Hey, Giuvà
Hey, Giuvà
Giovanni 'o fetaciato percorreva lento via Toledo in direzione Piazza del Plebiscito indifferente alla frenesia che la partita Italia-Inghilterra, finale degli Europei 2021, suscitava nella gente tutta raccolta attorno agli schermi;
e poi credetemi, non l'aveva lasciato perché era una zoccola.
"No, no, m'ha lasciato perché so brutto"
Già questo era più probabile: Giovanni non era proprio Brad Pitt, forse gli avrebbe somigliato solo se l'attore avesse avuto un incidente di macchina mortale e fosse poi caduto in una vasca d'acido.
Aveva i capelli biondiccio paglia sporca, radi e finissimi, occhi piccoli e naso adunco ed era chiamato '"o fetaciato" a causa dell'alito pestilenziale dovuto ad una cattiva igiene orale e ad una naturale predisposizione alla carie.
Giunse lento, strisciando i piedi sul basalto della strada, nel momento in cui l'Inghilterra si portò in vantaggio, ad una famosa gelateria, dove prese un cono piccolo fragola e limone (era comunque luglio, faceva caldo, non giudicatelo per i suoi gusti!) e si mise a mangiarlo continuando a rimuginare e a camminare.
"Si, m'ha lasciato perché non so vestire!"
Beh, effettivamente uscire in ciabatte, con una canotta bianca della salute e un pantaloncino lercio non era proprio da modello D&G e condire il tutto con un impermeabile grigio da ispettore Clousoe non aiutava di certo, ma non era questo il motivo vero della loro rottura;
in realtà Giovanni con questa ragazza non c'era mai stato! Manuela era una ragazza neo assunta in una banca di via Verdi, nella quale il nostro Giovanni era guardia giurata. Dopo qualche giorno, Manuela era uscita a fumare una sigaretta e i due avevano preso a parlare di tempo, europei, vacanze, vaccini, covidsperiamofiniscapresto, poi la ragazza l'aveva invitato a prendere un panino lì vicino.
"Te volevo bene, Manuè"
diceva con gli occhi piccoli gonfi di lacrime Giovanni, mentre ormai aveva raggiunto la grande piazza con i re di Napoli che restavano impotenti a prendersi pallonate dai ragazzini.
"..E tu ne volevi a me".
Macché, quella Maniela era pure fidanzata!
Giovanni, come molte persone sole, aveva scambiato gentilezza con interesse, tutto qui, un errore comune; inoltre, rimanga fra noi, come poteva una ragazza come Manuela, bella, con occhi grandi e capelli ricci biondi e un sorriso che avrebbe fatto intenerire pure Satana, mettersi con Giovanni 'o fetaciato?
Quando Giovanni giunse al mare, il boato della gente annunciò il pareggio dell'Italia, ma a lui non importò. Gli squillò il cellulare, era sua madre.
"Dove stai?"
"Sto camminando, mammà "
"Mica stai chiamando un'altra volta a quella, a mamma?? Non capisci che nun te vò?"
"No, mammà non sto chiamando, sto vedendo la partita"
"Io ti voglio bene Giuvà, nisciuno te vò bene comme mamma tua"
"Lo so"
E chiuse la chiamata. Sul display apparve l'elenco delle chiamate senza risposta
Manuela (19).
Non si era ancora tolto il vizio, il nostro eroe.
Si, perché poi, dopo quel famoso panino in pausa pranzo, lei, incautamente, gli aveva dato il suo numero. Giovanni, da quel giorno, aveva chiamato tutti i giorni per due settimane chiedendo invano di rivedersi. Aveva passato due settimane a fantasticare:
"la porto allo zoo, all'acquario, le darò un bacio a Margellina sotto la luna come nelle canzoni!, la porto a mangiare fuori, poi al mare a Mappatella"
Si, come no, al massimo le seghe si poteva fare Giovanni e tutto ciò durò finché Manuela, preoccupata, non mandò avanti Arturo, il suo ragazzo, alto e ben messo, moro e con alito profumato, che lo aspettò fuori casa. Appena Giovanni, in divisa da guardia giurata, uscì per andare a lavoro, fu intercettato e riempito di botte. Arturo gli ruppe il naso adunco e due costole.
"Cosi la finisci di scassare il cazzo! La finisci o devo romperti pure la testa, omm e merda!"
"Si, giuro, la finisco!"
Che promesse da marinaio che fece il povero Giovanni 'o fetaciato che due giorni dopo riprese a chiamare. Pure sul lavoro si metteva fuori dalla banca, ma sempre in linea visiva con la postazione di Manuela per non perderla di vista
"Ti amo"
le diceva sempre, scandendo il labiale affinché lei lo vedesse e capisse, finché, per questa questione non fu pure licenziato.
Non biasimate i suoi capi, la situazione s'era fatta insostenibile sul serio.
Tornando a noi, Giovanni continuava a camminare, lento e strisciando i piedi, ma inesorabile come la sfiga di essere nato così, fino agli hotel del lungomare, fino al castello. Si fermò qui per parecchio tempo, finché non cominciarono i rigori.
"Ma perché io non posso avere l'amore? Perché non posso baciare una ragazza? "
Era una domanda troppo difficile a cui rispondere, manco il saggio dei più saggi potrebbe rispondere a sta domanda. Lui così riprese a camminare lento finché arrivò ai ristoranti belli, quelli rivolti al mare, quelli dove lui l'avrebbe portata. Qui un gruppo di ragazzi stava guardando gli ultimi rigori ed esplose di gioia alla parata di Donnarumma. L'Italia era campione d'Europa dopo più di sessant'anni! Tutti esultavano, un ragazzo con gli occhiali, una ragazza grassoccia, un ragazzo ben messo dall'alto profumato e una ragazza con occhi stupendi e i capelli ricci con una bandiera dipinta sulla guancia e un sorriso che inteneriva Satana che però si spense quando lo vide. Occhi negli occhi, Giovanni 'o fetaciato sorrise dolce e disse:
'ti amo"
stavolta ad alta voce perché lei sentisse e mise una mano nell' impermeabile tirando fuori una 9:21 con matricola abrasa.
"Ma sei una zoccola"
poi puntò al seno e fece fuoco. "BANG"
Manuela cadde come un sacco in terra, fece un rantolo, ebbe un sussulto, ma non perse la sua bellezza mentre la morte la veniva a prendere; attorno fu il panico, molti fuggirono mischiandosi alla folla festante e indifferente, altri si gettarono verso di lui con rabbia.
Giovanni chiuse gli occhi e fece entrare l'aria salmastra nelle narici.
Allargò le braccia come Gesù Cristo e fece cadere la pistola e attese a occhi chiusi e sognanti le botte della folla e le sirene della polizia
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devo ammettere che il finale non me lo aspettavo, mi ha lasciato sorpreso non poco.
visto il racconto, prefiguravo una chiusa esattamente opposta, quindi è un punto a favore.
darei una revisione alla punteggiatura, a volte non corretta.
qualche d eufonica da eliminare.
nel complesso si lascia leggere bene.
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Re: Commento
Ciao!! Ti ringrazio tantissimo per il commento e mi trovi d'accordo con la necessità di revisionare la punteggiatura, ma, a mia discolpa, devo dire che ho pubblicato il racconto scritto di getto sulla spiaggia sotto l'ombrellone. Scrivo per hobby e da poco ho scoperto i siti come BA che permettono la.pubblicazione di racconti, cosi ho scritto questa trilogia (a breve pubblicherò gli altri due racconti) di getto e li ho pubblicati senza dare una necessaria ripulita!Fausto Scatoli ha scritto: 28/08/2021, 20:18 testo piuttosto violento, alla fine, ma che purtroppo rispecchia realtà quotidiane: uccidere la donna che non ti vuole perché la ritieni tua proprietà.
devo ammettere che il finale non me lo aspettavo, mi ha lasciato sorpreso non poco.
visto il racconto, prefiguravo una chiusa esattamente opposta, quindi è un punto a favore.
darei una revisione alla punteggiatura, a volte non corretta.
qualche d eufonica da eliminare.
nel complesso si lascia leggere bene.
Re: Commento
Grazie mille per il tuo commento!! Si, i refusi e la.punteggiatura vanno corretti, ma , a mia discolpa voglio dire che ho scritto e pubblicato questo racconto utilizzando il cellulare , quindi qualche errore è inevitabile...a breve provvederò ad aggiustare !! Grazie mille ancora!!Marcello Rizza ha scritto: 28/08/2021, 21:17 Ciao! Non sono solito commentare e votare i racconti di chi non commenta i miei, a prescindere che siano positivi o contrari (o tiepidi). Ti commento per darti il mio benvenuto nella comunità di BA ma soprattutto perché il tuo racconto è bellissimo. Mi piacerebbe tu lo mostrassi a qualcuno che voglia risolverti alcuni refusi. Aspetto le correzioni dei refusi e dopo sarà un "5". Se resterà così, senza correzioni, sarà comunque un "4" perché il testo ha un suo valore anche con le imperfezioni (che poi sono sviste). Brava / o.
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Re: Commento
Maledetti aggeggi infernali!Rugod79 ha scritto: 28/08/2021, 22:09... a mia discolpa voglio dire che ho scritto e pubblicato questo racconto utilizzando il cellulare...
Giuro che è da qualche tempo che sto pensando di impedire l'uso di braviAutori ad apparati che non siano computer "normali", dotati cioè di una tastiera degna di questo nome.
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Re: Commento
Marcello ma se tu non commenti chi non ti ha commentato e quelli non ti commentano perché non li hai commentati… scherzo e scusa l’intrusioneMarcello Rizza ha scritto: 28/08/2021, 21:17 Ciao! Non sono solito commentare e votare i racconti di chi non commenta i miei, a prescindere che siano positivi o contrari (o tiepidi). Ti commento per darti il mio benvenuto nella comunità di BA ma soprattutto perché il tuo racconto è bellissimo. Mi piacerebbe tu lo mostrassi a qualcuno che voglia risolverti alcuni refusi. Aspetto le correzioni dei refusi e dopo sarà un "5". Se resterà così, senza correzioni, sarà comunque un "4" perché il testo ha un suo valore anche con le imperfezioni (che poi sono sviste). Brava / o.
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Re: Commento
Certo che puoi intrometterti. La mia è una posizione "mutuata" da un altro bravissimo scrittore che soffriva nel vedere alcune "strategie" nei commenti e che infine, dopo aver comunque vinto meritatamente, non sta più partecipando (e spero che ci ripensi perché leggerlo è sempre un piacere). Mi rendo conto che anche questa è una forma di strategia, ma sento anche di avere la lealtà e il buon gusto di valutare senza "messaggi" subliminali negativi i racconti degli altri. A un autore, che mi ha lasciato un bellissimo commento, quando il suo racconto non mi ha convinto ho preferito scriverglielo in privato e non commentarlo pubblicamente per non condizionare gli altri commenti. Avrei fatto uguale anche se il suo commento al mio fosse stato negativo o tiepido. Dal "2" in giù preferisco non esprimermi pubblicamente e semmai aiutare l'autore privatamente. Solitamente mi ringraziano. Sono fatto così, sbagliato ma così. Ma non occupiamo oltre lo spazio di un autore che vuole vedere come è accolta la sua opera. E all'autore consiglio di scrivere "Commento" al titolo dei suoi commenti altrimenti non viene conteggiato e non può entrare in gara. Ho visto che ha già commentato "sbagliando", come abbiamo fatto tutti all'inizio.Selene Barblan ha scritto: 29/08/2021, 8:22 Marcello ma se tu non commenti chi non ti ha commentato e quelli non ti commentano perché non li hai commentati… scherzo e scusa l’intrusione
Re: Commento
Aaaaaa, questo fatto di scrivere 'commento' non lo sapevo!! Grazie del consiglio!!Marcello Rizza ha scritto: 29/08/2021, 8:55 Certo che puoi intrometterti. La mia è una posizione "mutuata" da un altro bravissimo scrittore che soffriva nel vedere alcune "strategie" nei commenti e che infine, dopo aver comunque vinto meritatamente, non sta più partecipando (e spero che ci ripensi perché leggerlo è sempre un piacere). Mi rendo conto che anche questa è una forma di strategia, ma sento anche di avere la lealtà e il buon gusto di valutare senza "messaggi" subliminali negativi i racconti degli altri. A un autore, che mi ha lasciato un bellissimo commento, quando il suo racconto non mi ha convinto ho preferito scriverglielo in privato e non commentarlo pubblicamente per non condizionare gli altri commenti. Avrei fatto uguale anche se il suo commento al mio fosse stato negativo o tiepido. Dal "2" in giù preferisco non esprimermi pubblicamente e semmai aiutare l'autore privatamente. Solitamente mi ringraziano. Sono fatto così, sbagliato ma così. Ma non occupiamo oltre lo spazio di un autore che vuole vedere come è accolta la sua opera. E all'autore consiglio di scrivere "Commento" al titolo dei suoi commenti altrimenti non viene conteggiato e non può entrare in gara. Ho visto che ha già commentato "sbagliando", come abbiamo fatto tutti all'inizio.
Re: Commento
Grazie mille per il commento, contento che il racconto ti sia piaciuto!Selene Barblan ha scritto: 29/08/2021, 8:25 Il racconto mi è piaciuto; la storia è una di quelle purtroppo già molte volte sentite, ma lo stile è bello e i dialoghi sia interni che esterni (si dice così?) si sentono, diciamo che io me li sono sentiti in testa, con accento è tutto quanto. La descrizione del mefitico ometto poi è proprio azzeccata. Sistemalo con calma, io intanto voto 4.
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Ci sono alcune cose da sistemare, ma lo stile rispecchia bene l'ambientazione e la trama, pur essendo tristemente nota, non risulta fresca.
Come nota negativa (ne metto sempre una), direi che a volte ho trovato il narratore un po'invasivo. È simpatico leggere i suoi commenti, ma a volte spezzano l'atmosfera.
Nel complesso, un testo che scorre liscio sino al suo inatteso finale.
Gara d'Estate 2021 Sorriso di Rondine
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commento Hey, Giuvà
Ma almeno fai che questo povero Giovanni 'o fetaciato fosse almeno uscito una volta con questa bancaria. E invece niente.
Non contenta, l’hai dipinto come peggio non si poteva: capelli paglia sporca, radi e finissimi, occhi piccoli e naso adunco, alito pestilenziale, cattiva igiene orale, e denti cariati.
I vestiti? In ciabatte con canotta bianca della salute e pantaloncino lercio, un vero orrore!!
Ma non è tutto! C’è molto altro. Lo fai riempire di botte da Arturo, il fidanzato della bancaria, ovviamente stupendo, alto e ben messo, moro e con alito profumato, poi Giovanni finisce pure licenziato. C’è dell’altro ma basta così.
Ora, che ci possiamo aspettare da un simile rifiuto umano? L’hai anche fatto guardia giurata, così eri sicura che non avrebbe mancato il colpo.
Basta una pallottola, infatti, dritta al cuore e la nostra bellissima Manuela è spacciata?
Quello che non ho capito è come mai la bancaria Manuela, dopo aver dialogato con questo ripugnante relitto, lo invita pure a prendere un panino in pausa pranzo, e non contenta gli da anche il numero del cellulare, mah! Aveva il gusto dell’orrido o c’è qualcosa d’altro ?
Voto 2
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Re: Hey, Giuvà
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Re: Hey, Giuvà
Molto semplice. L'autrice voleva raccontare un maledetto femminicidio e questo è sacrosanto.
Ora io non concordo su come il tema è stato sviluppato.
Perché?
Si vede troppo che questa storia è costruita a tavolino, con accenti esagerati e inverosimili. L'autrice manifesta il suo disgusto fin dall’inizio del racconto, costruendo un personaggio eccessivamente spinto nei toni. Mi spieghi come mai Manuela arriva al punto di farlo picchiare dal suo bel Arturo? In fin dei conti questo poveraccio si era innamorato e questa non è una colpa. Non sarebbe stato meglio essere sinceri con lui, facendogli subito capire che lei era felicemente fidanzata, insomma, offrire un po’ di comprensione verso questo infelice scarto umano. Meglio invece una bella scazzottata, sicura che lui non si sarebbe potuto nemmeno difendere contro questo palestrato dell’alta società.
L'assassinio poi è costruito in un contesto del tutto impossibile. Sparare nel mucchio è un assoluto azzardo, le probabilità di riuscirci sono inferiori all'1 x 100, parola di ex-esperto di tirassegno.
In sostanza: lodevolissimo porsi questo compito, male lo svolgimento.
Ero tentato di non dare il voto, come in altri racconti, poi ho dato 2. Forse ho sbagliato, ma ormai è fatta.
Re: Hey, Giuvà
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Re: Hey, Giuvà
Se invece state solo rispondendo, non serve specificare.
Ricordatevi anche che il testo del commento deve essere lungo almeno 200 battute.
Vi rimando alle istruzioni delle Gare letterarie.
Haiku - il giro del mondo in 17 sillabe
A cura di Lorenzo Pompeo.
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Gara d'estate 2020 - Anniversari, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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GrandPrix d'inverno 2022/2023 - Conchiglie sulla spiaggia - e le altre poesie
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69 Orizzontale: l'Antologia erotica
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copertina di Roberta Guardascione;
illustrazioni aggiuntive realizzate da Furio Bomben;
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Contiene opere di: Allison Bersani, Gabriella Pison, Gianni Giovannone, Serena Rosata, Simone De Andreis Gerini, Thierry59, Grey Delacroix, Giovanni Altieri, Marina Priorini, Antonella Rita Provenzano, Furio Bomben, Alessandra Gaggioli, Marina Casali, Mew Notice, Enrica Restelli, Valter Padovani, Alessandro Moschini, Tullio Aragona, Elena Girotti, Edoardo Baietti, Gilbert Paraschiva, Gianluigi Redaelli, Connie Furnari, Flavia Ippolito, Mariella Scarano, Piergiorgio Annicchiarico, Poly, Alessio Boni, Carmine Rosano, Alberto Tristano, Barbara Bertucci, Armando D'Amaro, Livin Derevel, Stefano Masetti, Alfio Faedi, Giovanni Gentile, Bruno Elpis, Riccardo Carli Ballola, Roberta Eman, Anna Pisani, Ser Stefano, Riccardo Sartori, Giovanna Amoroso, Jen Ricci, Michele Cogni, Paolo Ferruccio Cuniberti, Claudio Gavina, Valeria Ferracuti.
Vedi ANTEPRIMA (298,69 KB scaricato 1051 volte).
77, le gambe delle donne
ovvero: donne in gamba!
Antologia di 77 opere e 10 illustrazioni per esplorare, conoscere e rappresentare la complessità e la varietà dell'universo femminile. Ognuno dei testi presenti in questa antologia riesce a cogliere tanti aspetti, anche contrastanti, di questa creatura affascinante e sorprendente che assieme agli uomini per millenni ha contribuito, nell'ombra o sul palco della storia, all'evoluzione della civiltà così come la conosciamo oggi. è inutile aggiungere che 77 opere soltanto non hanno la presunzione di fornire una rappresentazione esaustiva, ma lasciamo che la parte di questo "iceberg" femminile ancora sommerso rimanga pronto per emergere in prossime indagini e, perchì no, per costituire ancora la materia prima di altre future opere di ingegno.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Tullio Aragona, Maria Basilicata, Mara Bomben, Alessandro Borghesi, Emanuela Bosisio, Nunzio Campanelli, Paolo Caponnetto, Alessandro Carnier, Gino Centofante, Polissena Cerolini, Antonio Ciervo, Luigi Andrea Cimini, Giacomo Colosio, Cristina Cornelio, Marika Davoli, Stella Demaris, Maria Rosaria De Simone, Cetta de Luca, Cristoforo De Vivo, Roberta Eman, Luca Fadda, Lorella Fanotti, Lodovico Ferrari, Raffaella Ferrari, Virginia Fiorucci, Anna Rita Foschini, Franco Frainetti, Manuela Furlan, Nicola Gaggelli, Isabella Galeotti, Rebecca Gamucci, Lucilla Gattini, Michela Giudici, Antonino R. Giuffrè, Alessandro Kabon, Concita Imperatrice, Carlotta Invrea, Greta Leder, Silvia Leuzzi, Yuleisy Cruz Lezcano, Libero, Marina Li Volsi, Rosalia Maria Lo Bue, Diego Luci, Sandra Ludovici, Verdiana Maggiorelli, Marino Maiorino, Angelo Manarola, Myriam Mantegazza, Germana Meli (geMadame), Roberta Michelini, Samuele Mocellin, Maurizio Nequio, Teresa Pace, Marina Paolucci, Roberto Paradiso, Umberto Pasqui, Viviana Picchiarelli, Daniela Piccoli, Anna Pisani, Luciano Poletto, Monica Porta, Pietro Rainero, Gianluigi Redaelli, Maria Rejtano, Stefania Resanfi, Franca Riso, Massimo Rosa, Francesca Santucci, Libera Schiano Lomoriello, Daniele Schito, Veronica Sequi, Salvatore Stefanelli, Stella Stollo, Paola Tomasello, Sonia Tortora, Liliana Tuozzo, Alessandro Zanacchi.
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La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
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