Gara 61 - Commenti e votazioni

[Massimo Baglione]

Ottimo!

[Giorgio Leone]

Un tema veramente accattivante e stimolante e una bellissima presentazione! Molto bravi i 2 Tivoli 2, a onor del vero io l'ho solo approvato con entusiasmo.

[Angela Catalini]

Leggo solo ora, a due giorni dalla scadenza. Ci provo, ma non è detto che riesca a sfornare qualcosa di commestibile

[Angela Catalini]

Sono a bordo!

[Massimo Baglione]

Brava. Comunque se qualcuno ha problemi di tempo, nessuno ci impedisce di prorogare la scadenza se si pensa di voler partecipare.

[Lodovico]

[Lodovico]

Sono a bordo!

Brava!

[Angela Catalini]

Ecco i miei commenti. Complimenti agli autori, pensavo di leggerne uno o due oggi e invece...

MASSIMO TIVOLI – SUPERUMANI

Racconto che denota una grande fantasia dell’autore e buone idee. Nell’incipit c’è la chiave di tutto, ma lo scopriremo solo leggendo il racconto. Mi sono piaciuti molto i personaggi e il ruolo che hai scelto per loro. Non solo hai centrato il tema, sei riuscito a confezionare uno di quei testi destinati a restare nella mente del lettore, magari proprio grazie a quei “Sfera, fuoco e schizzo”. Forse la parte che mi è piaciuta meno è lo spiegone che riguarda il passato della ragazza, seocondo me andrebbe snellito. Altro problema che abbiamo in comune è l’abbondanza di virgole come se piovesse. A parte questo, una buona prova.
Voto 4, 5

LODOVICO – IO E MEO
La prima parte mi è piaciuta molto, forse perché amo i gatti e mi è piaciuta anche l’idea di un disegno che prende vita, si struscia ai pantaloni e magari mangia un wurstel. La seconda parte invece, secondo me non riesce a catturare l’attenzione del lettore, forse per i continui cambi di scena. Avrei preferito mantenessi il tono lineare della prima. Come tema ci siamo, ho apprezzato anche il richiamo al contest di Braviautori e lo stile senza incertezze.
Voto 4

GABRIELE LUDOVICI – UNA STANZA SUL DAUGAVA
Devo complimentarmi con l’autore per lo stile maturo che ha perso da un pezzo la ruggine dell’esordiente. Un bel racconto ben scritto, penso non si possa chiedere altro a un autore. Ci sono alcune parti che mi sono piaciute moltissimo, in primis le descrizioni (dalla finestra fisso con cupezza il fiume, il Daugava, una ferita di ghiaccio che attraversa la città) e la capacità di rappresentare i personaggi che appaiono vividi. Tema centrato e finale aperto, come piacciono a me. Bravissimo
Voto: 5

ANNAMARIA VERNUCCIO – DOLCETTO O SCHERZETTO?
Ho notato che quasi tutti gli autori hanno scelto di narrare in prima persona, cosa che io faccio raramente perché nasconde delle insidie. Per esempio non è facile introdurre i dialoghi; anche se nel tuo caso è soprattutto un problema di punteggiatura. La trama è classica e anche se hai seminato bene, mostrandoci la streghetta innocua, il finale non mi ha colta di sorpresa. Con il tema ci siamo, è un racconto semplice che si lascia leggere.
Voto: 3, 5

IDA DAINESE – VEDERE è POTERE
Complimenti, Ida, un bel racconto che ha il sapore di una volta, scritto davvero bene. In questo periodo ho letto “Al giardino non l’ho detto” di Pia Pera, ebbene, trovo che la botanica, le erbe e i giardini, ben si sposino con la narrativa. Questo testo è un affresco che è un piacere leggere. Il finale in particolare è una chicca, perché ogni cosa cambia e si trasforma, mostrandoci il lato magico, esattamente come il tema richiede. Ottima prova.
Voto: 5

NUNZIO CAMPANELLI – VENTO DI PONENTE
Immaginavo che qualcuno avesse colto la palla al balzo per scrivere un horror e il tuo rientra a pieno titolo nella categoria. Impressionante la descrizione dell’essere infernale in cui si agitano centinaia di braccia, gambe e teste di povere creature imprigionate. Penso che quella sia la parte più accattivante del testo che in alcuni punti secondo me si perde un po’ troppo in descrizioni poetiche. Sono gradevoli, ma secondo me andrebbero snellite a beneficio del resto. Racconto interessante, bravo.
Voto: 4,5

[Ida Dainese]

Un tema affascinante e dei bei racconti, mi sono piaciuti molto. Bravi!
Oh, grazie Angelus, sono lusingata.

Ecco i miei commenti:

Superumani - Massimo Tivoli – voto 4,5

Un racconto ben congegnato, con descrizioni equilibrate per dare la giusta ossatura alla storia e rendere i personaggi credibili. D’effetto la battuta finale. La realtà e l’illusione fanno da padrone, dondolandosi sulla stessa altalena su cui è seduto il lettore. Tutta la vita della protagonista si dipana tra le bugie (subite e dette) e la realtà (dura e manipolabile). Non c’è un luogo migliore di un manicomio per allontanarsi dalla realtà e trovare il regno delle allucinazioni, solide, consolatorie, feroci.
La protagonista però non era pazza ma scomoda. Il carattere forte e la sete di vendetta le permettono di giocare allo stesso gioco. Riesce a piegare la realtà per i suoi scopi, creando una lucida rete di illusioni con cui irretire e conquistare dei complici, riesce a ottenere la sua vendetta nel mondo reale, trova gli unici amici proprio nell’ambiente irreale. In questa storia che sembra reale, i buoni, i supereroi, sono proprio i matti, prigionieri delle loro illusioni.

Io e Meo – Lodovico – voto 4,5

Un racconto davvero surreale che trascina il lettore nello spazio e nel tempo dei pensieri del protagonista. Un gatto reale perché disegnato su un foglio e allo stesso tempo irreale, dato se ne va a spasso senza controllo. Un giro in auto con tanto di sosta in autogrill verso una meta sconosciuta e alla fine ci si ritrova al punto di partenza. Misteriosi ospiti che attendono, (libri? Panini? Alieni?). Il gatto Meo sembra sapere tutto, ci ha sempre seguito nelle piccole (wurstel, frigo) e nelle grandi cose, eppure non si è mai mosso da quel foglio dove una matita lo ha inchiodato e una gomma lo minaccia. Cosa è stato davvero reale e cosa solo illusione? Non lo sa neppure lo scrittore che in realtà è rimasto col naso sul bando e ha lasciato che la storia si scrivesse da sola. O no?

Una stanza sul Daugava – Gabriele Ludovici – voto 4

Tutto il racconto si concentra in quella stanza-rifugio-prigione del protagonista. È il luogo dove può sfuggire alla realtà terribile che c’è fuori, è il rifugio dei suoi pensieri e delle sue illusioni, è la prigione tragica a cui non può sfuggire. È davvero presente una ragazza, o è il fantasma dei suoi ricordi? Sono davvero reali le persone che nomina e incontra, o sono illusioni create dalla sua mente? Lo sguardo dalla finestra è davvero puntato su una realtà concreta o su immagini credute vere? Anche il protagonista non distingue più la realtà nel buio della stanza, ride come fanno i pazzi, nega di esserlo, come fanno i pazzi, cerca una via d’uscita, spesso una da cui non si torna.

Dolcetto o scherzetto? – Annamaria Vernuccio – voto 4

Il racconto sembra l’innocente sequela di illusioni infantili della notte di Halloween, a cui gli adulti guardano con indulgenza poiché non ne temono l’aspetto. E questa è la prima illusione. C’è sempre qualcosa da temere, qualcosa per cui stare all’erta. La realtà può essere più spaventosa delle minacce delle maschere horror, più lacerante di un pianto infantile, può mordere la mano che si tende e ridere dei nostri rantoli mostrando agli altri un’illusione che scambiano per realtà. È quel che capita al protagonista di questa storia, che si trova a fare i conti con la grande illusione che si spezza: non si è mai abbastanza forti. Il Male non abbatte le porte, siamo noi a farlo entrare.

Vento di ponente – Nunzio Campanelli – voto 4

Un racconto che lascia dei bei brividi. Protagonista quel vento, visibile solo negli effetti che produce, un movimento reale di correnti d’aria con il suo carico di illusioni surreali. Illusioni che si fanno strada perfino nei sogni e stremano come vere malattie. Qual è la vera realtà, quella oggettiva che vedono i nostri occhi o quella inafferrabile prodotta dalla nostra mente? C’è davvero un chiaro confine che non permette a visioni, incubi e illusioni di allungarsi nella realtà? Forse proiettano la loro ombra e tanto basta a noi per fare il resto e concretizzarle. L’orribile visione è rimasta nell’incubo ma ha lasciato tracce nella mente sveglia, come un vento che ha cominciato a soffiare da lontano ma ha portato foglie secche ai nostri piedi.

Io odio il Natale – Angelus – voto 4

Questo bambino diventato uomo ha tutte le ragioni per trovarsi a disagio a Natale. Quello che odia è l’allegria forzata e meschina di lucine e musichette che rendono illusoria l’atmosfera. La realtà è che ha perduto il Natale in quel giorno del suo passato, gli è stato rubato da un evento di ingombrante tristezza e non l’ha più ritrovato. Potrebbe essere una realtà surreale incontrare il proprio Babbo Natale, potrebbe essere solo un’illusione creata dalla forza dei desideri inconsci, potrebbe essere un sogno-incubo che vaga nel cervello durante il sonno. Rimane comunque la realtà di un’occasione che permette di strapparsi di dosso un lungo rancore, e di ritrovare lo stupore infantile di fronte a un regalo e a un suono di campanelli.

[Gabriele Ludovici]

Ecco i miei voti

Massimo Tivoli - Superumani

Mi piace quando viene esplorato quel confine tra la realtà dei "sani" e la realtà dei "matti", scoprendo che esso è molto labile. Una vendetta consumata nella maniera più perentoria possibile, rendendo eroi i reietti e vittime i carnefici. Buona la caratterizzazione dei personaggi in così poco spazio a disposizione. Voto 4,5

Lodovico - Io e Meo

Per come l'ho interpretato io, sembra rappresentare il conflitto che si crea tra un autore e un personaggio di sua invenzione, che lo segue ovunque fino a reclamare il proprio spazio nella realtà al di fuori del foglio. Il gatto Meo sembra quasi implorare maggiore attenzione per non rimanere un semplice schizzo, destinato a esaurire il proprio compito e poi scomparire. Voto 3,5

Annamaria Vernuccio - Dolcetto o scherzetto?

Il male è tra noi, impossibile da esorcizzare fino in fondo. Il protagonista della storia è vittima di una leggerezza, ma si tratta di un episodio imprevedibile: chi non si fiderebbe di un bambino? Metaforizzando, la nostra società nasconde del marcio anche negli angoli più impensabili. Voto 3

Ida Dainese - Vedere è potere

Anche questo racconto racchiude una morale importante, ovvero che il male è una belva che può ferire solo quando nessuno la individua. Bello lo scenario nel quale si snoda la storia, che mette molti elementi in ballo in poche righe e mantiene alta la curiosità verso il finale. Voto 4

Nunzio Campanelli - Vento di ponente

Nathaivel, creatura che farebbe impazzire il migliore degli illustratori. La sua descrizione fa capire subito come mai l'uomo sia così sconvolto alla sola idea di ritrovarselo davanti, ogni volta che spira il vento di ponente. E di come ognuno di noi abbia inconsciamente paura di perdere una persona cara per un motivo tragico e inspiegabile. Voto 4

Angelus - Io odio il Natale

Senza dubbio nelle feste comandate c'è qualcuno che... non può festeggiare a comando. Il protagonista, adulto e disincantato, si ritrova di fronte a una sorpresa che non riesce a gestire, tanto che il racconto si interrompe proprio con la tardiva consegna del regalo. Di certo gli cambierà la concezione del Natale. Voto 3,5

[Gabriele Ludovici]

Capisco le tue perplessità sul mio racconto, in effetti è criptico La chiave di lettura che posso suggerire è che il protagonista perde il suo equilibrio perché si trova combattuto tra due estremi: una "rivoluzione atea" che vuole razionalizzare tutto e lo strano rapporto che lo lega alla ragazza dai poteri paranormali.

[Massimo Baglione]

Pochi ma bravi, complimenti!

[Ida Dainese]

È un po' "strano" auto-celebrarsi, ad ogni modo il vincitore della gara è quindi me medesimo

Congratulazioni per la vittoria di "me medesimo"!
Fai pure festa, Massimo T, il tuo racconto merita la gloria.
Ma non dormire sugli allori, siamo tutti qui, a rosicchiarti i piedi

Ciao ciao

[Gabriele Ludovici]

Era davvero un bel tema

[Angela Catalini]

Complimenti al vincitore e a chi si è messo in gioco!

[Skyla74]

Praticamente ha vinto chi ha organizzato? Ah ah è un po' paradossale, comunque complimenti!!
Però paga pegno di organizzare un'altra gara, quindi credo che alla prossima si asterrà
Brava anche Ida, sempre in forma smagliante
Buuu a chi partecipa e poi non vota,
Massimo Tivoli, ti stimo moltissimo (come disse la Pina) ma cambia l'Avatar ti prego

[Ida Dainese]

...Brava anche Ida, sempre in forma smagliante
...Massimo Tivoli, ti stimo moltissimo (come disse la Pina) ma cambia l'Avatar ti prego

Grazie Livellatrice!
Per quanto riguarda il nostro MTivoli, non sai l'hennè che ho dovuto comprare per coprire i capelli bianchi che mi son venuti! Altro che citazioni Lovecraftiane, lo fa per spaventare gareggiatori e recensori (allusione casuale)

(Massimo, sono battute scherzose, non cambiare! )

[Annamaria Vernuccio]

Mi dispiace non aver potuto dare il mio commento aio vari racconti , ma non è stato disinteresse da parte mia avendo avuto dei problemi familiari che me lo hanno impedito . Complimenti al vincitore e spero prossimamente sia di partecipare e sia di poter esprimere le mie preferenze. Buo Natale a tutti!