Demonite

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'inverno 2019/2020.

Sondaggio

Sondaggio concluso il 25/03/2020, 0:00

1 - non mi piace affatto
1
5%
2 - mi piace pochino
1
5%
3 - si lascia leggere
4
20%
4 - è bello
8
40%
5 - mi piace tantissimo
6
30%
 
Voti totali: 20

Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Demonite

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Demonite, 2019.
Robert Dowd esce dal pub e percorre Jude’s Road fino al punto in cui ha parcheggiato l’auto. Ha in animo di andare a trovare Hester, prima di rientrare a casa, come ha fatto sempre più spesso negli ultimi tempi.
A quell'ora Demonite è spettrale.
Lecito presumere che Robert incontrerà qualche difficoltà a trovare parcheggio: la dimora di Hester si trova nelle vicinanze dello stadio e quella sera si disputa una partita importante. Quindi lascia l’auto prima del ponte, ai piedi di un condominio. Con tutti i posti liberi che ci sono ha l’imbarazzo della scelta, cosa che lo porta a struggersi nell’indecisione. Se fosse presente, Hester lo criticherebbe. Come tutte le donne che Robert ha conosciuto, farebbe della questione un enorme problema di natura psicosomatica, rinfacciandogli per l’ennesima volta il suo atteggiamento di basso profilo.
Non a torto, pensa Robert, consapevole di aver bandito la speranza dalla propria vita: dopo aver guardato per anni al futuro, ora si è arroccato nel presente e opta sempre per la soluzione più sicura, anche se scomoda. Quasi un miglio di cammino, in questo caso.
L’aria è satura di umidità e le lampade dei lampioni generano aloni tremolanti che si sgranano ai bordi. Robert attraversa il ponte, anch’esso deserto, calpestando l’ombra della struttura metallica sotto i piedi. Il fiume è immobile in una compatta lastra opaca. Attutito dalla distanza, il boato dei tifosi si propaga nell’aria, assorbito dalla nebbia. Sull’orizzonte si profila l’oasi luminosa dello stadio dietro i monoliti degli alti palazzi di Crucifix’s Street che, come le dita di una mano, tentano di racchiuderla. Le batterie di fari elettrificano la nebbia, pervadendola di un chiarore diffuso.
Emergono le guglie della cattedrale di St. Peter simili alle propaggini di un fiordo avvistato da una nave. Ben presto la mole della colossale facciata sovrasta Robert e lo avvolge nella propria ombra. Lui alza gli occhi e cerca l’angelo incastonato nell’angolo più alto della cuspide, accovacciato nel suo nido di marmo. Eccolo, il volto di fanciullo pervaso di un’equivoca fissità. Nell’uomo riaffiora il timore infantile che possa gettarsi in picchiata su di lui, e il sospetto che quell’aura sinistra riflessa negli occhi di pietra, sia testimonianza della sua natura demoniaca e non la millantata ribalderia del bulletto di quartiere.
Robert e i suoi amici lo chiamavano Pete, da ragazzini. Il diminutivo era d’obbligo perché a quell’età erano abituati a prendersi confidenza con tutti - insegnanti, sacerdoti, poliziotti, spacciatori, mafiosi. Non che pensassero di essere chissà chi. Erano poveri, ma sapevano anche di non aver fatto nulla per meritarselo. I preti, che ancora per qualche anno potevano vantare su di loro una certa autorità, cantavano le lodi di Dio e questo lo rendeva - ai loro occhi - odioso per associazione, perché non era un mistero ciò che le vecchie lumache bavose facevano in privato.
Si parlava anche del diavolo e dell’inferno. Robert aveva all’epoca una fervida immaginazione, gli piaceva vedere nei paesaggi quotidiani le metafore viventi di quelle favole, e così il diavolo non aveva corna e zoccoli bensì una forma cilindrica e allungata e la sua pelle non era la scorza rossa che dicevano, ma aveva la composizione affumicata dei vecchi stabilimenti industriali. Se il marmoreo Pete passava per il portavoce del paradiso, allora ci stava che la ciminiera della Sullivan & Sons, furiosa e fumigante come se l’indifferenza dell’angelo la facesse imbestialire, fosse l’emissario dell’inferno.
Dal campo di sterpaglie, dove Robert e i suoi amici disputavano abborracciate partite di pallone, si potevano vedere entrambi i contendenti guardarsi in cagnesco ai lati opposti del campo visivo, stagliati contro un cielo plumbeo in cui si apparecchiava uno dei soventi temporali che andavano e venivano da quelle parti. Quando Robert cercò di impressionare il fratello, facendolo partecipe della sua fantasia, quello si limitò a guardare la ciminiera con l’ottusità propria del suo sguardo, e liquidò infine la scena con una breve e concisa osservazione.
«A me sembra solo un grosso cazzo fumante.»
C’è chi sostiene che nel libro stretto fra le mani dell’angelo ci siano le formule per allontanare il diavolo. Secondo altri, invece, ci sono le storie di cui l’angelo è stato testimone. Quest’ultima è una teoria che Robert trova interessante perché pensare che qualcuno lassù tenga conto di tutte le insensate traversie degli esseri umani, è una cosa che lui trova insensatamente di grande conforto.
Sorpassa la cattedrale, e arriva in vista del grande cancello arrugginito. Come previsto, il parcheggio davanti al cimitero è pieno. Robert gira l’angolo e costeggia il lato ovest del complesso. L’unica debole fonte di luce è quel lattiginoso riverbero che sale dal fiume insieme alla nebbia e, onde evitare di cadere nell’acqua, segue con la mano la superfice infestata dalle efflorescenze del muro di cinta, fino al punto in cui i mattoni sono crollati.
Nessuno si è ancora preoccupato di chiudere la breccia. Non ci sono luci nemmeno all’interno dell’enorme e silenziosa confraternita, ciò nonostante Robert avanza con la disinvoltura di chi potrebbe seguire il percorso a occhi chiusi. In fondo all’ultima diramazione del viale ghiaiato, la vede. Hester appare in tutta la sua bellezza sbocciata al cielo da tempo, ora nuda nell’eternità e un poco sfiorita. Be', forse non così poco, ma lui è ancora innamorato di lei.
Pete starà scrivendo? Pensa Robert. Il cimitero rientra certo nell’ampio campo visivo dell’angelo sulla cattedrale. Un altro capitolo del vivere, l’ubiquità della morte.

«Papà!»
«Che c’è, tesoro?»
Malgrado sia l’una del pomeriggio, Robert esce dalla camera da letto con addosso soltanto la vestaglia scozzese. Mentre sua figlia lo guarda disgustata dall’altro lato della penisola, lui apre il frigorifero per prendere il latte di soia.
«Puzzi in un modo disgustoso.»
«Lo so, tesoro, abbi pazienza.»
Grace è appena tornata da scuola. Lo zaino pieno di libri l’ha buttato sul pavimento, accanto allo sgabello su cui è appollaiata. Si è preparata un’insalata con tofu, pomodori e olive nere, ma ora le è passato l’appetito e il tanfo terribile emanato dal corpo di suo padre rischia di farla vomitare. Lo aveva già sentito quando è arrivata, ma non era così intenso e pensava venisse da fuori. Tipo il camion degli spurghi, o qualcosa di analogo e comunque di esterno. Ora che ne ha individuato la provenienza all’interno della casa, la cosa non è più tollerabile. Si alza e indietreggia fino al divano, stringendo al petto l’insalata.
«Pazienza? Ma che stai dicendo? Lo senti o no quanto puzzi?»
«Poi ci fai l’abitudine, vedrai.»
«Col cazzo. Non voglio farci l’abitudine. Devi farti una doccia, subito.»
«Tesoro, temo che non farà una gran differenza.»
«Papà, ti sei rimbecillito? Vatti a fare la doccia, subito! Io apro tutte le finestre. ‘Sto tanfo mi impregna i vestiti e anche la casa. Ci vorrà più di una settimana per farlo andare via.»
«Ma il fatto è…»
«Vatti subito a fare la doccia!»
Robert rimane impalato al centro della cucina, col cartone del latte in mano. La vestaglia un po’ corta e le ciabatte rosse a zampa di drago – l’ultimo regalo di Hester, a Natale, prima del suicidio - gli danno un’aria ridicola. La furia di Grace cresce in proporzione all’inerzia di suo padre. Poi, dal disimpegno, emerge la figura livida e butterata di sua madre. Grace rimane a bocca aperta.
«Quello che tuo padre sta cercando di spiegarti» dice Hester, con un tono di voce piatto e incolore, senza la minima traccia di affetto o di entusiasmo alla vista della figlia, «è che il problema non è lui, sono io».
La sottoveste blu è macchiata in diversi punti, dalle secrezioni post mortem. I capelli sono un disastro. I piedi lasciano una serie di impronte umide. Il tono della sua voce è freddo e strascicato. A Grace fa venire in mente quello del suo amico Brendon, che è sempre stordito dagli oppiacei.
La ragazza rimane impietrita, poi stramazza a terra, svenuta, e Robert abbandona il cartone del latte per soccorrerla. Hester si avvicina lentamente, con cautela. Ha perso due dita cercando di aprire il mobiletto dei cosmetici, poco prima, in bagno. L’anta è sempre stata un po’ dura, lo ricordava, e lei ha tirato un po’ troppo, lasciando l’indice e il medio infilati nella maniglia di ottone. La sua carne è frolla, meglio evitare i movimenti bruschi.
Guarda la figlia distesa, con aria ottusa, e poi suo marito inginocchiato al suo fianco. «Portala in giardino, Robert. Un po’ d’aria fresca le farà bene.»

Grace riprende conoscenza seduta nel gazebo, sotto il grande sicomoro. Suo padre è in piedi a qualche metro di distanza, per non farle sentire il fetore di Hester, che ha addosso. Sua madre è ancora in casa, dietro la vetrata del soggiorno, e la sta guardando con un’espressione un po’ stonata.
«Stai meglio, ora?» Le chiede Robert.
«No, fino a che lei è ancora là. Questo è uno di quegli incubi in cui ti svegli in un altro incubo. Credo che sentirò questa puzza per tutta la vita, anche dopo che mamma se ne sarà andata. Perché se ne andrà, vero? Questo incubo finirà, prima o poi.»
«È solo per un giorno, Grace. A mamma mancava la sua vita. Sai, suo marito, sua figlia» dice indicando prima sé stesso e poi Grace, «e poi le sue abitudini, i cereali al cioccolato, gli sformati di verdura, le zuppe, gli infusi strani, i cosmetici, il forum di scrittura, whatsapp, Netflix, insomma tutte le cose che le piaceva fare prima di… cioè, finché è stata viva.»
«Guarda che lo puoi dire. Prima che si chiudesse nell’auto, in garage, e si facesse una bella inalazione di monossido.»
«Grace…»
«Al diavolo, sempre gli stessi discorsi. Io che la infamo e tu che la difendi.»
«Era tua madre, ti voleva bene.»
«Non abbastanza. Ma non è questo il punto, cazzo. Il punto è: cosa ci fa qui?»
«Te l’ho detto. Voleva tornare a casa, per un giorno.»
«E tu come fai a saperlo? Ti è apparsa in sogno?»
«Qualche volta la vado a trovare, la sera. Quando esco dal pub.»
«E dove? Al cimitero?»
«Sì.»
«Sul serio? Non ci credo, cazzo.»
«C’è ancora quella breccia nel muro, da quando è crollato sei mesi fa. Io andavo sulla sua tomba, e poi lei ha cominciato ad apparire. All’inizio non capiva quello che le dicevo, sembrava smemorata, ma poi si è ricordata ogni cosa ed è tornata come prima.»
«Come prima non mi pare. Non è mai stata troppo sveglia, depressa com’era, ma certo non aveva la faccia da zombie rimbambita che ha adesso. Ma guardala. Ti sembra mia madre, quella?»
Si voltano entrambi, padre e figlia, per guardare Hester di là dal vetro, dentro casa. In effetti non ha un’aria molto presente. Li sta fissando con la bocca aperta e la testa piegata un po’ a sinistra. I capelli color topo, arruffati. Le braccia penzoloni come stracci bagnati. La pelle chiazzata e grigia. Li guarda ma è come se non li vedesse.
«L’hai accompagnata tu, in macchina?» Gli chiede Grace.
«Sì, ieri sera, ma non era ancora pronta a farsi vedere da te, e così ha aspettato in giardino che tu uscissi per andare a scuola.»
«E che ha fatto questa mattina?»
«Te l’ho detto. Le mancavano le sue cose. Ha usato i cosmetici, ha guardato la televisione.»
«Ti conosco, papà. Cos’è che mi stai nascondendo?»
«Niente.»
«Non mi dirai che… No, è impossibile» osserva Grace, scuotendo la testa, ma poi guarda suo padre negli occhi, che cercano di sfuggirle, e le viene il dubbio. «Perché quella cosa stava in sottoveste e tu avevi addosso solo la vestaglia? Non avrete mica…»
«No, macché.»
Gli occhi di suo padre non sono capaci di mentire, Grace lo sa. Lo guarda sbalordita. «No, dai. Non ci credo. Ma, ma… cazzo, che schifo.»
«Tesoro, ti prego…»
La faccia di Grace è una maschera di orrore e disgusto. «Ma come cazzo hai fatto a…» I conati la colgono all’improvviso e questa volta non riesce a trattenersi, si piega di lato e vomita sul pavimento del gazebo.
Robert la guarda e pensa che lei non può capire, anche se c’è stato un momento a letto, quella mattina, in cui ha provato a sua volta un certo disgusto, quando Hester gli stava sopra e lui le ha strizzato un seno. Gli si è rotto in mano come un uovo marcio e un fiotto di liquido maleodorante e vischioso gli è arrivato dritto in faccia. Se non fosse venuto proprio in quel momento, dentro di lei, si sarebbe di certo vomitato addosso e non sarebbe stato molto carino.
Quando Grace si raddrizza, pulendosi la bocca con il dorso della mano, ha una faccia come un cencio.
«Porta via quella cosa prima che puoi. Ok?» Gli dice alzandosi.
«Dove vai?»
«A fare un giro. Chiamami appena se n’è andata.»
«Grace, almeno salutala.»
«Neanche morta.»

Hester passa il resto della giornata ad annusare i suoi profumi, a preparare uno sformato di carote che ovviamente nessuno mangerà mai, a passare in rassegna i suoi vestiti, a guardare qualche episodio di Desperate Housewives. Quando il sole tramonta e cala l’oscurità, lei e Robert escono lungo il vialetto, e salgono nell’auto. Lui le fa fare un giro della città, indicandole a uno a uno tutti i luoghi che hanno condiviso durante la loro relazione. La panchina dove le leggeva le sue poesie preferite, il ristorante in cui le ha chiesto di sposarlo, il bar in cui facevano colazione tutte le mattine. E poi il sentiero lungo il fiume dove andavano a fare lunghe camminate nel fine settimana, il negozio di parrucchiera in cui lavorava lei, la banca di cui lui è stato il direttore per anni.
Poco prima di mezzanotte, Robert ferma la macchina sul limitare del terreno in cui giocava da ragazzino con i suoi amici. Nell’angolo in basso a sinistra del parabrezza, la ciminiera della Sullivan & Sons si staglia scura contro lo sfondo del cielo sulfureo, attraversato dai fumi rossastri che si sollevano verso l’alto a ogni ora del giorno e della notte. La chiesa di St. Peter e l’angelo di marmo, nell’angolo a destra, sono investiti dal doppio fascio di luce bianca sparata dai faretti ai due lati della facciata.
La donna che è stata sua moglie, seduta in silenzio al suo fianco, sembra aver poco da spartire sia con l’inferno che col paradiso. Hester è diventata piuttosto una strana creatura indifferente al concetto di bene e di male, di giusto e sbagliato, di bello e di brutto. Nel suo sguardo fisso e smorzato, sotto le palpebre rilassate, non sembra esservi più interesse per nessuna di quelle distinzioni. E nemmeno - a giudicare dalla reazione a tutto ciò che di quella città avrebbe dovuto ricordare volentieri - a quello che è stato il suo passato. Anzi, il loro passato.
«Mi dispiace, Hester.»
«Di cosa?» Chiede lei, guardando fisso davanti a sé.
«Che sia andata così. Che tu non sia più insieme a noi. Che tu debba tornare in quel cimitero freddo e inospitale.»
Hester non dice nulla. Rimane immobile. Le mani abbandonate in grembo e il profilo del suo volto nascosto in buona parte dai capelli devitalizzati.
«E mi dispiace anche per Grace. Credo le serva ancora un po’ di tempo per accettare il fatto che tu sia…»
«Morta.»
«Esatto. Sono sicuro che la prossima volta in cui organizzeremo una giornata come questa, andrà molto meglio, vedrai.»
Robert si sente a disagio, in primo luogo perché Hester non è nemmeno un po’ compiaciuta di tutte le cose che ha fatto per lei quel giorno; e poi perché non c’è niente in lei che possa ricordargli la donna che aveva sposato, a parte una vaga somiglianza fisica. Vaga e corrotta. Forse ha ragione Grace, e quella cosa non è più la donna che hanno conosciuto come moglie e come madre. Forse le visite al cimitero sono state davvero una follia, ed è il caso di dimenticare Hester una volta per tutte.
Guarda l’orologio e pensa che appena avrà riaccompagnato il cadavere di sua moglie al cimitero, chiamerà la figlia e le dirà che può rientrare a casa, e non dovrà più preoccuparsi di nulla perché mamma non tornerà più a far loro visita.
«Sei pronta, tesoro?»
Lei si volta a guardarlo come se non capisse il senso della domanda.
«Ora ti riaccompagno, e poi ci rivedremo presto» cerca di rassicurarla, interpretando la sua vacuità come una sorta di rammarico.
Ha la stessa espressione di Pete, pensa Robert.
È impaziente di tornare a casa, dentro di sé è consapevole di averle appena mentito e di non provare più alcun desiderio di rivederla. Lei apre la portiera con cautela, cercando di non rimetterci altre due dita, e scende dall’auto.
«Dove vai, cara?» Le chiede Robert, avvertendo una certa apprensione.
«Faccio due passi» dice lei, voltandosi un’ultima volta a guardarlo con quei suoi occhi opachi. «Conosco la strada, ora.»
Prima di chiudere la portiera e allontanarsi nell’oscurità, Hester si piega verso l’interno del veicolo e lo guarda dal suo volto freddo e distante.
«Anche quella di casa.»
Giampiero
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 99
Iscritto il: 23/12/2010, 17:31

Author's data

COMMENTO

Messaggio da leggere da Giampiero »

Il titolo di per sé è tutto un programma, direi anticipatore: e le promesse sono mantenute. Uno scenario surreale per un racconto grottesco, ben narrato e descritto. Ironico, per giunta. Senza contare che il finale dà ancora qualcosa in più a tutta la vicenda, con l’ultima frase che il lettore ormai aspetta come scena del ko ma non immagina certo qual è: una minaccia! Per la serie, incubo a prescindere. Il lettore non sa se ridere o farsi piccolo piccolo. Be’, voto pieno per la tridimensionalità delle scene e un narrante all’altezza.
La paura è un cavallo con le ali: una volta lanciato al galoppo perde il contatto con il suolo e incomincia a volare.
Selene Barblan
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 737
Iscritto il: 11/07/2016, 22:53

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Selene Barblan »

Il racconto riesce a suscitare curiosità, malinconia, divertimento e disgusto (nel senso positivo) ... mi sono piaciuti tanto sia l’ambientazione, che l’umorismo (anche quello sottile che riguarda la dieta dei coniugi... parlo da vegetariana :) ). Alcune trovate sono geniali, un po’ gore forse, ma davvero originali. Voto massimo per me.
Avatar utente
Laura Traverso
rank (info):
Editorialista
Messaggi: 1019
Iscritto il: 27/05/2016, 16:40
Località: GENOVA
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Laura Traverso »

il racconto è originale, ben articolato e ricco di sorprese oltre che scritto molto bene. Però, la trama mi ha un poco infastidito, certe descrizioni così ad effetto non mi sono piaciute per niente, la scena descritta del "rapporto sessuale con il morto, anzi morta", mi ha fatto venire il voltastomaco. Certe trovate narrative horror non rendono, per me, gradevole un racconto: troppo lontano dai miei gusti...
ElianaF
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 135
Iscritto il: 21/12/2019, 19:35

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da ElianaF »

Bel racconto! Non ho dato il massimo dei voti per questi motivi:
-l’ho trovato un po’ lungo, avrei accorciato la parte iniziale;
- mi attendevo un ruolo nel racconto da parte dell’angelo, vista la minuziosa descrizione;
- qualche termine l’ho trovato obsoleto, non in linea con il ritmo del racconto.
Mi è piaciuto il titolo e la cura dei particolari.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

COMMENTO

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Giampiero ha scritto: 28/12/2019, 19:42 Il titolo di per sé è tutto un programma, direi anticipatore: e le promesse sono mantenute. Uno scenario surreale per un racconto grottesco, ben narrato e descritto. Ironico, per giunta. Senza contare che il finale dà ancora qualcosa in più a tutta la vicenda, con l’ultima frase che il lettore ormai aspetta come scena del ko ma non immagina certo qual è: una minaccia! Per la serie, incubo a prescindere. Il lettore non sa se ridere o farsi piccolo piccolo. Be’, voto pieno per la tridimensionalità delle scene e un narrante all’altezza.
Grazie Giampiero. Felice del tuo apprezzamento. Avevo qualche dubbio perché ho ripreso e integrato un vecchio racconto e non ero sicuro che il brusco cambio di passo tra la parte descrittiva iniziale e quella successiva con i dialoghi, potesse funzionare. Cioè, a me piaceva, ma a me piacciono tante cose eh, che poi non è detto convincano anche agli altri, com'è giusto che sia.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Selene Barblan ha scritto: 29/12/2019, 13:18 Il racconto riesce a suscitare curiosità, malinconia, divertimento e disgusto (nel senso positivo) …mi sono piaciuti tanto sia l’ambientazione, che l’umorismo (anche quello sottile che riguarda la dieta dei coniugi… parlo da vegetariana: )). Alcune trovate sono geniali, un po’ gore forse, ma davvero originali. Voto massimo per me.
Grazie Selene. Forse ho un po' esagerato, in effetti, però mi ha intrigato proprio il cambio di registro, tra la prima parte più elegante (almeno nelle intenzioni) e la seconda più trash. Per quanto riguarda la dieta dei coniugi, non me ne ero nemmeno reso conto, probabilmente perché sono vegetariano anch'io. Mi fa piacere che tu abbia colto la malinconia, perché in Hester ne sento tanta anch'io.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Laura Traverso ha scritto: 30/12/2019, 15:50 il racconto è originale, ben articolato e ricco di sorprese oltre che scritto molto bene. Però, la trama mi ha un poco infastidito, certe descrizioni così ad effetto non mi sono piaciute per niente, la scena descritta del "rapporto sessuale con il morto, anzi morta", mi ha fatto venire il voltastomaco. Certe trovate narrative horror non rendono, per me, gradevole un racconto: troppo lontano dai miei gusti…
Ciao Laura. Apprezzo qualsiasi tipo di commento, davvero, e posso capire il disgusto per quella scena. Nelle intenzioni voleva essere un po' una metafora di un rapporto fisicamente in essere ma spiritualmente morto (almeno per uno dei due, ma anche in quel caso il rapporto in sè ha cessato di vivere, credo), con tutte le conseguenze del caso quali possono essere i casi di stolker, la violenza domestica e peggio ancora il femminicidio. Tutte cose da voltastomaco, in effetti. Se consideriamo il ruolo della figlia, credo perlomeno di aver mantenuto un punto di vista anche razionale. A mia parziale discolpa posso dire soltanto che non scrivo unicamente cose di questo genere.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

ElianaF ha scritto: 30/12/2019, 17:57 Bel racconto! Non ho dato il massimo dei voti per questi motivi:
-l’ho trovato un po’ lungo, avrei accorciato la parte iniziale;
- mi attendevo un ruolo nel racconto da parte dell’angelo, vista la minuziosa descrizione;
- qualche termine l’ho trovato obsoleto, non in linea con il ritmo del racconto.
Mi è piaciuto il titolo e la cura dei particolari.
Grazie Eliana. Sì, sull'accorciare hai probabilmente ragione ma la passeggiata nella città immaginata è sufficientemente datata da far nascere in me un legame affettivo. Per quel che può valere, una parte di me concorda con tutte le tue osservazioni, e naturalmente mi fanno piacere gli apprezzamenti.
Avatar utente
Carol Bi
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 58
Iscritto il: 01/11/2018, 10:43

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Carol Bi »

Ho letto il tuo racconto solo oggi, nonostante fossero giorni che leggevo il titolo è aumentava la curiosità. Probabilmente il poco tempo e la lunghezza del racconto mi hanno un po' demotivata. Devo dire che in realtà sono arrivata alla conclusione in un lampo. Le descrizioni sono accurate, precise, suggestive. La storia è coinvolgente e rapisce il lettore in ogni sua parte. Mi fa tornare alla mente uno dei primi romanzi che ho letto di Stephen King, Pet Cemetary. Scritto davvero molto bene. Anche per me meriti il voto massimo.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Carol Bi ha scritto: 31/12/2019, 12:42 Ho letto il tuo racconto solo oggi, nonostante fossero giorni che leggevo il titolo è aumentava la curiosità. Probabilmente il poco tempo e la lunghezza del racconto mi hanno un po' demotivata. Devo dire che in realtà sono arrivata alla conclusione in un lampo. Le descrizioni sono accurate, precise, suggestive. La storia è coinvolgente e rapisce il lettore in ogni sua parte. Mi fa tornare alla mente uno dei primi romanzi che ho letto di Stephen King, Pet Cemetary. Scritto davvero molto bene. Anche per me meriti il voto massimo.
Pet Sematary è uno dei libri di King che prediligo, con il protagonista che dopo tutto il casino con il gatto e il bambino, si ostina a riprovarci con la moglie. Un amore disperato e folle. E cocciuto, a dispetto di tutto ciò che va storto. Bello ritrovarlo in questa tua citazione e credo che in parte il personaggio di Hester, malgrado tutti gli anni passati da quando ho letto il libro, possa essere venuto anche da lì. Grazie del bel commento, Carol.
Namio Intile
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 753
Iscritto il: 07/03/2019, 11:31

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Namio Intile »

Scritto molto bene, con una tecnica quasi professionale, e perciò facilmente leggibile nonostante il racconto non mi abbia detto nulla. Un po' horror, un po' splatter, molto giovanile, strizzi l'occhio al genere zombie oggi molto in voga in modo dolce e amaro. Anche questo troppo visitato. Non capisco il perché di tutti quei nomi inglesi e riferimenti alla religione, ne avrei fatto a meno, non aggiungono nulla. Nel finale cerchi l'effetto, l'exploit, e ci arrivi, per strappare anche un sorriso, con quell'ultima battuta, che però sembra proprio una battuta da barzelletta. E corri il rischio di trasformare tutto il tuo lavoro in farsa. Io l'avrei proprio evitata.
A rileggerti
Immagine
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Namio Intile ha scritto: 02/01/2020, 18:34 Scritto molto bene, con una tecnica quasi professionale, e perciò facilmente leggibile nonostante il racconto non mi abbia detto nulla. Un po' horror, un po' splatter, molto giovanile, strizzi l'occhio al genere zombie oggi molto in voga in modo dolce e amaro. Anche questo troppo visitato. Non capisco il perché di tutti quei nomi inglesi e riferimenti alla religione, ne avrei fatto a meno, non aggiungono nulla. Nel finale cerchi l'effetto, l'exploit, e ci arrivi, per strappare anche un sorriso, con quell'ultima battuta, che però sembra proprio una battuta da barzelletta. E corri il rischio di trasformare tutto il tuo lavoro in farsa. Io l'avrei proprio evitata.
A rileggerti
Ovviamente ognuno di noi vede soltanto ciò che vuole vedere, è normale, ma ti posso assicurare che quando scrivo lo faccio per il gusto di farlo, senza intrappolarmi nelle distinzioni di genere (che mi annoiano mortalmente, lo ammetto, tanto quanto i pregiudizi letterari) e soprattutto non strizzo l’occhio proprio a nessuno. Tutta la seconda parte del racconto l’ho immaginato in chiave metaforica di quanto le idee che coltiviamo nella nostra mente poi, nel momento in cui le mettiamo in pratica, abbiano sempre delle ripercussioni, pesanti o meno, sulla realtà altrui. La battuta finale è importante (per me) perché una volta che l’illusione romantica di Robert decade, poi fa capire che non è così facile sbarazzarsi di quelle che possono essere le conseguenze. E per questo diventa la spia di una certa ipocrisia sentimentale, chiamiamola così. Detto questo, aggiungo soltanto che può capitare di non trovare in un racconto o in un romanzo ciò che cerchiamo, o nella forma in cui lo cerchiamo, ma di lì a vederci soltanto il nulla mi sembra un po' riduttivo e pregiudizievole. Ma è solo la mia opinione, chiaramente. Mi viene da dire che proprio perché il racconto non ti è piaciuto, posso ritenermi a maggior ragione soddisfatto degli apprezzamenti sulla forma. Grazie.
Avatar utente
Roberto Bonfanti
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 782
Iscritto il: 13/10/2013, 12:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Bonfanti »

Parto dai complimenti per il linguaggio e lo stile, impeccabili e molto curati. Il racconto è bello, forse l'idea non è inedita (oltre al già citato Pet Sematary penso a una sottotrama di American Gods di Neil Gaiman) però è ben sviluppata, con il giusto equilibrio fra splatter e ironia. Mi pare di aver capito che lo hai scritto in tempi diversi, forse è anche per questo che la figura dell'angelo, che carichi di aspettative e simbolismo all'inizio, non ritorna con lo stesso peso nel finale dov'è relegata a un paio di brevi accenni; più in generale tutta la prima parte ha un tono un po' diverso dal resto, ma in fondo è propedeutica allo sviluppo della storia.
Centrata, invece, l'allegoria su come certi rapporti di coppia sopravvivano più del dovuto, anche fra vivi.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica. (Gesualdo Bufalino)
https://chiacchieredistintivorb.blogspot.com/
Intervista su BraviAutori.it: https://www.braviautori.it/forum/viewto ... =76&t=5384
Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Fausto Scatoli
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 792
Iscritto il: 26/11/2015, 11:04
Contatta:

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Fausto Scatoli »

horror surreale che mi ha riportato alle scene di Pet Sematary, di King.
descrizioni visive fantastiche, emozionali molto buone.
scritto davvero bene, praticamente senza refusi.
geniale la chiusura, con quella frase di Hester che da un seguito alla storia.
seguito che non sarà molto apprezzato dalla figlia, ma tant'è.
l'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Immagine

http://scrittoripersempre.forumfree.it/

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Roberto Bonfanti ha scritto: 03/01/2020, 15:44 Parto dai complimenti per il linguaggio e lo stile, impeccabili e molto curati. Il racconto è bello, forse l'idea non è inedita (oltre al già citato Pet Sematary penso a una sottotrama di American Gods di Neil Gaiman) però è ben sviluppata, con il giusto equilibrio fra splatter e ironia. Mi pare di aver capito che lo hai scritto in tempi diversi, forse è anche per questo che la figura dell'angelo, che carichi di aspettative e simbolismo all'inizio, non ritorna con lo stesso peso nel finale dov'è relegata a un paio di brevi accenni; più in generale tutta la prima parte ha un tono un po' diverso dal resto, ma in fondo è propedeutica allo sviluppo della storia.
Centrata, invece, l'allegoria su come certi rapporti di coppia sopravvivano più del dovuto, anche fra vivi.
Giusto! La moglie di Shadow. Be' sono tutti accostamenti onorevoli. American Gods è stato il primo libro di Gaiman che ho letto e mi è piaciuto molto. Sì, la sovraesposizione dell'angelo dipende senz'altro da quello, dal riprendere un racconto precedente del quale poi si fatica ad avere una visione obiettiva, essendosi già stampato nella mente. E magari anche un po' dal fatto che a volte si dovrebbe avere un po' più di coraggio nel tagliare e affezionarsi un po' meno a ciò che si è scritto. Cercherò di tenerlo presente per la prossima volta. Grazie degli apprezzamenti.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Fausto Scatoli ha scritto: 03/01/2020, 21:16 horror surreale che mi ha riportato alle scene di Pet Sematary, di King.
Descrizioni visive fantastiche, emozionali molto buone.
Scritto davvero bene, praticamente senza refusi.
Geniale la chiusura, con quella frase di Hester che da un seguito alla storia.
Seguito che non sarà molto apprezzato dalla figlia, ma tant'è.
A quel punto, neanche dal marito, poveraccio. Pet Sematary è spuntato un po' ovunque, nei commenti, e non posso che esserne contento, ovviamente. Grazie per gli apprezzamenti.
Avatar utente
Eliseo Palumbo
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 439
Iscritto il: 22/10/2011, 14:09
Contatta:

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Eliseo Palumbo »

Il giorno stesso della pubblicazione del post lessi il titolo e mi affascinò molto, purtroppo non potevo leggerlo subito, ma quel titolo mi rimase impresso.

Dopo qualche giorno riuscii a leggerlo e devo dire che il racconto mi è piaciuto moltissimo.

Scritto a dovere, nessuna sbavatura, la trama è coerente e ben progettata, lo stile grottesco poi mi ha fatto impazzire di piacere, l'ho letto volentieri e mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei protagonisti: un marito/padre distrutto, affranto e che non riesce ancora ad accettare la dipartita della sua amata, egoista al punto giusto, crede di fare un favore alla figlia, anche se in cuor suo sa che non avrebbe mai capito e che sta mentendo solo a sé stesso; una figlia che reagisce per come ci si aspetta e per come è giusto che sia, parte forte e razionale del racconto; la moglie/cadavere che si presta a quei macabri giorni, sena emozioni particolari perhé non è più in grado di provarne.

Il finale top, ho detto tra me e me: " e mo'?"
Mostrare ad altri le proprie debolezze lo sconvolgeva assai più della morte

POSARE LA MIA PENNA E' TROPPO PERICOLOSO IO VIVO IO SCRIVO E QUANDO MUOIO MI RIPOSO


Immagine
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Eliseo Palumbo ha scritto: 05/01/2020, 18:17 Il giorno stesso della pubblicazione del post lessi il titolo e mi affascinò molto, purtroppo non potevo leggerlo subito, ma quel titolo mi rimase impresso.

Dopo qualche giorno riuscii a leggerlo e devo dire che il racconto mi è piaciuto moltissimo.

Scritto a dovere, nessuna sbavatura, la trama è coerente e ben progettata, lo stile grottesco poi mi ha fatto impazzire di piacere, l'ho letto volentieri e mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei protagonisti: un marito/padre distrutto, affranto e che non riesce ancora ad accettare la dipartita della sua amata, egoista al punto giusto, crede di fare un favore alla figlia, anche se in cuor suo sa che non avrebbe mai capito e che sta mentendo solo a sé stesso; una figlia che reagisce per come ci si aspetta e per come è giusto che sia, parte forte e razionale del racconto; la moglie/cadavere che si presta a quei macabri giorni, sena emozioni particolari perhé non è più in grado di provarne.

Il finale top, ho detto tra me e me: " e mo'?"
Felice che ti sia piaciuto, Eliseo. Grazie mille.
Avatar utente
Teseo Tesei
rank (info):
Necrologista
Messaggi: 207
Iscritto il: 03/02/2019, 19:35

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Teseo Tesei »

Roberto, mi è piaciuto.
A dire il vero mi sto ancora scompisciando dalle risate.
Ti dico subito che metto come voto 4 solo per la parte "I preti ... non era un mistero ciò che le vecchie lumache bavose facevano in privato". Quella non mi è piaciuta per nulla.

Detto questo devo dire che la puzza di cadavere marcio la conosco assai bene.
Purtroppo ho avuto molteplici occasioni di annusare quel fetore.
Ha ragione la ragazza, effettivamente è la più razionale: vegetali a parte. :roll:

L'idea della moglie scappata alla vita che torna a far visita al marito, mi fa sbellicare dal ridere. :-D

Bravo.
Le stelle brillano soltanto in notte oscura.
https://www.youtube.com/watch?v=HTRHL3yEcVk

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine
Immagine
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Re: Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Teseo Tesei ha scritto: 06/01/2020, 0:40 Roberto, mi è piaciuto.
A dire il vero mi sto ancora scompisciando dalle risate.
Ti dico subito che metto come voto 4 solo per la parte "I preti… non era un mistero ciò che le vecchie lumache bavose facevano in privato". Quella non mi è piaciuta per nulla.

Detto questo devo dire che la puzza di cadavere marcio la conosco assai bene.
Purtroppo ho avuto molteplici occasioni di annusare quel fetore.
Ha ragione la ragazza, effettivamente è la più razionale: vegetali a parte.: roll:

L'idea della moglie scappata alla vita che torna a far visita al marito, mi fa sbellicare dal ridere.: - D

Bravo.
Concordo con la detrazione, in quanto l'argomento è ormai abusato e la nota al riguardo ormai suona un po' scontata e banale. Magari quella dissertazione ci stava quando il racconto consisteva soltanto della prima parte - per dare alla città immaginaria un retroterra più materiale - ma ora non ha più molto senso dato che la seconda parte ottempera da sola all'esigenza. Molto contento che ti sia piaciuto il resto. La puzza di cadavere, fortunatamente, io per ora la conosco soltanto in forma virtuale. Grazie, Teseo!
Simone_Non_é
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 155
Iscritto il: 16/12/2019, 1:27

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Simone_Non_é »

Ci tengo a precisare che ogni mio commento è semplicemente un parere personale è per questo, ciò che più lontano c'è da un giudizio. Mi sento di andare un attimo controcorrente, questo lavoro mi ha ricordato le ambientazioni ed i climi di Tim Burton, per questo motivo non mi ha colpito in modo particolare. Detto questo penso sia oggettivamente impossibile andare sotto una valutazione di 3/4, perché l'opera è scritta molto bene e regala più sfaccettature ed emozioni, che possono arrivare o meno. Sinceramente mi auguro, al momento, che questo lavoro vinca perché l'idea che "Demonite" sia il titolo di una raccolta mi diverte e affascina.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Simone_Non_é ha scritto: 09/01/2020, 15:18 Ci tengo a precisare che ogni mio commento è semplicemente un parere personale è per questo, ciò che più lontano c'è da un giudizio. Mi sento di andare un attimo controcorrente, questo lavoro mi ha ricordato le ambientazioni e i climi di Tim Burton, per questo motivo non mi ha colpito in modo particolare. Detto questo penso sia oggettivamente impossibile andare sotto una valutazione di 3/4, perché l'opera è scritta molto bene e regala più sfaccettature ed emozioni, che possono arrivare o meno. Sinceramente mi auguro, al momento, che questo lavoro vinca perché l'idea che "Demonite" sia il titolo di una raccolta mi diverte e affascina.
Tranquillo. Credo che ben pochi di noi qui possano dirsi critici letterari (e comunque anche i critici hanno i loro gusti eh, anche se non lo ammettono). E' normale che si esprima un parere in base alle proprie preferenze personali e in fondo per chi scrive credo sia una cosa molto utile sondare i vari gusti. Per me lo è stata con questo racconto. A me Tim Burton piace e quindi non posso che sentirmi lusingato dall'accostamento. Grazie per il passaggio.
Stefyp
rank (info):
Correttore di bozze
Messaggi: 319
Iscritto il: 26/07/2019, 18:48

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Stefyp »

Stile e linguaggio impeccabili anche per me. Buona l'idea, avrei tagliato alcune parti, belle ma poco coerenti con il resto (la descrizione dell'ambiente e dell'angelo le avrei tenute da parte per un altro racconto). Non riesco a dare il massimo dei voti perchè io non sopporto questo genere di horror. Non leggo mai storie di zombie e simili perchè mi disgustano e quindi non mi diverto. E se non mi diverto...
Leggerò volentieri altri tuoi scritti.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Stefyp ha scritto: 11/01/2020, 16:38 Stile e linguaggio impeccabili anche per me. Buona l'idea, avrei tagliato alcune parti, belle ma poco coerenti con il resto (la descrizione dell'ambiente e dell'angelo le avrei tenute da parte per un altro racconto). Non riesco a dare il massimo dei voti perchè io non sopporto questo genere di horror. Non leggo mai storie di zombie e simili perchè mi disgustano e quindi non mi diverto. E se non mi diverto...
Leggerò volentieri altri tuoi scritti.
Giusto! Anche per me è sempre e comunque questione di divertimento, e ovviamente mi sono divertito molto a scrivere questo. Capisco la logica dei tagli a cui accenni e una parte di me concorda, mentre l'altra si affeziona probabilmente un po' troppo a ciò che scrive. Vedremo chi la spunta. Grazie per il commento. Ciao.
Andr60
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 551
Iscritto il: 15/11/2019, 15:45

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Andr60 »

Confesso che ho iniziato a leggerlo con titubanza, quando ho capito che trattava di zombie, argomento iperinflazionato e che detesto. Invece l'argomento è trattato con la giusta dose di ironia e un tocco di horror grottesco (il pus maleodorante che sprizza dal capezzolo è indimenticabile). Racconto scritto benissimo, do il voto massimo.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Andr60 ha scritto: 13/01/2020, 12:00 Confesso che ho iniziato a leggerlo con titubanza, quando ho capito che trattava di zombie, argomento iperinflazionato e che detesto. Invece l'argomento è trattato con la giusta dose di ironia e un tocco di horror grottesco (il pus maleodorante che sprizza dal capezzolo è indimenticabile). Racconto scritto benissimo, do il voto massimo.
Ti ringrazio. Per quello che può valere, quando l'ho scritto ero assolutamente inconsapevole del rischio. Di certo non pensavo di seguire una tendenza. Le mie letture sono decisamente poco aggiornate in questo senso e che gli zombie fossero un argomento letterario inflazionato l'ho appreso dai commenti a questo racconto. Diciamo che in quanto a gusti letterari sono piuttosto onnivoro e riprendendo in mano il pezzo sulla città immaginaria, la soluzione della donna morta mi è sembrata la più appetibile, in primis per la bizzarra combinazione stilistica che mi intrigava, e poi anche per dare uno sprint in più a un pezzo puramente descrittivo. Comunque non l'ho mai immaginato come una storia horror, ma piuttosto come una sit-com. Mi fa piacere che in prevalenza, finora, il racconto sia stato apprezzato per quello che è, senza pretese.
Gabrielegravina
rank (info):
Foglio bianco
Messaggi: 4
Iscritto il: 12/01/2020, 10:29

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Gabrielegravina »

Il racconto è molto scorrevole nonostante abbia prediletto la lettura a partire da quelli più brevi in questo concorso delle gare stagionali. Le descrizioni sono accurate e l'ambientazione accattivante. La storia è coinvolgente e anche a me come altri hanno scritto ricorda lo stile di King.
Roberto Ballardini
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 88
Iscritto il: 22/12/2019, 10:58

Author's data

commento

Messaggio da leggere da Roberto Ballardini »

Grazie, Gabriele. Giuro con le dita incrociate dietro la schiena che non scriverò altri racconti sui morti viventi (in realtà ne ho già in mente uno ma ho fortunatamente altro da fare, al momento), anche se come ho già detto l'accostamento non può che farmi piacere.
Avatar utente
Giorgio Leone
rank (info):
Apprendista
Messaggi: 189
Iscritto il: 08/11/2014, 13:14
Località: Bormio

Author's data

Commento

Messaggio da leggere da Giorgio Leone »

Roberto, un titolo ecntrato e un bel racconto con alcune pecche facilmente eliminabili. Ogni tanto qualche frase un po’ aggrovigliata, ma soprattutto troppi particolari e alcune insistenze e ripetizioni che non aggiungono molto alla narrazione, ma la rendono un po’ pesante e difficile da seguire in parecchi punti. Per capirci, la storia di portare a casa la moglie morta che poi ci trova gusto e ripeterà la visita, personalmente non la conoscevo – a differenza di altri – e avrei gradito che fosse un po’ più in rilievo, senza essere annegata nel testo, anche se in molti punti interessante e introspettivo. Inoltre, sempre personalmente, ho trovato il personaggio della figlia poco credibile – pur nell’assurdità della trama – e la sua psicologia e il modo di reagire non mi hanno convinto affatto. Come dire che se trovassi mia madre in decomposizione a casa, parlerei meno con mio padre e direi altre cose. Ma ognuno ha le sue reazioni davanti ai morti viventi, specie se parenti stretti. Per essere ancora più chiaro con un esempio, il punto che più mi è piaciuto è il finale tranchant: “«Conosco la strada, ora.» Prima di chiudere la portiera e allontanarsi nell’oscurità, Hester si piega verso l’interno del veicolo e lo guarda dal suo volto freddo e distante. «Anche quella di casa.».
ImmagineImmagine
Immagine
Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Rispondi

Torna a “Gara d'inverno, 2019/2020”


Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Anonimania 2022 (settembre) - Prima edizione

Anonimania 2022 (settembre) - Prima edizione

(settembre 2022, 65 pagine, 1,41 MB)

Autori partecipanti: Ilario Brunner, Ombra #2, nwSelene Barblan, nwMarcello Rizza, Ombra #03, Ombra #07, nwSusanna Boccalari, Francesco Pino, Ombra #12, Ombra #08, nwMessedaglia, nwTeo Tardy, Daniela Moscardini,
A cura di Il Guru e BraviAutori.it.
Scarica questo testo in formato PDF (1,41 MB) - scaricato 44 volte.
oppure in formato EPUB (738,43 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 27 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 23 - Pochi istanti prima del sogno

La Gara 23 - Pochi istanti prima del sogno

(agosto/settembre 2011, 85 pagine, 1,87 MB)

Autori partecipanti: nwMarco Marulli, nwSilvia Marulli, nwLicetti, nwTania Maffei, Polissena e Sabina, nwLucia Manna, Erania Pinnera, nwNathan, nwRitavaleria, nwCordelia, nwDaniela Piccoli, nwElisar, nwAlessandro, nwConrad, nwMorgana Bart, nwAleeee76, nwSkyla74, nwMastronxo, nwAngela Di Salvo, nwNevestella, nwGiosep, nwParolina, nwSkyla74,
A cura di Ser Stefano.
Scarica questo testo in formato PDF (1,87 MB) - scaricato 680 volte.
oppure in formato EPUB (655,20 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 239 volte..
nwLascia un commento.

GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie

GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie

(inverno 2022-2023, 20 pagine, 449,17 KB)

Autori partecipanti: nwDomenico Gigante, nwMauro Conti, nwPiramide, nwNamio Intile, nwGiuseppe Gianpaolo Casarini, nwRossella D'Ambrosio, Gabriele Pecci, nwMarino Maiorino, nwNuovoautore, nwMacrelli Piero, Emma Faccin, nwLaura Traverso,
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (449,17 KB) - scaricato 31 volte.
oppure in formato EPUB (336,65 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 18 volte..
nwLascia un commento.




Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


69 Orizzontale: l'Antologia erotica

69 Orizzontale: l'Antologia erotica

Oltre 300 pagine di ottimo erotismo sotto forma di racconti, poesie e illustrazioni. Contiene un racconto della scrittrice Valeria Ferracuti e disegni di Furio Bomben. Ogni testo è abbinato a una domanda in formato "settimana enigmistica" che testerà l'attenzione del lettore. La dura selezione alla quale sono stati sottoposti i partecipanti, garantisce al libro una qualità che raramente è stata raggiunta in passato.
A cura di Massimo Baglione, Angela Di Salvo e Alessandro Napolitano;
in collaborazione con Valeria Ferracuti di mysecretdiary.it;
copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
strisce enigmistiche di Diego Capani.

Contiene opere di: Allison Bersani, nwGabriella Pison, nwGianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, nwMew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, nwAlessandro Moschini, nwTullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, nwGilbert Paraschiva, nwGianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, nwAlessio Boni, nwCarmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, nwBruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, nwRoberta Eman, Anna Pisani, nwSer Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, nwMichele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.

Vedi nwANTEPRIMA (298,69 KB scaricato 1040 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



B.A.L.I.A.

B.A.L.I.A.

Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità

Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.

Vedi nwANTEPRIMA (765,72 KB scaricato 66 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon

Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



256K

256K

256 racconti da 1024 Karatteri

Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.

Contiene opere di: Alberto Tristano, nwRoberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, nwSer Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, nwMariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, nwLuca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, nwSam L. Basie, nwAnnamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, nwBruno Elpis, nwMassimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, nwManuela Costantini, nwMatteo Carriero, Eva Bassa, nwLorenzo Pompeo, nwAndrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, nwCosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, nwAngela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, nwDiego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, nwAnna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, nwLorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, nwLuigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, nwSimone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, nwRoberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, nwCeleste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, nwGiacomo Inches, nwUmberto Pasqui, Mario Frigerio, nwLuigi Bonaro, nwLuca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, nwMaria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, nwSusanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, nwValentina Carnevale, Gloria Rochel, nwAndrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, nwMew Notice, Maurizio Vicedomini, nwParide Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, nwDaniela Piccoli, Alessandro Trapletti, nwMarco Tomasetto, nwConrad, Giovanni Sferro, nwMorgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, nwStefano Olivieri, nwIsabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, nwEliseo Palumbo, Federica Neri, nwAlessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, nwLuisa Catapano, nwDiego Cocco, Riccardo Sartori, nwDario Degliuomini, nwGianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, nwIunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, nwTullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, nwDiego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, nwMarco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, nwSimone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, nwRoberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.

Vedi nwANTEPRIMA (566,01 KB scaricato 940 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon