Il vento dello Spirito

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'autunno 2024.

Sondaggio

Il sondaggio termina il 24/12/2024, 23:00

1 - non mi piace affatto
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2 - mi piace pochino
1
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3 - si lascia leggere
4
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4 - mi piace
1
13%
5 - mi piace tantissimo
2
25%
 
Voti totali: 8

Maschioneria
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Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Maschioneria »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

È un tranquillo martedì di novembre: un cielo imbronciato, un tiepido sole mi scalda l'Anima e lui mi guarda sorridendo.
Per un po' non parla, poi, con una voce serena mi fa:"Ho messo a punto la nave, si va?"
Io sorrido a mia volta e gli rispondo schioccando le dita:"Ah, questo tuo
zelo mi piace, mi piace davvero!"
"Tutto qui?" esclama risentito "ho lavorato giorno e notte come uno schiavo e tu mi rispondi in quel modo!"
Poi scoppia a ridere e io lo imito più che volentieri.
"Siamo proprio due talee dal volto umano noi due" gli butto là scherzando "radici… no?!"
"Radici?" commenta "Perchè mai?
Noi due siamo il nostro viaggio, non i posti dove ci fermiamo!"
"Beh, questo è vero, non ci siamo mai fermati in un luogo per molto tempo, neppure quando era gradevole starci"
Mi guarda con una strana espressione, è ridiventato improvvisamente serio, per un po' sembra perdersi nei suoi pensieri, poi sussurra:"certo che è strano, a volte, il viaggiare. Ti porta via da qualcuno e qualcosa di buono per non si sa bene chi e che cosa… perchè?"
"Ahi" penso senza parlare " qui si va in filosofia e psicanalisi esistenziale"
Lo guardo e gli "sparo" a bruciapelo:"Ma, alla fine, che aveva la nave?"
Lui trasale, colpito dalla mia àncora pratica, poi scuote la testa e mi risponde rassicurato:
" A parte il fatto che stava andando a pezzi… niente di grave"
"Iih… che esagerato… forse era un po' malconcia ma non così tanto… dai, spiegami!"
Lui assume una postura professionale e mi elenca tutte le riparazioni fatte: una lista impressionante, un lavoro improbo!
Allora io, fedele al mio demone allegramente provocatore, lo prendo d'infilata:"E ci hai messo tutto quel tempo per farle?!"
Mi aspettavo una risposta aggressiva o risentita, invece lui si alza, mi guarda e si allontana.
"Dove vai… torna qui!" lo richiamo preoccupato.
"Vado a finire il carico di propulsione e poi parto, con te o senza di te!"
"Cavolo, questa volta ho esagerato" penso preoccupato, quindi mi alzo e lo raggiungo:
"Non vorrai mica partire in solitaria vero?!"
"Macchè, tanto lo so che scherzavi… è che ho propria voglia di partire, sono stufo di questo pianeta"
Scuoto la testa e sputo per terra, ha ragione lui… a che scopo restare qui?
Guardo la nostra nave risplendere alla luce di quel noioso e maleducato piccolo sole bianco. È una meraviglia e io ne resto, come sempre, affascinato… quasi rapito!
Poi, appoggio la mia mano sulla spalla del mio compagno di viaggio:"Andiamo a caricare quei fottuti Entangling e poi lasciamo questo sistema al suo destino!"
Mentre camminiamo senza fretta, lo guardo di sottecchi sorridendo e penso
compiaciuto:"Certo che questi angeli sono un tantino troppo sensibili!"
Yakamoz
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Messaggio da leggere da Yakamoz »

Il racconto conta meno di 3.000 battute (dato puramente numerico, non una critica); perciò si colloca nella categoria del microracconto e rientra nel genere della "fantascienza soft e post-qualcosa": aspetto, quest'ultimo, che non sono riuscito a cogliere del tutto, forse per una mia mancanza di comprensione o più semplicemente perché non viene detto/reso molto esplicito. Dialogico nella sua essenza con elementi "filosofici" e non, riguardanti il viaggio, l'amicizia, l'esistenza e la libertà. I protagonisti sono senza nome o altra traccia d'età, fisionomia, loro passato ed eventuale futuro. Tutto, quindi, è abbastanza vago e indeterminato/indefinito ed è lasciato all'immaginazione del lettore; aspetto che non è sempre un male, ma vale anche l'opposto.
Nella parte dialogica, quando il protagonista si rivolge "all'angelo, o Anima, che aggiusta le cose (la nave)", sembra quasi che stia parlando a un riflesso, come se fosse di fronte a uno specchio, il che suggerisce una riflessione interna piuttosto che un'interazione con un'entità reale. Il tema centrale del racconto, da come credo di aver capito/intuito, può essere sintetizzato in una frase contenuta nel testo: "Noi siamo il nostro viaggio, non i posti dove ci fermiamo." Frase che riassume l'idea che la bellezza del viaggio, in quanto esperienza di crescita personale, risiede non tanto nella meta, quanto nell'idea stessa del viaggio come presupposto "catalizzante" nei processi di maturazione, accumulo di esperienza e conoscenza individuale. La prosa è colloquiale – essendo dialogica – con qualche aspetto discutibile sulla punteggiatura dei dialoghi che andava, secondo me, evidenziata meglio con le "caporali" invece che con le le "virgolette": questioni di gusti e nulla più! Inoltre, scusa se lo sottolineo, ci dovrebbe essere sempre uno "spazio" tra i due puntini (:) e le virgolette (" ") che aprono il discorso diretto.

Il racconto è un po' difficile da valutare con un voto numerico, essendo molto "vago" come trama (intuibile/immaginabile e non raccontata) e con un finale fin troppo aperto.

Tante belle cose, Maschioneria

Antonio

Voto: 4, perché mi piace il messaggio "del viaggio" come esperienza continua (anche non fattuale) che il racconto veicola/porta con sé, per il resto, forse penalizzato dalla sua brevità, un po' meno.

P.S. "Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".

Difatti, Ulisse era uno che viaggiava molto!

Ciao! :)
Maschioneria
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Re: Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Maschioneria »

grazie per il commento. Non metto le caporali perchè la penso come Totò.
Il racconto l'ho scritto mentre aspettavo il diretto per Zurigo
quindi è un divertissement.
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Eleonora2
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Messaggio da leggere da Eleonora2 »

Il mio commento si basa sul voto assegnato. Ho dato 3. Mi è sembrato un po' debole. Mi spiego meglio, Non ci ho trovato spunti di riflessione. Corretto, stile e struttura azzeccati ma il mio gusto personale ha avuto la precedenza. Mio difetto. Succede, se ci si mette in gioco, con le parole. Non avendolo avvertito come mio, ho fornito l'interpretazione più ovvia e rispondente, per me, al tuo testo. Saluti!
Vittorio Felugo
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Messaggio da leggere da Vittorio Felugo »

Questo racconto mi è piaciuto, apprezzo quando il finale mi sorprende e rivela una realtà diversa da quella fin lì percepita: si crede che i protagonisti stiano per affrontare un viaggio per mare e invece… Il difetto è che è un po' compresso e in alcuni passaggi sbrigativo. Non vorrei che, come in altri racconti del concorso, per la necessità di stare entro il limite minimo di battute si perda (o si tralasci) qualcosa. Opto per il 4.
Saluti,
Vittorio
Maschioneria
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Re: Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Maschioneria »

grazie, come ho detto l'ho scritto come passatempo aspettando un treno.Daltronde io non amo partire, amo arrivare.
Misummi
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Messaggio da leggere da Misummi »

Come ho scritto a qualcun altro, io amo i racconti brevi e positivi
Qui c'è anche la sorpresa della nave che è una astronave e l'idea di partire da un luogo tutto sommato scontato e forse fuori data di scadenza
Culture
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Messaggio da leggere da Culture »

L'amicizia tra uomini e quella tra umani e spiriti non è per niente facile.
Questo racconto mi piace perchè ne delinea una che sembra autobiografica.
Inoltre l' aspetto sorpresa della nave/astronave, i dialoghi semplici e diretti ma che cosa sono gli Entangling?
Ombrone
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Messaggio da leggere da Ombrone »

Idea carina e stimolante, ma mi sembra che ci sia ancora parecchio da lavorare sullo stile ancora un po' acerbo e sulle imprecisioni con salti di riga e i dialoghi (usa identificativi diversi per il parlato e il pensato), che fanno davvero una brutta impressione al lettore.
Culture
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Re: Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Culture »

Maschioneria,che cosa sono gli Entangling?
Maschioneria
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Re: Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Maschioneria »

Non lo so nemmeno io, ho inventato la parola pensando all'entanglement quantistico,un fenomeno libero da spazio,tempo e dimensioni.
L'idea è quella di avere una astronave capace di superare spazio,tempo e dimensioni.
In questo modo potrei visitare tutta la galassia e, esagerando, tutto l'universo.
In realtà,volevo evitare il solito discorso materia-antimateria di Star Trek e proporre qualcosa di nuovo e allusivo anche se, ovviamente,impossibile.
Ma la fantascienza è, in gran parte,pura fantasia!
Terradipoeti
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Messaggio da leggere da Terradipoeti »

Il testo ha un tono surreale e ironico che mescola introspezione e leggerezza. La dinamica tra i personaggi è ben costruita, con dialoghi vivaci che alternano momenti profondi e battute scherzose. Tuttavia, il ritmo soffre a causa di alcune digressioni e dettagli superflui che appesantiscono la narrazione. La metafora del viaggio come metafisica dell'esistenza è interessante, ma poteva essere esplorata con più sintesi per mantenere l'attenzione del lettore. Complessivamente, un racconto curioso e originale, che beneficia di una revisione per rendere più incisivo il messaggio.
Bobinsy
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Messaggio da leggere da Bobinsy »

Ho trovato tanti spunti, ma l'impressione è di avere di fronte solo una bozza.
La propria componente trascendente (chiamiamola "anima", "angelo", o come preferiamo), che anela spazi più ampi, sembra mediata dalla natura (quel noioso e maleducato piccolo sole bianco. È una meraviglia e io ne resto, come sempre, affascinato… quasi rapito!).
Mi auguro di leggere presto gli altri capitoli di questa storia.
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Re: Il vento dello Spirito

Messaggio da leggere da Culture »

non riesco decidermi a continuarla,non so il perchè!
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Marino Maiorino
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Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Ok, e?
Cioè, davvero tutto il racconto ruota sul fato che quelli che dovevano essere astronauti (alieni o meno) sono angeli? O almeno uno dei due, visto che il narratore alle volte si comporta da Dio (l'Anima con A maiuscola, l'angelo che si lamenta perché trattato come uno schiavo...)?
Se è così, non ho colto l'atto creativo, il legame tra l'entità superiore e il nostro mondo (quel monotono sole bianco e maleducato...).
Al principio, in seconda lettura, "il tiepido sole di novembre" diventa addirittura irritante: "novembre" e "martedì" de che? Calendario latino?
Quindi... e?
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

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