La verità è un due

Spazio dedicato alla Gara stagionale di primavera 2020.

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Simone_Non_é
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La verità è un due

Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Svegliati alle sette in punto. Tirati su, guarda tua moglie dormire nel letto con quei capelli biondi che ti hanno sempre fatto impazzire, o almeno questo è ciò che credevi. Vestiti. Vai a svegliare Erika. Prepara la colazione. Lavati. Sorridi a tua figlia, guardala crescere è allontanarsi inesorabilmente da te mentre il tempo si diverte a lasciare impronte sul tuo volto. Accompagna tua figlia a scuola e poi dritti al lavoro nell'azienda di famiglia che ormai è diventata la tua. Lascia due monete a Sid, il simpatico mendicante che sorride quanto te. Saluta i tuoi dipendenti, vai in ufficio, lavora.
Oggi è mercoledì devo scoparmi l'amante. Lavorare fino alle 20:20, pregare che non ci siano intoppi.
Questa è la mia routine oppure sono io, è da tempo che mi chiedo se ormai ci sia differenza fra me e lei. Sono un uomo fortunato, non ho mai dovuto impegnarmi troppo per ritrovarmi tutto quello che ho, dalle vacanze alle case, agli amici. Nonostante questo mi chiedo se sia mai stato davvero felice oppure se mi sono semplicemente dimenticato come si fa, sempre che fra le due cose ci sia differenza. Ora non ho tempo per pensare, la pausa in bagno è finita devo lavorare e mandare due messaggi a mia moglie.


"Grazie e buon lavoro Giò!" Sorridevo mentre prendevo la seconda elemosina della giornata, ormai questo era un posto sicuro, il parcheggio davanti ad un enorme azienda circondata dal verde eppure quel palazzo spiccava, era grigio, non avrebbe dovuto farlo. Sono finito per strada a causa della mia dipendenza. Come ogni giorno mi sveglio alle 07:07 nascondo il mio letto di fortuna, metto le mie coperte nel mio zaino, prendo la mia vecchia chitarra e comincio a camminare. Il caffè offerto dalla barista che mi ha raccontato di quanto si senta in colpa per come si è comportata con la madre, tappa obbligatoria giusto poco prima del parcheggio aziendale. Si continua dritti per il centro, sotto il solito portone. Ora siediti e metti il cappello per terra, tira fuori la chitarra, fingi di farlo perché ti interessa, dimentica di non avere nulla. Suona. Suona. Suona ancora. Sorridi e ringrazia per ogni moneta regalata. Se penso che ho smesso con la droga da ormai anni e sono ancora qui impazzisco, sono la mia ombra, un vecchio ricordo di me. Devo essermi incastrato nella mia routine oppure devo esserlo diventato. Ogni tanto mi fermo e li guardo, mi chiedo come deve essere avere una casa, una famiglia, un lavoro, qualcosa per cui lottare che non sia la sopravvivenza. Vorrei avere tutto quello che non ho, penso starei meglio dopo, potrei rimettermi in sesto e ricordarmi ancora di vivere.


Sono le 19,00 ormai il lavoro è finito un ultimo sforzo Gio ed anche per oggi hai fatto il tuo compito. In tutto questo non ho potuto fare a meno di notare Sid il mendicante di questa mattina, dalla mia finestra in ufficio. Sembra sorridere guardando il nulla, dovrei forse sentirmi in colpa per non essere felice? Per avere tutto questo e non sapere più che sapore ha la felicità? Non importa, devo finire le ultime cose e poi sarò a cena dalla mia famiglia.

Mi piace riposare qui per un paio d'ore prima di tornare nel mio letto di fortuna, guardo le macchine che vorrei guidare; immagino di farlo, chiudo gli occhi, guido per strade deserte sorrido, almeno ci provo, perché spesso mentre lo faccio i miei occhi lacrimano. Ora basta però mi sento stanco meglio andare, il mio piccolo letto mi aspetta.

Ore 20:20 ho finito come previsto e non riesco però a provare nulla. L'idea di tornare a casa da mia moglie e mia figlia, dopo essere andato a letto con Monia mi angoscia, meglio non pensarci. Sorridi va tutto bene. Hai tutto, no?

Il buio iniziava ad impossessarsi della città, le ultimi luci davano spazio ora al torpore dei lampioni.
Un piccolo soffio di vento sollevò una foglia spingendola un po' in aria, mentre Gio e Sid si incrociavano per la strada, la guardarono entrambi nello stesso momento.
Un pensiero.

Giò: "Ho tutto è non riesco ad apprezzare nulla ".
Sid: "Non ho nulla e vorrei poter apprezzare tutto".

Gli sguardi si incrociarono: "Se esiste un posto chiamato inferno allora dev'essere questo."

"Buona serata Giò!" Sorrisi.
"Anche a te Sid..." Sorrisi di riflesso.
Selene Barblan
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Due persone, che possono essere mille altre, anche me o te, in un certo momento della nostra vita. Non è una storia nuova, ma la trovo piuttosto vera e sentita. Per questo mi è piaciuta, l’ho trovata onesta. Ed anche lo stile è chiaro, pulito. Un buon lavoro secondo me, voto 4.
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Eliseo Palumbo
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Be', che dire? Un altro racconto nel tuo stile, molto carino e apprezzabile, con una nota di sottofondo che fa riflettere qualche secondo.
Per quanto riguarda l'aspetto formale è scritto molto bene, apparte un apostrofo mancante in un "un'", pulito, delineato, logico, senza sbavature.
Mi è piaciuta la scena finale e il continuo sovrapporsi dei punti di vista dei due personaggi. Personalmente, ma è solo una stupida sottigliezza, non avrei evidenziato l'interlocutore nelle ultime due battute perché si capisce chi dice cosa, ma come detto, il racconto è tuo.
Alla Prossima.
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

POSARE LA MIA PENNA E' TROPPO PERICOLOSO IO VIVO IO SCRIVO E QUANDO MUOIO MI RIPOSO


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Fausto Scatoli
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bella, l'idea di mettere a confronto due punti di vista sostanzialmente opposti o, comunque, contrapposti.
anche abbastanza ben riuscita.
a mio parere ci sono, in certi punti, troppi aggettivi possessivi, meglio eliminarne un po', tanto si capisce comunque.
forse è solo una mia impressione, ma mi pare che alcuni tempi verbali non coincidano.
tralascio il fatto che a tratti la punteggiatura non c'è e che si va a capo pochissimo, perché se lo si considera flusso di coscienza, ci può anche stare.
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FedericoBisto
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Re: La verità è un due

Messaggio da leggere da FedericoBisto »

Lo stile del racconto è bello, incisivo. Attraverso monologhi interiori si mettono a confronto due vite totalmente diverse eppure simili. Giò e Sid insomma, intrappolati nella loro routine non si accettano, non sanno quello che vogliono e chi sono. Costretti a recitare una parte che la vita gli ha dato sono costretti a guardarsi e non riconoscersi.
Simone_Non_é
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Re: Commento

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Selene Barblan ha scritto: 06/04/2020, 13:36 Due persone, che possono essere mille altre, anche me o te, in un certo momento della nostra vita. Non è una storia nuova, ma la trovo piuttosto vera e sentita. Per questo mi è piaciuta, l’ho trovata onesta. Ed anche lo stile è chiaro, pulito. Un buon lavoro secondo me, voto 4.
Grazie mille Selene! Ti confesso che pensavo fosse un idea abbastanza originale, almeno affrontata in questo modo, ma forse mi sbagliavo. Grazie mille per questo tuo commento :-)
Simone_Non_é
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Re: La verità è un due

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FedericoBisto ha scritto: 10/05/2020, 11:54 Lo stile del racconto è bello, incisivo. Attraverso monologhi interiori si mettono a confronto due vite totalmente diverse eppure simili. Giò e Sid insomma, intrappolati nella loro routine non si accettano, non sanno quello che vogliono e chi sono. Costretti a recitare una parte che la vita gli ha dato sono costretti a guardarsi e non riconoscersi.
Caio Federico! Bellissimo il tuo riassunto, anch'io non avrei saputo fare di meglio, mi ha fatto davvero piacere leggere questo tuo pensiero, grazie :-)

Solo una cosa ho notato che il titolo del tuo pensiero non è "Commento" se non sbaglio ai fini della gara è importante cambiare il titolo, spero questa info possa esserti utile
Simone_Non_é
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Re: commento

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Fausto Scatoli ha scritto: 03/05/2020, 21:56 bella, l'idea di mettere a confronto due punti di vista sostanzialmente opposti o, comunque, contrapposti.
anche abbastanza ben riuscita.
a mio parere ci sono, in certi punti, troppi aggettivi possessivi, meglio eliminarne un po', tanto si capisce comunque.
forse è solo una mia impressione, ma mi pare che alcuni tempi verbali non coincidano.
tralascio il fatto che a tratti la punteggiatura non c'è e che si va a capo pochissimo, perché se lo si considera flusso di coscienza, ci può anche stare.
Ciao Fausto! Ti ringrazio per il tuo commento farò tesoro dei tuoi consigli e mi fa piacere che tu abbia trovato il lavoro nel complesso abbastanza ben riuscito :-)
Simone_Non_é
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Re: Commento

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Eliseo Palumbo ha scritto: 14/04/2020, 14:10 Be', che dire? Un altro racconto nel tuo stile, molto carino e apprezzabile, con una nota di sottofondo che fa riflettere qualche secondo.
Per quanto riguarda l'aspetto formale è scritto molto bene, apparte un apostrofo mancante in un "un'", pulito, delineato, logico, senza sbavature.
Mi è piaciuta la scena finale e il continuo sovrapporsi dei punti di vista dei due personaggi. Personalmente, ma è solo una stupida sottigliezza, non avrei evidenziato l'interlocutore nelle ultime due battute perché si capisce chi dice cosa, ma come detto, il racconto è tuo.
Alla Prossima.
Ciao Eliseo! Intanto grazie mille per il tuo commento, per me è importante avere un proprio stile e mi ha reso felice il fatto che tu abbia notato questo particolare. Dopo l'ultimo racconto che era un pochino più onirico-visionario forse qui ho calcato troppo la mano sulla chiarezza del contenuto, rifletterò su questo dettaglio. Comunque ci tengo a dire che ho letto il tuo racconto nella gara precedente e mi era piaciuto, non ho fatto però in tempo a commentarlo, spero di recuperare :-)
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Roberto Bonfanti
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Racconto carino, gioca un po’ con gli stereotipi, contrapponendo lo stile di vita dell’uomo di successo e del reietto.
Ad avere la peggio sembra essere Giò, ossessionato da una felicità che gli sfugge comunque, nonostante non gli manchi niente, anzi, forse proprio per questo.
Sid, almeno, ha desideri e miraggi di riscatto.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
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Carosello

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antologia di opere ispirate dal concetto di Carosello e per ricordare il 40° anniversario della sua chiusura

Nel 1977 andava in onda l'ultima puntata del popolare spettacolo televisivo serale seguito da adulti e bambini. Carosello era una sorta di contenitore pubblicitario, dove cartoni animati e pupazzetti vari facevano da allegro contorno ai prodotti da reclamizzare. Dato che questo programma andava in onda di sera, Carosello rappresentò per molti bambini il segnale di "stop alle attività quotidiane". Infatti si diffuse presto la formula "E dopo il Carosello, tutti a nanna".
Per il 40° anniversario della sua chiusura, agli autori abbiamo chiesto opere di genere libero che tenessero conto della semplicità che ha caratterizzato Carosello nei vent'anni durante i quali è andato felicemente in onda. I dodici autori qui pubblicati hanno partecipato alle selezioni del concorso e sono stati selezionati per questo progetto letterario. Le loro opere sono degni omaggi ai nostri ricordi (un po' sbiaditi e in bianco e nero) di un modo di stare in famiglia ormai dimenticato.
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