
Il testo è scritto in maniera eccellente, scorre bene, c'è un ottimo equilibrio fra descrizioni, dialoghi, azione e pensieri interiori dei personaggi.
Le ambientazioni e le creature/entità sono affascinanti e soprattutto originali, dato che il tutto si svolge in Medio Oriente e dunque non vi troverete davanti i tipici elementi del fantasy "classico" (ad esempio castelli e villaggi medievaleggianti, elfi, nani, vampiri o licantropi).
Anche per quanto riguarda la storia in sé, non ho nulla di negativo da dire ma anzi essa mi aveva catturata ed incuriosita e nonostante qualche elemento prevedibile, i colpi di scena e gli intrecci erano abbastanza ben fatti da farmi divorare le pagine per scoprire dove avrebbero portato e cos'altro sarebbe accaduto.
Ma… qui arriva il grande MA.
I personaggi. Sono terribili. Alcuni fra i più scontati e prevedibili e stereotipati che io abbia mai incontrato nelle mie molte letture.
Hanno caratteri impossibili, tipici dello strano mix fra il desiderio di renderli realistici e il non riuscirci a causa di luoghi comuni da cui a quanto pare è difficile staccarsi…
La protagonista principale cambia umore e opinione in un vortice di lunaticità (?) da capogiro e gli altri la seguono a ruota, rendendo tutti i punti positivi sopra citati quasi vani e creando fra i personaggi dinamiche e legami fragili ed incoerenti.
Ti trovi davanti un interessante colpo di scena o un bel momento d'azione… ma poi eccoli, i personaggi cominciano a parlare o pensare e tutto crolla

Ho fatto davvero fatica a finire il primo libro con l'ammasso di pare e drammi più o meno sensati (più meno che più
