Antudo
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 714
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Antudo
Commento
A proposito di bizantini! Porto un esempio, mi piace sempre fare esempi per dare forza ai miei ragionamenti: tempo fa… passava in un TG della RAI una notizia di un attentato a Istanbul e una mia prozia mi chiese dove mai fosse questa Istanbul; le dissi, molto brevemente, che quella città prima si chiamava Costantinopoli, capitale dell'Impero Romano d'Oriente, e ancora prima era Bisanzio. Famosa nel mondo per la basilica di Santa Sophia, che non è una santa (cosa che tu sai meglio di me) ma la Sapienza di Dio. Ma spiegarle perché poi in quella città non siano più di religione cristiana e non parlino più greco, non essendo io Alessandro Barbero, sarebbe stato molto più arduo, in poche parole, farlo. E la mia prozia non è una vecchia, parla un italiano buono, migliore pure del mio, ed è anche diplomata.
Magari ho esagerato in questa mia premessa, ma penso che, anche se solo in parte, possa essere vera/possibile.
Fatta questa premessa, il racconto è come una sorta di allegoria, soprattutto dialogica (essendo un racconto fatto principalmente di dialoghi), in cui si mette in evidenza/rilievo due modi di esercitare il potere: quello angioino, straniero, oppressivo ed espansionista, contrapposto a un'idea di governo, che nasce dai Vespri siciliani, più identitaria, di ribellione/protesta e propria del territorio siculo e del Mezzogiorno di quei tempi lontani.
È un po' difficile, Namio (e scusa se ti chiamo per nome), fare un commento appropriato in poco spazio, perché molti, e complessi, sono i temi storici/sociali/culturali, e anche dei protagonisti "umani", evocati/toccati nel tuo "Antudo".
Apprezzata molto la scena finale dell'anello, visto come simbolo di "oltraggio/sprezzo e tradimento da parte di Manfredi". In una fede (simboleggiata appunto dall'anello) non religiosa o di valori, ma solo di brama e potere.
Chiudo qui… per non annoiarti.
Tante belle cose, Namio Intile
Antonio
Voto 5/5, perché è un racconto che può invogliare a riscoprire il passato. E solo studiando il passato possiamo capire meglio il nostro presente (frase fatta e un po' banale ma vera).
Voto pieno, nonostante l'ambientazione storica del racconto, all'epoca del dominio svevo e francese in Sicilia, potrebbe risultare (anche per me) alla lettura un po' complessa, impegnativa e "poco attuale", per alcuni lettori.
Al prossimo racconto me la metti una virgoletta sbagliata? Solo una! Ti prego! Giusto per scriverti "ma la punteggiatura è un po' da rivedere".
A rileggerti/ci…
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 714
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: Antudo
Grazie per la recensione, sono lusingato dal tuo apprezzamento.
Provo a contestualizzare il racconto. Il periodo è quello della Guerra del Vespro. Dopo i noti Vespri siciliani e la cacciata degli angioini da Palermo nel 1282, il vecchio Regnum Siciliae viene spezzato in due. La nobiltà siciliana chiama in aiuto gli Aragona, a cui offre la Corona del Regno. Gli Aragona accettano e inizia coi francesi una guerra che durerà oltre cento anni e distruggerà l'economia e la demografia del Mezzogiorno. Alla fine vinceranno gli Aragona, che si impossesseranno del Regno, ma che lasceranno diviso nelle due partizioni di Napoli e Sicilia. Quando la dinasita Aragona si fonderà con quella Castigliana un secolo più tardi, il Sud diventerà spagnolo e sarà governato da viceré e non da sovrani propri.
In realtà la pace di Caltabellotta poteva essere un punto di svolta, per sancire la partizione e le due dinastie a Palermo e Napoli, ma non lo fu e la guerra del Vespro continuò facendo a pezzi la prosperità dell'Italia meridionale. Mi fermo qui per non essere pedante. Il racconto è in realtà la quarta parte di sei racconti, di cui tre pubblicati in gara, a iniziare da Babi Yar, che mi pare abbia vinto una edizione. A seguire Nostoi, Ritorni e La colonna Diamanti. Torna Manfredi -è proprio lui?- e l'alter ego di Ludovico, Tancredi. E torna l'ourobouros. Un simbolo, hai detto bene, anzi il simbolo dell'Eterno Ritorno, ma anche della Necessità qui. Che sono un po' i temi dei racconti. Mancano due parti, Il Contratto e un altra ancora senza nome. Una sorta di mini romanzo ancora da legare se non muoio prima.
Una piccola notazione. I siciliani ritengono la dominazione normanna una sorta di età dell'oro. La fu, per certi versi, ma per altri no. Gli Altavilla, e le altre famiglie scandinave, adoperarono il Regnum come base per allargare e incrementare le proprie ambizioni con una serie ininterrotta di guerre. Verso Sud, verso Est, verso Nord. A loro merito va la capacità di sincretizzare le culture che incontravano, ed è forse questo il tratto saliente dei due secoli scarsi in cui governarono il Mezzogiorno.
Un'altra piccola notazione sul nome Istanbul, da te richiamato. In realtà gli Ottomani mantennero il toponimo Costantinopoli, Kostantinobolis per la loro capitale. Dopo la caduta dell'Impero, solo dopo la prima guerra mondiale, col cambio di capitale venne anche cambiato il nome alla città, per spezzare ogni legame col passato, nel turco Istanbul. Che però pare nasca o da una corruzione del nome Costantinopoli stesso o addirittura dalla corruzione di Is ten polis, in greco la città, l'Urbe, come era sempre stata chiamata: la città per eccellenza. I turchi pronunciano la p come b, come gli arabi: Palermo, Baalarm.
Commento
-
- rank (info):
- Terza pagina
- Messaggi: 714
- Iscritto il: 07/03/2019, 11:31
-
Author's data
Re: Antudo
La decapitazione di Corradino segna la fine della Casa Staufen e l'inizio della guerra con l'arrivo di francesi e spagnoli. Se tutti conosciamo la guerra dei centanni, se non altro perché anglosassoni e francesi ci costruiscono su i loro bei filmoni, nulla si sa della guerra dei centanni italiana. Se quella anglo francese inciderà molto sul carattere dei due popoli e sulla storia europea, su quella nostrana si tace. Eppure la guerra del Vespro segnò la fine di quel regno di Sicilia che poteva, che sarebbe sicuramente stata, la base su cui edificare una unità nazionale con le identiche modalità degli altri grandi stati nazionali europei: Spagna, Francia, Inghilterra. Ma segnò anche una involuzione culturale, demografica, economica del sud peninsulare e della Sicilia, che diverrano colonie spagnole e rimarranno estranee alla storia.
Ecco, è questo il punto. Il Mezzogiorno è stato strappato dalla propria storia, intesa come capacità di costruire il proprio futuro. I popoli meridionali sono diventati eso storici. Nel senso che sono divenuti incapaci di costruire il proprio destino, ma lasciano che siano gli altri a farlo.
È un male del Mezzogiorno, causato dalla propria sconfitta, ma anche italico. Anche l'italia di oggi ha rinunciato alla propria storia, ha deciso di lasciare agli altri il compito di decidere per lei. Il disamore -e la disistima- italico per la propria storia, e la storia in generale, è il riflesso del nostro esser precipitati in un mondo esostorico. L'italia ha accettato tanti di quei vincoli esterni da essere priva di qualsiasi capacità di influenzare il proprio futuro. Il vincolo esterno della NATO, della difesa e della geopolitica in generale, il vincolo esterno della UE in materia monetaria, fiscale, di bilancio, in modo da non poter contare su risorse proprie e su una propria moneta. Un vincolo legislativo, in quanto i regolamenti UE hanno valenza costituzionale, per nostra scelta, e si pongono sopra ogni norma costituzionale. Regolamenti emanati dalla Commissione, eletta dal Consiglio d'Europa, su indirizzo del Consiglio stesso.
Il vincolo esterno è la cifra della nostra perdita di contatto con la storia. L'italia si è, per così dire, sicilianizzata.
Rifletti sulle date, Andr. L'adesione al trattato di Maastricht, all'epoca ritenuta salvifica come ogni novità venuta dall'esterno, è del 1992, formalizzata nel 1993. Non sono date casuali.
I sette vizi capitali
antologia AA.VV. di opere ispirate alle inclinazioni profonde, morali e comportamentali dell'anima umana
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Marco Bertoli, Federico Mauri, Emilia Pietropaolo, Francesca Paolucci, Enrico Teodorani, Umberto Pasqui, Lidia Napoli, Alessandro Mazzi, Monica Galli, Andrea Teodorani, Laura Traverso, Nicolandrea Riccio, F. T. Leo, Francesco Pino, Franco Giori, Valentino Poppi, Stefania Paganelli, Selene Barblan, Caterina Petrini, Fausto Scatoli, Andr60, Eliana Farotto.
Vedi ANTEPRIMA (535,81 KB scaricato 106 volte).
Dieci
antologia di opere ispirate dal numero dieci, in omaggio al decimo compleanno dell'associazione culturale BraviAutori.it
Non amiamo l'auto-celebrazione, tuttavia ci è piaciuto festeggiare il nostro decimo compleanno invitando gli autori a partecipare alla composizione di un'antologia di opere di genere libero che avessero come traccia il numero 10. Ventidue autori hanno accettato l'invito e ciò che ci hanno regalato è stato confezionato in queste pagine.
Con la presente antologia abbiamo voluto ringraziare tutti i collaboratori, gli autori e i visitatori che hanno contribuito a rendere BraviAutori.it ciò che è oggi, e che continuerà a essere finché potrà.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Giuseppe Gallato.
Contiene opere di: Ferruccio Frontini, Giuseppe Gallato, Mirta D, Salvatore Stefanelli, Gabriella Pison, Alberto Tivoli, Massimo Tivoli, Francesca Gabriel, Francesca Santucci, Enrico Teodorani, Gabriele Ludovici, Martina Del Negro, Alessandro Borghesi, Cristina Giuntini, Umberto Pasqui, Marezia Ori, Fausto Scatoli, Arcangelo Galante, Giorgio Leone, Fabio Maltese, Selene Barblan, Marco Bertoli.
Vedi ANTEPRIMA (869,97 KB scaricato 168 volte).
Gare letterarie stagionali - annuario n° 1 (2018 - 2019)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Angelo Ciola, Aurora Gallo, Ida Dainese, Carlo Celenza, Carol Bi, Daniele Missiroli, Draper, Edoardo Prati, Fabrizio Bonati, Fausto Scatoli, Gabriele Ludovici, L.Grisolia, Laura Traverso, Liliana Tuozzo, Lodovico, Marco Daniele, Namio Intile, N.B. Panigale, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Seira Katsuto, Selene Barblan, SmilingRedSkeleton, Stefano Giraldi Ceneda, Teseo Tesei, Tiziano Legati, Tiziana Emanuele.
Vedi ANTEPRIMA (950,08 KB scaricato 71 volte).
La Gara 7 - L'Incubo
A cura di CMT.
Scarica questo testo in formato PDF (1,54 MB) - scaricato 402 volte..
Lascia un commento.
La Gara 41 - Tutti a scuola!
A cura di Antonella Pighin.
Scarica questo testo in formato PDF (1,59 MB) - scaricato 245 volte..
Lascia un commento.
Giudizio Ardito - A.D. - Apocalypse Day
A cura di Arditoeufemismo.
Scarica questo testo in formato PDF (1017,02 KB) - scaricato 765 volte.
oppure in formato EPUB (702,41 KB) (vedi anteprima) - scaricato 257 volte..
Lascia un commento.