Non mi riferivo certo a simili dividendi da fame. Lo so da me che ogni autore percepirebbe solo pochi spiccioli, ma mettiti dalla loro parte: un prodotto che copre con certezza tutto l'investimento; la presenza continua e pedissequa (figurati quanti 365 ci saranno ancora ) di una collana nelle librerie; un ritorno pubblicitario enorme a livello Italia e tu dici che non ti usano? Continua pure a scrivere per loro. Contento tu...Tuarag ha scritto:E' meglio gioire perchè si fa parte di quell'antologia o sentirsi usati per quella folle percentuale di royalty che non ti viene riconosciuta?
365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
E' a partecipazione gratuita (almeno credo), non devi spendere un centesimo per inviare il testo, non sei obbligato ad acquistare l'antologia (almeno credo), in cambio ottieni una vetrina di non poco conto. C'è chi una pagina in un libro se la fa pagare 300 euro, dagli sponsor, lo sai? (a trovarli, mannaggia!)
Proprio l'altro giorno, un autore che ci ha inviato un testo per "69 orizzontale" mi ha intrattenuto in un piacevole scambio di email perché si è ricordato che ero presente anch'io nella stessa antologia in cui è stato selezionato lui: "365 storie cattive". E prima che ti surriscaldi, ti dico subito che quell'antologia ha avuto sì un grandissimo successo, ma è andato tutto in beneficienza. Ma anche se non fosse stata benefica, 'sti cavoli!
Le antologie servono anche a questo: orgoglio personale, motivazione, conoscenza, lettura reciproca e via dicendo. Non è l'unico mezzo, ovviamente, ma dato che c'è, perché snobbarlo? Soprattutto a quel prezzo?
Oppure fai parte di quelli che "se non costa non vale"?
Se è così, ci metto un attimo ad allestirti un'antologia tutta per te e chi come te, eh?
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Riguardo a questo, rimando alla mia risposta di ieri.Unanime Uno ha scritto:un ritorno pubblicitario enorme a livello Italia e tu dici che non ti usano? Continua pure a scrivere per loro. Contento tu...
E comunque se il ritorno pubblicitario è enorme, lo è anche per gli autori che ne fanno parte.
Però vedi, tu poni l'accento solo sul lato di business.
Ti faccio un esempio: un mio caro amico ha cambiato città per lavoro, alla sua festa d'addio mi sono presentato con una bottiglia di vino e una copia di una delle antologie a cui ho partecipato (non dirò quale!!) dicendogli che quello era per me un regalo molto più personale di qualsiasi altra cosa avrei mai potuto regalargli.
Ti sembra poco?
Aggiungo: scrivo un bel romanzo e Mondadori mi pubblica, dandomi una royalty del 5% sulle vendite e un contratto che mi vincola a produrre 1 romanzo all'anno per X anni per la stessa percentuale e a fronte di penali in caso di mancato rispetto delle scadenze.
Questo non è sfruttamento?
Buonanotte a tutti.
PS quello di Mondadori era solo un esempio... purtroppo!
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
PS. Sei certo che il tuo amico non abbia gradito di più il vino?
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Ovvio. So bene anche questo. Il mio era solo un calcolo empirico, giusto per evidenziare l'iniquità delle royalty del caso.alaine ha scritto: Ho visto. Però il costo di stampa esula dalla % di royalty all'autore, che normalmente è sul prezzo di copertina prescindendo da costi diretti o indiretti del libro.
Va beh! Tirami anche tu le orecchie (cominciano a farmi male, speriamo non ne arrivino altri).
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Anzi, ti stavo appoggiando proprio perché le % sono normalmente ben inferiori...
@ Unanime: anche i bandi di partecipazione a queste iniziative hanno valenza di contratto bilaterale, a cui ciascuno scegliere liberamente di aderire o meno.
Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Cosa dovrei continuare se non ho manco iniziato. Ho invece partecipato alle 365 Storie cattive (già citate da Max). In quel caso, secondo la tua logica, siamo stati noi autori a "Usare" Franchini o la Casa Editrice, poiché lo scopo era benefico e non di lucro?Unanime Uno ha scritto:Non mi riferivo certo a simili dividendi da fame. Lo so da me che ogni autore percepirebbe solo pochi spiccioli, ma mettiti dalla loro parte: un prodotto che copre con certezza tutto l'investimento; la presenza continua e pedissequa (figurati quanti 365 ci saranno ancora ) di una collana nelle librerie; un ritorno pubblicitario enorme a livello Italia e tu dici che non ti usano? Continua pure a scrivere per loro. Contento tu...
Faccio l'imprenditore da oltre un quarto di secolo e ho imparato che quando hai un'idea valida, la rivolti come un calzino e la riproponi più volte. Le Case Editrici fanno impresa, e fino a quando l'iniziativa resta commercialmente produttiva certo che la ripropongono, è il loro lavoro. Non c'è alcun obbligo né quota di partecipazione, chi presenta il proprio lavoro lo fa per libera scelta. Non sarà il Pulitzer ma è umano che si esulti se selezionati.
P.S. Ma ti hanno dato l'esclusiva per i "salti di gioia"?
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Certo che li avete usati!!! Perchè vuoi farmi credere che l'avete fatto per fare beneficienza e non per ottenere il vostro nome sulla pubblicazione?Tuarag ha scritto:Cosa dovrei continuare se non ho manco iniziato. Ho invece partecipato alle 365 Storie cattive (già citate da Max). In quel caso, secondo la tua logica, siamo stati noi autori a "Usare" Franchini o la Casa Editrice, poiché lo scopo era benefico e non di lucro?
No. Non ho l'esclusiva, ma se mi danno provvigioni interessanti, perchè no, la prendoP.S. Ma ti hanno dato l'esclusiva per i "salti di gioia"?
Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Resta con la tua opinione ma lascia anche agli altri le proprie.
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
io per l'antologia 365 storie cattive ho scritto il mio peggior racconto.
Era solo per far numero.
Se sapevo che centinaia di altri erano in coda come autori, non scrivevo e acquistavo e basta
Mica ero a conoscenza, allora, che ci son quasi più scrittori che persone, nel mondo.
Anzi, tolgo il quasi.
Ce ne son di più perchè ognuno ha almeno altri tre se stessi (pseudonimi) con cui romper le balle in siti culturali.
E meno male, direbbe il padron del sito Braviautori
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Lasciami una zolla, il mio secondo tentativo è andato a farsi benedire.Ho mandato il mio secondo tentativo. Se mi bocciano anche questo, demordo e torno a zappare la terra per un po'.
Edit: vabbe', ripensandoci, non so neanche zappare.
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Tuarag ha scritto:Cosa dovrei continuare se non ho manco iniziato. Ho invece partecipato alle 365 Storie cattive (già citate da Max). In quel caso, secondo la tua logica, siamo stati noi autori a "Usare" Franchini o la Casa Editrice, poiché lo scopo era benefico e non di lucro?
Nel mio caso è così. Libero di non crederci. Ed era anche la seconda volta per me, dopo un'analoga iniziativa di Web Trek Italia.Unanime Uno ha scritto:Certo che li avete usati!!! Perchè vuoi farmi credere che l'avete fatto per fare beneficienza e non per ottenere il vostro nome sulla pubblicazione?
Non avevo alcun bisogno di farne parte, con già un certo numero di pubblicazioni alle spalle, tantopiù che non era un concorso o una selezione: li si prendeva tutto purché scritto con un minimo di decenza.
A quell'antologia hanno partecipato anche autori professionisti, senza retribuzione né ritorno d'immagine in quanto sono rimasti anonimi.
Sembra incredibile vero che in questo mondo ci sia chi scrive per diletto, soddisfazione personale o beneficienza. Eppure capita.
Personalmente non mi sarei sparato un viaggio notturno in macchina solo per presenziare alla presentazione dell'antologia a Daverio, se non fosse stato per uno scopo benefico.
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Ora vediamo che succede e se anche non mi prendono... sarà mica la fine del mondo, no?
Agli amici che si sono dati all'agricoltura: tenetemi da parte una bella vanga (di quelle belle appuntite, si intende, che la terra di questa stagione è già dura come il marmo) che arrivo!
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Abbiamo già avuto ogni tipo di ipotesi possibile e immaginabile della fine.
Quindi il punto qua mi sa che non è scrivere bene o male (o quantomeno non solo). Il punto è di trovare qualcosa con una parvenza di originalità.
Il guaio è che non sappiamo cosa è già stato scritto e selezionato (a meno che non si vada a rileggere tutti i pezzi di racconti e non si capisca da lì "la fine").
Io sono sicuro che il mio pezzo sia stato preso, non perchè particolarmente bello, ma perchè ho scritto di qualcosa che non aveva scritto nessuno (e neanche tanto originale, a mio parere)
Vi dico che nella mia fine del mondo, non c'è una fine del mondo ma la si auspica.
Quindi, se mandate un bellissimo racconto in cui non scrivete della fine del mondo ma la asupicate, sappiate che verrete scartati anche se il vostro racconto è migliore del mio.
Poi, oh, se vi occorrono due braccia in agricoltura e visto che il settore edile è praticamente fermo, mi offro come socio e apriamo una bella azienda agricola.
PS Posso occuparmi dei vigneti? Sapete... son veneto... ... ...
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Dai su, che c'è da portare gli struzzi a pascolare.
Una moderna azienda agricola deve avere per forza il suo allevamento di struzzi!
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Finalmente uno che dice le cose come sono. Grande Ser!!!Ser Stefano ha scritto:Macchè vanghe e vanghe. Vi ho letto tutti o quasi, e l'unico (come stile) che deve andare a vangare, sono io. La cosa stracciaballs di questo concorso è che è una cosa che ci ha ossessionati in tutte le salse da anni ormai.
Abbiamo già avuto ogni tipo di ipotesi possibile e immaginabile della fine.
Quindi il punto qua mi sa che non è scrivere bene o male (o quantomeno non solo). Il punto è di trovare qualcosa con una parvenza di originalità.
Il guaio è che non sappiamo cosa è già stato scritto e selezionato (a meno che non si vada a rileggere tutti i pezzi di racconti e non si capisca da lì "la fine").
Io sono sicuro che il mio pezzo sia stato preso, non perchè particolarmente bello, ma perchè ho scritto di qualcosa che non aveva scritto nessuno (e neanche tanto originale, a mio parere)
Vi dico che nella mia fine del mondo, non c'è una fine del mondo ma la si auspica.
Quindi, se mandate un bellissimo racconto in cui non scrivete della fine del mondo ma la asupicate, sappiate che verrete scartati anche se il vostro racconto è migliore del mio.
Poi, oh, se vi occorrono due braccia in agricoltura e visto che il settore edile è praticamente fermo, mi offro come socio e apriamo una bella azienda agricola.
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Quindi, riassumento in modo matematico:saper scrivere bene e con temi originali è condizione necessaria ma non sufficiente per essere selezionati.
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
E ora sono cavoli di questo tale, come è già che si chiama? Ah sì, Asimov! Se mi copia l'idea, resterà fuori lui! Che si sforzi quindi a essere un po' originale
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
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Re: 365 racconti sulla fine del mondo
Grande Aleee! Ma che invasione di Braviautori in questo concorso!
Ora però se non vi date da fare anche su Gara 25 la fine del mondo la faccio io !
Capo, sguinzaglio i dobermann ?!!
La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
A cura di Alessandro Napolitano e Giovanni Capotorto.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2018 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 44 - Il potere della parola
A cura di Marino Maiorino.
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Antologia visual-letteraria (Volume tre)
Questa antologia a tema libero è stata ispirata dalle importanti parole di Sam L. Basie:
Dedicato a tutti coloro che hanno scoperto di avere un cervello, che hanno capito che non serve solo a riempire il cranio e che patiscono quell'arrogante formicolio che, dalle loro budella, striscia implacabile fino a detonare dalle loro mani. A voi, astanti ed esteti dell'arte.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Iunio Marcello Clementi, Noemi Buiarelli, Marco Bertoli, Liliana Tuozzo, Alessandro Carnier, Martina Del Negro, Lodovico Ferrari, Francesca Gabriel, Pietro Rainero, Fausto Scatoli, Gianluigi Redaelli, Ilaria Motta, Laura Traverso, Pasquale Aversano, Giorgio Leone, Ida Dainese, Marino Maiorino.
Vedi ANTEPRIMA (921,21 KB scaricato 91 volte).
La donna dipinta per caso
racconti e poesie imperniati sulla donna in tutte le sue sfaccettature
Il libro contiene quattro racconti lunghi, undici racconti brevi e trentuno poesie. Il tema principale è la donna in tutte le sue sfaccettature: amante, madre, figlia, gioco, musa, insegnante, dolore, tecnologia, delusione e speranza. Nella prefazione è ospitato un generoso commento del prof. Carlo Pedretti, professore emerito di storia dell'arte italiana e titolare della cattedra di studi su Leonardo presso l'Università della California a Los Angeles, dove dirige il Centro Hammer di Studi Vinciani con sede italiana presso Urbino. Copertina e alcune illustrazioni interne di Furio Bomben.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,11 MB scaricato 805 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Un passo indietro
Il titolo di questo libro vuole sintetizzare ciò che spesso la Natura è costretta a fare quando utilizza il suo strumento primario: la Selezione naturale. Non sempre, infatti, "evoluzione" è sinonimo di "passo avanti", talvolta occorre rendersi conto che fare un passettino indietro consentirà in futuro di ottenere migliori risultati. Un passo indietro, in sostanza, per compierne uno più grande in avanti.
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (1,82 MB scaricato 489 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.