personaggio è mesto, come si può essere per la morte di due genitori, anziani. Chi abbia perso i figli pensa solo a quello dalla mattina alla sera, ma nel principio del tuo racconto non ce n'è traccia. Se volevi usarlo come effetto a sorpresa, è un gioco sporco.
Voto: 3
Alla luce della luna - Carlocelenza
Chapeau!
Voto: 5
Era solo un serpente poco velenoso - Scrittore97
Stai migliorando. Ora riesci a vedere tutta una storia, e sei capace di mantenerla coerente.
Il lessico è ancora incerto, la grammatica traballa, mi unirò a quanti ti hanno già suggerito di leggere ancora, e scrivere ancora.
Voto: 2,5
I divoratori - Anto Pigy
Perché hai fatto 'sta cosa? Non ti mancano gli strumenti, ma non sei coerente. Pensare che degli uccelli facciano tutto questo potrebbe essere un'idea comica, ma tu ne hai fatto un racconto tanto drammatico che alla fine non si ride!
Voto: 3
Ritorno a Pico - Pardan
Manca solo un tassello a questo stupendo racconto: perché lui cambia così all'improvviso? Lo chiedo perché noi uomini (purtroppo o per fortuna) non siamo così. Per il resto, mi ha fatto stare bene, grazie per averlo scritto!
Voto: 4,5
Avatar - Freecora
C'è tanto in questo racconto che non dici del racconto stesso, e ciò lo rende ancora più reale. Certo, è molto wishful thinking: come negare che sarebbe bello se, dopo anni, una fiamma creduta persa, neanche estinta, si potesse ritrovare? Con molto equilibrio, infatti, lasci il lettore lì, senza sapere se davvero si riaccenderà.
Però ora è sul tema che vorrei commentare: il sesso di per sé non è qualcosa che va spiegato, e proprio per questo richiede più spazio di altri argomenti per essere capito. Voglio dire, è difficile far capire tutti i risvolti di Giacomo nello spazio di questo racconto.
Voto: 4,5
Il vecchio e il bambino - Lorella15
Speriamo di non dover vivere mai più niente del genere. C'è da preoccuparsi.
Voto: 4,5
Terra Uno - Polly Russell
Vi siete date appuntamento?
Voto: 4,5
Il Lupo Nero - LeggEri
Simpatica idea, ben riuscita. Non c'è bisogno di far vedere quello che si capisce fin troppo bene, un horror alla vecchia maniera, quando si lasciava che la fantasia del lettore riempisse gli spazi lasciati dall'autore.
Voto: 4 (ma solo perché trovo il tema più leggero)