Gara 44 - Chiacchiere, commenti, votazioni

[Skyla74]

Approfitto per informare che sono stato contattato tramite MP. C'è un concorrente che, causa la poca dimestichezza col forum, non è riuscito a pubblicare il suo racconto, e se ne duole.
Non so se sia già accaduto, ma è possibile ammettere racconti fuori concorso? Se sì, come ci si regola per l'antologia?
Max, ci sei?

Per me può anche partecipare a pieno titolo, per dovere di ospitalità...
al massimo leggeremo un racconto in più e voteremo a parte

[Lodovico]

Per me può anche partecipare a pieno titolo, per dovere di ospitalità...
al massimo leggeremo un racconto in più e voteremo a parte

Ah, pure per me non c'è nessun problema.

[Eddie1969]

Nessun problema per la partecipazione del racconto via MP!

[Daniela Rossi]

Ok anche per me

[Anto Pigy]

Sì, anche per me si può aggiungere un altro racconto!

@ Lodo
Cambierei il ritmo in questo senso: nel racconto si susseguono vari momenti con molti cambi di personaggi e vicende, questo mi ha dato un senso di troppa velocità - probabilmente è dovuto al numero limite di battute. Forse io avrei cercato di ridurre i vari cambi di prospettiva: avrei tenuto il paragrafo 1 e 2, avrei fatto un paragrafo 3 con la ragazza che scopre di non poter più usare il programma, un paragrafo 4 con carabiniere che indaga e retrospettiva su omicidio. Che poi funzioni meglio, non saprei dire…

[Marino Maiorino]

Max, ho problemi con gli MP!
Mi restano nella cartella in uscita e non partono!

[Marino Maiorino]

Max, contrordine all'ultimo messaggio che ti ho inviato!
Continua a fare bizze!
Il messaggio inviato a te è partito con 47 minuti di ritardo, un altro spedito prima (52 minuti fa) da un'altra rete non è ancora partito.
Può avere a che vedere con la rete dalla quale accedo? (Aziendali entrambe)

[Lodovico]

@ Lodo
Cambierei il ritmo in questo senso: nel racconto si susseguono vari momenti con molti cambi di personaggi e vicende, questo mi ha dato un senso di troppa velocità - probabilmente è dovuto al numero limite di battute. Forse io avrei cercato di ridurre i vari cambi di prospettiva: avrei tenuto il paragrafo 1 e 2, avrei fatto un paragrafo 3 con la ragazza che scopre di non poter più usare il programma, un paragrafo 4 con carabiniere che indaga e retrospettiva su omicidio. Che poi funzioni meglio, non saprei dire…

Probabilmente è vero. Devo avere la sindrome di Dan Brown. ho la mania di fare salti temporali o di PdV. Perché? Forse perché mi piace, ma può darsi che renda il racconto meno leggibile.
Ci penserò su, grazie per l'aiuto.
(bella l'idea della retrospettiva sull'omicidio)

[Silvia Torre]

Ok, vista l'ospitalità e l'accordo unanime pubblicherò a breve il racconto, c'è ancora un pò da limare diciamo:)

Grazie!

[Marino Maiorino]

Silvia,
direi che per quel che riguarda la pubblicazione, dovresti farlo ora, o non darai la possibilità agli altri di commentare prima della proclamazione dei vincitori, ormai imminente.
È prassi apportare modifiche dell'ultima ora prima dell'edizione definitiva, quindi ti invito a pubblicare senza remore.

P.S.: Ricordo a Nunzio, Marina e Scrittore 97 che mancano ancora le loro votazioni! Forza un po'!

[Marina Paolucci]

Sono d'accordo, partecipi pure in aggiunta col suo racconto l'autore che non ha fatto in tempo.
Sto elaborando risposte, risposte, risposte... E' che fatico sempre ad addentrarmi nella sezione giusta. Siate fiduciosiiiiiiiiiii

[Marina Paolucci]

@Marino Maiorino
Scusa! Scusa! Scusa! Sono dispiaciuta per averti rinominato... Ettore!
Non mi hai fatto nulla, sono io che sono stordita! La risposta esatta è quella di Lodovico: mi sono confusa con Ettore Majorana Lapsus!
Ci chiamiamo uguali (al maschile e femminile) come ho fatto a sbagliare? Inoltre, scopro con sorpresa ci piace scrivere di sirene e dintorni. Mi comprerò sicuro il tuo libro, per leggerlo e ampliare la mia libreria sirenide. Complimentiiiiiiiiii!!!

@Lodovico
Ti ringrazio per il bel voto e i commenti, pro e contro, al mio racconto.
Tutto serve per imparare. Anche se... andando per ordine, ti rispondo e spiego.
Le tazze con le frasi > esistono davvero.
Il messaggio che butta sul sociale > è tema ricorrente nei miei racconti, grazie a cui ho vinto a ottobre 2013 il primo concorso letterario nazionale (2 class., unica femmina) indetto da un editore.
Adamo è troppo bello > era per significare che anche i belli hanno un cuore e sono sensibili, non sono solo frivoli.
La tazza bianca > l'ho voluta caritatevolmente nelle mie righe, senza discriminare. Al bar, ai senzatetto, danno bicchierini di plastica o cartonati.
La ragazza dagli occhi azzurri a cui nessuno fa i complimenti, e deve leggerli nelle tazze > esiste davvero.
La foto scelta > seppure azzeccata è stata un ripiego. Avevo fotografato la vera torrefazione, spunto per il mio racconto, che si trova nei pressi del mio ufficio (dove lavoro da un anno, dove in quel tempo mi sono iscritta a questo forum, e, dove credo tu ti sia laureato), ma non sono riuscita a postarla per la dimensione. Proprio lì, un mese fa, è accaduto un fatto analogo alla storia da me raccontata. Protagonisti Claudio, me, un senzatetto. Te la racconto.
Pioveva. Ero in torrefazione girata verso il bancone a gustare il solito cappuccino: chiaro, tiepido, col cacao e tanta schiuma. Me lo preparò Claudio, di turno quel mattino, in una tazza con le scritte.
All'improvviso lo vidi precipitarsi fuori dal negozio. Mi voltai incuriosita. Stava già stava rientrando, seguito da un uomo malvestito, che mi sorpresi nel vedere strofinare le scarpe sullo zerbino all'interno del locale, quasi a chiedere permesso.
Claudio gli preparò un caffè gigante, forse era un latte macchiato. L'uomo ringraziò, lo bevve, e se ne andò. Chiesi conferma che fosse un senzatetto. Claudio annuì.
Scelsi dalla cristalliera una brioche alla crema, la più grande, dissi che sarei tornata subito, non presi neppure l'ombrello. Guardai la strada di fronte e tutto attorno. Lui non c'era. Dov'era?
Girai l'angolo della via e lo scorsi seduto sul gradino di un locale chiuso. Gli porsi la brioche, mi ringraziò commosso.
Con gli occhi imperlati tornai a pagare la mia colazione e mezza brioche, l'altra metà la offrì Claudio.
Uscii dalla torrefazione con l'ombrello in mano, tenendolo chiuso, lasciando che la pioggia si mescolasse alle lacrime sul mio viso, triste per quel povero uomo.

@ Eddie1969
Grazie Eddie!!!
Mi rende felice l'associazione della mia storia a "Serendipity", un dei film che adoro, incluso nella mia collezione di dvd, amante del genere, romantica di natura
Ho cercato di infondere tra le righe un pizzico di magia, tu l'hai perfettamente colto.
Grazie per ogni complimento sul mio racconto, e per il bel voto attribuito

@ Silvia Torre
Grazie per il commento positivo per il mio racconto! Mi fa piacere che ti sia piaciuto!

@ Tutti
Seguiranno in altro post i miei commenti e votazioni. In bocca al lupo a tuttiiiiiiiiiiii

[Marino Maiorino]

Ah, beh, se compri Neapolis, allora ti perdono tutto! Ma ricorda che NON è di Ettore Majorana (al cui confronto mi sento come un bidello nei confronti del preside: niente a che vedere con l'insegnamento).
Piuttosto, congratulazioni per il premio!
Inoltre, è bello leggere nelle tue risposte che la vita può ancora essere tanto sorprendente da superare le nostre aspettative.
Quando ho letto il tuo racconto mi sono ricordato di un'usanza che da Napoli si sta estendendo al mondo: il caffè sospeso, che è semplicemente il lasciare pagato un caffè in più per chi dovesse averne bisogno. Tu gli hai dato una dimensione ulteriormente letteraria.

I VOTIIIII! E questa vale per tutti, eh?

[Marina Paolucci]

Nunzio Campanelli – Solo tre minuti - Voto: 4.
Ben scritto. A tema. Titolo adatto. Trama originale.
Notevole e lodevole l’ingegno dell’inserimento delle strofe della canzone.
Tuttavia, resta irrisolto il contenuto della busta, e il motivo della valigetta con l’esplosivo.

Lodovivo - Poetron - Voto: 5
Ben scritto. Pienamente a tema. Titolo: adatto e particolare. Trama: originale.
Si sposa perfettamente a quanto richiesto dal bando del contest.

Eddie1969 – Levità - Voto: 4
Ben scritto. Pienamente a tema. Titolo: non mi piace particolarmente. Trama: originale.
Da apprezzare l’ingegno, ma ho faticato nella lettura per le parti scritte in dialetto, a mio avviso, disturbanti. Non mi piace il cielo mostrato in chiusura, troppo calcato.
Noto curiosamente tra le righe il nome Aristide, mi piace, suona familiare.

Anto Pigi – Le sette porte del cielo e della terra – voto: 3,5
Ben scritto. A tema. Titolo: mi piace, efficace. Trama: incasinata.
Ho faticato ad addentrarmi nelle tue righe, a seguire il tutto, con la sensazione di trovarmi davanti a una torta troppo farcita. Ho trovato la trama distrattiva più che interessante. Non me ne volere, che sei brava è esplicito. Sarà che il genere non è il genere, anche se, sono in libreria con “Il Magazzino dei Mondi 2”, Delo Books, uscito a gennaio 2014, tra i 200 autori scelti da Franco Forte, per la fantascienza istantanea, con il mio racconto “Eclissi premeditata”. (http://www.delosstore.it/delosbooks/452 ... i-mondi-2/)
Ti ringrazio per l’associazione del mio racconto a un Harmony, prediligendo il genere romance, lo colgo come un commento propositivo.

Skyla74 – Il tatuaggio – voto: 4
Scrittura scorrevole. A tema forse, se s’intende la correlazione non sia legata alla “parola d’ordine”.
Titolo: adatto. Trama: storia anticonvenzionale e simpatica.
La narrazione a tratti confusionaria rende il testo difficile da seguire ma la trama, ironicamente movimentata, incalzante, rapisce.

Scrittore 97 – Vendetta promessa – voto: 3
Scrittura buona. A tema forse, se s’intende la correlazione a “la mia morte non rimarrà invendicata...”.
Titolo: adatto. Trama: una buona storia.
La narrazione viene sminuita dalla presentazione, prima di forma, su cui a mio avviso c’è da lavorare (punteggiatura, maiuscole, dialoghi, ecc.). Ti ho scritto un'email.

LaRouge – 3 Parole – voto: 4
Ben scritto. Alcuni tratti mi piacciono proprio, soprattutto la parte centrale “Cuore”.
A tema. Trama originale, così l’esposizione. Non mi piace il "3" numerale nel titolo.
Ricordo bene la canzone e quanto l’ho cantata, ne ho pure il cd singolo. Quelle tre parole sono per me un mantra: sole, cuore, amore.
Il tuo racconto, ispirato da parole cantate, riproduce una bella storia narrata.

[Eddie1969]

Ciao Marina!

@ Marina
"Eddie1969 – Levità - Voto: 4
Ben scritto. Pienamente a tema. Titolo: non mi piace particolarmente. Trama: originale.
Da apprezzare l’ingegno, ma ho faticato nella lettura per le parti scritte in dialetto, a mio avviso, disturbanti. Non mi piace il cielo mostrato in chiusura, troppo calcato.
Noto curiosamente tra le righe il nome Aristide, mi piace, suona familiare."

Gli ho dato quel titolo perché tra i sinonimi avevo trovato: leggerezza, inconsistenza, vaporosità. Andava bene sia per l'apparente leggerezza del palazzo che si alza da terra, che con la perdita di valore e significato (la disoolvenza) delle parole in esso contenute.
Il dialetto l'ho scelto per mettere in contrasto la sua naturale genuinità, semplicità e praticità (e se vogliamo "onestà"), con la pomposità e la, spesso voluta, complicatezza dei discorsi politici (e, certo che lo vogliamo, disonestà).

Gli schianti delle corde "riempiono il cielo" di Roma...
In effetti, come notava anche Lodovico, è difficile che un cielo così "grande" come quello di Roma, ne venga colmato. Lo ammetto.
La mia intenzione principale era dire che "nulla cambierà": la gente della città, tutta la gente, sente quel rumore e si chiede cosa sia successo; chi legge sa che la vacuità di certe parole, pronunciate un'ultima volta dal prefetto, ha purtroppo avuto la meglio.

Aristide, sì, è lui! Si vede che ce l'avevo in mente e me lo sono ritrovato scritto sul video, quindi ho deciso di tenerlo. Meglio dei solito Nando o Romolo, no?

[Scrittore 97]

allora, cari autori, non so se c'è la farò a votare, poiché per vari motivi(interrogazioni, uscite, connessione lenta e altre vie del destino) non i hanno potuto far visionare niente, se avete un po' di pazienza domani che è domenica dovrei se mi metto d'impegno riuscire a postare i voti almeno spero, grazie a tutti per i voti.
p.s. per Marina, non ho ricevuto nulla.

[Marino Maiorino]

Dai, dai, Scrittore 97!
Anche Nunzio si sta facendo aspettare, quindi sei in eccellente compagnia!

[Marino Maiorino]

Ultimo giorno! Si'ore e si'ori, ultimo giorno!

[Nunzio Campanelli]

ECCOMI!

POETRON di Lodovico.
Racconto in tema con la gara, ben scritto e argomentato. Quando Lodovico si immerge in queste atmosfere annichilenti, fataliste e post-moderne riesce sempre a fornirci ottime storie. Bravo.
Voto 5

LEVITÀ di Eddie 1969
Simpatica storia, direi di stretta attualità. Nell’estensione del suo racconto l’autore ha voluto dar vita agli auspici della moltitudine di italiani che, sbalorditi, subiscono quotidianamente la verbosità inarrestabile dei propri rappresentanti. Unico appunto la parte in dialetto romanesco, che poi, annoverando tra i propri cantori esponenti del calibro di Trilussa e di Gioacchino Belli, ormai ha conseguito pienamente il diritto di potersi considerare una lingua, meritando, quindi, un po’ più di rispetto.
Voto 3,5

LE SETTE PORTE DEL CIELO E DELLA TERRA di Anto Pigy
Devo anch’io confessare che la fantascienza mi piace poco. Fatta questa necessaria premessa, posso affermare che questo racconto mi ha impressionato favorevolmente. È questa la prova che una buona scrittura unita alla capacità di saper destare l’attenzione del lettore, si situa al di sopra della scelta di genere, che secondo il mio parere non può mai essere utilizzato come discrimine.
Voto 5

IL TATUAGGIO di Skyla 74
Se la parola può essere considerata elemento base della discussione e la scrittura la sua rappresentazione grafica, il disegno è l’archetipo della volontà umana di esprimere un’emozione. I graffiti rupestri ritrovati nelle grotte, tracciati da umani che ancora stavano elaborando un linguaggio, ne sono la prova. In “Educazione siberiana” uno dei protagonisti dice che con il tatuaggio un uomo scrive sul proprio corpo la storia della propria vita. Si confessa, insomma. Tutto questo preambolo per dire naturalmente che il racconto mi è piaciuto, ma soprattutto che centra alla perfezione il tema proposto.
Voto 4,5

VENDETTA PROMESSA di Scrittore 97
Una domanda: andresti ad abitare in una casa costruita così male tanto da minacciare di crollare a terra da un momento all’altro? La risposta, scontata, è sicuramente un no. Altra domanda: Credi che Brunelleschi, quando realizzò la cupola di Santa Maria del Fiore, a Firenze, avrebbe potuto realizzare quel capolavoro di ingegneria ed arte se non avesse conosciuto alla perfezione la tecnica della muratura, senza doversi affidare acriticamente alla sapienza dei propri mastri muratori, diventandone anzi egli stesso guida e maestro? Altra risposta scontata. Tutto questo per dirti che mai nessun capolavoro è stato realizzato senza conoscere perfettamente le tecniche di base, sia in architettura che in letteratura o in tutte le discipline dell’ingegno umano. Non rispondermi, ti prego, che non hai nessuna intenzione di scrivere capolavori. Io, a 17 anni ne ero convinto. Poi, sai, la vita tutto riconsegna al giusto posto. Ma l’idea, no, l’idea rimane…
Voto 2,5

3 PAROLE di LaRouge
Certamente buona scrittura ma, in sincerità, trovo il racconto un po’ debole, oltreché poca attinenza con il tema.
Voto 3,5

PAROLE A COLAZIONE di Marina Paolucci
Ottima scrittura, senza dubbio. Mi sfugge, però, la morale del messaggio che si deve cogliere dal racconto. Che la bellezza non esclude la bontà? O l’intelligenza? Scadiamo un po’ sul luogo comune mi pare.
Voto 3,5

[Eddie1969]

@Nunzio
"LEVITÀ di Eddie 1969Simpatica storia, direi di stretta attualità. Nell’estensione del suo racconto l’autore ha voluto dar vita agli auspici della moltitudine di italiani che, sbalorditi, subiscono quotidianamente la verbosità inarrestabile dei propri rappresentanti. Unico appunto la parte in dialetto romanesco, che poi, annoverando tra i propri cantori esponenti del calibro di Trilussa e di Gioacchino Belli, ormai ha conseguito pienamente il diritto di potersi considerare una lingua, meritando, quindi, un po’ più di rispetto.Voto 3,5"

Hai ragione per quanto riguarda il romanesco, che non è il mio dialetto, e che meritava certo un po' di studio sulla base del Trilussa e del Belli. Ci ho anche pensato, ma mi sono trovato il solito alibi: il tempo. Ho tentato anche di cavarmela con le scuse iniziali ai Romani e abitanti del Lazio... Troppo facile anche questo. La mia intenzione era comunque buttarla sulla burla e sull' ironia, senza volere "offendere" i grandi.
Bisogna anche tenere conto che come tutti i miei coetanei, attraverso la Rai, i film di Cinecittà, ecc., sono cresciuto a "pane e romanesco", e non certo della migliore qualità. Ciliegina sulla torta l'anno di militare nella capitale.
Sono comunque contento di avere corso il rischio!

Mi riprometto per il futuro di non farlo più senza avere le basi.

[Silvia Torre]

Scusa Marino, scusate tutti! In effetti non ho avuto accesso a internet negli ultimi due giorni. Io il racconto lo posto, se qualcuno avrà il piacere di commentare faccia pure, in ogni caso non sono in gara^^


Michel e il signor Sauge o Il labirinto degli sfizi

Giardino. Labirinto. Erbe officinali.
Il sogno di Michel era stato vivido più che mai, tanto da permettergli di ricordare nei dettagli ciò che aveva appena visto: un castello molto grande circondato da un giardino immenso. All'interno del giardino aveva scorto da qualche parte un labirinto, un piccolo labirinto con al centro una piattaforma rialzata in legno e una serie di piccoli archi comunicanti tra i corridoi di siepe. Vicino al labirinto un orto coltivato ad erbe officinali. Ricordava di aver letto confusamente il nome latino "mentha piperita" poi qualcosa come "chaumaema". Michel aveva l'abitudine di annotare i particolari più interessanti dei suoi sogni, avessero avuto un qualche riscontro vero nella realtà imparare qualcosa di nuovo non poteva certo fargli male! A volte capitava addirittura di scoprire che un luogo apparso in sogno esisteva concretamente da qualche parte sul pianeta.
I suoi sogni gli parlavano attraverso parole, immagini, suoni e tutto quello che serviva era prestare attenzione e un pò di interesse. Spesso le risposte alle mille domande e curiosità gli arrivavano con delle banalissime chiacchierate tra amici, qualche altra volta erano i libri a svelare con la loro voce di carta i suoni dei sogni.
Quella domenica si era svegliato di buon umore, cullato dal sogno e dal calore del sole che filtrava tra le imposte, toccandogli viso e corpo. Dopo una colazione veloce si alzò e uscì.
Il traffico di Lyon di prima mattina non lo entusiasmava affatto, men che meno quando si trattava di pedalare una bicicletta, avrebbe scommesso senza alcuna difficoltà che nemmeno il più volenteroso degli ottimisti lo avrebbe trovato piacevole! Fortunatamente il week end Michel non lavorava, e il tempo libero lo passava andandosi a rilassare in qualche parco della bella città. Il giardino botanico era ciò che faceva al caso suo: il sogno gli aveva parlato chiaramente di erbe officinali, e quel giardino pubblico ne era pieno. Il nome latino della menta era tutto quello che riusciva a ricordare con sicurezza, ma sperava vivamente di soprire qualcosa di più. Un giardino, guarda caso, era stata la prima immagine del sogno. Visitare un giardino non era certo un impegno, ma dedicarsi con precisione alla scoperta dei nomi scientifici di piante a cui normalmente non si presta attenzione gli avrebbe richiesto uno sforzo di concentrazione.
Eccola, la Menta piperita. Aveva sentito dire che l'Antico Testamento cita la menta raccontando che profumava le mense elevando lo spirito. Sorprendente che una cosa tanto piccola trovasse uno spazio e un nome in un libro così antico, usato per avvalorare mille tesi religiose ma non certo per contribuire al sapere della botanica!
Accanto alla menta il Laurus nobilis, la Calendula officinalis, la Chamaemelum nobile...gli occhi di michel si arrestarono per un secondo, ricordando con estrema vividezza quel nome: Chamaemelum! Incredibile, non avrebbe mai immaginato che la camomilla avesse un nome così strano. Avrebbe voluto saperne di più, e così per le altre piante del sogno.
Tilia cordata, Lavandula, Alchemilla vulgaris, Glycyrrhiza glabra...Ecco! Un altro nome famigliare, assolutamente impossibile da ricordare. La liquirizia! Angelica archangelica, Illicium verum Hook, Ocimum basilicum...il basilico! Poi la Malva silvestris, Allium sativum... l'aglio!
Mentre Michel stava così, chino a leggere con fare febbrile le minuscole lettere delle etichette, un uomo barbuto si avvicinò, evidentemente divertito dall'interesse di Michel per le piante.
"Salve"
Michel scrutò incuriosito il viso dell'uomo che pazientemente aspettava di esser ricambiato nel saluto.
"Salve..."
"Posso aiutarla?"
"Mi scusi la domanda, aiutarmi a far cosa?"
"Ma a capirci qualcosa naturalmente!"
"Parla delle piante?"
"Certo! Diciamo pure che le studio da tanti anni, ecco."
un sentimento molto vicino alla felicità prese allo stomaco Michel.
"Davvero? Le sarei estremamente grato se potesse darmi qualche spiegazione in più su queste piante! Alcune si conoscono, ma in verità mi accorgo di non saperne molto".
"Allora sono sicuro di fare al caso suo! Sono un esperto in materia, ho studiato botanica tutta la mia vita!"
"Beh, in questo caso, signor...?"
"Florentin Sauge. Si lo so, sembra uno scherzo del buon creatore che io mi chiami di cognome "Salvia". Ma cosa vuole che le dica? A volte i nomi forgiano il destino!"
Il signor Sauge cominciò con il raccontare che la Chamaemelum nobilis, ovverosia la camomilla romana, veniva usata come tabacco per la pipa. Seguitò col dire che il nome dell'aglio venne citato per la prima volta su di un papiro egiziano del sedicesimo secolo, che il basilico era conosciuto nei tempi antichi per essere un ottimo afrodisiaco e che la liquirizia veniva ancora chiamata 'regolizia' da qualche parte in Italia perchè sembrava regolasse le funzioni intestinali.
Ma Michel sentiva l'esigenza di andare ancora più a fondo di quanto non avesse fatto.
"Sa signor Sauge, c'è ancora qualcosa che mi sfugge"
"Dimmi ragazzo, è qualcosa che a che fare con le piante?"
"No, a dire il vero con i labirinti"
"Vale a dire?"
La bellissima immagine del castello circondato da boschi e colline si fece largo nella sua mente, e mentre parlava il suo sguardo arrivava fin dentro alle finestre per osservare la vita dei suoi abitanti svolgersi all'interno. Da dove si trovava poteva visitare il giardino col suo labirinto di siepi fitte e alte, e le antiche colonne circondate di rose rosse e narcisi selvatici.
"Esiste qualche immenso castello dove i proprietari abbiano fatto costruire un labirinto di siepi accanto ad un orto di erbe officinali?"
"Certo, ne esistono a migliaia qui in Francia"
"Ma perchè?"
"Bah, perchè! Prendi ad esempio il castello di Villandry, sulla Loira. I proprietari, gli ultimi, uno spagnolo e un'americana, hanno voluto studiare i giardini del Rinascimento per far rivivere un pò quella stessa atmosfera, sai? E spatapuf! Che ti hanno fatto quei due? Ecco che ti hanno tirato su un labirinto e un orto di piante medicamentose! Cosa che vuoi che ci fosse dietro? Ma niente! Uno sfizio".
La giornata volgeva al termine, il fresco della sera si mescolava agli ultimi bagliori arancio nel cielo di marzo. Michel salutò e ringraziò il signor Sauge, poi montò in sella alla sua bicicletta e scomparve all'orizzonte dei suoi pensieri. Pedalando, pensava. E' proprio vero, tutto il mondo passa attraverso la parola, sogni e sfizi compresi.

fonte per le info sulle piante: www.elicriso.it

[Scrittore 97]

forse c'è la faccio prima di mezzanotte, se non c'è la faccio, beh non mi torturate troppo per favore.
p.s. spero che non devo votare anche il racconto di Silvia

[Marina Paolucci]

@Nunzio, nel mio racconto, la morale del messaggio è legata alle "parole" (gioco di parole) impresse sulle tazze.
L'importanza di ricevere parole inattese, talvolta può cambiare un giorno normale rendendolo speciale.
Vale per la ragazza (visto che nessuno le fa mai complimenti, per lei, leggerli sulle tazze, è una sorta di compendio) e, sul finale, per il senzatetto (a lui arriva il messaggio "sei speciale", parole che nessuno mai gli direbbe).
Persone meno considerate nel loro ambito di vita, talvolta, possono ricevere parole dedicate. Qui, seppure in forma non verbale, sono parimenti importanti. Ovvio, trattasi di un racconto. Anche se...
... le tazze esistono davvero (della marca Illy Caffè, da collezione:
http://www.illy.com/wps/wcm/connect/it/ ... collection "...Di tazzina in tazzina, di barattolo in barattolo, relazioni e dialoghi nascono e crescono."), e, la ragazza esiste davvero (è una sognatrice a cui piace leggere il pensiero riportato sulle tazze per cominciare bene ogni suo nuovo giorno, magari con un complimento).

[Marina Paolucci]

@ Scrittore 97, forse non te l'ho inviato il messaggio. Boh... Sono un'imbranata tecnologica qui sul forum. Vedo di rimandartelo, qui su Bravi Autori, se riesco. Mi sarebbe però più facile da un account personale.

[Marina Paolucci]

@Eddie 1969
Grazie per ogni spiegazione Le mie erano impressioni personali.
Per il titolo avevo capito l'antifona, non mi piaceva particolarmente, tutto qui.
Ti so bravo, lo sei. Nei prossimi giorni , spero già domani, di tornare da Aristide & Co.
Ciao!

[Scrittore 97]

comincio col dire che ho scritto i voti in un'ora (record) scusate la punteggiatura ma la fretta è troppa.
per rispondere a Nunzio, io invece spero, sogno e cerco di creare un'opera importante, è un mio obbiettivo, non dico che sono solo un ragazzo, anzi per questo mi sento in vena di essere corretto.
è vero, ogni volta che scrivo qualcosa e la rivedo mi sembra un grande capolavoro, a chi non capita di sentirsi fiero anche delle cose brutte se fatte da se.
la strada che devo affrontare è ancora nulla, non mi offendo se dite che non vi piace la mia opera, perché anche io se la rileggo tra tre mesi ne resterò insodisfatto.
perché si cresce e si capiscono gli errori, scusate di nuovo la punteggiatura schifosa ma sono di fretta.

lasciando perdere la premessa ecco i voti.

Solo tre minuti voto:3.5
Non ho capito molto all’inizio, poi per provare il tutto ho messo la canzone mentre leggevo, e molto si è rischiarito, ben scritto ma mi sembra strano che un agente ben addestrato abbia commesso quegli errori come sparare a tutte e due le sagome, e mettersi troppo lontano, ma chi sono io per criticare.
Poetron voto:4.5
Tanto di cappello, ogni volta che leggo i tuoi racconti resto incollato allo schermo, crei un miscuglio incredibile e poi hai difeso i sentimenti di ogni buon scrittore.
Levità voto: 3
non l’ho apprezzato molto, però mi piace molto la denuncia che hai fatto contro questa politica, promesse, parole da riempire un palazzo, scritto bene, con un romano decente, non mi è capitato mai un tipo di racconto così quindi non so cosa dire.
Le sette porte del cielo e della terra voto:3.5
Malinconia e fantascienza uniti omogeneamente, mi sa che hai visto troppi documentari di teorie di alieni che visitavano il pianeta nell’antichità, tema, che amo, comunque ben scritto, mi piace come secondo la mia interpretazione hai spiegato le piramidi giusto? O sbaglio se è la seconda scelta non mi far sembrare un sapientone di alieni.
Il tatuaggio voto:3
Forse sono io, o altre cose ma non ho apprezzato particolarmente il racconto, non è semplicemente il mio genere, in alcuni punti mi veniva difficile leggerlo.
3 parole voto:2,5
Bella scrittura, ma quello che ho capito è solo la canzone e che la ragazza aspetta al suo uomo/amante/fidanzato, poi non trovo nessun nesso con il bando.
Parole a colazione voto:4
Un bel racconto, mi hai portato fino all’ultimo con le labbra a penzoloni e gli occhi incollati allo schermo, niente da dire, anche se alla fine mi aspettavo un bacio, abbraccio o qualche altra romanticheria.

[Marina Paolucci]

@ scrittore 97 grazie per il bellissimo voto e divertente commento da lettore rapito Quel che non c'era sul finale lo si può immaginare, fuori dalle righe con ogni romanticheria Ti ho scritto in posta, spero esserci riuscita stavolta. Ciao.

[Scrittore 97]

marina se non l'avessi visto ti ho risposto

[Marina Paolucci]

marina se non l'avessi visto ti ho risposto

Scrittore 97, ti ho letto e risposto nel tuo account personale. Ciao.

[Skyla74]

Chi ha vinto?
Chi ha vinto?