Odissey

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2024/2025.

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Culture
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Odissey

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leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

L'allarme rosso pulsava ritmicamente illuminando con riflessi rosso sangue le pareti metalliche del ponte di comando. La Odyssey, un tempo orgoglio della flotta stellare e ora, un guscio alla deriva scaraventato nello spazio profondo da un'anomalia spaziotemporale.
"Rapporto danni, Tenente Mara" tuonò il Capitano Valerius, la voce roca e tesa.
"Motori fuori uso, Capitano, sistemi di navigazione compromessi. Comunicazioni… beh, non abbiamo nessuno con cui comunicare, " rispose Mara danzando freneticamente le dita sulla console danneggiata. "Sembra che l'impulso ci abbia fritto mezza nave."
Un silenzio pesante calò sul ponte, interrotto solo dal respiro affannoso dell'equipaggio.
"E l'equipaggio?" chiese Valerius, il volto segnato dalla stanchezza
"Contabilità in corso, signore. Ma le capsule di salvataggio… ne abbiamo perse almeno la metà durante l'emergenza."
Il Capitano strinse i pugni. "Dannazione! Dobbiamo trovare un modo per riattivare qualcosa di utile, qualsiasi cosa."
In quel momento, una voce decisa uscì dagli altoparlanti. "Capitano, sono Jaxx, dall'infermeria. Abbiamo un ferito grave. Ha bisogno di cure immediate."
"Arrivo subito, Jaxx, " rispose Valerius, lanciando un'occhiata a Mara. "Intanto tienimi aggiornato su qualsiasi cambiamento."
Nell'infermeria, l'aria era densa di disinfettante e c'era un vago odore di bruciato.
Jaxx, un alieno dalla pelle bluastra e dagli occhi grandi e neri, stava lavorando febbrilmente su un membro dell'equipaggio disteso sul lettino.
"Come sta?" chiese Valerius, avvicinandosi al ferito.
"Non bene, Capitano. Ha subito un forte trauma cranico durante l'impulso. Ho bisogno di stabilizzarlo prima di poter fare altro."
"C'è qualcosa che posso fare?"
"Mi servirebbe un regolatore di flusso neurale. Dovrebbe essercene uno nel magazzino medico, ma con questo blackout… "
"Lo trovo io, " disse Valerius, uscendo di corsa dall'infermeria.
Arrivato nel locale, Valerius cercò febbrilmente lo strumento nelle scatole e attrezzature mediche sparse ovunque.
"Accidenti a questa confusione, "pensava irato mentre, frugava tra gli scaffali.
"Cerchi qualcosa, Capitano?" la voce lo fece sobbalzare, si voltò di scatto scrutando nella penombra: era Elara, l'ingegnere capo, il volto sporco di grasso e i capelli raccolti in una frettolosa coda di cavallo.
"Un regolatore di flusso neurale. Jaxx ne ha bisogno in infermeria."
"Ah, quello. Dovrebbe essere qui… " Elara si avvicinò a uno scaffale e tirò fuori una piccola scatola metallica. "Ecco qua. Ma dubito che possa fare molto. Senza energia, la maggior parte delle apparecchiature mediche è inutile."
"Dobbiamo fare qualcosa, Elara. Non possiamo restare qui a marcire!"
Elara annuì, uno sguardo determinato negli occhi. "Ho un'idea. C'è un vecchio generatore di emergenza nel settore C. Se riuscissimo a riattivarlo, potremmo avere abbastanza energia per ripristinare almeno i sistemi vitali."
"Andiamo" disse Valerius, prendendo il regolatore. "Non abbiamo tempo da perdere."
Intanto, mentre Valerius ed Elara si dirigevano verso il settore C, Jaxx cercava in tutti di mantenere in vita il
paziente: "Resisti, " gli sussurrava, "Ce la farai."
Anche il settore C era praticamente al buio, ma Valerius ed Elara riuscirono a trovare il generatore di emergenza, vecchio arrugginito, ma apparentemente intatto.
"Ok, vediamo se questo vecchio rottame ha ancora qualcosa da dire, " disse Elara, iniziando a controllare i cavi e i circuiti.
Dopo alcuni minuti di lavoro frenetico, la donna si allontanò prudentemente dal generatore, un sorriso sul volto e voce trepidante:
"Pronto, Capitano, incrociamo le dita."
Valerius premette il pulsante di accensione, il generatore tossì, sputò fumo acre e puzzolente e, infine si avviò. Le luci di emergenza si intensificarono e alcune delle principali si riaccesero debolmente.
"Ce l'abbiamo fatta!" esclamò Valerius.
Con l'energia ripristinata e il regolatore funzionante, Jaxx riuscì a stabilizzare il paziente salvandogli la vita. I sistemi vitali della nave tornarono a funzionare e, con un po' di fortuna, anche le comunicazioni.
La Odyssey era ancora alla deriva ma con qualche possibilità in più di sopravvivere.
La voce del Capitano Valerius risuonò decisa attraverso gli altoparlanti della nave: "A tutto l' equipaggio, rapporto di bordo. Abbiamo superato la tempesta. Ora dobbiamo trovare la via di casa."
Il sollievo prese il posto della preoccupazione e quella sera l'equipaggio al gran completo si rinuì nella sala d'incontro e di svago.
Il capitano osservava i suoi compagni di viaggio con un sorriso disteso e soddisfatto.
Lo schermo panoramico gli proponeva una visione completa dell'area di spazio dove si trovavano, un settore sconosciuto della galassia…
"Galassia?" pensava fumando la sua amata pipa "E chi ci dice che siamo ancora nella Via Lattea?Potremmo essere in qualsiasi altro luogo e a qualunque distanza dal sistema solare!"
Mentre rifletteva su questa possibilità, constatò che non ne aveva alcun timore ma, anzi, provava un interesse e una curiosità che lo meravigliavano.
Guardava quelle sconosciute stelle e scuoteva la testa cercando di capire i sentimenti che provava.
Poi… una voce nella sua mente… tranquilla, serena, gentile:"Benvenuto capitano!"
Valerius, sorpreso, si guardò dapprima intorno come per cercarne la fonte ma la voce lo sorprese di nuovo:"Non tema, capitano, non c'è nessuno con lei, le sto parlando telepaticamente, lei mi sta uscendo con la sua sola mente!"
"Chi sei… chi è lei… insomma… chi mi sta parlando?"
"Guardi lo schermo in alto a sinistra per favore" rispose il misterioso interlocutore " vede quella piccola stella verde molto brillante?"
Valerius scrutò la panoramica esterna fino ad identificare l'oggetto indicato
"Si, la vedo"
"Bene, quella non è una stella, è la nostra base avanzata custode di questo settore della galassia"
"Base… ma… chi siete? Che settore della Via Lattea è questo?"
La voce tacque per un momento poi riprese a parlare:" Capitano, mi dispiace deluderla, questa non è la vostra galassia, è la nostra!"
"La vostra… che significa la vostra galassia?"
"Beh, questa è la galassia che voi chiamate M 31, Andromeda, e voi vi trovate, tanto per essere precisi, su una delle sue due piccole galassie satelliti"
Valerius, sorpreso e stupito, forse anche incredulo, non sapeva cosa dire. Restò in silenzio per qualche momento poi esclamò:" Mi state prendendo in giro? E dove sarebbe la galassia vera e propria? Io vedo solo uno spazio immenso con poche stelle!"
"Capitano, adesso vi tolgo dalla dissimulazione, si prepari a una visione che neppure si immagina, ma prima avverta l'equipaggio."
Valerius, ancora incredulo ma deciso a chiarire la situazione, aprì l'intercom e si rivolse al suo equipaggio:"Signori, quale capitano di questa nave ho qualcosa di molto importante da dirvi, quindi ascoltatemi attentamente… "
Non appena finito di parlare, si volse di nuovo verso lo schermo panoramico, aspettando senza fretta.
I suoi compagni, dal canto loro, si avvicinarono agli schermi della sala, presi da emozioni diverse e una certa qual preoccupazione.
Lo spazio esterno sembrò sfilacciarsi in infinite linee luminose, restare per un attimo come sospeso in una strana e palpabile immobilità.
Poi… un'esplosione di luce e di colori… gli schermi e l'astronave in un mare di stelle: Andromeda… bellissima, immensa, regale, davanti a loro!
Ultima modifica di Culture il 02/01/2025, 17:54, modificato 1 volta in totale.
Misummi
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Messaggio da leggere da Misummi »

Accidenti,questo racconto mi ha messo un po' di affanno.Immaginando la scena e la situazione dei personaggi se succedesse una cosa del genere nello spazio sarebbe un disastro!
Mi piace come la clip di un racconto-film che potrebbe continuare.
Maschioneria
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Messaggio da leggere da Maschioneria »

Ha ragione misummi,la si legge come una clip d'azione tolta da un film.
Forse un po' schematica e approssimativa letterariamente ma efficace visivamente.
Io avrei usato un altro nome, Odissey è troppo evocativo.
Voto 4
Roberto Di Lauro
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Messaggio da leggere da Roberto Di Lauro »

Buon anno nuovo.

È il genere di lettura che preferisco.
Mi ci immergo talmente tanto che sembra di essere lì. Questo racconto mi è piaciuto, perché in poche battute ci hai portato in una situazione d'emergenza di una nave nello spazio.
I racconti del passato a volte facevano riferimento alle navi che solcavano gli oceani.
È giusto, oggi, guardare un po più in là del nostro caro pianeta.
Voto 5.
Ararara
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Messaggio da leggere da Ararara »

Che bel racconto,trascinante e leggero nel contempo,con dialoghi efficaci e descrizioni essenziali.
Io avrei usato un altro nome per la nave e i protagonisti,ma questo è questione di gusti insignificanti.
Vittorio Felugo
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Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Racconto alla Star Trek, scritto bene, fluido e appassionante. Sembra però parte di un testo più lungo, e sarei curioso di saperne di più sull'equipaggio della Odyssey.
Ombrone
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Messaggio da leggere da Ombrone »

Bello e piacevole che riporta alle atmosfere di Star Trek, o anche della saga della Star Wolf di Gerrold (con la scena in cui rimane morta senza energia (con la "Singolarità fuori linea") dopo un attacco morthan.

Scritto bene e in maniera fluida, in meno di 5.000 battute crei tensione e suspence, anche se magari io avrei speso altre 1.000 battute per portarli in salvo, ma sono gusti.

Da appassionato rompicoglioni di SF non mi piace il generatore di emergenza che "tossicchia" facendo pensare a un gruppo elettrogeno, che in un ambienre chiuso con i ricicli che senza energia non funzionano bricoare ossigeno non mi sembra furbo, avrei puntato di più a metter in liena che so degli accumulatori o qualcosa del genere

Cmq bravo!
Culture
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Re: Odissey

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grazie a tutti voi,per premiarvi continuo il racconto!
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