Feldscher

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2022/2023.

Sondaggio

Sondaggio concluso il 25/03/2023, 0:00

1 - non mi piace affatto
0
Nessun voto
2 - mi piace pochino
0
Nessun voto
3 - si lascia leggere
2
17%
4 - mi piace
9
75%
5 - mi piace tantissimo
1
8%
 
Voti totali: 12

Stefano M.
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 63
Iscritto il: 14/09/2021, 23:48

Author's data

Feldscher

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Feldscher

Neve fresca. Neve ghiacciata, neve marcia. Neve in fiocchi, in aghi, in polvere. Neve troppo bianca, nemmeno la nostra miserabile carovana riesce a scalfirne il candore. Sempre neve, maledetta neve. Da tre giorni non vedo altro.

Auschwitz è un luogo orribile, dicono. Per gli altri, non per me. Gli altri che mi rinfacciano di aver perso la mia dignità di ebreo. Balle, tutte balle: quando entra in gioco la pelle conta solo cavarsela. E io me la sono cavata, potete starne certi. Dormivo al caldo, avevo un letto tutto mio, una stufa tutta mia, una coperta tutta mia. Gli altri ebrei hanno iniziato a non parlarmi più; hanno iniziato a parlarmi solo gli ufficiali tedeschi. Solo ordini, si intende, ma quelli li eseguo senza batter ciglio: non ho nulla di cui preoccuparmi. Che la guerra duri altri cinque, dieci, vent’anni, che i nazisti conquistino il mondo non mi importa.

Mi basterebbe soltanto essere ancora al fianco del Dott. Mengele per vivere bene. Mi ha voluto bene anche se sono ebreo? Non lo so e francamente non mi importa. Io eseguivo i suoi ordini e lui mi garantiva una vita decente. Punto. Mi ha promesso che ci incontreremo di nuovo, mi ha persino donato il suo tabarro come pegno.

Ora, dopo tre giorni di marcia, la sua lontananza inizia a farsi sentire, non sono più certo di rivederlo. Ho paura di morire? Non troppa, a dire il vero. Vedo davanti a me scheletri in pigiama che si tirano avanti trascinando i piedi, in silenzio: se ce la fanno loro perché non dovrei farcela io, che sono meglio coperto, meglio nutrito, più sano? Mi scoccia solo patire il freddo, la fame, la fatica: solo quello.

Ieri si è avvicinato un tale:
«Ti prego, dammi un po’ del tuo mantello, anche San Martino ne diede metà al povero che stava gelando!»
«Non ti vergogni? Parli di santi, proprio tu che sei ebreo?»
Non stetti più a sentire i suoi sciocchi mugugni; ero più forte di lui, avrei potuto tirargli un calcio e lasciarlo a terra per sempre. Ma non mi andava di sprecare energia: sarebbe caduto poco dopo, da solo.

Uno sparo, qualche colpo. Non capisco da dove provengono ma istintivamente mi tiro in mezzo alla carovana per farmi scudo con i ruderi animati degli altri prigionieri. Mi accovaccio a terra. Silenzio. Poi un giubilo, che mi fa rizzare in piedi: tutti corrono, saltano, ridono. Alzandomi l’orizzonte scopre una decina di corpi a terra, immobili davanti ai miei occhi. Non sono ebrei, sono SS.

Poco più lontano un soldato russo, alto almeno un metro e novanta. Punta il fucile contro di me. Provo a fermarlo a parole:
«Sono ebreo, sono ebreo».
Mi risponde in modo incomprensibile, non capisce la mia lingua. Sono troppo vicino per scappare, alzo le mani. Come posso spiegargli che quel tabarro tedesco non è mio? Perché non ho una camicia a righe come tutti gli altri? Alzo in fretta la manica; comprende tutto: non faccio l’appello mattutino da mesi ma quel numerino tatuato mi sta tornando utile. Abbozzo una risposta con l’unica parola comune alle nostre due lingue:
«Feldscher».

Mi prende sottobraccio, facendosi strada fra gli stremati rimasugli umani intorno a noi, accasciati in attesa dei modesti soccorsi che arriveranno fra ore, forse. Mi indica una tenda da cui esce un fumo invitante, non esito un secondo e mi ci tuffo dentro. Meno male: anche i russi hanno bisogno di infermieri.
Nuovoautore
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 141
Iscritto il: 23/11/2021, 17:56

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Nuovoautore »

Un personaggio odioso… ma chissà quanti per sopravvivere un'ora in più in quelle condizioni disumane si sarebbero, o si saranno, comportati allo stesso modo. Avrei preferito un finale diverso, più drammaticamente tragico per il nostro pragmatico furbastro. Così come lo hai concluso, quello che si credeva più furbo degli altri… ha dimostrato che la furbizia paga, sempre! Piaciuto, metto un bel quattro. Ciao.
Stefano M.
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 63
Iscritto il: 14/09/2021, 23:48

Author's data

Re: Feldscher

Messaggio da leggere da Stefano M. »

Grazie mille Nuovoautore per il commento e per la valutazione positiva. Hai ragione: il protagonista del racconto è davvero odioso, in questo devo dire che mi confermi di averlo caratterizzato correttamente! Questo racconto vorrebbe essere un, seppure modesto, omaggio a tutti coloro che vengono schiacciati dalle difficoltà e che purtroppo recepiscono l'impronta di terrore e malvagità dei più forti. Non ho voluto un finale tragico proprio perché quello è ancora un uomo, una vittima che è stata trasformata in furbo e carnefice e dunque non può fare la stessa fine da chi è "cattivo" fin da principio.
Grazie ancora e alla prossima!
Andr60
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 541
Iscritto il: 15/11/2019, 15:45

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Andr60 »

Di kapò e collaborazionisti è pieno il mondo: per avere la pancia piena e i piedi al caldo sono disposti a tutto, e il tradimento dei propri compagni non è certo il crimine peggiore. Potrebbero diventare ministri :)
Voto 4
Mauro Conti
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 191
Iscritto il: 30/08/2020, 20:55

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Mauro Conti »

E' proprio vero che di approfittatori e traditori ne è pieno il mondo e colpiscono quando meno te lo aspetti.
I più forti tendono sempre a schiacciare i subalterni.
Protagonista veramente personaggio becero. Cosa non si farebbe per la propria pellaccia....
Concordo anch'io sul finale che avrei preferito più "strong".
Però promosso in pieno, molto piacevole da leggere e non troppo lungo.
Voto 4.
Giovanni p
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 335
Iscritto il: 13/10/2021, 17:38

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Giovanni p »

Buongiorno Stefano,

hai scritto qualcosa di diffile in maniera semplice e gradevole, ci sono alcuni punti che però non mi hanno convinto.
Il cambio di sequenza è quasi assente, non si capisce se l'episodio di San Martino sia successo prima del momento che sta vivendo o sia nel presente, seguendo quindi una fabula.
Il personaggio lo hai costruito alla perfezione, un anti-eroe col quale non è possibile empatizzare, ma solo odiarlo.
Avrei preferito che tu apliassi il tutto, anche perchè la storia è veramente interessante.
Per ora ho dato 3, nel caso tu modificassi il racconto avvertimi così che abbia la possibilità di cambiare voto.
Avatar utente
Laura Traverso
rank (info):
Editorialista
Messaggi: 1005
Iscritto il: 27/05/2016, 16:40
Località: GENOVA
Contatta:

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Il tuo breve ma incisivo racconto evidenzia una tipologia di umano che, pur di salvare la pelle, è stato capace di ogni crimine contro i suoi simili. Il personaggio è disgustoso e opportunista ai massimi livelli, ma credo che non sia neppure tanto un caso isolato... La scrittura è scorrevole e il tema non banale. Voto 4
Roberto Di Lauro
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 60
Iscritto il: 17/10/2021, 14:16

Author's data

COMMENTO

Messaggio da leggere da Roberto Di Lauro »

Sembrerebbe la storia di un opportunista, ma è lui bravo o quelli intorno a lui non sono in linea con l'intelligenza?
La frase: "quando entra in gioco la pelle conta solo cavarsela" esprime una filosofia che va oltre le ideologie e cose similari.
Come racconto, è breve e conciso.
Tutto sommato mi è piaciuto. Voto 4.
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Come già scritto da altri sei riuscito a renderci odioso il protagonista, il furbetto che se la cava sempre, anche nelle situazioni più disperate. Questo lo rende un po' monodimensionale, ma funzionale al breve racconto, quindi l'intento della narrazione è centrato.
In un mondo perfetto mi augurerei che qualche suo compagno di sventura lo abbia rincontrato dopo la liberazione.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Marino Maiorino
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 818
Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
Località: Barcellona
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Il personaggio è giostrato in bilico nel produrre un misto tra disprezzo viscerale e compassione.
Si aggrappa a una supposta "ebreità" (come quando rifiuta di farsi novello San Martino e rimprovera persino il ricordare il santo, o come quando tira fuori il tatuaggio) che non è certo quella che leggiamo oggi, eppure è comunemente vigliacco e opportunista.
Vittima o carnefice? No, carnefice no: nel racconto non arriva a compiere efferatezze (sebbene abbia collaborato con Mengele non suggerisce ricordi che possano far parlare di efferatezze), ma lascia che quelle si compiano. La banalità del male fatta persona.
La gran parte di noi, ne sono certo, ancora di più perché viviamo in tempi e Paesi ricchi, in società sazie, dimostrerebbe assai più egoismo del protagonista. Sta già accadendo con la guerra in Ucraina, o crediamo davvero che tutti gli esaltati che si arruolano dall'Italia in uno o l'altro esercito di quella guerra lo fanno per un ideale? E una volta arrivati lì, cose crediamo che vadano a fare? Sembra davvero che la nostra società sia tenuta al limite della sazietà per poterne liberare gli istinti più abietti alla semplice pressione di un bottone. Magari, il bottone che chiude un gasdotto...
Ma non riesco a comprenderlo. Mi spiego meglio: capisco benissimo l'ambiguità dell'ebreo collaborazionista, ma questa la interpretiamo oggi con tutto ciò che "ebreo", "collaborazionista", "2a guerra mondiale", "campagna di Russia", film americani (scrittura di una nuova morale) e un infinito di eccetera è stato steso. Mi manca entrare nella mentalità di quell'uomo del 1943.
Per capire davvero l'orrore di quegli episodi non possiamo restare sul nostro pulpito di uomini del XXI secolo e bacchettare l'orrore e l'abiezione senza capire come ci si è arrivati, e tutta la retorica di "Hitler il pazzo" mi lascia freddo come quella di "Putin il pazzo", di "Saddam il criminale" (a seconda delle stagioni), di "Qaddafi il dittatore" (ci facevamo affari).
Tanto più mi lascia freddo perché sono le stesse cose che si dicevano di Bonaparte, ma poi passano due secoli e diventa un genio militare che esportò in tutta Europa i principi della Rivoluzione Francese...
In qualche modo, la risposta a quelle domande è ciò che non trovo, che non leggo, e il racconto resta la denuncia dell'ambiguità e dell'opportunismo (a livelli estremi).
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

Immagine
Immagine

ImmagineRacconti alla Luce della Luna

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
RMarco
rank (info):
Foglio bianco
Messaggi: 12
Iscritto il: 06/02/2023, 22:03

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da RMarco »

Il tuo racconto è in apparenza semplice al giudizio. Il personaggio è condannato dalla corte. Un protagonista odioso, che descrive scelte moralmente difficili con tono neutrale. Eppure il narratore non lo condanna apertamente a mio avviso, non ci sono atti che lo individuino come un carnefice. Lascia uno spiraglio da cui il lettore deve guardare. Io personalmente l ho visto di fianco ad Alma Rosé, la nipote di Mahler che internata organizzò la Mädchenorchester von Auschwitz. Accettò di vivere meglio degli altri detenuti e molte sue compagne sopravvissero. Forse la tranquillità con cui il protagonista sembra convivere dipende dall'aver anche lui fatto qualcosa per gli altri nei limiti di quell'inferno. Non lo ammetterà mai. Non ci possono essere santi all'inferno. Grazie per lo spazio lasciato al lettore
Anto58
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 75
Iscritto il: 07/03/2021, 18:21

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Anto58 »

Mi piace questo racconto, scritto in modo semplice ma efficace. In un attimo, con poche righe, ti ritrovi immerso in quella triste situazione. Eppure l'autore riesce a fa dimenticare per un momento tutti gli orrori, proponendo un personaggio che, seppur spregevole, appare umano, molto umano....Voto 4
Avatar utente
Domenico Gigante
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 420
Iscritto il: 09/01/2022, 22:38
Località: Roma
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Domenico Gigante »

Ciao Stefano! A me il tuo personaggio fa una grande simpatia: il più umano tra gli umani, fuori da ogni retorica tra vittime e carnefici. Anche Hannah Arendt vide albergare nei suoi correligionari la banalità del male, chiedendosi come fosse possibile che dalla somma di tante piccole bassezze potesse sorgere il male assoluto. D'altra parte in tanti tra i privilegiati - compresa la Arendt - scapparono negli Stati Uniti per salvarsi la pelle, abbandonando al loro destino milioni di persone. Complimenti!
Un abbraccio!
Vorrei essere il mare che si muove per rimanere se stesso e più di tanto non lo sposta il vento. Fragile ma tenace.
Rispondi

Torna a “Gara d'inverno, 2022/2023”


Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


La Gara 43 - Cantami, o diva...

La Gara 43 - Cantami, o diva...

(dicembre 2013, 30 pagine, 1,91 MB)

Autori partecipanti: nwPolly Russell, nwLodovico, nwEddie1969, nwKaipirissima, nwNunzio Campanelli, nwAlessandro D., nwAnto Pigy, nwCladinoro, nwMarino Maiorino,
A cura di Antonella Pighin.
Scarica questo testo in formato PDF (1,91 MB) - scaricato 272 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani

La Gara 67 - Cavalieri di ieri, di oggi e di domani

(novembre 2017, 30 pagine, 736,36 KB)

Autori partecipanti: nwNunzio Campanelli, nwAlberto Tivoli, nwDaniele Missiroli, nwLodovico, Massimo Tivoli, nwConrad, nwCarlocelenza, nwPatrizia Chini,
A cura di Ida Dainese.
Scarica questo testo in formato PDF (736,36 KB) - scaricato 126 volte.
oppure in formato EPUB (907,03 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 109 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 46 - Non più in vita

La Gara 46 - Non più in vita

(maggio 2014, 17 pagine, 337,04 KB)

Autori partecipanti: nwLodovico, nwAnnamaria Vernuccio, nwNunzio Campanelli, nwPatrizia Chini, nwAwomanofnoimportance,
A cura di Ser Stefano.
Scarica questo testo in formato PDF (337,04 KB) - scaricato 165 volte.
oppure in formato EPUB (359,27 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 255 volte..
nwLascia un commento.




Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


La spina infinita

La spina infinita

"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
Di Mario Stallone
A cura di Massimo Baglione.

Vedi nwANTEPRIMA (467,93 KB scaricato 235 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon

Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



Mai Più

Mai Più

Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.

Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".

Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwIda Dainese, nwAlessandro Carnier, Romano Lenzi, nwFrancesca Paolucci, Pasquale Aversano, nwLuisa Catapano, nwMassimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, nwPierluigi Sferrella, nwEnrico Teodorani, nwLaura Traverso, nwF. T. Leo, nwCristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



Antologia visual-letteraria (Volume tre)

Antologia visual-letteraria (Volume tre)

Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwIunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, nwMarco Bertoli, nwLiliana Tuozzo, nwAlessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, nwPietro Rainero, nwFausto Scatoli, nwGianluigi Redaelli, nwIlaria Motta, nwLaura Traverso, Pasquale Aversano, nwGiorgio Leone, nwIda Dainese, nwMarino Maiorino.

Vedi nwANTEPRIMA (921,21 KB scaricato 94 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon