La favola del gatto e del lupo
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La favola del gatto e del lupo
“Piccola bestiola indifesa, non è prudente allontanarsi tanto dai propri simili in un ambiente ostile come questo.” Disse il lupo con un tono di voce grave e ostile, già pregustando il suo piccolo pasto. Il micio continuava a miagolare, guardandosi intorno. La foresta era scura, gli alberi erano densi e un intenso odore di fogliame permeava tutto l'ambiente circostante. Nessuno in vista, solo il piccolo gatto e il grande lupo grigio affamato. Ma il lupo era impaziente di mangiare e fece un balzo verso la vittima indifesa per divorarla in un sol boccone.
Ma l'esito del balzo non fu quello previsto dal grande predatore.
Infatti, una pesante zampata lo colpì a mezz'aria in pieno muso e lo schiacciò a terra, facendogli mangiare nient'altro che la fredda ed aspra terra. Davanti a lui, il micio aveva smesso di miagolare e stava seduto davanti al lupo atterrito, sereno e rilassato, a leccarsi il dorso della zampa anteriore sinistra.
Rimesso in piedi, il lupo si guardò ed annusò in giro, cercando chi avrebbe potuto attaccarlo con tanta sconsideratezza, ma nessun altro animale era presente in giro.
Gli si spalancò la mascella e vacillò per un istante quando concepì l'idea che il pesante colpo che l'aveva atterrato, in qualche modo, potesse essere partito proprio dal gatto che aveva di fronte.
“Sei sorpreso che un micio come me possa averti steso, lupo? Sei sorpreso di scoprire la forza che una bestiola come me possa avere dentro di sè? Credi ancora che l'aspetto di un animale rispecchi le potenzialità del suo animo? Non credi che un essere a prima vista piccolo ed indifeso possa essere in grado di difendersi da un lupo grande e grosso come te?” Gli disse il gatto, che aveva appena terminato di passarsi la zampa che aveva leccato sulla testolina pelosa. “Eppure, hai ancora i segni della mia zampata sul volto, o lupo". Stupore e terrore avvolsero l'animo del lupo, che cominciò ad ansimare, non sapendo più cosa fare, la coda tra le zampe e le orecchie abbassate.
"Credevi di spaventarmi e di sopraffarmi facilmente con il tuo aspetto, ma hai scoperto che anche un piccolo animaletto può nascondere una forza d'animo non indifferente. Con questa, o lupo, ti ho colpito." Il micio camminava adesso verso il suo rivale che, indietreggiando con la coda tra le zampe e le orecchie abbassate, si rimpiccioliva sempre più. "Hai l'aspetto di un lupo grande e grosso, ma dentro nascondi l'animo debole e timoroso di un ermellino." Il lupo si accorse che il gatto era diventato più grande di lui e tale era la sua paura verso il felino che, poco fa, aveva ritenuto indifeso. Quando sentì le zampe posteriori cedergli, il lupo si accorse che queste erano adesso diventate sottili e gracili come quelle, appunto di un ermellino.
“Corri via, adesso che hai imparato la lezione!“ Gli ruggì il gatto con una voce imponente e tonante, e il lupo, ormai denudato della sua forma feroce, fuggì tremando da quel gatto e imparò che gli esseri intorno a lui non scelgono il loro aspetto: non tutti i grandi predatori sono malvagi e non tutti i piccoli animali da compagnia sono innocui e timorosi come possono sembrare a prima vista.
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Re: commento
Grazie innanzitutto per il tuo commento. Hai ragione, un micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, ma la mia favola è tutta una metafora: lo scontro che avviene è in minima parte uno scontro fisico, ma è al 90% psicologico. Il lupo rappresenta chi, avvalendosi di un aspetto che incuta timore, sovrasta l'animo del prossimo mentre il micio è piccolo ed indifeso solo agli occhi del lupo stesso (e del lettore, inizialmente) che lo identifica come preda. Ma nel momento del confronto (metaforico) tra i due, è l'animo del micio che colpisce l'animo del lupo, mettendo in mostra il vero carattere del suo rivale che, rimpicciolito per la sconfitta morale, fugge via guaendo.Stefyp ha scritto: 16/11/2020, 17:31 Un piccolo micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico, a meno che non usi un'astuzia o uno stratagemma. Questo è pacifico. È chiaro il messaggio che volevi dare, l'hai esplicitato anche troppo bene. Ma così, per me, non funziona perchè non hai trovato un'alternativa. C'è qualche virgola da sistemare ma si legge con facilità e scorre bene.
Probabilmente ho reso male la mia idea e chiedo scusa per le virgole, sono ancora alle prime armi
Re: La favola del gatto e del lupo
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Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno stratagemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso…
Per me si tratta di un buon lavoro!
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Re: commento
Mai? Non ne sarei così certa.Stefyp ha scritto: 16/11/2020, 17:31Un piccolo micio non potrà mai battere un lupo sul piano fisico...
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà
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Re: La favola del gatto e del lupo
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Re: Commento
Grazie del tuo commento,MattyManf ha scritto: 16/11/2020, 22:23 Il racconto mi è piaciuto molto, sopratutto le descrizioni ed il modo in cui i dialoghi sono presentati. Lo stile è scorrevole ed immersivo, la foresta si vede e si sente.
Per quanto riguarda i contenuti, ho apprezzato la scelta del lupo e del gatto per rappresentare lo "sbruffone" ed il "modesto".
Anche se la forza inaspettata del gatto può spiazzare, trovo che sia una scelta percorribile, per quanto assurda. Uno strataggemma/ spegazione avrebbe arricchito la storia, ma forse ne avrebbe snaturato il senso...
Per me si tratta di un buon lavoro!
si, in una versione precedente avevo inserito un paio di righi in cui il micio si trasformava in un grosso felino ma poi avrei tradito la morale stessa contraddicendomi, quindi nella versione definitiva ho rimosso questa trasformazione (o trasfigurazione, che dir si voglia) ma sono contento abbia apprezzato il mio lavoro. Proverò a scrivere altre favole, hai visto mai diventi un mio genere prediletto
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Re: Commento
Ciao Lucia, grazie per aver letto la mia favola,Lucia De Falco ha scritto: 17/11/2020, 7:32 Ho apprezzato molto la tua favola, anche se in alcuni tratti il linguaggio forse è un po' difficile per i bambini ed eliminerei il rivolo di sangue per non impressionarli troppo. Sicuramente è una favola dal significato profondo, soprattutto per noi adulti: a volte, le persone dall'aspetto tranquillo ed innocuo hanno in sé una forza d'animo inaspettata, pertanto tutti vanno rispettati, indipendentemente dall'aspetto, mentre spesso il mondo è dominato da chi ha un aspetto imponente e prepotente.
è vero, in quello e in altri passi il linguaggio è un pò tetro e pesante, ne sono cosciente, ma l'ho fatto di proposito perchè era una favola diciamo "per adulti" visto anche il messaggio che sono riuscito (credo, o spero) a trasmettere. Una versione per bambini avrebbe sicuramente qualche linea in meno ma, se vuoi, posso provare a censurare qualcosa e inviartelo
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Re: La favola del gatto e del lupo
Ciao Mariovaldo, grazie per il commento alla mia favola (a proposito, credo dovresti modificare il nome del commento in "Commento"),Mariovaldo ha scritto: 17/11/2020, 8:26 L'idea di fondo è buona, il testo è gradevole ma l'insieme lascia un poco delusi: anche nelle favole c'è bisogno di una spiegazione, per quanto fantastica e improbabile, e qui si rimane in attesa senza essere soddisfatti. Comunque nel complesso il lavoro mi è piaciuto.
concordo, nelle favole ordinarie c'è sempre una spiegazione a tutto, ma qui ho desiderato lasciare il beneficio del dubbio e della libera interpretazione al lettore, omettendo tutto tutto. In risposta ad un commento precedente ho esplicitato la mia idea personale, ovvero il senso metaforico di tutta la favola (ti invito a leggerlo). Ti ringrazio comunque del tuo feedback, un primo lavoro come questo ha bisogno di commenti, anche critici, per cercare di migliorare eventuali lavori futuri
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Re: commento
è vero, da questo punto di vista i gatti sono piuttosto maligni tuttavia, come hai sicuramente avuto modo di vedere, Massimo, il senso di quello scontro era tutto meno che un duello fisico vero e proprio.Massimo Baglione ha scritto: 17/11/2020, 5:26 Mai? Non ne sarei così certa.
Ho visto un gatto sfuggire dalle mascelle di un cane piantandogli saldamente alcuni artigli pochi millimetri sotto un occhio. Il cane ha mollato la presa e ha guaito un buon quarto d'ora.
OK, il micio poi è rimasto zoppo e il cane non ha perso l'occhio ma, viste le proporzioni fisiche, direi che il primo ha senza dubbio stravinto la sfida.
Diciamo che probabilmente un lupo avrebbe saputo uccidere il gatto più in fretta e con più efficacia, ma chissà
Grazie per il tuo commento, spero la favola ti sia piaciuta
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Re: commento
Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testoMattQuagliata ha scritto: 17/11/2020, 8:44... il senso di quello scontro era tutto meno che un duello fisico vero e proprio.
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Re: commento
Mi fa piacere abbia apprezzato e grazie per il commentoMassimo Baglione ha scritto: 17/11/2020, 9:49 Sì sì, la mia era una riflessione, non una critica al testo
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Re: La favola del gatto e del lupo
Qui ci diamo tutti del tu, tranne quando ci vogliamo male
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Re: Commento
Ciao francesco, grazie per aver lettoFrancesco Pino ha scritto: 17/11/2020, 12:00 Secondo me quello delle favole è un campo piuttosto difficile. Contengono tutte una morale e le trame sono spesso allegoriche, il tutto deve risultare poi appetibile e comprensibile per i bambini. L'idea di fondo della tua storia è valida, ma andava impostata diversamente. Lo scontro descritto è soltanto fisico, non c'è nulla che faccia pensare al prevalere dell'animo buono su quello cattivo. A mio parere il gatto doveva "buttarla sul filosofico" in qualche modo, oppure doveva agire d'astuzia. Il micio non è neanche adulto, non puoi spiegare con una zampata la vittoria del piccolo sull'orco.
Ripeti troppe volte la parola "foresta", solo nelle prime cinque righe l'hai scritta quattro volte.
L'attenzione verso gli accenti è una cosa che ho imparato attraverso il confronto in questo forum, prima non ci facevo molto caso: usi l'accento acuto invece di quello grave.
Aspetto di rileggerti nuovamente, ciao.
Posso capire il tuo disappunto, tuttavia non necessariamente una favola ha come target i bambini, credevo fosse chiaro che questa fosse una favola per "grandicelli-adulti", che dunque devono avere il modo di riflettere a modo loro sul senso allegorico di quanto ho scritto. In un commento precedente ho infatti spiegato esplicitamente la mia idea e il significato che ha tutto quanto all'interno della mia favola (ti invito a leggerlo).
Per le piccolezze quali la ripetizione di una parola e l'uso errato degli accenti non posso che darti ragione
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ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
a rileggerti
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Fausto Scatoli ha scritto: 19/11/2020, 8:29 onestamente devo dire che non mi è piaciuta molto questa favola, anche se l'idea di base è buona.
ci vedo parecchia retorica dentro le righe e, oltre a ciò, non mancano le ripetizioni.
le descrizioni sono buone e comunque svolgono bene il loro ruolo, però, se devo essere sincero, alla fine mi rimane poco o nulla.
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Ciao Fausto, purtroppo il genere della favola (sopratutto se mirata ad un pubblico adulto) richiede uno sforzo in più del lettore per interpretare i fatti che, a prima vista, possono sembrare assurdi o magici. Perchè un micino batterebbe un lupo? Forse non è realmente avvenuto uno scontro "fisico", ma uno su tutt'altro piano, magari l'allegoria che ho voluto inserire è iniziata molto prima di quanto possa sembrare ad un primo sguardo. Ti invito a leggere uno dei miei primi commenti di risposta, potrebbero chiarire le idee sul messaggio che, evidentemente, ho fallito a trasmettere. A presto
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La descrizione iniziale del lupo mi ha fatto empatizzare con lui, poverino, tutto solo e emarginato. Secondo me la morale che è resa chiara dal discorso del micio e dal finale non è del tutto coerente con la vicenda. Tutto sommato lo trovo però un lavoro gradevole.
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La parte finale, quella della morale classica della favola, l'ho trovata un po' troppo cerebrale e ripetitiva: non so se a un bambino piacerebbe. E poi, poverini, perchè te la sei preso con gli ermellini?
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COMMENTO
un racconto che è una favola con la morale. E' un genere che non mi piace. Ma è semplicemente il mio gusto.
Il finale l'ho trovato "troppo spiegato" e con qualche traccia, secondo me, di retorica
La punteggiatura mi ha lasciato più di un dubbio.
A rileggerci
Francesco
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Contiene opere di: Paolo Maccallini, Gianluca Gendusa, Pia Barletta, Angela Di Salvo, Miriam Mastrovito, Alessandro Napolitano, Valentina Margio, Gilbert Paraschiva, Enrico Arlandini, Elena Piccinini, Stefano di Stasio, Eugenio De Medio, Celeste Borrelli, Luisa Catapano, Anna Maria Folchini Stabile, Giovanni Minio, Gemma Cenedese, Antonio Giordano, Rodolfo Vettorello, Cosimo Vitiello, Damiano Giuseppe Pepe, Patrizia Birtolo, Pietro Rainero, Roberto Stradiotti, Anna Giraldo, Maria Rizzi, Vittorio Scatizza, Paolo Frattini, Matteo Mancini, Piergiorgio Annicchiarico, Fabrizio Siclari, Emanuela Cinà, Laura Maria Rocchetti.
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A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.
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