Alfio e... Annarita
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Alfio e... Annarita
Gli fu regalato in occasione del suo matrimonio, dalla sua famiglia.
Poi il matrimonio è naufragato, per colpe non sue, e se lo è tenuto, iniziando una vita da divorziato.
Il posto ideale per il suo relax sarebbe il piccolo studio, ricavato nella stanza con esposizione nord e con vista sulla collina. È un posto fresco, lontano dall'arsura estiva delle altre stanze, affacciate sul lato sud.
Nonostante questo comodo appartamento, il luogo dove si sente a casa è un locale privè, molto riservato, sul lungomare della città. Qui può avere la compagnia femminile e un amico barista con cui chiacchierare. Ma ciò che veramente lo porta in quel locale, è la sensazione di non dover rispettare certi canoni sociali per essere sé stesso. Può essere libero come e quanto vuole.
In un pomeriggio assolato, dopo il lavoro presso l'Agenzia giornalistica, Alfio si reca nel suo locale.
– Luigi, ti ricordi la mia amica universitaria Annarita? La feci venire qui, in questo locale per un appuntamento.
– Chi? A sì … quella castana. Carina! Ma perché ne parli?
– È un po' che ci penso. Mi ritorna in mente sempre più spesso in questo periodo, e non capisco il perché.
– Accidenti! Il nostro stallone s'è innamorato! – dice Luigi, sottolineando con un tono di voce scherzoso l'ultima parola.
– Non sfottere! E se pure fosse, sarebbe un bel passo in avanti per me.
– Non ti fissare, non la vedrai più. Chissà dov'è ora. – replica Luigi.
– L'ho sentita tempo fa, e mi ha detto che viveva in Spagna, su di un'isola, ma non ricordo quale. – dice con amarezza Alfio.
– Non la pensare. Su, dimmi cosa ti posso preparare, cosa vuoi bere?
– Dammi un Martini bianco "On the rocks". – dice Alfio, sedendosi sullo sgabello vicino al bancone.
– Eccoti servito. Oh guarda chi è entrata. Una bella panterona nera. Ti piace?
– Sei sempre il solito porcone, Luigi. Devo cercare di risalire a quella discussione. Devo capire qual è quell'isola.
– Ancora? Non ci pensare più! Ascolta me e guardati in giro. Guarda quante signore ci sono da conoscere, guardati le new entry del locale.
– Sinceramente, in questo momento, avrei bisogno di donne con cui parlare, non fare sesso. A te non capita mai di aver bisogno di dialogare con una donna, senza la necessità impellente di metterle le mani addosso?
– Certo, nel nostro club ci sono signore laureate. Quando sono libere, e vogliono avere una discussione acculturata, io sono qui. – risponde Luigi con tono giocoso.
– Non sfottere! Queste donne del club sono buone solo per una cosa, e tu lo sai. – dice Alfio con un tono serioso.
– Scusa, Alfio, ma la tua Annarita, rispetto alle nostre belle donne, cos'ha di speciale?
– È intelligente, ci puoi parlare quanto vuoi, e se parla lei c'è da imparare, tanto è brava nella sua materia (Ingegneria). Ho saputo, tempo fa, che si è realizzata nel suo lavoro. È diventata un'ingegnera di ottimo livello, usando la sua preparazione universitaria prima e la pratica sul campo poi. – dice Alfio con un velo di malinconia.
– Comprendo. Oh! Guarda! Bionda in arrivo a ore sei. Bionda in arrivo a ore sei. In avvicinamento! – ripete Luigi con tono gioviale.
– Alfio, infastidito da Luigi, sbotta a voce alta, e tenendo in mano il bicchiere, si gira di scatto, e inavvertitamente, bagna il petto della bionda dietro di lui.
La signora rimane ferma e impassibile, con occhi stupiti.
Alfio abbozza delle scuse, ma la signora, dopo essersi ricomposta, si ritira in un altro lato del locale.
– Bravo Alfio, e questa l'hai persa. Ci potevi parlare, quattro chiacchiere e via negli appartamenti.
– Era buona solo per essere ……
– Hey amico! Cosa dici?! Ti vedo male, molto male. Non avrai qualche metamorfosi da qualche parte? – dice Luigi con un tono scherzoso. E poi prosegue: – A parte gli scherzi, Alfio, ma nel nostro club, oltre a una quota di donnine, che tu conosci bene, e non ti nascondere dietro quel bicchiere, ci sono anche donne laureande, donne istruite che non hanno niente in meno alla tua Annarita. Quindi non buttare giù il nostro ambiente, perché tu in questo ambiente ti ci trovi bene, giusto?
– Diciamo che mi sono trovato bene, soprattutto nel periodo post divorzio. Ma se domani mattina, dovessi fare una scelta, di quelle che ti cambiano la vita, e dovessi scegliere tra Annarita e questo locale, secondo te cosa farei?
– Per me tu verresti qui, un cocktail e via con una cougar, in uno dei nostri mini appartamenti, qui dietro il locale. Ti conosco, amico. – risponde Luigi strizzandogli l'occhio.
Alfio ripresosi dopo il suo Martini, si alza dallo sgabello ed esce sulla terrazza vista mare. Vi sosta un po', giusto il tempo di inspirare quell'aria di mare e rilassarsi. Prima di andare via, da una grossa mancia al suo amico Luigi.
– Ci vediamo, Luigi. E mi raccomando, tieni alto l'onore di questo locale.
Luigi capisce che qualcosa è cambiato, e replica: – fa attenzione, Alfio. Su quella strada è facile perdersi. Troppi errori per troppa gente.
Alfio chiude il discorso: – per me non sarà così. Ho in programma un cambiamento per il mio lavoro, e sarà definitivo. Fatto quello, sarò in grado di dare stabilità anche alla mia vita privata.
– La cosa si fa seria. – replica Luigi con un tono non più scherzoso.
– E come farai con l'agenzia?
– Me ne creo una io, non so se qui o all'estero. Andrebbe bene in Spagna, per esempio. Per ora, devo andare.
Luigi, ormai, perse le speranze di convincere Alfio a cambiare idea, lo saluta in spagnolo: – Yo entendí todo. Saludos, amigo. Y si tienes problemas, si quieres hablar con alguien, llámame.
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Commento
Bello anche il finale sospeso, aperto su << quel che sarà >>.
- Alberto Marcolli
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commento: Alfio e ... Annarita
“ampio con 5 stanze” - solitamente non si usano le cifre in un testo scritto.
“professione, usando la sua preparazione” – proverei a usare un sinonimo per non avere la ripetizione di due sostantivi in …ione.
Nel lungo dialogo tra Luigi e Alfio, passi dalla cosiddetta scansione diretta a quella doppia e poi fai ancora un cambio. Va anche bene, ma le frasi:
– La signora rimane ferma e impassibile, con occhi stupiti.
– Alfio abbozza delle scuse, ma la signora, dopo essersi ricomposta, si ritira in un altro lato del locale.
Non sono dialoghi e pertanto il trattino iniziale non ci vuole.
Ci sono un po’ troppi “che” ma in questo caso sono giustificati dai dialoghi.
Commento finale
Ci sarebbero anche le premesse per una storia compiuta, breve fin che si vuole, ma pur sempre con un senso compiuto. Così, invece, tutto si interrompe e il lettore, o per lo meno io, rimane insoddisfatto. Suggerisco di trovare, al posto della frase finale ”per me non sarà così”, un qualche cosa che pur troncando con il passato, dica qualche cosa di più, fosse anche il semplice accenno a una speranza, o il progetto per un futuro di cambiamento, ecc. Facile a dirsi, naturalmente, ma ci potresti provare.
Voto 3
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Re: Commento
Grazie per il commento e la valutazione.Giuseppe Ferraresi ha scritto: 29/05/2023, 12:39 La storia è bella, e prende. La trovo anche scritta discretamente, con un'eleganza di stile che non guasta affatto, così come il "limare" i dialoghi per non farli scadere in una trivialità già vista e stantia. No, al contrario l'idea di due conoscenti che parlano di situazioni a loro ben note, capendosi al volo, irrobustisce il dialogo (il ricorso al linguaggio "crudo" a volte è la strada più facile).
Bello anche il finale sospeso, aperto su << quel che sarà >>.
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Re: commento: Alfio e ... Annarita
Correzioni fatte. Grazie per la valutazione.Alberto Marcolli ha scritto: 29/05/2023, 15:14 Refuso - essere se stesso – sé
"ampio con 5 stanze" - solitamente non si usano le cifre in un testo scritto.
"professione, usando la sua preparazione" – proverei a usare un sinonimo per non avere la ripetizione di due sostantivi in …ione.
Nel lungo dialogo tra Luigi e Alfio, passi dalla cosiddetta scansione diretta a quella doppia e poi fai ancora un cambio. Va anche bene, ma le frasi:
– La signora rimane ferma e impassibile, con occhi stupiti.
– Alfio abbozza delle scuse, ma la signora, dopo essersi ricomposta, si ritira in un altro lato del locale.
Non sono dialoghi e pertanto il trattino iniziale non ci vuole.
Ci sono un po' troppi "che" ma in questo caso sono giustificati dai dialoghi.
Commento finale
Ci sarebbero anche le premesse per una storia compiuta, breve fin che si vuole, ma pur sempre con un senso compiuto. Così, invece, tutto si interrompe e il lettore, o per lo meno io, rimane insoddisfatto. Suggerisco di trovare, al posto della frase finale "per me non sarà così", un qualche cosa che pur troncando con il passato, dica qualche cosa di più, fosse anche il semplice accenno a una speranza, o il progetto per un futuro di cambiamento, ecc. Facile a dirsi, naturalmente, ma ci potresti provare.
Voto 3
Circa il finale, l'ho ampliato, quel tanto che basta per comunicare il nuovo progetto di vita di Alfio.
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Re: Commento
Grazie per il commento e la valutazione.Xarabass ha scritto: 15/06/2023, 8:31 Ho trovato il racconto divertente e mi piace moltissimo la figura del barista.
Inoltre la contrapposizione tra il barista e Alfio è riuscitissima.
Devi lavorare sui nomi: Alfio è bruttissimo e il nome del bar è orrendo.
Terrò conto dei tuoi consigli per i prossimi testi.
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"La spina infinita" è stato scritto quasi vent'anni fa, quando svolgevo il mio servizio militare obbligatorio, la cosiddetta "naja". In origine era una raccolta di lettere, poi pian piano ho integrato il tutto cercando di dare un senso all'intera opera. Quasi tutto il racconto analizza il servizio di leva, e si chiude con una riflessione, aggiunta recentemente, che riconsidera il tema trattato da un punto di vista più realistico e maturo.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
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La Gara 16 - Cinque personaggi in cerca di storie
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La Gara 54 - Sotto il cielo d'agosto
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