Come si scrivono le poesie

[Macrelli Piero]

Volevo sapere se c'è un prontuario su come scrivere le poesie. Niente di troppo esoterico, ma rimanendo nel verso libero senza la conta delle sillabe e degli accenti.
Esistono regole per quando si va a capo?
La punteggiatura va usata oppure no? (nell'a capo la virgola è sottintesa o va messa?)
La maiuscola all'inizio di ogni verso è un errore o una scelta di stile?
E altre cose così che al momento non mi vengono in mente.
Mi avete attaccato la malattia della poesia e adesso mi dovete curare!

[Massimo Baglione]

E' talmente vasto e sensibile il mondo della poesia libera, che anche solo parlarne rischia di scatenare un putiferio.
La mia preferenza personale è:
- rispettare le normali regole ortografiche della prosa;
- andare a capo (spezzare la frase) per esaudire le rime o, perché no (a volte è bello se ben fatto) per dare una forma visiva alla poesia (un oggetto, una figura geometrica, ecc).
Per il resto, lascio la parola a chi certamente ne sa più di me.

[Eleonora2]

Ne so poco anch'io ma sono in sintonia con Massimo. Ripeto qualcosa detto da chi ha più autorevolezza e capacità delle mie, cioè che prima devi imparare la tecnica e poi trovare il tuo stile, come nella prosa. A me è stato utile L 'officina della poesia di Marchese, preso in Biblioteca, poi regalatomi e il libro della Sica, comprato. Non voglio fare pubblicità. Scrivi ed esprimiti. Secondo me, questo è importante.

[Domenico Gigante]

Per me la poesia è calcolo combinatorio - adesso qualcuno inorridirà. È la capacità di mettere insieme le parole in modo inusuale, in modo che il tutto evochi un senso familiare e alieno allo stesso tempo. Questo lo si può fare solo leggendo e rileggendo i propri componimenti, provando e sostituendo parole, cambiando l'ordine dei versi e delle strofe. Non c'è nulla che viene di getto, - tranne forse un verso, quello di cui ti innamori. Tutto il resto è fatica e lavoro e ossessione.
E poi, naturalmente, c'è la lettura degli autori - anche quella uno sforzo inaudito. La frustrante umiliazione del confronto. Però, se letti con attenzione, i poeti ti insegnano il loro modo di approcciare le parole e di evocare spettri attraverso le loro formule magiche. E magari scopri anche che esiste un mondo in cui le regole della grammatica e della sintassi, la punteggiatura e i verbi non sono necessari.

P. S. Nella tua check list mettici ampliamento del vocabolario e qualche dizionario dei sinonimi e dei contrari. E buona fortuna!

[Massimo Baglione]

...e poi togliere, togliere, togliere... rileggere, rileggere, rileggere... limare, limare, limare... fino a plasmare il componimento nella sua forma definitiva, essenziale, al meglio di ciò che era nato nella nostra fantasia.