Un marito in città
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Un marito in città
Assolto il gravoso compito, quasi quasi domani li porto tutti alla mensa della Caritas, decido di andare a rinfrescarmi alla piscina comunale :
prima, però, devo comprarmi un costume da bagno nuovo.
Così entro in un negozio di articoli sportivi e incomincio a guardare e a provare: la commessa, un pezzo di figliola con minigonna inguinale e la quarta di seno, vista la mia indecisione, mi si avvicina offrendosi di aiutarmi nella scelta e cosi, distratto da tanto ben di dio, me ne esco dal negozio con un costosissimo boxer elasticizzato in pizzo macramè viola con inserti in lurex neri e bottoncini in polonio impoverito che mi fanno sembrare un incrocio tra l'uomo ragno e Diabolik.
Già che ci sono, la furbetta mi rifila l'offerta del giorno e così mi ritrovo ben presto con pinne fucile, occhiali, paletta, secchiello, formine, una nassa per la cattura degli astici dotata di telecamerina incorporata e, in omaggio, un salvagente a forma di foca monaca.
Praticamente c'ho lasciato tre quarti di stipendio, mannaggia !!
Finalmente arrivo in piscina e mi avvertono che, per un nuovo regolamento dell'ASL, devo fare, per motivi di igiene, una doccia speciale agli ioni di ossigeno modificati. Mi sottopongo al trattamento ma, forse per una mia forma di Intolleranza a questa sostanza, mi ritrovo completamente depilato tanto da sembrare un lumacone senza guscio... che orrore !, perlomeno risparmierò di andare dall'estetista per l'epilazione completa !
Finalmente, indossato il costume, mostro orgogliosamente il mio addome a tartaruga obesa che mi ero fatto tatuare la settimana prima e mi butto in piscina dal trampolino con un clamoroso tuffo doppio carpiato con avvitamento a destra e raddrizzamento dorsale a sinistra prima di entrare in acqua.
Preso da improvvisa vigoria, mi sparo due o tre vasche in vari stili, libero, rana, farfalla e, come ultimo, a polipo di scoglio da me inventato.
Ma, all'uscita ho una brutta sorpresa : sarà per il cloro eccessivo, la temperatura elevata, la pipi di un gruppo di bambini o la doccia di prima, ecco che mi ritrovo con una strana forma di abbronzatura a chiazze marroni tanto da sembrare una mucca svizzera frisona del Canton Ticino, tale da provocare l'ilarità del gruppo di bambini che, in coro, mi gridavano tutti...muuuhh!!
Malgrado tutto mi ero rinfrescato e così decido di andare in centro città dove si svolgeva una manifestazione di artisti di strada... madonnari, mangia fuoco, trampolieri e quant'altro.
Passeggiando distrattamente mi sento chiamare... ehi, signore, venga che le faccio le carte e l'oroscopo... per lei oggi è gratis.
C'era un cartello con scritto Amelia, la fattucchiera che ammalia... e perché no, mi dissi !
Così, dopo un giro di tarocchi, una lettura della mano e un movimento del pendolino, la maga mi dice che avevo Urano nei Pesci fuori dall'Aquario perché il Sagittario si era incazzato col Toro che aveva Marte contro perché la Vergine era stata molestata dal Capricorno perché gli aveva fatto le corna con l'Ariete all'insaputa del Leone.. che gli venisse un Cancro !... e aveva avuto anche una relazione con i due Gemelli di Saturno sperando che non lo venisse a sapere Nettuno... eh, si, "nettuno è perfetto" !
Praticamente mi aveva detto che avrei avuto una giornata di emme... ma, vaffa..!!
Ne frattempo mi era venuta fame e decido di entrare al MacDonald dove si svolgeva una festa per quelli col cognome che iniziava con la M:
infatti c'era MacNamara, MacKey, Mina, Macbeth, Moreno Morello e Martufello.
Mi sparai un BigMac al manzo del Montana, una birra Moretti doppio malto, una morbida mousse alle more e un caffè Miguel corretto marsala.
Che bel momento..!
Ho mangiato un pò trop
mi sentivo già al top
così ho fatto autostop
per giocare non stop
in una sala di slot:
in quattro e quattr'ott
ho vinto un mallop
ma son stato un pò scioc
rigiocando alla slot
quasi tutta la not e
rimanendo di stuc
perché ho perso di brut !
Per mille mammouth !!
sono proprio distrut..
si son fatte le ott...
ciao a tut.. Buonanott !!
- Alberto Marcolli
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Commento Un marito in città
Scherzi a parte. Hai interpretato alla grande lo spirito "giusto" che secondo me dovrebbe animare i partecipanti a questa gara, ovvero: leggero e divertente.
Adesso sono di fretta. Ti prometto che in un secondo commento analizzerò a fondo anche il testo. Per adesso goditi questo bel 5!
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Fra battute da varietà e giochi di parole il racconto si fa leggere perché è leggero, nonostante la punteggiatura creativa e il balletto dei tempi verbali.
Fra i presenti al McDonald mi domando: chi è MacKey?
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Re: Un marito in città
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Re: Un marito in città
Nota: l’uso molto ridotto delle virgole di interpunzione è giustificato dalla necessità di sostenere il ritmo incalzante del testo.
In generale il punto esclamativo non deve essere preceduto da uno spazio.
la tartaruga --- virgola
depilato --- virgola
orrore !, --- basta il punto esclamativo, lo spazio non ci vuole.
Perlomeno – maiuscolo
sorpresa : -- lo spazio non ci vuole
mi dissi ! --- mi dico! ( tutto il racconto è al tempo presente)
mi dice che --- mi spiega che
un Cancro !... e aveva --- basta il punto esclamativo – E maiuscolo
nettuno è perfetto --- nettuno maiuscolo
mi aveva detto -- mi ha detto (tutto il racconto è al tempo presente)
vaffa..!! --- niente puntini – due punti esclamativi sono già troppi
Ne frattempo – Nel
mi era venuta fame – mi è venuta fame
dove si svolgeva – dove si svolge
Mi sparai – Mi sparo
mi sentivo già – mi sento già
così ho fatto – così faccio
ho vinto un mallop – vinco un mallop
ma son stato --- ma sono
ho perso di brut – perdo di brut
si son fatte le ott... – io il tempo di questo verbo lo lascerei così –ma forse qualche purista della lingua lo vorrebbe al presente
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peccato, la storiella sarebbe divertente.
attenzione anche ai tempi verbali, mi raccomando.
e considera che prima di punto esclamativo o dei due punti non va mai lo spazio.
tra l'altro dell'esclamativo c'è un uso esagerato, cerca di ridurre.
http://scrittoripersempre.forumfree.it/
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Re: Un marito in città
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A parte tutti i consigli che sono già stati dati circa i tempi verbali e l'errore di lasciare uno spazio prima della punteggiatura io vorrei soffermarmi su quest'ultima perché secondo me questo uso eccessivo di punti esclusivamente doppi rende il tutto molto meno raffinato. Capisco il fatto di dover enfatizzare e sottolineare certi passaggi ma secondo quella che è la mia opinione (e il mio gusto personale) un punto esclamativo solo è più che sufficiente, anzi. L'altra cosa che vorrei sottolineare sono i puntini di sospensione, di solito se ne usano sempre tre, è veramente brutto da vedere frasi dove ce ne sono due altre dove ce ne sono tre, per non parlare dei puntini attaccati alle parole successive. Questi però sono suggerimenti, ovviamente ognuno scrive come vuole, però il mio vuole essere un suggerimento soltanto per rendere qualcosa che è scritto bene, bello anche da un punto di vista estetico.
Per il resto rinnovo i miei complimenti. Un saluto.
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Arrivo tardi per segnalare refusi e inesattezze, ma l'hanno già fatto altri più quotati di me.
L'impegno nello scrivere c'è stato sicuramente, anche se il racconto si fa leggere più per la scrittura che per il contenuto; quindi il mio voto è 3.
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Voto massimo
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
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Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
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A cura di Massimo Baglione.
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GrandPrix d'autunno 2023 - Giulia - e le altre poesie
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