Éfesto e Athena

[Roberto Bonfanti]

Ho l'impressione che la mitologia sia il tuo campo gioco preferito, in questo racconto sei particolarmente ispirato nel rimodellare il mito olimpico: gusto della parola, facilita di racconto, equilibrio fra narrazione e dialoghi… tutto mi sembra di alto livello e il risultato è godibilissimo, complimenti!
Non accenni alle peculiarità del pargolo, immagino che lo farai prossimamente

[Marino Maiorino]

Ciao Roberto, e grazie per il tuo apprezzamento.
"Campo gioco preferito"... È piuttosto il mio linguaggio preferito: sebbene sia un praticante delle scienze dure, ho sempre avuto problemi a esprimermi in chiaro (con tutte le conseguenze...). Le cose hanno SEMPRE così tanti aspetti e implicazioni, che non riesco a condensarli quasi mai con proprietà di linguaggio, e anche così tanti riferimenti: noi crediamo di vivere ciò che ci accade per la prima volta nell'umanità, ma potremmo affrontare meglio ogni situazione se solo avessimo maggior... Eccaalla', le 30 parole che cercano di fondersi in una che poi qualcun altro dovrebbe capire... (comprensione, consapevolezza, conoscenza, profondità, saggezza, acume, senso dell'opportunità e della coincidenza...)
Allora mi esce fuori la mitologia, con le sue chimere, le sue meduse, i suoi elfi, i suoi androidi (e già, perché in realtà sono un po' ignorantello dei classici: rimedio documentandomi. Il mio sarebbero il fantasy e la fantascienza). È un modo per tagliare il contatto con la realtà, far perdere i riferimenti al lettore, immergerlo in una nuova realtà dove può orientarsi solo con ciò che i sensi e l'istinto gli dettano. Per questo in molti miei commenti suono ossessionato dalla "sospensione dell'incredulità": perché è a volte perdonabile farla perdere in un'ambientazione attuale, quando il lettore può essere assistito dall'esperienza, ma nel mio caso sarebbe catastrofico!
Devo ancora leggerti (a te e a molti altri concorrenti): dopo aver proposto questo racconto mi è capitata tra capo e collo una serie di "problemini" che mi lascia giusto il tempo di replicare quando qualcuno commenta me.
"Io, speriamo che me la cavo" (cit.)

[Marino Maiorino]

Grazie FraFee, per il tuo gradimento.