La valigia blu
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La valigia blu
Da molto tempo riempivano in questo modo il vuoto tra la cena e l’andare a letto. Quel letto che usavano per riprendersi dalle fatiche della giornata. Raramente ormai serviva ad altro.
Si chiedeva se il marito stesse guardando il talk show o la valigia blu appoggiata per terra, sotto la televisione. Poggiò la sigaretta sul posacenere, allungò la gamba e agitò le dita del piede in segno di saluto.
James, buffo con la testa tra le cuffie, non ricambiò il sorriso ammiccante di Edith.
”Perché hai comprato quelle cose? Non ti basto io?”
Lei si alzò e si mise davanti alla televisione con la valigia tra le belle gambe muscolose.
“James, non sai neanche cosa c’è dentro” disse con un sorriso malizioso mentre il marito si toglieva le cuffie.
“Non lo voglio sapere. Non voglio vedere quelle cose” disse James con la faccia schifata.
“Ne sei sicuro?” Chiese lei avvicinandosi con la valigia tra le mani.
Lui scappò all'attacco della moglie rifugiandosi nell’angolo bar e versandosi un whisky. Il suo corpo era tutto un movimento: la bottiglia tremava nella sua mano, la spalla destra si alzava di scatto e la testa cercava qualche cosa a sinistra con movimenti breve e secchi.
Edith si chiedeva se fosse imbarazzo o irrefrenabile desiderio di provare. Gli tolse il bicchiere dalle mani e lo svuotò in un sorso.
Lo prese per mano. “Vieni, andiamo a letto”.
Lui la seguiva come un bambino timoroso.
Edith aprì la valigia. Gli occhi di James si allargarono e la bocca disse una “o” muta.
“Guarda che bel vibratore… e queste manette… non ti piacerebbe che io fossi la tua insegnante severa? La cattiva insegnante che punisce il suo studente svogliato?”
La faccia dell’uomo aveva un’espressione disgustata. Gli angoli della bocca piegati verso il basso mentre gli occhi guardavano il crocifisso sopra il letto. La parte di sotto invece dava segni di forte vitalità. All’abitante delle parti basse piaceva molto la situazione.
E la testa? La sua testa pensava che “quegli attrezzi” li aveva visti decine di volte nelle case delle prostitute, dove andava periodicamente per concedersi delle piacevoli trasgressioni.
Uno scintillio percorse gli occhi di Edith. Aveva visto il gonfiore in mezzo alle gambe del suo uomo. Adesso bisognava convincere il lato razionale a farsi da parte.
“Vado in bagno a prepararmi. Tu spogliati” disse Edith, sicura di sé.
James in pochi secondi rimase in mutande e si infilò velocissimo sotto le coperte. Se le tirò fino al mento. Avrebbe voluto essere da un’altra parte.
Edith uscì dal bagno. Bellissima. Si avvicinava al letto con passi lenti e sensuali, ma lui era troppo impegnato a guardare il vibratore e il frustino nelle mani della moglie.
Lei si sedette sopra al suo petto, poi gli prese i polsi e lo ammanettò.
“Basta, basta. Non è di questo che abbiamo bisogno. Dobbiamo tornare a intenderci, ad ascoltarci. Prima di tutto con la testa. Il resto verrà da sé”. Le parole uscirono disperate dalla sua bocca.
Il sorriso malizioso e sensuale di Edith si spense in un attimo. In silenzio aprì le manette e liberò il marito.
Lui la spostò bruscamente e andò in bagno cercando di calmare il suo arnese, evidentemente non in sintonia con i suoi pudori.
Sul letto Edith si spalmò la crema lubrificante e provò il viratore nuovo di zecca.
.......
La donna gli ammanettò le mani dietro alla schiena e lo fece inginocchiare. Prese con misurata lentezza il frustino e iniziò a sfiorare la schiena dell’uomo.
“Mi raccomando, fai piano. Non posso tornare a casa con dei segni” disse James
“ Te ne ho mai lasciati in tante volte che sei venuto?” Disse la donna mentre iniziò a giocare con il corpo dell’uomo, facendolo impazzire di piacere.
Si rivestì in fretta, mise la solita cifra sul comodino e se ne andò. La riunione di lavoro era finita e poteva rientrare a casa.
“Ciao amore. Ho una fame che non ci vedo. Mi faccio una doccia e sono a tavola in dieci minuti” le disse.
“ Fai con calma caro” rispose Edith
La cena è stata ottima, pensò il marito. Adesso un rilassante divano davanti alla televisione e, se ne avremo voglia, una veloce scopata e poi un buon sonno.
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Sembrava una storia tra marito e moglie, con la moglie alla ricerca del piccante (comprensibile nella situazione descritta) e fin lì tutto ok.
Poi, invece, forse lui è con una prostituta (o è tutta una finzione ancora con la moglie?): se è con una prostituta, la professionista deve essere piusttosto "cara" visto tutto il tempo "perso". Lo stacco tra le due situazioni, però, non è spiegato: lui va in bagno a calmare i bollenti ardori, e poi lei lo ammanetta e il gioco continua? Non mi è chiaro.
Troppa confusione per i miei gusti: preferivo marito e moglie!
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Re: Commento
Nella stesura su Word avevo evidenziato il cambio di scena (da casa sua alla camera della prostituta) con una spaziatura. Non mi ero accorto che quando ho incollato il racconto era scomparsa. Adesso l'ho reinserita con dei trattini.
A rileggerci
Francesco
Ida-59 ha scritto: 30/10/2020, 14:59 Mah… sarò scema, ma non ho capito, motivo per cui non mi è piaciuto.
Sembrava una storia tra marito e moglie, con la moglie alla ricerca del piccante (comprensibile nella situazione descritta) e fin lì tutto ok.
Poi, invece, forse lui è con una prostituta (o è tutta una finzione ancora con la moglie?): se è con una prostituta, la professionista deve essere piusttosto "cara" visto tutto il tempo "perso". Lo stacco tra le due situazioni, però, non è spiegato: lui va in bagno a calmare i bollenti ardori, e poi lei lo ammanetta e il gioco continua? Non mi è chiaro.
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Re: Commento
grazie della recensione, e grazie di avermi segnalato alcuni refusi.
Ho scelto di proposito di rivelare subito i ruoli (marito e moglie). Volevo illustrare, senza alcun giudizio, certe dinamiche che si sviluppano tra le coppie.
Avevo ascoltato un dibattito alla radio sul sesso e mi aveva colpito come un ospite avesse criticato quelli che secondo lui erano eccessi. Mi aveva colpito come il suo intervento facesse scomparire la dimensione di gioco nel sesso, parte, secondo me, essenziale.
A rileggerci
quote="Marcello Rizza" post_id=101543 time=1604056875 user_id=12763]
Buongiorno Francesco. Faccio da apripista con i commenti al tuo racconto, se posso permettermi. Il tuo racconto, che mi piace, contiene qualche refuso che puoi facilmente risolverlo e correggerlo. Non spicca in originalità ma può piacere, a me piace, come conclude, con quella "pace" ingiustificata che si permette il fedifrago. Che poi siamo o siamo stati un po tutti fedifraghi nella vita. Forse non è proprio centrato l'inizio perché parli specificatamente della "moglie" mentre, a mio parere, dovresti farlo credere per poi "colpire" col finale. Comunque mi piace quello che è eticamente scorretto ma tanto "umano". Siamo preda di curiosità e passioni, di novità, di situazioni che non possiamo permetterci ma che ci eccitano. Il rientro a casa è cinico ma ci sta. Io, forse per l'età, mi sto sedando e sto coccolandomi quello, bello, che già ho. Se non ti spiace, aspetto a votarti dopo che avrai corretto alcuni refusi. Il voto sta, con le correzioni, sul "4". Grazie di avermi / ci divertito.
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Re: Commento
Nessuno messaggio da trasmettere. Butto giù delle righe e le metto su Bravi autori per puro piacere e divertimento. Anche quando leggo, non cerco il "Messaggio" in senso assoluto. Cerco sollecitazioni, punti di vista che stimolino riflessioni fuori dal mio perimetro abituale. Mi piacciono i racconti che illustrano le debolezze della gente comune, che raccontano le contraddizioni, che mostrano i diversi "universi" (la famiglia e il "mondo fuori"). E in questo senso adoro Carver. Lo hai mai letto? racconti brevi, taglienti, immediati. Immagini chiare come attraverso un vetro e, soprattutto, nessun giudizio, nessun messaggio e nessuna verità. Questo è un compito gravoso che Carver lascia al lettore. Perlomeno a chi ne sente il bisogno.
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Francesco
Lucia De Falco ha scritto: 31/10/2020, 9:25 Devo dire che questo racconto non mi è piaciuto, un po' per l'argomento, ma anche perché non c'è stato uno sviluppo positivo della vicenda. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando il marito aveva detto che dovevano cominciare ad intendersi e il resto sarebbe venuto da sé, riflessione profonda, che poi è contraddetta dal suo comportamento successivo. Infatti io avrei eliminato la seconda parte e l'avrei sostituita con uno scambio, un dialogo tra i due, con una riappacificazione finale. Ma forse sono troppo romantica e tu probabilmente volevi trasmettere un messaggio negativo di cinismo della nostra società. Spero che non tutti gli uomini siano così, come quello della storia.
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Re: Commento
Sentendo un dibattito sul sesso alla radio mi aveva colpito questo concetto secondo il quale la famiglia è un po' il luogo del dovere, e come alcune modalità di approcciare il sesso venissero giudicate in modo diverso a seconda del contesto. Quindi si andava da giudizi oscillanti tra la perversione, il gioco, la fantasia. Condanna e benevola assoluzione.
Ho scritto quindi queste righe colpito dal diverso metro di giudizio adoperato. Poi, però, quando uno legge dà la sua personale interpretazione e va bene così.
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Francesco
Francesco Pino ha scritto: 31/10/2020, 11:49 Guardando al lato descrittivo il racconto va sicuramente bene, scorre facilmente e tutto è immediatamente chiaro. Poi si puo' riflettere un po' sul comportamento di James: vuole nascondere alla moglie il piacere che prova con quei giochi perché anch'esso fa parte del segreto (andare a prostitute) oppure si rifiuta di fare con sua moglie quello che fa con le prostitute per non accomunarla idealmente a loro?
Comunque non male il lavoro.
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Re: Commento
Ah, ok, adesso la storia assume un suo senso logico.Francesco Dell'Accio ha scritto: 30/10/2020, 15:34 Ciao Ida, grazie della recensione.
Nella stesura su Word avevo evidenziato il cambio di scena (da casa sua alla camera della prostituta) con una spaziatura. Non mi ero accorto che quando ho incollato il racconto era scomparsa. Adesso l'ho reinserita con dei trattini.
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Re: La valigia blu
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non lo comprendo proprio, evidentemente mi trovo su di un livello diverso da quello dell'autore.
non riesco a capire la storia, che prima pare avere un senso e poi un altro.
non è scritto male, ma se non riesco a recepirne il senso non so cosa dire.
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Eppure, non è un racconto erotico. Il sesso è crudo, uno strumento parte della vita della coppia ma da cui trarre un mutuo piacere non sembra più possibile. Entrambi i protagonisti vogliono la stessa cosa, ma sono bloccati dai loro stessi preconcetti ad un appagamento parziale.
Il tema mi è piaciuto moltissimo e, se sviluppato meglio, avrebbe merititato molto di più.
Ma il modo in cui viene narrato, se pur le frasi sono ben fatte e la grammatica è a posoto, finisce per confondere. Ho riletto due volte per riuscire a capire cosa fosse successo e dove fosse il cambio di scena che rende la successione degli eventi sensata.
Peccato, perchè questa torbida vicenda ha delle buone carte, ma non le gioca al meglio
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grazie del commento. Hai ragione che avrei dovuto evidenziare meglio i cambi di scena con l'uso dei paragrafi.
Selene Barblan ha scritto: 01/11/2020, 17:36 Un buon mix di ipocrisia e incoerenza quest’ometto, che mi ispira un certo fastidio. Edith sembra già più interessante, anche se, come spesso accade, non vede ciò che da un punto di vista esterno è abbastanza evidente. Due persone/ personaggi abbastanza veri da suscitare curiosità è una reazione emotiva nel lettore, trovo che questo sia il punto forte del racconto. La trama è abbastanza lineare, le descrizioni ben riuscite. Secondo me all’inizio e alla fine il cambio di prospettiva va messo in evidenza attraverso la suddivisione in paragrafi. Globalmente non mi è dispiaciuto in ogni caso.
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Re: La valigia blu
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RobediKarta ha scritto: 02/11/2020, 20:05 Pur nella brevità forse sei stato un po' frettoloso nei cambi di scena. Nella conclusione se ho capito bene lui torna dalla moglie, e poi leggiamo il suo pensiero dopo la cena ? Forse occorre formattare meglio. Al di là di questo c'è un uso forse un po' prevedibile degli aggettivi. "passi lenti e sensuali", "sorriso malizioso", "misurata lentezza" sono quasi delle locuzioni. Potresti lavorare più sulla forma. Il contenuto mi è piaciuto però.
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Re: Commento
A rileggerci.
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Fausto Scatoli ha scritto: 02/11/2020, 20:16 altro racconto che mi lascia perplesso.
non lo comprendo proprio, evidentemente mi trovo su di un livello diverso da quello dell'autore.
non riesco a capire la storia, che prima pare avere un senso e poi un altro.
non è scritto male, ma se non riesco a recepirne il senso non so cosa dire.
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Re: commento
con lo scambio di battute finale volevo esprimere la routine e il mondo "rassicurante" che il marito trova tornando a casa dopo essere stato con la prostituta. Rassicurante tra virgolette, poiché volevo esprimere la famiglia, la famiglia del racconto, come il luogo della sconfitta: la moglie aveva provato a ravvivare la sfera sessuale con il marito ma lui aveva rifiutato preferendo relazioni extraconiugali.
A rileggerci
Stefyp ha scritto: 10/11/2020, 18:29 Forse in quanto donna e per di più di una certa età, l'argomento del racconto non è nelle mie corde. Ma questo è un problema mio. La lettura scorre via veloce anche se forse un paio di tempi verbali li rivedrei. Quello che però mi sembra poco centrato è il finale. Fila tutto con logica fino a che lui va dalla prostituta, quello che non mi torna è il "ciao amore" e il "fai con calma, caro". Questo scambio di battute tra i due non è in linea con il tipo di rapporto che hai delineato nella prima parte.
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Re: Commento
altri mi hanno fatto notare la poca chiarezza. Avrei dovuto usare meglio i paragrafi.
A rileggerci
Francesco
MattyManf ha scritto: 14/11/2020, 15:00 Un racconto che tratta senza scadere nel volgare un tema particolare: il sesso.
Eppure, non è un racconto erotico. Il sesso è crudo, uno strumento parte della vita della coppia ma da cui trarre un mutuo piacere non sembra più possibile. Entrambi i protagonisti vogliono la stessa cosa, ma sono bloccati dai loro stessi preconcetti ad un appagamento parziale.
Il tema mi è piaciuto moltissimo e, se sviluppato meglio, avrebbe merititato molto di più.
Ma il modo in cui viene narrato, se pur le frasi sono ben fatte e la grammatica è a posoto, finisce per confondere. Ho riletto due volte per riuscire a capire cosa fosse successo e dove fosse il cambio di scena che rende la successione degli eventi sensata.
Peccato, perchè questa torbida vicenda ha delle buone carte, ma non le gioca al meglio
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Re: Commento
è vero, avrei dovuto mettere a fuoco meglio i cambi di scena.
Al prossimo racconto
Francesco
Roberto Virdo' ha scritto: 03/12/2020, 14:42 Francesco, ho letto il tuo breve racconto. Concordo pienamente con te sulla bellezza dello scrivere in sè approcciando tematiche di ogni genere, senza dover obbligatoriamente "schierarsi" o tirar fuori una morale (diciamo così). Esatto, l'essenziale sta nel far riflettere e sì, credo tu ci sia riuscito. Quando i commenti s'intrecciano così, qualcosa hai smosso di sicuro.
E' vero, come più volte è stato evidenziato, probabilmente qualche affinamento darebbe più scorrevolezza alla storia che sa incuriosire. Ammetto che il dialogo finale, come peraltro già segnalato, resta un attimo "sfocato", o forse sono io che non ho colto il segno.
Vorrei dare una mia interpretazione: l'immagine allo specchio è la stessa da tanto, troppo tempo, finchè uno dei due trova il coraggio di voltarsi.
Ti faccio i miei complimenti, hai voluto parlarci di qualcosa di reale che, nel bene o nel male, in misura maggiore o minore, tocca una moltitudine di coppie: la non condivisione è un veleno mortale, almeno quanto la paura. Ti assegno un voto alto, al di là delle piccole imperfezioni formali (più di ritmo), certo che il prossimo sarà super.
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Re: commento
A rileggerci
Francesco
Laura Traverso ha scritto: 03/12/2020, 22:31 A me non è dispiaciuto affatto questo racconto, anche scritto bene, perché descrive al meglio l'ipocrisia che mediamente c'è nelle coppie, intendo tra marito e moglie. Ho sempre pensato alla enorme moltitudine di uomini che, dietro l'apparenza di mariti passabili, vanno poi a prostitute come l'omuncolo del racconto. Triste, l'ho trovata molto triste questa storia perché andare a fare sesso a pagamento mi sembra assai squallido. Ma so bene che è una visione tutta femminile e mia. Voto alto
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Re: Commento
Ciao e al prossimo racconto.
Francesco
Ibbor OB ha scritto: 10/12/2020, 22:19 Il racconto è coinvolgente e tiene viva l'attenzione fino alla fine. Lo stile è scorrevole e a parte qualche refuso mi sembra scritto bene. La chiusura mi ha un po' spiazzato e proprio per questo l'ho trovata interessante e per niente banale. Nonostante la brevità la storia fa riflettere pur lasciando un velo di tristezza. Bravo.
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Re: La valigia blu
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Biblioteca labirinto
Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari
Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
Contiene opere di: Alberto De Paulis, Monica Porta, Lorenzo Pompeo, Claudio Lei, Nunzio Campanelli, Vittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, Sonia Piras, Umberto Pasqui, Desirée Ferrarese.
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L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,68 MB scaricato 320 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Luna 69-19
antologia di opere ispirate al concetto di "Luna" e dedicata al 50° anniversario della storica missione dell'Apollo 11
Il 20 luglio 1969 è la data che segna per sempre il momento in cui il primo essere umano ha posato per la prima volta i piedi sul suolo lunare. Quel giorno una parte di voi era d'avanti ai televisori in trepidante attesa del touch-down del lander, altri erano troppo piccoli per ricordarselo e altri ancora non erano neppure nati, tuttavia ne siamo stati tutti coinvolti in molteplici maniere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Andrea Coco, Andrea Messina, Angelo Ciola, Cristina Giuntini, Daniele Missiroli, Enrico Teodorani, Francesca Paolucci, Franco Argento, F. T. Leo, Gabriele Laghi, Gabriele Ludovici, Gabriella Pison, Iunio Marcello Clementi, Laura Traverso, Marco Bertoli, Marco Daniele, Maria Emma Allamandri, Massimo Tessitori, Namio Intile, Pasquale Aversano, Pasquale Buonarotti, Pietro Rainero, Roberta Venturini, Roberto Paradiso, Saji Connor, Selene Barblan, Umberto Pasqui, Valentino Poppi, Vittorio Serra, Furio Bomben.
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La Gara 36 - De Rerum Scientia
A cura di Monica Porta may bee.
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La Gara 10 - Dreaming of a Weird Christmas
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GrandPrix d'inverno 2023/2024 - Terrazze d'aprile - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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