Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Fermo restando il fatto che apprezzo il tuo giudizio, provo a spiegarmi:Filippo19 ha scritto: Ciao, in ritardo ma ti rispondo. Ho riletto il tuo racconto alla luce delle tue spiegazioni e ancora mi sono trovato in difficoltà. L'idea delle scelte di più persone che portano a un determinato futuro è ottima, ma mi sfugge il modo in cui tu l'abbia realizzata. Per compiere una scelta ci deve essere un'alternativa, a questo punto non capisco che scelte abbiano fatto l'angelo e Flo. L'utilizzo della prima persona non è la causa della mia mancata comprensione (sono molto schietto lo so, ma perché voglio che tu capisca a pieno le mie impressioni ) Inoltre ancora non capisco la scelta del protagonista, non mi hai detto se le risposte che mi iero dato (e che ho scritto nel commento al tuo racconto) fossero quelle giuste.
Nel primo bivio, la scelta dell’angelo si compie quando solleva gli occhi al cielo chiedendo a Dio più poteri (Se solo io potessi…). Nel suo intento, vuole fermare l’egoismo di Antonio a qualunque costo e viene accontentato, salvo poi perdere il lavoro dei suoi cinque anni al suo fianco (e chiamalo poco!) perché nell’incidente il povero Antonio si dimentica completamente di lui.
Nelle mie intenzioni, Antonio non muore. Con un angelo vicino mi sembrava folle il solo pensarci, considerato il fatto che il pilota in entrambi i finali non si pente delle sue azioni.
Nel secondo bivio, l’angelo si rassegna (è comunque una scelta, giusto?), lascia che sia Antonio ad agire sfruttando solo la sua tristezza a proprio vantaggio, ma non imponendo il suo volere. E’ qui che Antonio dà il meglio di se stesso fino a capire i suoi sentimenti per Flo. A quel punto, l’angelo raggiunge il suo obiettivo scomparendo sotto il suo sguardo.
La scelta di Flo è sempre passiva, da fedele donna innamorata di uno scapestrato! Subisce il fascino del bel Antonio e diventa ciò che non è per sua volontà: un vero maschiaccio. Partecipa alla corsa, mostra il dito medio… e tutto questo solo per tentare di guadagnare la sua attenzione restandogli accanto.
La scelta di Antonio è più sottile: credo sia per questo che non l'hai letta. Qui ho sbagliato.
Nel primo bivio, il pilota asseconda solo il suo ego tentando l’impossibile pur di vincere la corsa.
Nel secondo si esprime nell' attivo che lo spinge a riprendersi l’amore di Flo.
In entrambi i casi, lotta per la sua sopravvivenza.
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
Sui passaggi pedonali, fra i parcheggi incontriamo il nostro futuro.
Amare, litigare, cadere nell'oblio e morire. Senza nemmeno accorgerci
di quando accade. Le membrane che ci separano dalla follia, dal baratro,
dai mostri sono così sottili. Nient'altro che muri di carta.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Incastrare Antonio con un finale perfetto… magari di coppia... uhm! Ho la vaga impressione che il ragazzo potrebbe uccidermi, se solo tentassi l’impresa è dunque possibile che io l’ascolti troppo… molto più del mio dovutoAnto Pigy ha scritto: Eppure qualcosa mi manca, mi sembra sempre che non ci sia quella spiegazione in più che forse avrebbe reso perfetta la storia.
Ci penserò per il futuro.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
L'avevo intuitoScrittore 97 ha scritto: per Monica
l'alfa romeo è la mia marca preferita sopratutto i modelli trattati
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Credo di no. Quello che puoi fare è modificare il pezzo utilizzando i suggerimenti dei commentatori, qualora tu lo ritenga necessario, ma sforare il limite delle battute proprio no. In ogni caso mi rimetto al parere molto più autorevole dei moderatori.una volta che rivedo il racconto per la pubblicazione nell'ebook della gara, posso aggiungere un pezzo e sforare nei caratteri? O è vietato?
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Sei tu il padrone di questa Gara, quindi sei tu che decidi tutto
(è un bel modo per passare la patata bollente ahahahah)
Comunque, in linea di massima, se sfori oltre i dodicimila caratteri (se ricordo bene) non c'è problema, ma cercate comunque anche per l'e-book di restare in quel limite o almeno vicino. Non fate cose da quindicimila caratteri che poi non c'è più continuità.
Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Grazie per le risposte, era una domanda indicativa anche in previsione di gare future
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Scrittore97 – La macchina rossa fiammeggiante.
Lo stile di scrittura non è male, però ci sono parecchie imprecisioni che, con un po’ di attenzione possono essere evitati. Detto questo, in questo caso, secondo me il problema maggiore sta in parecchie incongruenze nel racconto. Perché, per esempio, i ladri vanno a rubare con un’auto che dà facilmente nell’occhio e senza targa? Qualunque carabiniere li fermerebbe subito. Era lì nella villa e l’hanno portata via? Allora perché è senza targa e perché dopo è con? Le guardie notturne girano con la propria auto? Come fanno i ladri a sapere dove abita il vigilante e soprattutto perché dovrebbero vendicarsi? Addirittura tanto, nella seconda parte, da uccidere la figlia?
Voto:2,5
Robygian - Laura.
Supponevo che il bando si adattasse perfettamente a storie sentimentali, purtroppo non sono il mio genere. A prescindere comunque dai gusti trovo che tutto il racconto è troppo “raccontato”, troppi “lui fece… lei andò… ecc. Inoltre la scena del primo incontro dei due ragazzi mi sembra un po’ strana: si porgono come due nobili inglesi (Ne sarei onorata… Saresti disponibile…) e poi all’incontro (alle 5 di sera) lei si presenta praticamente nuda e lui in calzoncini e zoccole. Poi si “congiunsero ripetutamente”. Due ragazzi entrambi vergini? E poi in pieno pomeriggio in spiaggia?
Nell’ insieme, comunque la trama è interessante. L’avrei ridotta un po’ perché, in certi punti, rimane un po’ pesante.
Voto:2,5
Filippo19 – Il destino di un re
Non so da dove iniziare. Vediamo. Dallo stile. Una scrittura coinvolgente, trascinante. Pare di sentire le urla dei bambini trucidati, le Spade che sbattono sugli scudi, l’odore del vino nel banchetto. Geniale l’idea di ripetere il banchetto, facendolo concludere diversamente. La descrizione della testa di Melion mozzata è bellissima. Se devo trovare il pelo nell’uovo l’unica, dico unica, frase che mi è piaciuta poco del racconto è questa: “Il Giglio Bianco proruppe in un eccesso di vomito molto poco regale.” Trovo che tolga un po’ di pathos. Per il resto un grande racconto, con un’ottima trama. Non posso che darti:
Voto:5
Rovignon - Alice
Carina l'idea di mescolare la favola con la realtà. La scrittura è ottima. Le fiabe non sono però una delle mie passioni, soprattutto quando hanno il "lieto fine". Diciamo che il racconto, ottimo nella sua narrazione, mi ha coinvolto poco emotivamente.
Voto: 3,5
Patrizia Benetti - Il consiglio di Luigi
Anche qui mi pare di trovare qualche piccola incoerenza nella trama. Possibile che il nostro amico Pascal, mentre se la spassa allegramente con una donna sposata, lascia la porta di casa aperta? E che quando suo marito gli si presenta davanti lui gli dica di andarsene come se fosse un cagnolino nelle aiuole? Che bullo, 'sto tizio! Comunque il primo finale è mitico. Mentre il secondo mi ha dato l'impressione che sia messo lì tanto per farlo. Comunque;
Voto: 3,5
Anto Pigy - DNA
L'idea non è niente male, anche se un po' troppo "futuristica". Riuscire a pilotare geneticamente il colore degli occhi e dei capelli è una cosa, il carattere è un'altra. La scrittura è molto buona, lo stile mi è piaciuto così come la storia in sé. Avrei però caratterizzato meno radicalmente i due Nigel. Troppo buono-buono l'uno, troppo cattivo-cattivo l'altro.
Voto:4
Nunzio Campanelli - Non è così che si raccoglie il grano
Bel racconto, mi è piaciuto il messaggio che vuole mandare. Senza citare quale sia il simbolo tracciato dalle pietre (potrebbe essere qualsiasi) fa capire che si muore spesso per simboli e bandiere. Bravo
S.V.
Ser Stefano - Misero Onore, Rimorsi, Triste Eroe
Bello il tormento psicologico del protagonista che si è reso conto di avere sulla coscienza migliaia di vite umane. Mi sono piaciuti sia il primo finale, sia quello fantastorico del secondo. Sinceramente il suicidio nel primo caso mi è sembrato un po' troppo "drammatizzato" (masticare la gamba di un comodino di mogano fino ad affilarlo e tranciarsi con questo la gola mi sembra un attimino troppo complicato)
Voto:4
Monica porta may bee - Monella
Ma i piloti da rally ascoltano musica durante le gare? E si prendono così tanto a sportellate come nel cartone di Cars? Scherzi a parte il racconto è veramente bello, scritto bene. L'idea dell'angelo custode è grande, molto originale. Devo però ammettere che sono rimasto un po' perplesso sui finali, particolarmente il primo mi era poco chiaro. Ovviamente dopo le tue spiegazioni va molto meglio, ma sul subito il motivo per cui Antonio non riconosce più l'angelo era un po' criptico.
Voto:4
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Maniaca di Fast and Furious 1 2 3 4 5, ebbene sì confesso… mi manca solo il 6
Grazie
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Racconto acerbo. Mi pare che non ci siano due epiloghi ma una seconda possibilità per Mattia, concessa da chi, non l'ho capito.
Voto 2,5.
Blind tiger
La scelta di frasi cortissime e della punteggiatura non mi convince.
Mi sembra anche molto improbabile la dinamica dell'incidente. La ruota di un camion che urta contro il
palco. Mah. Mi sembra che ci siano troppe forzature anche nel linguaggio.
Non mi sembra uno dei tuoi racconti migliori. De gustibus.
Voto 3,5.
Laura
Racconto lungo e troppo dispersivo e catastrofico. Non decolla
Voto 2,5.
Il destino di un re
Ci sono varie imprecisioni, come ti ha fatto notare Monica. Es: il pullulare di corpi trucidati e gemiti di morti. Anche a me la mancanza del confronto padre figlio nel secondo finale lascia perplessa.
Comunque una discreta prova.
Voto 3,5.
Alice.
Bello questo racconto visionario, fantastico nel senso di fantafavola. il più originale a mio avviso.
Voto 4.
DNA
Discreto racconto anche se mi pare che la genetica, la manipolazione del dna, la voglia di un figlio a tutti i costi, non c'entri col resto della storia.
Voto 3.
Misero onore, rimorsi, tristi eroi.
Non è nelle mie corde questo racconto che parla solo di morte in maniera sterile e passiva.
La guerra è orrore, lo sappiamo, ma qui c'è solo dolore cieco e sterile.
Voto 3.
Monella
Simpaticissimo questo racconto con l'auto Monella e l'angelo custode che, comunque vadano le cose, salva il pilota bullo. Mi ricorda con gioia i vecchi e bellissimi film di Frank Capra.
Giocato sull'ironia, tiene la strada, eccome.
Voto 4,5.
Nunzio tu sei bravo sempre. Scrivi divinamente!
Fine.
Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
E io non so da dove iniziare per i ringraziamenti. Con tutti questi complimenti mi hai fatto esaltare!Non so da dove iniziare. Vediamo. Dallo stile. Una scrittura coinvolgente, trascinante. Pare di sentire le urla dei bambini trucidati, le Spade che sbattono sugli scudi, l’odore del vino nel banchetto. Geniale l’idea di ripetere il banchetto, facendolo concludere diversamente. La descrizione della testa di Melion mozzata è bellissima. Se devo trovare il pelo nell’uovo l’unica, dico unica, frase che mi è piaciuta poco del racconto è questa: “Il Giglio Bianco proruppe in un eccesso di vomito molto poco regale.” Trovo che tolga un po’ di pathos. Per il resto un grande racconto, con un’ottima trama. Non posso che darti:
Voto:5
Dai, sinceramente son contento per quanto tu abbia apprezzato il mio racconto e non so rispondere nulla... a parte grazie per commento e voto.
Per quanto riguarda
Condivido la tua impressione, stona un po' con il contesto. Tu mi consigli di levarla, o di modificarla?Il Giglio Bianco proruppe in un eccesso di vomito molto poco regale.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
eh certo che sarebbe strano, in realtà nel racconto sta scritto: "Un proiettore di luci, grande quanto la ruota di un camion, traballa." non è proprio lo stesso...Patrizia Benetti ha scritto: Blind tiger
Mi sembra anche molto improbabile la dinamica dell'incidente. La ruota di un camion che urta contro il
palco. Mah.
Per il resto de gustibus.!
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Io la modificherei. In quel punto la reazione del Re ci sta, ma eviterei che possa indurre, anche vagamente, una risata, vista la situazione drammatica.Filippo19 ha scritto: Condivido la tua impressione, stona un po' con il contesto. Tu mi consigli di levarla, o di modificarla?
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
No problem, succedePatrizia Benetti ha scritto:Sorry, Lodovico! Mi era sfuggito.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Grazie!!! Niente faccine... ho come l'impressione che tu sia allergica alle emoticon... ma sono felice.
Non ne teniamo conto, perché in quelli non possiamo fermarci.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Lungi da me il voler far intendere che con l’alterazione del dna si possa anche modificare il carattere (almeno… ), intendevo solo mettere in evidenza il fatto che la manipolazione del dna – peraltro sempre più vicina – permetta dei cambiamenti o miglioramenti che non possono comunque garantire uno stile di vita migliore. Nell’onda di tale idea ho in effetti esagerato con la contrapposizione dei due Nigel. Grazie mille!
@Patrizia
Non pensavo proprio di dover spiegare la storia, evidentemente non è cosaì immediata come pensavo. Grazie comunque.
rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l’ansia insaziabile e molteplice dell’essere
sempre la stessa persona e un’altra…
Fernando Pessoa, "Il libro dell’inquietudine"
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Grazie a te, Anto Pig, per aver accettato il mio punto di vista.
Buon fine settimana a tutti.
Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Faccio solo una piccola premessa essendo nuovo del forum: mi piace molto fare le pulci alle trame, sono un patito della coerenza interna e questo sbilancia un po' i miei commenti, ma non abbiatene a male alla fine è solo il mio parere e ha un valore del tutto relativo.
Scrittore 97 - La macchina rossa fiammeggiante
L’idea che mi sono fatto è che, nonostante la fantasia e l’immaginazione debordante, sei ai primi tentativi di scrittura. Ma poco male, dico solo che si nota, non che non ci siano le premesse per fare meglio!
Si nota perché fai un uso abbondante di pronomi e aggettivi possessivi (rileggi e vedrai che ben più della metà potrai farli saltare perché sottintesi dalla narrazione, tipo, senza citare alla lettera, quando il protagonista decide di tornare a casa e “specifica” di aver parcheggiato sotto casa sua… ecco quel sua è superfluo)
Al di là di queste considerazioni (più di forma che di sostanza) devo dire che fin dall’inizio sei riuscito ad acchiappare la mia attenzione e questo è l’elemento più importante per chi scrive! Se il messaggio passa, se la narrazione è interessante, tutto il resto passa in secondo piano (hai presente “Io speriamo che me la cavo”? in quel caso l’interesse e l’innocenza contenuta in quei temini facevano passare in secondo piano anche la grammatica!!!!)
Per quanto riguarda la trama: ok la parte iniziale, i due possibili finali però diventano traballanti… non tanto per le tue scelte, anzi, il secondo che dà prima un’idea di speranza per poi finire peggio di prima è una scelta vincente… quel che ho trovato traballante è proprio la logica di base: sicuro che una guardia giurata si fiondi dentro un appartamento per sorprendere i ladri senza nemmenono aver avvisato la centrale? Non credo che lo facciano nemmeno le forze dell’orldine. Sì, insomma… secondo me manca un po’ di coerenza interna legata a quello che può essere davvero il modo di procedere di una guardia giurata.
In ogni caso bravo, perché c’è una scintilla che promette davvero bene!
Voto: 2,5
Lodovico – Blind Tiger
Che dire? A me piace l’Heavy Metal… non posso essere oggettivo!!! Solo per il tema scelto il tuo scritto è un capolavoro!
Scherzi a parte sei stato davvero bravo, hai rischiato in diversi punti di poter cadere sui soliti luoghi comuni e invece, pur toccandoli hai caratterizzato bene il personaggio rendendolo “simpatico” al di là dell’arroganza e la strafottenza con cui si pone davanti a tutto e tutti.
Sono in disaccordo solo su come hai trattato il problema della perdita del braccio… ma come compensare con l’elettronica!!! E la mitica storia del batterista dei Def Leppard???!? Dovevi quantomeno citarlo!!!
Mi piacciono i due finali identici al di là di come si sono sviluppati in base alle scelte opposte… un po’ come nel mio racconto e non posso che apprezzare!
In conclusione un bel racconto, davvero!
Voto: 4,5
Robygian - Laura
“La stagione permetteva queste esposizioni, anche se le convenienze ne sconsigliavano l'utilizzo”
Quel “esposizioni” proprio non mi piace… secondo me potevi scrivere: “La stagione lo permetteva, anche se le convenienze lo sconsigliavano” il significato sarebbe comunque chiaro visto che quanto sottinteso dal pronome “lo” è specificato nella frase prima.
“…si snodava lungo una riviera marittima lungo uno scosceso pendio…” pesante la ripetizione di “lungo”.
“Lui si preparò di tutto punto…” è un po’ strano questo “tutto punto” stai parlando di un pescatore con le braccia muscolose a vista… non capisco se si sia vestito elegante o se si sia dato giusto un’ ”aggiustata” ma allora “tutto punto” sarebbe fuori luogo…
“mentre salivano, parlarono della loro vita e delle personali attese” non mi convince molto questo passaggio: possibile che salendo le scale dopo essersi incontrati per la prima volta in vita loro hanno tempo di dirsi così tanto? Forse avresti dovuto dire che si fermarono a chiacchierare da qualche parte e anche così sarebbe sempre un primo incontro… non so
“nessuno si è interessato a me, tu sei il primo che lo fa e con gentilezza.” Io toglierei ”e”. Trovo però strano che questa ragazza, così bella come si capisce dalla descrizione che ne hai fatto, non abbia ancora avuto nessun moscone a ronzarle attorno. Anche il dialogo che segue è un po’ inverosimile per due che si sono appena conosciuti.
Che dire Robygian, più che un racconto sembra che tu abbia buttato giù il canovaccio di una storia d’amore molto ma molto articolata, credo che sia semplicemente questo il motivo per cui la narrazione non si regge. Quel che mi sento di dirti è che sei davanti a due possibili scelte con questo scritto: o ti concentri su un singolo aspetto di quanto “messo sul fuoco”, oppure rivedi tutto con un respiro molto più ampio, usando molti più caratteri, la tua idea potrebbe essere sviluppata in un romanzo. Per quanto riguarda la prosa però, credo che questa sia rimasta fortemente condizionata dal tuo “correre” verso la fine di un “discorso” lunghissimo e ne abbia risentito non poco, anche se si intuisce che le capacità di articolare una narrazione ci sono!
Per quanto riguarda i finali da te proposti io propendo per il primo e trovo il secondo “una caduta nell’abisso” un po’ forzata… ecco, forse nel fiume di idee da te messo in così poco spazio quel che manca è proprio “un’analisi” del perché si sviluppano i diversi passaggi, non che in una narrazione sia necessario farlo sempre comunque, ma molte delle scelte operate dai tuoi personaggi, a parer mio, sono frutto di “travagli” interiori che andrebbero quantomeno accennati.
Spero di esserti stato d’aiuto. Ciao
Voto: 2
Filippo 19 - Il destino di un re
“nemmeno i poveri sudditi” quel “poveri” stona: hai fatto venire “allo scoperto” il narratore che si permette di esprimere pareri, sentimenti, personali. Se il narratore non è un personaggio (anche se non compare nei fatti narrati) secondo me è bene che rimanga in disparte: dando pareri infatti è come se obbligasse il lettore a doverla pensare in quella maniera: non che le vittime di uno sterminio non debbano essere considerate sfortunate, sia ben chiaro, ma è un concetto che si forma spontaneamente nel lettore, farlo dire alla voce narrante vuol dire darle uno spessore che non sempre è bene che abbia. Spero di essermi fatto capire se no rimango a disposizione per altre chiacchierate!
“Raggiante” riferito a corona non mi convince: alla lettera significa che “manda raggi” ma nel senso comune vuol dire “soddisfatto” “sorridente” e personalmente mi è sembrato che tenda ad umanizzare un oggetto che invece vedo come un freddo segno di potere. Sarei d’accordissimo se “raggiante” fosse stato riferito al volto del re.
“gli uomini andarono in visibilio lanciando spaventose urla di giubilo” “visibilio” e “giubilio” fanno un’assonanza poco felice all’interno della stessa frase.
“l'impatto tremendo fu evidenziato dal fragore della folla” “evidenziato” sa di correzione di compiti a scuola, meglio un sinonimo più calzante “amplificato” “accentuato”…
Per quanto riguarda la storia (le storie) sono un po’ combattuto: la prima mi è piaciuta, ma trovo difficile credere che il re Valerion, così crudele e assetato di sangue, si sia fermato davanti all’uccisione dell’erede neonato della casata nemica. Così come ho trovato un po’ traballante la decisione di suicidarsi del figlio naturale arrivato ai 18 anni… non so è come se alla narrazione mancasse qualche particolare che irrobustisca il tutto chiudendo il cerchio della coerenza interna.
La narrazione è molto valida, sei bravo con le parole!, e le osservazioni che ti ho fatto sono più che altro inezie secondo il mio personale parere.
Complimenti
Voto: 4,5
Patrizia Benetti – Il consiglio di Luigi
Che dire? Narrazione molto valida con un “respiro” tagliato perfettamente su quello che dovrebbe essere il ritmo di una narrazione breve. Quel che non mi convince è l’approccio alla narrazione vista solo dal punto di vista di lui: sarà che anche io sono passato attraverso diverse tribolazioni di coppia e sono dell’idea che le incomprensioni siano dovute a cause riconducibili ad entrambi, mentre il tuo scritto ci fa sentire solo la campana del marito.
Bello il primo finale con il consiglio di Luigi che viene messo in atto, ma è un po’ troppo vago. Mi spiego: dove lo trova del cemento per applicare alla lettera quanto gli è stato suggerito? (sempre che io abbia capito bene) non so, forse sarebbe stato meglio che, anziché piombare in casa del rivale e sorprenderli (come è possibile poi che il rivale abbia lasciato la porta aperta? Oppure il marito era così inviperito da spaccare su tutto anche se non ce lo hai “detto”?) li incontrasse a braccetto per strada mentre lui era alla guida di una betoniera, suo lavoro da sempre… ma questa è solo un’immagine della mia fantasia
Il secondo finale invece è molto insipido, quasi che tu lo abbia messo solo per rispettare il “paletto” della competizione. Quel “Katia aveva ucciso il nostro amore” sa di letto e riletto. No, il secondo finale è proprio appiccicato lì.
In ogni caso ci tengo a farti sapere che scrivi davvero molto bene, con una fluidità che spinge ad andare avanti fino alla fine.
Complimenti
Voto: 4
Anto Pigy – DNA
“rimpasto genetico” andrebbe anche bene, ma “rimpasto” è un termine che leggendo, visto il tipo di racconto e la parte in cui compare, mi è sembrato un po’ fuori registro… non so, io proverei con un sinonimo.
“opportuni”… forse è solo una mia deformazione professionale, ma “opportuno” è l’aggettivo che vuol dire tutto e niente nelle pratiche in puro “burocratese” che devo scrivere più e più volte ogni giorno e quando lo trovo dentro scritti di prosa mi infastidisce un po’ dunque prendi la mia osservazione per quello che è: un’intolleranza più a livello personale che assoluta
“Amelie stava attendendo il suo ragazzo” d’accordo, sono passati un po’ di anni, ma non lo dici (lo si capisce per simmetria con il precedente finale) e quel ragazzo fa sembrare che si sia riaccompagnata con qualcun altro, mentre invece ti stai riferendo al figlio. Io metterei “figlio”, oppure, il suo nome: “Nigel”.
“anche se lei non voleva pensarci, sapeva che dava la colpa a lei” se puoi evita sempre di usare “lei” e “lui” in ogni caso evita di usarlo quando è soggetto. Quest’ultima considerazione a scuola qualcuno la spaccia addirittura come regola, ma è più che altro una questione d’orecchio. Nella frase specifica poi usi questo pronome ben due volte e la ripetizione si sente.
In ogni caso il tuo scritto è davvero valido. Hai giocato molto bene con il doppio finale sfruttando a dovere la simmetria. Brava.
Voto 4,5
Nunzio Campanelli - Non è così che si raccoglie il grano
La prosa è molto bella ed evocativa, le immagini forti e cariche di sentimento e disperazione, ma come ti ha già fatto notare qualcuno, c’è da perdersi un po’ nel “chi uccide chi”. Bella l’immagine della ciclicità, ma si perde dietro al dubbio legato a “chi seppellisce chi e perché”: solo pietà? È dello stesso schieramento, è dello schieramento opposto ma merita pietà al di là di ogni altra considerazione?
Infine un appunto sul grano: sì, capisco la poeticità del “mietere vite” accostate al “mietere grano” che invece vita la dà, ma l’hai introdotta in maniera un po’ criptica e non riesco a cogliere le motivazioni di chi nel racconto fa questa considerazione… in fin dei conti è lo stesso (o sbaglio) che nel primo finale schiaccia il grilletto… ecco è come se la stessa persona per le stesse ragioni in un caso decide in un senso e nell’altro nel senso opposto… secondo me ci vorrebbe un elemento di riflessione ulteriore. Un altro possibile parametro variabile!
Voto: 3,5
Ser Stefano - Misero Onore, Rimorsi, Triste Eroe
Sullo stile e la forma davvero nulla da dire! Complimenti.
Per quanto riguarda la storia ho trovato bello l’inizio e il primo finale. Il secondo invece mi ha lasciato un po’ perplesso. Da quel che ho capito l’uomo è stato cacciato con disonore per non aver sganciato la bomba… beh… allora il suo rimorso avrebbe dovuto essere contro se stesso per non aver fermato i giapponesi e non perché non sono andati a fermare i Tedeschi?! Senza contare che il non aver sganciato, non mi fa credere che sull’aereo nessuno si sia potuto sostituire a lui per portare comunque a termine la missione, e anche se fosse fallita… possibile che gli Americani non avrebbero provato a lanciarne un’altra?
Non so, il secondo finale è comunque molto evocativo, ma l’ho trovato un po’ trballante nei presupposti, non vorrei aver frainteso.
In ogni caso davvero bravo, complimenti!
Voto: 4
Monica Porta may bee – Monella
Che dire? Una prosa davvero coinvolgente che ti porta per mano fino alla fine. Brava.
Sulla trama però sono rimasto un po’ perplesso, ho letto i commenti degli altri al tuo racconto e anche le tue repliche e ho capito che cosa intendi per “scelte piccole” anziché scelte “apocalittiche” così grandi da costringerti in un senso piuttosto che in un altro. Resta però il fatto che la “scelta” non l’ho colta, almeno, non alla prima lettura… e un po’ me ne dispiaccio perché la tua prosa è davvero efficace!
Secondo me hai avuto un approccio al tema molto originale, ma forse la “sperimentazione” avrebbe avuto bisogno di qualche supporto più chiaro… non so, diverse piccole scelte che si influenzavano reciprocamente, oppure un po’ più di “accento” su quella piccola scelta che fa cambiare il corso della storia.
Bellissime le descrizioni e gli scambi di battute con l’angelo!
Voto:3,5
- Nunzio Campanelli
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Ciao. Ti ringrazio per la lettura approfondita, per il commento e... per il voto
Ho apprezzato tanto i tuoi consigli e mi costringi a rispondere passo per passo. Mi piacerebbe sapere come la pensi:
Poveri è da intendere letteralmente: vengono uccisi anche i morti di fame. Questo era il senso della frase e non di essere "sfortunati"... ok sono anche sfortunati ma questo son d'accordo con te, lo deve pensare il lettore e non dire il narratore. Tuttavia da questo disguido hai avviato una considerazione molto interessante sul ruolo del narratore... io prediligo un narratore non invasivo... l'invasività rimanda a una letteratura non contemporanea...“nemmeno i poveri sudditi” quel “poveri” stona: hai fatto venire “allo scoperto” il narratore che si permette di esprimere pareri, sentimenti, personali. Se il narratore non è un personaggio (anche se non compare nei fatti narrati) secondo me è bene che rimanga in disparte: dando pareri infatti è come se obbligasse il lettore a doverla pensare in quella maniera: non che le vittime di uno sterminio non debbano essere considerate sfortunate, sia ben chiaro, ma è un concetto che si forma spontaneamente nel lettore, farlo dire alla voce narrante vuol dire darle uno spessore che non sempre è bene che abbia. Spero di essermi fatto capire se no rimango a disposizione per altre chiacchierate!
Anche qui raggiante è da intendere in senso letterale e quindi come tu dici "manda raggi". Davvero è un immagine tanto brutta?“Raggiante” riferito a corona non mi convince: alla lettera significa che “manda raggi” ma nel senso comune vuol dire “soddisfatto” “sorridente” e personalmente mi è sembrato che tenda ad umanizzare un oggetto che invece vedo come un freddo segno di potere. Sarei d’accordissimo se “raggiante” fosse stato riferito al volto del re.
Hai perfettamente ragione, ti ringrazio per la segnalazione e per il suggerimento“l'impatto tremendo fu evidenziato dal fragore della folla” “evidenziato” sa di correzione di compiti a scuola, meglio un sinonimo più calzante “amplificato” “accentuato”…
Valida considerazione, però io direi di non sottovalutare le persone... in questo caso pur essendo il Giglio Bianco assetato di sangue, salvare e fare suo il figlio dei suoi accerrimi nemici, può considerarsi come l'ennesimo ribadire il suo potere su tutto e su tutti, o come l'ennesimo sgarro ai Valerion che (magari) avrebbero preferito vedere il figlio morire più che diventare il figlio adottivo del nemico... Che dici?Per quanto riguarda la storia (le storie) sono un po’ combattuto: la prima mi è piaciuta, ma trovo difficile credere che il re Valerion, così crudele e assetato di sangue, si sia fermato davanti all’uccisione dell’erede neonato della casata nemica.
Questo me l'avete segnalato in tanti. Devo ancora pensare come dare corposità senza rischiare di stravolgere tutto, approfondendo proprio la questione del figlio nel secondo finale... Grazie ancoraCosì come ho trovato un po’ traballante la decisione di suicidarsi del figlio naturale arrivato ai 18 anni… non so è come se alla narrazione mancasse qualche particolare che irrobustisca il tutto chiudendo il cerchio della coerenza interna.
Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Ti ringrazio per i suggerimenti, tutti condivisi! Come già scrivevo, ci vuole proprio l'orecchio di qualcun altro per cogliere le sbavature.
rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l’ansia insaziabile e molteplice dell’essere
sempre la stessa persona e un’altra…
Fernando Pessoa, "Il libro dell’inquietudine"
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Giustissimo, rimedio subito:Rovignon ha scritto: Sono in disaccordo solo su come hai trattato il problema della perdita del braccio… ma come compensare con l’elettronica!!! E la mitica storia del batterista dei Def Leppard???!? Dovevi quantomeno citarlo!!!
Ma prima un paio di spiegazioni, per chi, non praticante, non avesse capito il tuo appunto. (e un grazie per il giudizio).
Per ogni cultore di Heavy Metal, l'uso dell'elettronica negli strumenti è una specie di "eresia". L'incidente di Rick Allen (batterista dei citati Def Leppard, che significa Leopardo Sordo, da qui Blind Tiger, tigre cieca) risale al 1984, anno in cui la qualità del suono delle batterie elettroniche era infimo. Infatti sostituiva la mano sinistra persa nell'incidente automobilistico con marchingegni che azionava con i piedi. In seguito comunque le utilizzò. Ho supposto che, al giorno d'oggi, fermo restando che non mi vedrei Lars Urlich dei Metallica o Nicko McBrain dei Maiden dietro dei pad elettronici, forse la tentazione di utilizzarla in un caso del genere sarebbe giustificata.
Non ho citato Rick Allen (di cui allego una foto per chi non lo conoscesse) perchè il suo personaggio e la sua band sono molto diversi dal genere di band che ho presentato io. Ho immaginato un gruppo a metà tra il Glam metal dei vari LA Guns o Motley Crue e una band Dark-Trash tipo Voivod o Venom. (accostamento, anche questo quanto meno eretico) prendendo il peggio da entrambi.
Comunque, per chi non li conoscesse, consiglierei l'acolto di: Hysteria, Bringin' On The Heartbreak, Animal, Pour Some Sugar On Me e, per i più romantici, Love Bites, Too Late For Love e Have you ever needed someone so bad.
Storia di Rick Allen: (copiata da Wikipedia) "Il 31 dicembre 1984 Rick Allen subì un gravissimo incidente d'auto, che costrinse i Leppard a fermare ogni lavoro per la realizzazione del nuovo disco. Disgraziatamente, in seguito a questo incidente Allen dovette subire l'amputazione del braccio sinistro e non poté più suonare come prima. Commossi e scioccati, i Leppard non vollero tuttavia licenziarlo, e da quel momento il batterista strinse un patto con la Simmons per la produzione di batterie elettroniche, inoltre comincerà a incrementare l'uso delle gambe, che svolsero in parte il lavoro delle braccia. Infine, il suo trionfante ritorno nel gruppo fu celebrato nel 1986 al Monsters of Rock di Donington Park, una delle esibizioni più memorabili del gruppo."
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Sebbene ascolti costantemente heavy metal, non conoscevo la storia dei Def Leppard: posso aumentarti il punteggio per la spiegazione che hai appena allegato?
Per il resto, nessuno mi può battere gli Iron Maiden!
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
I Def Leppard, così come i Maiden, fanno parte di quella corrente detta NWOBHM (New Wawe Of British Heavy Metal), cioè quello stile lanciato dopo la parentesi punk degli anni '70 che reintroduce tecnica strumentistica e compositiva rispetto a Ramones, Sex Pistols ecc.Filippo19 ha scritto:@Lodovico
Sebbene ascolti costantemente heavy metal, non conoscevo la storia dei Def Leppard: posso aumentarti il punteggio per la spiegazione che hai appena allegato?
Per il resto, nessuno mi può battere gli Iron Maiden!
Quindi, in fondo, pur essendo abbastanza diversi gli stili, la loro origine è comune sia come luogo che come periodo.
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Blind tiger
Il racconto è bello, ben descritto, ma questo genere di storia mi piace poco, comunque lo stesso mi ha acceso una scintilla.
Voto:4
Laura
Il racconto mi è piaciuto poco, non mi sembra probabile che un uomo scende in strada, aiuta una ragazza, e il giorno dopo vanno a concludere, poi ho visto alcune incoerenze, dici che dalla strada non passa nessuno, ma poi c’è una folla, scusami forse sto sbagliando io, chi sono io per giudicare quando ho ricevuto una marea di critiche.
Voto:2
Il destino di un re
Magnifico, Filippo a me piacciono i fantasy, e mi sono subito appassionato al tuo stile, ti faccio i miei complimenti non aggiungo altro.
Voto:5
Alice
Mm, c’è qualcosa che non mi torna in questo racconto, ma è ben descritto e mi ha fatto calare nella parte del personaggio.
Voto:3
Il consiglio di luigi
Un racconto breve, troppo, c’ho capito poco o nulla.
Voto:2,5
DNA
Bello, bello, bello, mi è piaciuto moltissimo, l’idea di creare un figlio come si vuole senza malattie sembra fantascienza, ma è una tecnologia quasi del presente.
Voto:5
Non è così che si raccoglie il grano
Un bello stile di scrittura nunzio, ma la storia mi ha lasciato un po’ perplesso, non sono arrivato a comprendere il significato del titolo, ma credo centri qualcosa con i morti.
Voto:3,5
Misero Onore, Rimorsi, Triste Eroe
Se ho ben capito il personaggio è l’uomo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki, l’averla sganciata gli provoca il rimorso per le vittime, e non l’averlo fatto il continuare della guerra, una seconda realtà che mi inquieta, ma bel racconto.
Voto:4,5
Monella
Un bel racconto che mi ha preso, le descrizioni, i sentimenti, tutto mi faceva venire voglia di andare fino alla fine, complimenti.
Voto:5
Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Son felice che ti sia piaciuto. Grazie per l'apprezzamento e per il voto!Il destino di un re
Magnifico, Filippo a me piacciono i fantasy, e mi sono subito appassionato al tuo stile, ti faccio i miei complimenti non aggiungo altro.
Voto:5
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Re: Gara 39 - Commenti, pensieri e votazioni
Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2014 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 59 - Siamo come ci vedono o come ci vediamo noi?
A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 70 - Troppo tardi
A cura di Lodovico Ferrari.
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Un lavoro Fantastico
Antologia di opere ispirate a lavori inventati e ai mestieri del passato riadattati al mondo attuale.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Gabriele Laghi, Alessandro Mazzi, Isabella Galeotti, Marco Bertoli, Carlo Ragonese, Stefania Paganelli, Elegant Stork, Selene Barblan, Domenico De Stefano, Andrea Teodorani, Eliana Farotto, Andrea Perina, Gabriella Pison, F. T. Leo, Ida Dainese, Lisa Striani, Umberto Pasqui, Lucia De Falco, Laura Traverso, Valentino Poppi, Francesca Paolucci, Gianluca Gemelli.
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Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (2,50 MB scaricato 289 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Antologia visual-letteraria (Volume due)
Antologia dedicata agli animali
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per la seconda antologia di BraviAutori.it. I ricavati saranno interamente devoluti al sostentamento di una comunità felina abbandonata sita nei pressi del Nucleo industriale di Longarone, Belluno, a poche centinaia di metri dalla diga del Vajont.
A cura di Massimo Baglione e Alessandro Napolitano.
Contiene opere di: Paolo Maccallini, Gianluca Gendusa, Pia Barletta, Angela Di Salvo, Miriam Mastrovito, Alessandro Napolitano, Valentina Margio, Gilbert Paraschiva, Enrico Arlandini, Elena Piccinini, Stefano di Stasio, Eugenio De Medio, Celeste Borrelli, Luisa Catapano, Anna Maria Folchini Stabile, Giovanni Minio, Gemma Cenedese, Antonio Giordano, Rodolfo Vettorello, Cosimo Vitiello, Damiano Giuseppe Pepe, Patrizia Birtolo, Pietro Rainero, Roberto Stradiotti, Anna Giraldo, Maria Rizzi, Vittorio Scatizza, Paolo Frattini, Matteo Mancini, Piergiorgio Annicchiarico, Fabrizio Siclari, Emanuela Cinà, Laura Maria Rocchetti.