Origini
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Origini
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Il dialogo tra Evhaj e la sua compagna ruota attorno ai temi della ribellione, della ricerca di un nuovo inizio e della promessa di un ritorno.
La prosa, solo dialogica, è fluida e ben costruita, ma manca un contesto più ampio sui personaggi e sull'ambientazione, forse fantascientifica, per una vera/sufficiente comprensione di tema/trama/personaggi.
Diciamo che il testo stimola la curiosità, per chi ha voglia, spingendo a leggere fino alla fine, malgrado questa curiosità resti in gran parte insoddisfatta.
Un mio dubbio, non so se corretto… se l'obiettivo non fosse proprio questo: cioè suscitare curiosità, allora posso solo complimentarmi con te: ci sei riuscito! Ma, mi chiedo se in questo modo il valore intrinseco del racconto non ne risenta. Perché se così fosse, il racconto non esiste, e potrebbe essere considerato solo un "intento", un gioco, un espediente, per stimolare un riflesso di curiosità a discapito del suo reale/presunto contenuto: qualunque esso sia o sembri.
Ma magari questo "racconto" è solo un estratto di qualcosa di più ampio, e in tal caso il mio dubbio/giudizio potrebbe essere sbagliato.
Arduo darti un voto, mi servono ancora 5 minuti per pensarci…
Okay! (adesso immagina che siano passati 5 minuti, volendo pure 6)
Voto 3 per il racconto e voto 5 per l'intento…
Tante belle cose, Vittorio Felugo
Antonio
A rileggerci…
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Re: Origini
Vittorio
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Strano racconto… un po' biblico un po'fantascientifico… un po' enigmatico. Non si capisce bene chi siano i protagonisti del discorso o cosa stia per succedere… anche se gli anagrammi inversi dei nomi fanno intuire l'intuibile!
Jacopo
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Re: Origini
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Re: Origini
Ciao
Vittorio
Re: Origini
Do una possibile spiegazione/interpretazione al tuo racconto: una delle possibili letture del testo; soggettiva, in base alle mie capacità di analisi. Essendo il racconto abbastanza carico di simboli, e quindi suscettibile a una pluralità di significati; "nella pluralità delle sue significazioni", come direbbero le persone colte che parlano bene.
"Dio, insoddisfatto della sua creazione, decide di scatenare un diluvio universale (o un'altra catastrofe mondiale, sempre di tipo apocalittico) per ricominciare tutto da un'altra parte dell'universo. Insieme alla sua consorte "Aihpos" (ovvero Sophia: simbolo della Sua Santa Sapienza, anche se il nome non viene esplicitamente menzionato nel testo, e il suo inserimento (fatto da me) ne facilita la comprensione) pianifica e discute le sue intenzioni, convinto della necessità di attuare questa catastrofe cosmica che gli frulla in testa, pur essendo consapevole del dolore, distruzione e morte che infliggerà all'umanità. Perché entrambi (con Sophia che appare meno convinta) vedono questa catastrofe come un'opportunità "quasi necessaria" per un futuro conscio e migliore per i pochissimi reietti sopravvissuti che erediteranno un mondo nuovo da ricostruire sulle macerie del passato: una punizione inevitabile e dovuta, come soluzione estrema, per far capire, a chi fa finta di non intendere, ciò che buono e cattivo, e che i malvagi vanno sempre punti. Ma, Dio (Evhaj, ovvero Jahvè) si trova poi come in una sorta di situazione di conflitto e compassione, quasi stallo: tra il desiderio di "controllare e distruggere tutto" e quello di lasciare almeno che alcune creature si evolvano secondo il proprio destino e volontà. E così, malgrado la promessa fatta ad Anatas (satana, suo collega ma in opposizione), decide di avvertire Eon (Noè), figura biblica, simbolo di speranza e giustizia. In questo modo, permette a Eon e a pochi altri uomini equi, considerati paradossalmente nel testo come "ribelli", di salvarsi, promettendo inoltre, topos ricorrente in molte religioni, che un giorno ritornerà… per giudicare i buoni e i cattivi, e instaurare un regno di pace, giustizia e solennità in "quest'atomo opaco del Male" chiamato pianeta Terra, forse."
Diciamo che il testo "non d'immediata assimilazione/comprensione", se non attraverso una lettura molto "perniciosa" (per via del mal di testa che viene dopo al lettore) e analitica, offre una visione molto personale, originale e provocatoria, da parte dell'Autore, della figura divina, della creazione e distruzione del mondo, della narrazione biblica - in chiave discretamente fantasiosa. Esplorando temi come il potere, la conoscenza, il libero arbitrio, il bene e male, e destino finale dell'umanità.
Complimenti all'autore! (ma meno sofistico la prox volta, grazie!)
Tante belle cose, Vittorio Felugo
Antonio (non Yakamoz)
P.S. L'aggettivo "pernicioso" è ironico, spero si sia capito.
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Re: Origini
Questa era la mia prima partecipazione, prometto in futuro testi più "leggeri".
A presto
Vittorio
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Come appassionato di SF questo è un tipico racconto che farebbe pensare agli "antichi astronauti", questi due sono "alieni" all'inizio della civiltà umana o qualcosa del genere, magari stanno parlando del diluvio universale o cose del genere, ma il racconto si conclude senza chiarirlo.
Rompi un po' il patto con il lettore.
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Re: Origini
Grazie ancora, e saluti.
Vittorio
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Devo ammettere che soprattutto il dialogo iniziale è difficile da interpretare. Anche dopo aver capito intorno a cosa ruota il racconto, è difficile da inquadrare. Certo, sarà perché i protagonisti hanno deciso di non lasciare testimonianze, però...
Però il punto è sempre il tacito accordo tra scrittore e lettore di comunicare: io narro una storia che ti possa interessare (evidentemente perché mi impegno a fartela almeno capire), e tu la fai vivere dalla pagina in poi. Quando la comunicazione è resa troppo "instabile" (per mille motivi: criptica, frammentaria, contraddittoria, esoterica, faitu), ci deve essere una ragione lampante, la stessa ragione che poi aiuta nella soluzione della cripticità, della frammentarietà, della contraddittorietà ecc., altrimenti... Gne!
Il tuo testo per me si barcamena tra alti e bassi: buona prosa, ma manca di coerenza (a me sembra che tu abbia miscelato diverse idee), e per cosa, poi? Qual è il messaggio, semplice o astruso che sia? In fin dei conti, nascondere un messaggio semplice dietro un racconto astruso è davvero insensato.
Ma lo tocchi bene, rifilando da un'altra prospettiva figure che crediamo di conoscere (le conosciamo per quello che ci hanno detto di loro).
Quindi "e se...?"
Già... E se?
Fuori dal racconto, che ciascuno si dia la sua risposta, credo tu l'abbia tenuto in conto. La mia è che alcune cose non cambiano, non ce le insegnano, e non le facciamo così per far piacere a qualunque entità. E basta. E avanza persino.
A presto!
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Re: Origini
Grazie ancora, le critiche costruttive mi fanno piacerr, però… VOTATE! Tanti leggono, commentano ma poi non vedo nessun voto. Va bene anche il minimo.
Saluti
Vittorio
- Marino Maiorino
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Re: Origini
Alle volte il sistema impiega un po' per attribuire il voto, perciò può esserci un ritardo tra l'edizione del commento e il conteggio del voto.
A presto!
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Gara d'Autunno 2018 - Lettera a Giovanni, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione e Laura Ruggeri.
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GrandPrix d'autunno 2023 - Giulia - e le altre poesie
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 5 - A modo mio
A cura di Pia.
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Intellinfinito
Questo libro è il seguito di "Un passo indietro". Come il primo, è autoconclusivo.
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Un romanzo postumano e transumano che vi mostrerà un futuro che forse non tarderà a divenire.
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