Estate

[Letylety]

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voce:

(nessuna voce opzionale)

Già so,

che alla fine dell’estate,

qualcosa perderò.

E mi godo il momento,

il calore e il colore

di questo tempo felice,

come la bimba

dal ginocchio sbucciato

di tanti anni fa.

Già so,

che ineluttabile arriverà

un soffio

che la porterà via.

E amerò

quel cielo grigio acciaio,

guardando le mie mani vuote.

Io non possiedo nulla.

Posso solo immaginare.

[Gabriele Pecci]

È verissimo ciò che hai scritto, "io non possiedo nulla, posso solo immaginare". Però la stessa frase risulta altrettanto reale se si afferma che noi, possediamo la nostra immaginazione. Quindi tutto ciò che ci appare o può apparire inizialmente immateriale, come può essere un ricordo o quando e quanto su di esso costruiamo o immaginiamo, in realtà questa è la materia, il processo fisico che va a comporre e definire i nostri pensieri, la nostra memoria, in poche parole, definisce, rende comprensibili, visceralmente tangibili e proprie, le nostre emozioni. Le tue mani non sono vuote. Voto 5.

[Nunzio Campanelli]

Non lo so che cosa volessi intendere quando hai scritto "Io non possiedo nulla". Parli di immaginazione, ma in questi tuoi pochi versi spunta una inesorabile verità, ovvero l'evidenza della mia inadeguatezza nel riuscire a suscitare le stesse emozioni in chi legge, e di ciò me ne dispiaccio. Davvero bella.
Voto: 5

[Eleonora2]

Ho letto più volte la poesia e il solo fatto della struttura non giustifica, nella mia opinione di lettrice, il massimo dei voti. Non l'ho sentita venire dal cuore. forse per un problema mio, non mi ha smosso. Lascia il sapore del già sentito. Ho dato 4.

[Laura Traverso]

E' una bella poesia la tua, dove sento malinconia e rimpianto. La scrittura scorre lieve e il "già so" mi piace molto come inizio, poi ripetuto. Non saprei cosa altro aggiungere, dirò che va bene così, non ho altro da suggerire. Voto 4

[Giampiero]

Gli ultimi due versi in effetti sono di troppo, tolgono qualcosa alla poesia perché cercano di spiegarla eccessivamente ciò che era già esplicitato. Certi abbinamenti fiaccano il componimento "Il calore e il colore". La felicità va mostrata non liquidata con due parole.

[Egidio]

La poesia, secondo me, è molto bella e sentita… Ho rilevato due limiti: l'assonanza" càlore colore", un po'artefatta, il finale un po' troppo descrittivo. bella l'immagine d' infanzia della bambina con il ginocchio sbucciato. Se non ricordo male, ti avevo già assegnato un 4

[Alessandro Carnier]

Mi piacciono i tuoi semplici versi poiché l'estate passa inesorabilmente in fretta, come la gioventù, ma poi rimangono i ricordi felici di quelle stagioni con la certezza assoluta che non si riproporranno più. Ricordi indelebili.

[Giuseppe Gianpaolo Casarini]

Nostalgico addio alla fine dell'estate... nasce dopo momenti di gioia e godimento offerti da questa stagione una riflessione sul variare delle stagioni e sul cambiare in sintonia dei nostri stati d'animo ...mutano le immagini ..muta il nostro sentire.
Buono il potere evocativo. Voto 3.

[Egidio]

Poesia un po' ingenua, ma gradevole perche' sincera. Ha un bellissimo verso finale "posso solo immaginare". Lo stile e' efficace nel suggerire emozioni. Non ricordo il voto che le ho anticipato da parecchi giorni. Spero sia coerente con il commento.

[Domenico Gigante]

Ciao! La poesia è bella nella sua semplicità. È vero, come dicono altri, che viene un po' fuori qualcosa di artificioso.
Al di là della metafora tra stagioni e vita, che nel tuo caso non sembra esserci, se non sfumata, resta l'idea del godersi il momento, come la bambina dalle ginocchia sbucciate, che troverà il modo di amare anche il cielo grigio acciaio, perché non ha aspettative (le mani vuote) ma solo la fantasia come risorsa per sfuggire al rimpianto dello scorrere del tempo. Complimenti!

[Paola Tassinari]

Già so,
che alla fine dell'estate,
qualcosa perderò.
E mi godo il momento,
il calore e il colore
di questo tempo felice,
come la bimba
dal ginocchio sbucciato
di tanti anni fa.
Già so,
che ineluttabile arriverà
un soffio
che la porterà via.
E amerò
quel cielo grigio acciaio,
guardando le mie mani vuote.
Io non possiedo nulla.
Posso solo immaginare.

Una poesia semplice e come dire 'fanciullesca', in versi liberi, con versi alternati senza metro ad altri molto brevi… già so, un soffio, e amerò… mi fanno pensare ad una ragazza molto giovane e in quelle tre parole che ho riportato c'è la mia risposta… nella poesia come nella musica i gusti sono diversi e molto spesso dipendono dall'età, quando avevo 16 anni impazzivo per Prevert

[Massimo Baglione]

Per favore, vi chiedo di non citare tutto il testo per rispondere o commentare.

[Paola Tassinari]

Per favore, vi chiedo di non citare tutto il testo per rispondere o commentare.

E anche qui ho sbagliato... non è che lo voglio citare, arriva da solo... devo capire come funziona... per un po' mi astengo così non combino casini

[Massimo Baglione]

In rrealtà non è colpa tua dato che, non so perché, manca un banale pulsante "rispondi". Magari un giorno vedrò se riesco ad aggiungerlo.
Comunque, usanto il bottone "Cita", basta non lasciare tutto il messagio citato ma solo la parte interessata dalla risposta.
Ciao!

[Roberto Bonfanti]

Bella, Lety, porta con sè il ricordo di un tempo andato, forse più felice, nonostante il ginocchio sbucciato, un rito di passaggio legato all'infanzia di tutti noi.
Non possiedi nulla, ma l'immaginazione non ti manca.
Poesia sincera, ingenua, sì, e non è un difetto.