Per vivere
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Per vivere
Re: Per vivere
Quella signora mi sta simpatica, perché è la normale umana donna che questo genere di mondo perseguita direttamente e non direttamente.
Fossi in lei e avessi l'arma per farlo, il funerale lo farei a qualcun altro…
Ti metto un 5 e non per il 5 che hai dato a me, ma per la simpatia e la umanità di questa tua poesia
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tra il melanconico ed ironico i versi finali...lapidario e riassuntivo quel "Per vivere non per morire"!
Purtroppo 4 e non 5 ...per quel mio incipit il voto finale.
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Re: Per vivere
Ciao e grazie molte per le tue parole che condivido totalmente, ma gli esempi descritti sul mio scritto si sprecano, basta guardare le liste d'attesa negli ospizi o RSA che dir si voglia. E' una triste realtà di ingratitudine dilagante. Grazie molte anche per il gradito massimo voto e per la tua opinione molto positiva, però il voto non è stato conteggiato in quanto dovresti, se credi, sull' Oggetto, ossia sul titolo del tuo commento, togliere il "Re per vivere" e scrivere COMMENTO, solo così verrebbe conteggiato. CiaoCulture ha scritto: ↑14/07/2024, 7:24 Che figlia di… la figlioletta! Un modo di dire per qualificare la figlioletta e non la signora.
Quella signora mi sta simpatica, perché è la normale umana donna che questo genere di mondo perseguita direttamente e non direttamente.
Fossi in lei e avessi l'arma per farlo, il funerale lo farei a qualcun altro…
Ti metto un 5 e non per il 5 che hai dato a me, ma per la simpatia e la umanità di questa tua poesia
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Re: Commento
Si si, concordo assolutamente con l'opinione data circa la prosa, ha anche ben colta l'ironia e la malinconia dello scritto, grazie moltissime per il commento molto "vero" e per l'ottima valutazione assegnata.Giuseppe Gianpaolo Casarini ha scritto: ↑14/07/2024, 9:29 Più prosa che poesia ma piacevole ed arguta la descrizione di questa donna che le male parole della figlia la portano ad un radicale cambiamento di quella vita oculata e parsimoniosa ....ecco, come ben descritta dalla Poetessa, la vedi dignitosa ...scatta una molla... forte quel "vivere" ...ne seguono mutamenti ed interessanti descrizioni...
tra il melanconico ed ironico i versi finali...lapidario e riassuntivo quel "Per vivere non per morire"!
Purtroppo 4 e non 5 ...per quel mio incipit il voto finale.
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Che figlia di… la figlioletta! Un modo di dire per qualificare la figlioletta e non la signora.
Quella signora mi sta simpatica, perché è la normale umana donna che questo genere di mondo perseguita direttamente e non direttamente.
Fossi in lei e avessi l'arma per farlo, il funerale lo farei a qualcun altro…
Ti metto un 5 e non per il 5 che hai dato a me, ma per la simpatia e l' umanità di questa tua poesia!
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Re: Commento
mille grazieCulture ha scritto: ↑14/07/2024, 10:12 Voilà:
Che figlia di… la figlioletta! Un modo di dire per qualificare la figlioletta e non la signora.
Quella signora mi sta simpatica, perché è la normale umana donna che questo genere di mondo perseguita direttamente e non direttamente.
Fossi in lei e avessi l'arma per farlo, il funerale lo farei a qualcun altro…
Ti metto un 5 e non per il 5 che hai dato a me, ma per la simpatia e l' umanità di questa tua poesia!
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Le nonne e le zie, in particolare, quando si liberano finalmente dai parenti tenendosi solo quei pochissimi ma buoni.
Voto 4.
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Re: Commento
Grazie molte per il simpatico commento e per la gratificante valutazione. ciaoGlobednatura ha scritto: ↑20/07/2024, 11:00 Mi piacciono le vecchiette che abbozzano ma non demordono preparandosi un finale aperto a buone possibilità.
Le nonne e le zie, in particolare, quando si liberano finalmente dai parenti tenendosi solo quei pochissimi ma buoni.
Voto 4.
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Penso che nella vita va fatto quel che si sente di dover fare… senza aspettarsi niente in cambio. I rapporti parentali non assicurano sani comportamenti… quindi non sorprendiamoci o, almeno, proviamo a non sorprenderci.
Casi simili sono all'ordine del giorno!
Esprimo qui un mio parere: Non ritengo il pezzo una poesia… non ne ha gli elementi!
Jacopo
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Re: Commento
Ciao, esula si dalla poesia classica, è così... Certo so benissimo che casi simili sono all'ordine del giorno (vedere lista d' attesa per trasferirsi a... morire). Insomma, non aspettarsi nulla in cambio può anche andare bene, ma sarebbe utile imparare a pensare un po' più a se stessi, non sarebbe male...Grazie per il commentoJacopo Serafinelli ha scritto: ↑21/07/2024, 17:06 @Laura Traverso
Penso che nella vita va fatto quel che si sente di dover fare… senza aspettarsi niente in cambio. I rapporti parentali non assicurano sani comportamenti… quindi non sorprendiamoci o, almeno, proviamo a non sorprenderci.
Casi simili sono all'ordine del giorno!
Esprimo qui un mio parere: Non ritengo il pezzo una poesia… non ne ha gli elementi!
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Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2013 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 61 - Ai confini della Realtà
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La Gara 28 - L'ultima notte
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Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
Vedi ANTEPRIMA (681,69 KB scaricato 85 volte).
L'Animo spaziale
Tributo alla Space Opera
L'Animo Spaziale è un tributo alla space opera. Contiene una raccolta di racconti dell'autore Massimo Baglione, ambientati nella fantascienza spaziale. Un libro dove il concetto di fantascienza è quello classico, ispirato al Maestro Isaac Asimov. La trilogia de "L'Animo Spaziale" (Intrepida, Indomita e Impavida) è una storia ben raccontata con i giusti colpi di scena. Notevole la parentesi psicologica, in Indomita, che svela la complessa natura di Susan, elemento chiave dell'intera vicenda. "Intrepida", inoltre, ha vinto il primo premio nel concorso di letteratura fantascientifica "ApuliaCon 2006" (oggi "Giulio Verne"). I racconti brevi "Mr. Sgrultz", "La bottiglia di Sua Maestà" e "Noi, sorelle!" sono stati definiti dalla critica "piccoli capolavori di fantascienza da annoverare negli annali.
Di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.