La falesirena
La falesirena
Il capo è di falena, color verde acceso, ed è completamente ricoperto di piccoli occhi, sono esattamente cento, li ho contati nei rari momenti in cui si è posata sull’acqua della fontana. Ciascuno degli occhi ha una piccola antennina, diversamente colorata; quando la falesirena è sotto i raggi del sole, i cento occhi brillano e illuminano ogni cosa come in un caleidoscopio; quando è buio invece la luce diventa bianca, sottile e fredda come un laser. Infatti nelle sere di plenilunio spengo tutte le luci del giardino, sono loro a rischiarare ogni cosa girando come dei prismi riflettenti, in questo modo risparmio anche la corrente. In verità non ho ancora capito dove in casa si trovino gli interruttori della la luce, ma un giorno o l’altro li troverò al loro posto sul soffitto delle stanze.
Il corpo è di sirena, di un verde più chiaro, direi verde pastello o forse verdeazzurro; è formato da tantissime piccole squame opache, come vetro di madreperla rosa celeste e lilla; ma non si può afferrare completamente il colore esatto perché le piccole squame si muovono incessantemente ciascuna indipendentemente dall’altra, come un frenetico battito di ali. Che divertimento quando battono contemporaneamente ma con movimenti opposti e contrari! È un turbinio di luce bianca, come tante piccole trottole girano all’impazzata diventando mano a mano sempre più trasparenti.
Ma la caratteristica che amo di più è il meraviglioso suono della falesirena. Vi spiego come funziona.
Sapete che svolgo un lavoro noioso e ripetitivo, tutti i giorni sono uguali mi siedo davanti al computer alle otto e smetto alle diciotto, nella pausa pranzo di mezz’ora mangio un panino incollata al video, e alla sera sono così stanca e triste che mi lascio cadere sul divano per accendere il mio cinematografo con la musica della pianola in sottofondo… trascorso un quarto d’ora cado immancabilmente in un infelice e confuso torpore! Ma da quando abito nella nuova casa, e sono ormai sei mesi, tutto è cambiato. Alle diciotto in punto la falesirena, dopo aver svolazzato tutto il giorno tra gli alberi azzurri del mio giardino, entra in casa dalla finestra, trova posto sulla spalliera del divano e, sbattendo incessantemente le piccolissime e numerosissime squame e alzando tutte le antennine, emette dei suoni ammalianti; è difficile spiegarvi che tipo di suoni, non ne ho mai sentiti di così stridenti e dolci, assordanti e angelici, armoniosi e dissonanti, avvolgenti e insinuanti come il canto delle sirene. Non resistereste neanche voi, provare per credere! Pian piano il suono diventa come il sinistro sibilo del vento, si trasforma nell’impetuoso sciabordio delle onde, si tramuta in fresco gocciolio d’acqua di sorgente, simula una campana tibetana ed infine si ostina nel rumore battente ed incessante della pioggia. E allora io vedo alberi che ondeggiano, vedo il mare in risacca, vedo l’acqua sgorgare e vedo la pioggia che scroscia sui vetri ascoltandone i suoni che si confondono in un fruscìo sempre più leggero. Tutto il mondo si ferma e ascolta rapito quel canto incomprensibile e affascinante. Danzo, canto, rido, volteggio in balìa del vento e al suono dell’acqua cristallina.
Quel suono entra nella mia testa, la va vibrare, la fa staccare dal collo, la fa uscire attraverso i vetri rosa e volare sempre più su nel cielo, roteando e giocando con le amiche rondini. Che gioia librarsi al ritmo di quell’incantevole suono che attraversa l’etere ed avvolge tutto il creato. Ma attenzione! Non dura molto, all’improvviso, precipitosamente tutto torna al proprio posto e lentamente si spegne il suono, si fa sempre più lontano, sempre più lontano….
Non mi resta che tornare alla realtà ed attendere il giorno successivo, verso sera, all’ora del tramonto, quando l’orizzonte si colora di verde smeraldo e tutto si ferma per ascoltare il canto della fale sirena, anche le stelle si spengono, si fermano ad ascoltare e a sognare insieme a me.
- Marino Maiorino
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Sono stato raffreddato solo da quel "laser" e quando, nell'ultima riga, scrivi "fale sirena" spezzando la parola. Nel primo caso, sebbene il laser sia ormai entrato nel gergo quotidiano, comunque non è un oggetto così familiare da richiamarlo nel contesto fiabesco che ho percepito. Nel secondo, o è una semplice distrazione, o un ripensamento.
La ricchezza delle descrizioni è tenuta molto bene insieme, nonostante la loro complessità. Brava!
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Il tuo racconto ha un' anima che non mi lascia indifferente
Re: La falesirena
- Roberto Bonfanti
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Complimenti.
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Re: La falesirena
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(Ti segnalo una piccola svista, un "la" di troppo "della la luce").
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Commento La falesirena
Di fatto concordo con tutti i commenti, ma vedrò di fornirti almeno la mia visione da ex-editor, sperando di essere utile.
entra in una casa senza tetto? Altro che fantasia, direi.
Ci sono 16 “che” in 59 righe. Nemmeno molti, forse, salvo alcune ricorrenze troppo ravvicinate.
Esempi e proposta di modifica
“L’ho vista per la prima volta qualche settimana dopo che sono entrata in possesso della nuova casa che, a prima vista, sembrava abbastanza fatiscente,”
Proposta
“L’ho vista per la prima volta qualche settimana dopo, quando sono entrata in possesso della nuova casa anche se, a prima vista, sembrava abbastanza fatiscente,”
“mi aveva accennato che talvolta nel giardino apparivano delle strane farfalle,”
Proposta
“mi aveva accennato a insolite apparizioni di strane farfalle nel giardino,”
“ma non avrei mai immaginato che si riferisse proprio alla mia falesirena.”
In questo caso il “che” si potrebbe anche semplicemente togliere.
Ci sono altri passaggi in cui il "che" è eliminabile, rendendo più scorrevole (a mio parere) il racconto, ma lascio a te cominciare a valutare le mie proposte ed eventualmente completare la sistemazione.
voto 3
Haiku - il giro del mondo in 17 sillabe
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GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie
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69 Orizzontale: l'Antologia erotica
Oltre 300 pagine di ottimo erotismo sotto forma di racconti, poesie e illustrazioni. Contiene un racconto della scrittrice Valeria Ferracuti e disegni di Furio Bomben. Ogni testo è abbinato a una domanda in formato "settimana enigmistica" che testerà l'attenzione del lettore. La dura selezione alla quale sono stati sottoposti i partecipanti, garantisce al libro una qualità che raramente è stata raggiunta in passato.
A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.
Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
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77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
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