Nella Notte
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Nella Notte
Doveva essere lui: “Il vecchio pirata della notte” di cui parlavano i giornali. Il suo cuore iniziò a palpitare e lei poté contarne i battiti. Doveva chiamare Marco, il suo compagno. Volse lo sguardo verso il vano portaoggetti. Il cellulare scarico e spento. Cosa non avrebbe dato per tornare indietro nel tempo e accettare l’offerta di Tiziana, che le aveva steso il suo caricabatterie poco prima di lasciare lo studio.
Inghiottì un bolo di saliva che le incendiò lo stomaco e premette il piede sull'acceleratore. Buttò nuovamente gli occhi sullo specchietto retrovisore e per un attimo il SUV del pirata divenne un puntino scuro. Tirò un sospiro di sollievo. Poi di nuovo quello sfarettare. Strizzò gli occhi fino a che non le fecero male e il cuore riprese a palpitare più intensamente che mai. Era ancora lui, ancora più vicino. Così vicino da poter distinguere un uomo al volante. Dietro di lui qualcuno ansimava e si contorceva.
Le mani curate di Sofia grondavano sudore. Il volante iniziò a sgusciare via come un’anguilla appena tirata fuori dall'acqua.
Non poteva fermarsi. L’avrebbe sicuramente uccisa. Ma neanche poteva andare più veloce di così, perché la strada stretta e la notte buia non glielo consentivano.
Era la fine: non avrebbe più rivisto Marco, né i propri genitori, né sarebbe tornata più a lavoro.
Poi un’idea. Si accostò quanto più poté al ciglio della strada, senza rallentare. L’uomo le si affiancò, all'istante. Lei iniziò a tenerlo sotto tiro con lo specchietto laterale, mentre quello continuava ad avanzare rapidamente. Il muso del grosso SUV aveva quasi raggiunto l’altezza della portiera. Era giunto il momento. Il viso di Sofia teso. Inarcò le sopracciglia, digrignò i denti e serrò gli occhi. Ogni singolo muscolo del suo corpo era contratto. Strinse con quanta forza aveva il volante e sterzò bruscamente a sinistra fino a colpirlo. Gli pneumatici urlarono sfregando con violenza sull'asfalto. Quindi lo schianto contro un grosso pino piantato ai margini della strada.
Ce l’aveva fatta. Lo aveva speronato. Rivolse per l’ultima volta lo sguardo verso lo specchietto retrovisore. Il fumo usciva copioso dal SUV distrutto. Inspirò profondamente e chiuse gli occhi. L’ansia si sciolse, ma non l'adrenalina. Tornò a guardare la strada davanti a sé e accelerò vogliosa di rientrare a casa. Doveva raccontare tutto a Marco.
Sofia aprì il portone e rientrò. Buttò la borsa a terra e raggiunse di corsa il compagno in cucina.
- Non sai cosa mi è successo?!
Esclamò tanto stravolta quanto incredula.
- Sì tesoro, un attimo. Sembra che ci sia stato un incidente lungo la provinciale, quella che fai tutti i giorni per tornare dal lavoro.
- Sì, sì, è proprio di questo che ti voglio parlare! - confermò lei annuendo febbrilmente, mentre alla TV la giornalista continuava a descrivere l'accaduto:
- Siamo sul luogo dell’incidente. Purtroppo ci comunicano che le vittime sono due: un uomo e una donna, entrambi molto giovani.
Sofia ebbe un sussulto. Portò gli occhi verso la televisione e attonita iniziò a seguire le labbra della cronista.
- Da quanto sostengono gli inquirenti, la ragazza era incinta e in procinto di partorire. Sembrerebbe, infatti, che i due si stessero dirigendo di corsa in ospedale. Ma purtroppo non ce l’hanno fatta.
Marco spense la TV. Sofia, assente, continuò a fissare lo schermo nero da 40 pollici. Poi il compagno poggiò il telecomando sul piano cucina e, voltandosi verso di lei, le chiese:
- Allora, cosa volevi dirmi?
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Re: Nella Notte
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Re: Nella Notte
Nel primo caso, leggi le istruzioni.
Nel secondo caso, se vuoi puoi pubblicizzare il tuo libro usando la sezione "Consigli di lettura" del forum di www.braviautori.it. Inoltre c'è una sezione dove è possibile pubblicare recensioni di libri: www.braviautori.it/libridautore.
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Re: Nella Notte
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Re: Nella Notte
Ti facevo la domanda sul racconto anche per via del tuo commnento subito successivo:
"Un thriller mozzafiato che cattura fino all'ultima parola.".
Qui siamo burloni, ma da un utente appena iscritto ci aspettiamo di tutto ed è sempre meglio chiedere prima
Allora buon lavoro!
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Re: Nella Notte
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La forma non è male ma ci sono delle cose che non mi convincono del tutto, o almeno non mi suonano bene: “Sfarettare”, “che le aveva porto il suo caricabatterie”, “L’euforia tracollò”, “Esclamò tanto eccitata quanto incredula”, “la giornalista proclamava”.
“Sofia assente continuò a fissare lo schermo nero da 40 pollici.” Sarebbe meglio: “Sofia, assente, continuò a fissare lo schermo nero da 40 pollici.”
Dopo “le chiese” avrei messo i due punti.
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Re: Nella Notte
"Sfarettare" non lo trovi proprio sul dizionario, però è un neologismo che i giornalisti, e non solo quelli di settore, utilizzano sempre più spesso al posto del più convenzionale "Sfanalare".
Per quanto riguarda "Aveva porto", ho dovuto usare il trapassato prossimo, visto che utilizzo il passato remoto.
“L’euforia tracollò”, “Esclamò tanto eccitata quanto incredula”, “la giornalista proclamava”, perdonami ma qui non ho capito.
Appoggio pienamente e ti ringrazio per le osservazioni riguardanti: "assente" e "chiese". Provvedo subito: )
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Re: Nella Notte
Sfarettare ok, mi hai convinto, pensa che io avrei usato sfareggiare.
Comunque sono solo dettagli, il mio gusto personale, il racconto non perde il suo valore per questo.
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Re: Commento
Ciao Stefy e grazie del commento.Stefyp ha scritto: ↑03/09/2019, 18:46 Che finale! Avevo avuto la percezione che lei potesse essersi sbagliata, ma così mi ha messo un'angoscia... Bel racconto, ben scritto e suspense ben tenuta. Giusto un paio di appunti: un po' troppi avverbi con "mente" e l'aggettivo "entusiasta", usato in quel contesto, non mi convince.
Non ti convince "entusiasta"? Ok, ci ragionerò su.
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Solo questo periodo e l'aggancio al seguente mi lascia perplesso:- Sì, sì, è proprio di questo che ti voglio parlare!
Confermò lei entusiasta, mentre alla TV la giornalista proclamava.
A mio parere, il confermò andrebbe legato con una virgola al precedente discorso diretto. Dopo entusiasta metterei il punto e mentre alla TV lo collegherei al periodo successivo con un due punti dopo proclamava.
Mi riallaccio a quanto scritto da Roberto circa il termine proclamare. L'hai usato in modo improprio, basta dare un'occhiata al vocabolario. Proclamare sta per annunciare in forma solenne. I giornalisti raccontano, non proclamano.
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Re: Commento
ok, ti ringrazio.Namio Intile ha scritto: ↑05/09/2019, 12:03 Buono il ritmo, discreto il racconto.
Solo questo periodo e l'aggancio al seguente mi lascia perplesso:- Sì, sì, è proprio di questo che ti voglio parlare!
Confermò lei entusiasta, mentre alla TV la giornalista proclamava.
A mio parere, il confermò andrebbe legato con una virgola al precedente discorso diretto. Dopo entusiasta metterei il punto e mentre alla TV lo collegherei al periodo successivo con un due punti dopo proclamava.
Mi riallaccio a quanto scritto da Roberto circa il termine proclamare. L'hai usato in modo improprio, basta dare un'occhiata al vocabolario. Proclamare sta per annunciare in forma solenne. I giornalisti raccontano, non proclamano.
P.S. Tu e Roberto avete ragione. Ho eliminato "proclamare" e l'ho sostituito con "descrivere".
Grazie di nuovo
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Re: Commento
Ho sostituito "porto" con "steso", eliminato “L’euforia tracollò” e, come ho detto a Namio che aveva fatto la tua stessa osservazione, ho cambiato "proclamava". Adesso in effetti mi sembra che il tutto suoni meglio.Roberto Bonfanti ha scritto: ↑03/09/2019, 0:14 Racconto inquietante, prima per la tensione dell’inseguimento, poi per l’epilogo inaspettato e macabro.
La forma non è male ma ci sono delle cose che non mi convincono del tutto, o almeno non mi suonano bene: “Sfarettare”, “che le aveva porto il suo caricabatterie”, “L’euforia tracollò”, “Esclamò tanto eccitata quanto incredula”, “la giornalista proclamava”.
“Sofia assente continuò a fissare lo schermo nero da 40 pollici.” Sarebbe meglio: “Sofia, assente, continuò a fissare lo schermo nero da 40 pollici.”
Dopo “le chiese” avrei messo i due punti.
Grazie Roberto
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Un ritmo incalzante, schietto, senza fronzoli, l'essenziale per far salire il phatos a chi legge. Complimenti l'incipit mi ha fatto venire in mente uno dei primi capolavori di Spielberg, Duel, solo che in quel caso l'evoluzione è diversa. Arrivata al finale, mi ero già fatta un'idea, che magari poteva essere il suo Marco, il killer, ma probabilmente era troppo scontato, ed infatti c'è un'altra soluzione più agghiacciante, più cruda.
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Re: Nella Notte
GrandPrix d'autunno 2023 - Giulia - e le altre poesie
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La Gara 27 - Io, frammenti di autobiografie
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La Gara 24 - Andate tutti all'Inferno!
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A Quattro mani
antologia di opere scritte a più mani
Una collaborazione, di qualunque natura essa sia, diventa uno stimolo, la fusione di peculiarità ben definite, la concretizzazione di un'intesa, la meraviglia di scoprire quel qualcosa che individualmente non si sarebbe mai potuta fare. È una prova, una necessità di miglioramento, il superamento dei propri limiti stilistici o di quei blocchi creativi che sovente ci pongono di fronte a un disarmante "foglio bianco". Gli autori di questa antologia ci hanno voluto provare.
A cura di Massimo Baglione.
Copertina di Antonio Abbruzzese.
Contiene opere di: Chiara Masiero, Mauro Cancian, Stefania Fiorin, Anna Rita Foschini, Ida Dainese, Alberto Tivoli, Marina Paolucci, Maria Rosaria Spirito, Marina Den Lille Havfrue, Cristina Giuntini, David Bergamaschi, Giuseppe Gallato, Maria Elena Lorefice.
Vedi ANTEPRIMA (802,46 KB scaricato 182 volte).
Downgrade
Riduzione di complessità - il libro Downpunk
è probabilmente il primo libro del genere Downpunk, ma forse è meglio dire che il genere Downpunk è nato con questo libro. Sam L. Basie, autore ingiustamente sconosciuto, presenta una visione dell'immediato futuro che ci lascerà a bocca aperta. In un futuro dove l'individuo è perennemente connesso alla globalità tanto da renderlo succube grazie alla sua immediatezza, è l'Umanità intera a operare su se stessa una "riduzione di complessità", operazione resa necessaria per riportare l'Uomo a una condizione di vita più semplice, più naturale e più... umana. Nel libro, l'autore afferma che "anche solo una volta all'anno, l'Essere umano ha bisogno di arrangiarsi, per sentirsi vivo e per dare un senso alla propria vita", ma in un mondo dove tutto ciò gli è negato dall'estremo benessere e dall'estrema tecnologia, le menti si sviluppano in maniera assai precaria e desolante, e qualsiasi inconveniente possa capitare diventerà un dramma esistenziale.
Di Sam L. Basie
A cura di Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Storie Gotiche, del Terrore e del Mistero
antologia di opere ispirate alla paura dell'ignoto
Nella ricerca di un tema che potesse risultare gradito a più autori, ci è sembrato infine appropriato proporre un'antologia di opere il cui fattor comune fosse il brivido. Un termine per molti versi ingannevole, almeno quanto lo sono certe credenze e immagini che la ragione volutamente ignora, o perfino deride. Eppure, l'ignoto ci aspetta al varco, silenzioso e paziente, per catapultarci nello strapiombo degli incubi o nel vortice di ansie e desideri repressi.
A cura di Roberto Virdo'.
Contiene opere di: Ida Dainese, Francesca Paolucci, Marcello Rizza, Fausto Scatoli, Annamaria Ricco, Francesco Cau, Valentino Poppi, Mario Flammia, Essea, Umberto Pasqui, Enrico Teodorani, Roberto Masini, Maria Perrella, Giacomo Baù, Eliseo Palumbo, Selene Barblan, Stefano Bovi, Ibbor OB, Andrea Teodorani, Simona Geninazza, Lidia Napoli, Mario Malgieri, Michele Silvi, Ida Daneri, Alessandro Mazzi.
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