Una rampa per l'abisso

Namio Intile · 18/01/2021, 11:46

Ciao, Nando. Grazie per il passaggio, spero di rileggerti presto, e buone letture.

Stefyp · Messaggio da leggere da **Stefyp** » 30/01/2021, 16:29

Difficile aggiungere qualcosa di non detto dopo tutti i commenti precedenti. Anche per me il racconto è scritto magistralmente. Finale che non mi aspettavo e che mi ha spiazzato, ma che ho apprezzato. Se posso fare un piccolo appunto avrei un pochino allungato proprio il finale, raccontando un po' di più il cambiamento, la liberazione.

Namio Intile · 01/02/2021, 17:05

Ne terrò conto, grazie, Stefyp

20/02/2021, 11:39

Davvero un racconto capace di stregare come un incantesimo. La narrazione porta il lettore dentro al negozio, lo lascia libero di vagare tra gli scaffali, di curiosare tra le scritte sui dorsi dei libri, di respirare quell'atmosfera di buio illuminato. La scelta della seconda persona è perfetta, secondo me; avvicina il lettore al protagonista, facendogli percepire i pensieri, vedere le emozioni, provare le paure, comprenderne le delusioni, restargli vicino senza diventare lui.
Affascinante la crescita del senso di timore che si accumula negli anni, che porta Il protagonista ad allontanarsi dal contatto umano, fino a temere le facce felici nel periodo natalizio e a vedere predatori in ogni ombra. Imprevedibile il finale che potrebbe sembrare una rovina e diventa invece un nuovo inizio.
Lo sviluppo della storia e le descrizioni degli ambienti e dei personaggi sono rese ottimamente, le conoscenze storiche non fanno che aggiungere ulteriori dettagli di bellezza. La lettura porta dritti su quella "rampa" da cui si cade in un abisso di altezza inaspettata.

Namio Intile · 20/02/2021, 17:10

Ciao, Ida. Da parecchio tempo non ci incrociamo, ogni tanto mi capita di leggere una delle tue recensioni che mai sono scontate. Come questa tua ultima al mio racconto, e per la quale ti ringrazio. Giudicato da te efficace, l'uso della seconda persona, mi toglie ogni dubbio a proposito.
"La lettura porta dritti su quella "rampa" da cui si cade in un abisso di altezza inaspettata."
Un pensiero tanto appropriato e altrettanto ben esposto.
Un appunto devo fartelo, tanto sei prodiga nel recensire ciò che leggi, tanto sei avara nel proporci ciò che, ne sono sicuro, scrivi.
Un caro saluto

Ishramit · Messaggio da leggere da **Ishramit** » 01/03/2021, 19:59

L'enorme merito di questo racconto è riuscire esattamente a dare la sensazione di essersi "liberati" del personaggio opprimente descritto all'inizio, pieno di erudizione che però finisce per confinarsi in una serie di luoghi comuni. Ottimo lavoro, davvero, il climax è di alto livello.

02/03/2021, 6:02

Ricordatevi di specificare esattamente "Commento" come titolo del messaggio usato per commentare le opere in Gara (senza prefissi come "Re:" o altro), altrimenti non verranno conteggiati dal sistema, grazie!
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.