Il gioco

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Valerio Geraci
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Il gioco

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Manu si svegliò prima del solito quella mattina, colmo d’eccitazione. Poco dopo il sorgere del sole, suo zio sarebbe venuto a prenderlo per accompagnarlo al terreno di gioco. Lo sguardo fisso sul soffitto della tenda, Manu fantasticava impaziente su ciò che lo aspettava: il viaggio in camion, la preparazione della battaglia, le sfide lanciate ai suoi compagni e, infine, l’arrivo al villaggio nemico.
Lo scopo del gioco era semplice: atterrare quanti più nemici possibile, e quella mattina Manu era determinato a battere il suo record di settanta punti.
Una volta, aveva perfino atterrato un bambino della sua età.
“Questi sono cinquanta punti” gli aveva detto orgoglioso suo zio.
Forse un giorno sarebbe diventato bravo come il suo papà, che era partito per partecipare ai campionati nazionali e che una volta, stando a quanto si raccontava al villaggio, era perfino apparso in televisione.
Suo zio gli aveva detto che se avesse totalizzato cento punti avrebbe vinto un paio di scarpette da calcio nuove di zecca. Manu se le immaginava già ai suoi piedi, mentre correva per il campo giù al fiume e infilava la porta come Ronaldo. Il suo amico Ibrahim gli aveva detto che un giorno aveva totalizzato duecento punti in una volta sola, ma Manu non sapeva se credergli. Di certo le scarpette di Ibrahim erano ancora rattoppate e logore.
Un raggio di luce inondò il letto, e Manu vide il telo che segnava il confine della sua stanza spostarsi delicatamente di lato. Dal buio comparve suo zio, portando con sé due fucili: uno era sicuramente per lui.
Si vestì di tutta fretta e uscirono insieme dalla camera.
“Non c’è tempo per la colazione, Manu. Gli altri ci stanno aspettando sul camion”, gli disse suo zio posandogli un braccio attorno alle spalle. Manu aveva fame, ma non poteva compromettere la missione della squadra: avrebbe mangiato più tardi.
Passando davanti alla cucina intravide sua madre, la testa raccolta tra le mani come tutte le volte che Manu andava a giocare con lo zio. Non appena lo vide, si asciugò gli occhi con il dorso della mano e corse verso di lui, baciandolo affettuosamente sulla fronte. Poi si alzò e sussurrò qualcosa all’orecchio del fratello.
“Sta’ tranquilla” le rispose lui, e si diresse verso l’uscita, portando Manu con sé.
“Oggi voglio fare almeno cento punti” esclamò Manu, uscendo dalla tenda con l’AK-47 in braccio.
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Ida Daneri
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Messaggio da leggere da Ida Daneri »

Mamma mia, che botta il finale, anche se il dubbio che non fosse un gioco ce lo avevo e le lacrime della madre sono state la conferma.
Ben scritto e ben construito, ma non credo possa essere realistico, o, almeno, spero non lo sia.
A livello stilistico è buono, ma il contenuto non mi convince. Voto 2.
Valerio Geraci
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Ida-59 ha scritto: 21/06/2020, 19:36 Mamma mia, che botta il finale, anche se il dubbio che non fosse un gioco ce lo avevo e le lacrime della madre sono state la conferma.
Ben scritto e ben construito, ma non credo possa essere realistico, o, almeno, spero non lo sia.
A livello stilistico è buono, ma il contenuto non mi convince. Voto 2.
Grazie Ida per il commento,
anch'io vorrei sperare che non sia realistico, ma purtroppo sono abbastanza convinto che lo sia. La tragica realtà dei bambini-soldato ormai penso sia, specie in un contesto di guerriglia in Paesi poveri (come vuole essere quello del racconto) un dato di fatto.
Un saluto.
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Laura Traverso
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Messaggio da leggere da Laura Traverso »

Il tuo racconto triste mi è piaciuto. E scritto bene, in maniera sintetica ma efficace. Penso che rispecchi la realtà dei fatti e poi, che sia lo zio o chi altro ad averlo addestrato a quel "gioco" terribile ha poca importanza. Non viviamo su di una nuvola rosa pertanto sappiamo che queste mostruose realtà esistono. Bravo ad averne parlato. Voto alto quindi.
Valerio Geraci
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Re: Commento.

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Laura Traverso ha scritto: 21/06/2020, 21:55 Il tuo racconto triste mi è piaciuto. E scritto bene, in maniera sintetica ma efficace. Penso che rispecchi la realtà dei fatti e poi, che sia lo zio o chi altro ad averlo addestrato a quel "gioco" terribile ha poca importanza. Non viviamo su di una nuvola rosa pertanto sappiamo che queste mostruose realtà esistono. Bravo ad averne parlato. Voto alto quindi.
Grazie Laura, lusingato e contento che ti sia piaciuto :)
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Fausto Scatoli
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Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

beh, il tema è tremendo e, purtroppo, attualissimo.
parlarne non fa mai male, sicuramente, anche perché molti fingono che il problema non sussista..
è scritto bene e le descrizioni sono buone.
l'unica cosa che non mi convince è proprio quella di averlo considerato un giorco in tutto e per tutto.
per quanto bambini, un po' di consapevolezza ce l'hanno.
positivo, comunque.
Ultima modifica di Fausto Scatoli il 22/06/2020, 10:29, modificato 1 volta in totale.
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Valerio Geraci
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Fausto Scatoli ha scritto: 22/06/2020, 9:14 beh, il tema è tremendo e, purtroppo, attualissimo.
parlaarne non fa mai male, sicuramente, anche perché molti fingono che il problema non sussista..
è scritto bene e le descrizioni sono buone.
l'unca cosa che non mi convince è proprio quella di averlo considerato un giorco in tutto e per tutto.
per quanto bambini, un po' di consapevolezza ce l'hanno.
positivo, comunque.
Grazie Fausto,
hai ragione, anch'io credo che un po' di consapevolezza ce l'abbiano, e probabilmente nessun bambino sarebbe entusiasta di andare con lo zio al villaggio nemico, ma per loro "fare più punti" dei loro amici potrebbe essere anche più importante di una vita umana. Ho quindi voluto estremizzare il tutto proprio perché credo che i bambini vengano utilizzati, in questi contesti, soprattutto per il loro "non rendersi conto" della gravità dei gesti che compiono.
Un saluto.
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Teseo Tesei
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Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Valerio quello che hai descritto è un crimine di guerra.
Ne ho viste tante, ma dubito sia reale.
I bambini cresciuti in determinati ambienti sviluppano una consapevolezza della realtà elevata.
Mai, in condizioni di lucidità, andrebbero a sparare ad un loro coetaneo per ... far punti.
Questo lo fanno i loro coetanei più fortunati molto, molto distanti da quelle realtà nei videogiochi.
I bambini soldato quando impiegati in operazioni militari o illegali, purtroppo in molte, troppe, zone del mondo spesso lo fanno in condizioni di poca lucidità (drogati) o perché costretti.
La loro partecipazione diretta nelle ostilità o in ruoli di supporto non è quasi mai volontaria.
A mente lucida, e di testa loro, per quanto odio e sete di vendetta possano aver accumulato o possa essere stata in loro inculcata non ucciderebbero mai un loro coetaneo ... di testa loro scapperebbero da tutto e tutti nascondendosi. E se potessero aiuterebbero quel loro coetaneo qualora lo vedessero in difficoltà. Questo in generale, poi casi particolari se ne trovano sempre.
Non credo proprio che Manu, salvo sia completamente idiota segua lo zio col fucile tutto felice di andare a far punti accoppando senza alcun problema.
Infine: la mamma. I bambini soldato vengono anzitutto separati dai loro cari.
Se così non fosse il loro impiego non sarebbe molto efficace in combattimento.
Oltretutto gli stessi genitori si opporrebbero con tutte le forze.
Quella mamma non si limiterebbe a piangere, ma si opporrebbe con tutte le sue forze a quanto descritto.

Per queste ragioni ti lascio un mi piace poco.
Non per come scritto, anzi ..
Piuttosto per come questo argomento, di cui ti riconosco il merito di aver sottolineato, non sia veritiero e sia molto distante dalla realtà. Sofferenza, disperazione, terrore ... non altro deve essere attribuito a queste piccole vittime. Cattiveria e quant'altro va attribuita ad altri.
Non è la natura dei bambini quella, non a caso distacco o estraneità dalla propria identità creano in essi traumi e problemi assai difficili da curare ad ostilità finite.

Alla prossima.
:smt006
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

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Valerio Geraci
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Teseo Tesei ha scritto: 22/06/2020, 21:20 Valerio quello che hai descritto è un crimine di guerra.
Ne ho viste tante, ma dubito sia reale.
I bambini cresciuti in determinati ambienti sviluppano una consapevolezza della realtà elevata.
Mai, in condizioni di lucidità, andrebbero a sparare ad un loro coetaneo per ... far punti.
Questo lo fanno i loro coetanei più fortunati molto, molto distanti da quelle realtà nei videogiochi.
I bambini soldato quando impiegati in operazioni militari o illegali, purtroppo in molte, troppe, zone del mondo spesso lo fanno in condizioni di poca lucidità (drogati) o perché costretti.
La loro partecipazione diretta nelle ostilità o in ruoli di supporto non è quasi mai volontaria.
A mente lucida, e di testa loro, per quanto odio e sete di vendetta possano aver accumulato o possa essere stata in loro inculcata non ucciderebbero mai un loro coetaneo ... di testa loro scapperebbero da tutto e tutti nascondendosi. E se potessero aiuterebbero quel loro coetaneo qualora lo vedessero in difficoltà. Questo in generale, poi casi particolari se ne trovano sempre.
Non credo proprio che Manu, salvo sia completamente idiota segua lo zio col fucile tutto felice di andare a far punti accoppando senza alcun problema.
Infine: la mamma. I bambini soldato vengono anzitutto separati dai loro cari.
Se così non fosse il loro impiego non sarebbe molto efficace in combattimento.
Oltretutto gli stessi genitori si opporrebbero con tutte le forze.
Quella mamma non si limiterebbe a piangere, ma si opporrebbe con tutte le sue forze a quanto descritto.

Per queste ragioni ti lascio un mi piace poco.
Non per come scritto, anzi ..
Piuttosto per come questo argomento, di cui ti riconosco il merito di aver sottolineato, non sia veritiero e sia molto distante dalla realtà. Sofferenza, disperazione, terrore ... non altro deve essere attribuito a queste piccole vittime. Cattiveria e quant'altro va attribuita ad altri.
Non è la natura dei bambini quella, non a caso distacco o estraneità dalla propria identità creano in essi traumi e problemi assai difficili da curare ad ostilità finite.

Alla prossima.
:smt006
Ciao Teseo,
innanzitutto ti ringrazio per il commento dettagliato.
Non metto in dubbio ciò che dici, anche perché mi sembra tu ne sappia abbastanza sull'argomento, ma, come ho scritto nel commento sopra, ho voluto estremizzare la realtà per denunciare lo sfruttamento che si fa (e questo è reale) dell'ingenuità dei bambini in contesti bellici.
Perché credo che nessun bambino sia contento di andare in guerra, o non si renda conto della situazione, ma sicuramente in molti casi non viene loro insegnato ad attribuire la giusta importanza alla vita umana, anzi, essi subiscono un "lavaggio del cervello" reso possibile proprio dalla loro innocenza e ingenuità.
L'unico personaggio "cattivo" del racconto semmai è lo zio, non certo il piccolo, anzi l'ultima cosa che volevo era far passare l'idea che a muovere quest'ultimo ci fosse la cattiveria.
Ripeto, l'unica cosa che mi interessava descrivere era lo sfruttamento dell'ingenuità infantile, in una situazione se vogliamo estremizzata e inverosimile.
Un saluto
Selene Barblan
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Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Oltre alla violenza dell’atto in sé l’aspetto terribile dell’arruolamento di bambini per scopi bellici è, credo, l’annientamento della loro personalità. I bambini dovrebbero ricevere affetto, avere tempo di giocare e imparare giocando, ma non certo il tipo di gioco descritto nel racconto. Un tema importante da affrontare sicuramente. Trovo che sia caricato un po’ troppo l’aspetto dei punti e che le battute finali non siano così incisive rispetto al resto. Comunque “piacevole” da leggere (si fa per dire dato l’argomento).
Valerio Geraci
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Selene Barblan ha scritto: 23/06/2020, 17:17 Oltre alla violenza dell’atto in sé l’aspetto terribile dell’arruolamento di bambini per scopi bellici è, credo, l’annientamento della loro personalità. I bambini dovrebbero ricevere affetto, avere tempo di giocare e imparare giocando, ma non certo il tipo di gioco descritto nel racconto. Un tema importante da affrontare sicuramente. Trovo che sia caricato un po’ troppo l’aspetto dei punti e che le battute finali non siano così incisive rispetto al resto. Comunque “piacevole” da leggere (si fa per dire dato l’argomento).
Grazie Selene per il commento e le osservazioni
Macrelli Piero
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Messaggio da leggere da Macrelli Piero »

Racconto alla R. Matheson o F. Brown, breve sintetico e colpo di scena finale. Meccanismo conosciuto, ma sempre piacevole se svolto bene e qui mi sembra che lo sia stato fatto e il meccanismo ha funzionato ed è scattato al momento giusto. Che l'argomento sia realistico o meno è ininfluente nell'economia del racconto.
Lucia De Falco
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Commento Il gioco

Messaggio da leggere da Lucia De Falco »

Questo brevissimo testo ha un tono inizalmente leggero, ma sottende e rivela, poi, nel finale, un tono crudo e realistico. Il bambino della storia potrebbe essere un bambino - soldato oppure potrebbe accompagnare un presunto zio in imprese camorristiche, in ogni caso, pur nella sua brevità,lancia un messaggio: non bisogna violare l'infanzia, non confondere i loro giochi con i cattivi "giochi" di un mondo spietato e crudele. Le lacrime della madre sono il simbolo di chi si è rassegnato a quella realtà.
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Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Macrelli Piero ha scritto: 27/06/2020, 17:32 Racconto alla R. Matheson o F. Brown, breve sintetico e colpo di scena finale. Meccanismo conosciuto, ma sempre piacevole se svolto bene e qui mi sembra che lo sia stato fatto e il meccanismo ha funzionato ed è scattato al momento giusto. Che l'argomento sia realistico o meno è ininfluente nell'economia del racconto.
Grazie mille Piero per il tuo commento positivo! :)
Valerio Geraci
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Re: Commento Il gioco

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Lucia De Falco ha scritto: 27/06/2020, 19:16 Questo brevissimo testo ha un tono inizalmente leggero, ma sottende e rivela, poi, nel finale, un tono crudo e realistico. Il bambino della storia potrebbe essere un bambino - soldato oppure potrebbe accompagnare un presunto zio in imprese camorristiche, in ogni caso, pur nella sua brevità,lancia un messaggio: non bisogna violare l'infanzia, non confondere i loro giochi con i cattivi "giochi" di un mondo spietato e crudele. Le lacrime della madre sono il simbolo di chi si è rassegnato a quella realtà.
Grazie Lucia, sei riuscita a cogliere lo spirito del racconto e questo mi fa particolarmente piacere :)
Valerio Geraci
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Re: Il Gioco

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Roberto Virdo' ha scritto: 06/07/2020, 10:09 Buongiorno Valerio. Ho letto il breve testo e i messaggi precedenti. Complimenti per la brevità innanzitutto, la reputo sempre un "valore aggiunto". Effettivamente forse l'unica pecca, ma perdonabile, è l'estrema estremizzazione -perdona il gioco di parole-. Ma in sé l'idea è valida e il messaggio chiaro. Poiché per il mio modestissimo parere hanno preminenza i contenuti, propendo per un voto alto più alto della media.
Ti ringrazio molto Roberto per i complimenti e per il voto positivo :)
Andr60
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Messaggio da leggere da Andr60 »

Pur con tutti i distinguo già evidenziati, da Teseo e altri, mi è piaciuto per lo svolgimento e la concisione, che non lascia il minimo spazio alla retorica. E poi l'idea del gioco "a punti" che ricorda molto "La vita è bella" (capovolgendone il significato) rientra molto anche nelle mie corde.
Voto 4
Valerio Geraci
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Andr60 ha scritto: 10/07/2020, 16:19 Pur con tutti i distinguo già evidenziati, da Teseo e altri, mi è piaciuto per lo svolgimento e la concisione, che non lascia il minimo spazio alla retorica. E poi l'idea del gioco "a punti" che ricorda molto "La vita è bella" (capovolgendone il significato) rientra molto anche nelle mie corde.
Voto 4
Grazie mille per l'apprezzamento! :)
Simone_Non_é
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Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Ciao Valerio! Davvero bello il racconto, sei riuscito a far trasparire un tema estremamente pesante attraverso gli occhi di un bambino, dove le atrocità delle guerra si mischiano all'ingenuità di un gioco. Anche per me il voto è alto
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Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Simone_Non_é ha scritto: 04/08/2020, 2:34 Ciao Valerio! Davvero bello il racconto, sei riuscito a far trasparire un tema estremamente pesante attraverso gli occhi di un bambino, dove le atrocità delle guerra si mischiano all'ingenuità di un gioco. Anche per me il voto è alto
Ti ringrazio davvero, lusingato dalle tue parole! :)
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Messaggio da leggere da Daniele Missiroli »

Io credo che in un contest vada giudicato il brano in sè, non quello che potrebbe far pensare l'argomento che tratta poiché ci sono davvero situazioni del genere. In realtà, tutti noi immaginiamo solamente che ci siano, a meno di non essere stati reporter inviati sul posto e aver parlato con i bambini con una qualifica di psicologo per capire realmente cosa provano. Ci sono racconti che parlano di killer, stupratori, violenze familiari e sappiamo tutti che accadono. Non per questo viene dato un voto a quei racconti in base a quanto siano verosimili. Almeno credo.
Rispetto tutti i commenti, ci mancherebbe, questa è solo la mia opinione.
Il racconto è scritto bene, è conciso, mi ha trasportato per qualche minuto in quella realtà e per questi motivi prenderà il mio 5.
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Daniele Missiroli ha scritto: 08/08/2020, 12:19 Io credo che in un contest vada giudicato il brano in sè, non quello che potrebbe far pensare l'argomento che tratta poiché ci sono davvero situazioni del genere. In realtà, tutti noi immaginiamo solamente che ci siano, a meno di non essere stati reporter inviati sul posto e aver parlato con i bambini con una qualifica di psicologo per capire realmente cosa provano. Ci sono racconti che parlano di killer, stupratori, violenze familiari e sappiamo tutti che accadono. Non per questo viene dato un voto a quei racconti in base a quanto siano verosimili. Almeno credo.
Rispetto tutti i commenti, ci mancherebbe, questa è solo la mia opinione.
Il racconto è scritto bene, è conciso, mi ha trasportato per qualche minuto in quella realtà e per questi motivi prenderà il mio 5.
Ciao Daniele,
ti ringrazio per il voto ma in particolar modo per le osservazioni! Un saluto.
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Messaggio da leggere da Andrepoz »

Apologo fulminante, anche a me ha ricordato alcune cose di Brown, complimenti anche per il coraggio di toccare un tema tanto delicato e al tempo stesso, ahimè, troppo trascurato dall'opinione pubblica che ovviamente preferisce pensare che certe cose non accadano. L'unico limite io l'ho trovato nel finale, perchè capisco la rassegnazione della madre, ma non mi sembra del tutto credibile. Forse si poteva modificare qualcosa per rendere ancora più "violenta" la narrazione, ad esempio immaginando che i punti accumulati servano al bambino non tanto per prendere delle scarpe, ma proprio per poter riabbracciare la madre da cui è stato separato per costringerlo a prendere parte al "gioco". In ogni modo, ottima prova.
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Messaggio da leggere da Edmondo »

La realtà più cruda riproposta nei videogiochi; questo sottende il racconto e il suo paradosso. Mi ricorda qualcuno giunto in famiglia coi segni invisibili che possono rimanere su un bambino di strada. Lo guardavo fare videogiochi dove distruggeva nemici fittizi, ma non era virtuale quello che si portava dentro e non l'ho potuto fermare quando si è perso. Per quel che ne so, purtroppo, i bambini soldato vengono strappati alla famiglia: madri, zii etc. Ma quella violenza poi se la portano dentro per sempre, rivolgendola contro gli altri se non contro se stessi. Ben scritto
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Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Edmondo ha scritto: 15/08/2020, 17:53 La realtà più cruda riproposta nei videogiochi; questo sottende il racconto e il suo paradosso. Mi ricorda qualcuno giunto in famiglia coi segni invisibili che possono rimanere su un bambino di strada. Lo guardavo fare videogiochi dove distruggeva nemici fittizi, ma non era virtuale quello che si portava dentro e non l'ho potuto fermare quando si è perso. Per quel che ne so, purtroppo, i bambini soldato vengono strappati alla famiglia: madri, zii etc. Ma quella violenza poi se la portano dentro per sempre, rivolgendola contro gli altri se non contro se stessi. Ben scritto
Grazie Edmondo per il giudizio positivo e per la condivisione della tua esperienza personale!
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Andrepoz ha scritto: 14/08/2020, 11:45 Apologo fulminante, anche a me ha ricordato alcune cose di Brown, complimenti anche per il coraggio di toccare un tema tanto delicato e al tempo stesso, ahimè, troppo trascurato dall'opinione pubblica che ovviamente preferisce pensare che certe cose non accadano. L'unico limite io l'ho trovato nel finale, perchè capisco la rassegnazione della madre, ma non mi sembra del tutto credibile. Forse si poteva modificare qualcosa per rendere ancora più "violenta" la narrazione, ad esempio immaginando che i punti accumulati servano al bambino non tanto per prendere delle scarpe, ma proprio per poter riabbracciare la madre da cui è stato separato per costringerlo a prendere parte al "gioco". In ogni modo, ottima prova.
Ciao Andrepoz, grazie mille per i complimenti, l'accostamento a Brown e per i suggerimenti di valore, che possono diventare senza dubbio spunti interessanti. Un saluto! :)
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Messaggio da leggere da Ibbor OB »

Racconto scritto bene, scorrevole e di veloce lettura. Lo trovo però poco realistico. Immaginavo un finale meno tragico forse. Fino alla fine sembra trattarsi di un videogioco e forse speravo che lo fosse.
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Re: Commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Il Bardo Blu ha scritto: 31/08/2020, 13:02 Racconto scritto bene, scorrevole e di veloce lettura. Lo trovo però poco realistico. Immaginavo un finale meno tragico forse. Fino alla fine sembra trattarsi di un videogioco e forse speravo che lo fosse.
Ti ringrazio per il commento e per i complimenti. Sulla questione della verosimiglianza ti invito a leggere i commenti precedenti in cui se ne discute abbastanza dettagliatamente.
Un saluto!
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Messaggio da leggere da Stefyp »

Hai toccato un argomento delicatissimo e non facile. Che non si trattasse di un gioco non l'ho capito subito e questo" gioca" a tuo favore.
Non è però molto credibile, non è realistico.
Non ne so molto, ma immagino non si servano di quei poveri bambini facendogli credere che è tutto un gioco, Penso piuttosto che a questi fanciulli vengano fatte subire violenze inenarrabili, verranno sicuramente caricati di odio, forse anche drogati o manipolati, per renderli più docili e obbedienti. Lì si cresce in fretta e si impara subito che la vita non è un gioco.
Rispetto allo stile niente da dire è ben scritto.
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Re: commento

Messaggio da leggere da Valerio Geraci »

Stefyp ha scritto: 15/09/2020, 18:56 Hai toccato un argomento delicatissimo e non facile. Che non si trattasse di un gioco non l'ho capito subito e questo" gioca" a tuo favore.
Non è però molto credibile, non è realistico.
Non ne so molto, ma immagino non si servano di quei poveri bambini facendogli credere che è tutto un gioco, Penso piuttosto che a questi fanciulli vengano fatte subire violenze inenarrabili, verranno sicuramente caricati di odio, forse anche drogati o manipolati, per renderli più docili e obbedienti. Lì si cresce in fretta e si impara subito che la vita non è un gioco.
Rispetto allo stile niente da dire è ben scritto.
Ciao Stefyp, ti ringrazio molto per i complimenti sullo stile; per quanto riguarda invece le critiche invito anche te a leggere i commenti precedenti nei quali il tema è ampiamente affrontato.
Un saluto!
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Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Gara d'inverno 2023/2024 - La buona scuola / Profondo nord - e gli altri racconti

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(inverno 2023-2024, 70 pagine, 1,22 MB)

Autori partecipanti: nwMarino Maiorino, nwFausto Scatoli, nwGiovanni p, nwSelene Barblan, nwLaura Traverso, nwMaria Spanu, nwAndr60, nwTeseo Tesei, nwAthosg, nwMarirosa, nwAlberto Marcolli,
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 68 - La gelosia

La Gara 68 - La gelosia

(gennaio 2018, 32 pagine, 945,88 KB)

Autori partecipanti: nwLorenzo Iero, nwEnrico Gallerati, nwDaniele Missiroli, nwAngela Catalini, nwPatrizia Chini, nwMicolFusca, nwEliseo Palumbo, nwClaudio Lei,
A cura di Alberto Tivoli.
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La Gara 13 - Per modo di dire

La Gara 13 - Per modo di dire

(maggio 2010, 64 pagine, 857,12 KB)

Autori partecipanti: nwStefy71, Bonnie, nwMagasulla, nwSer Stefano, GiuseppeN, nwVit, nwManuela, Vecchiaziapatty, nwCarlocelenza, nwLunanera, nwMastronxo, nwArianna, Gigliola, Giacomo Scotti, nwAlessandro Napolitano, nwLucia Manna, nwMichele, nwMacripa,
A cura di Arditoeufemismo.
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Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Dentro la birra

Dentro la birra

antologia di racconti luppolati

Complice di serate e di risate, veicolo per vecchie e nuove amicizie, la birra ci accompagna e ha accompagnato la nostra storia. "Dentro la birra", abbiamo scelto questo titolo perché crediamo sia interessante sapere che cosa ci sia di così attraente nella bevanda gialla, gasata e amarognola. Perchè piace così tanto? Che emozioni fa provare? Abbiamo affidato questa "indagine" a Braviautori, affinché trovasse, tramite l'associazione e il portale internet, scrittori capaci di esprimere tali sensazioni. E infatti sono arrivati numerosi racconti: la commissione ne ha scelti 33. Nemmeno a farlo apposta, 33 è la quantità di centilitri di un gran numero di bottiglie (e lattine) di birra; una misura nota a chi se n'intende.
A cura di Umberto Pasqui e Massimo Baglione.

Contiene opere di: nwAndrea Andreoni, nwTullio Aragona, Enrico Arlandini, Beril, Enrico Billi, nwLuigi Bonaro, Vittorio Cotronei, Emanuele Crocetti, nwBruno Elpis, Daniela Esposito, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Livio Fortis, Valerio Franchina, Luisa Gasbarri, Oliviero Giberti, Elena Girotti, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Fabrizio Leo, Sandra Ludovici, Micaela Ivana Maccan, Cristina Marziali, Stefano Masetti, Maurizio Mequio, nwSimone Pelatti, Antonella Provenzano, Maria Stella Rossi, Giuseppe Sciara, nwSalvatore Stefanelli, nwSer Stefano, nwSunThatSpeed, Marco Vignali.

Vedi nwANTEPRIMA (276,03 KB scaricato 304 volte).

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Non spingete quel bottone

Non spingete quel bottone

antologia di racconti sull'ascensore

Hai mai pensato a cosa potrebbe accadere quando decidi di mettere piede in un ascensore? Hai immaginato per un attimo a un incontro fatale tra le fredde braccia della sua cabina? Hai temuto, per un solo istante, di rimanervi chiuso a causa di un imponderabile guasto? E se dietro a quel guasto ci fosse qualcosa o qualcuno?
Trentuno autori di questa antologia dedicata all\'ascensore, ideata e curata da Lorenzo Pompeo in collaborazione col sito BraviAutori.it, hanno provato a dare una risposta a queste domande.
A cura di Lorenzo Pompeo
Introduzione dell\'antropologo Vincenzo Bitti.
Illustrazioni interne di Furio Bomben e AA.VV.
Copertina di Roberta Guardascione.

Contiene opere di: Vincenzo Bitti, Luigi Dinardo, Beatrice Traversin, Paul Olden, Lodovico Ferrari, Maria Stella Rossi, Enrico Arlandini, Federico Pergolini, Emanuele Crocetti, nwRoberto Guarnieri, nwAndrea Leonelli, nwTullio Aragona, nwLuigi Bonaro, nwUmberto Pasqui, Antonella Provenzano, Davide Manenti, Mara Bomben, Marco Montozzi, Stefano D'Angelo, Amos Manuel Laurent, nwDaniela Piccoli, Marco Vecchi, nwClaudio Lei, Luca Carmelo Carpita, Veronica Di Geronimo, Riccardo Sartori, Andrea Andolfatto, Armando d'Amaro, Concita Imperatrice, Severino Forini, nwEliseo Palumbo, nwDiego Cocco, nwRoberta Eman.

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Cuori di fiele

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antologia di opere ispirate all'ineluttabile tormento

A cura di Roberto Virdo'.

Contiene opere di: nwMarcello Rizza, nwIda Daneri, nwFrancesca Paolucci, nwEnrico Teodorani, nwMario Flammia, Francesca La Froscia, nwIbbor OB, nwAlessandro Mazzi, Marco Fusi, nwPeter Hubscher, Marco Pugacioff, Giacomo Baù, Essea, Francesco Pino, nwFranco Giori, nwUmberto Pasqui, Giacomo Maccari, nwAnnamaria Ricco, Monica Galli, nwNicolandrea Riccio, nwAndrea Teodorani, nwAndr60.

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