Sogno islandese
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Sogno islandese
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P.S. il Brennivin lo assaggerei volentieri, mentre il pane di foglie mi ispira poco...
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Re: Sogno islandese
… ehhh lo so… a molti non piacciono quei puntini ma è un mio uso da sempre… lo so che non è ortodosso ma a me piace e di virgole ne uso poche… quei tre… sono piccole sospensioni del pensiero che non fanno male a nessuno .
Ma che dici… leggere si legge? … beh allora li mantengo… mi fanno compagnia come le piccole fissazioni!
Grazie della lettura e del voto!
Jacopo
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più che un racconto, è più una "piccola cronaca" di un'esperienza vissuta. La scrittura è abbastanza personale e anche un po' "spigolosa" per via di molti "stop", in particolare per l'uso troppo frequente dei "… " che ci sono tra vari periodi. Sei molto più bravo a scrivere poesie; nella prosa sembri più svogliato, oppure vuoi fondere i due generi: prosa e poesia. Racconto/cronaca breve e significativo; ma significativo più per l'autore che per il lettore.
Saluti,
Antonio
Voto, 3/5
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Alle volte, però, sembri non credere nelle tue qualità: 139 875 abitanti? Perché non "centocinquantamila"? Mica ce li farai conoscere uno a uno! Oppure "Vedevo il riflesso del Fuoco nei cristallini dei miei occhi." Nei cristallini? Davvero dobbiamo studiare anatomia per seguirti in un racconto? E ancora, sei stato molto delicato fino "alla faccia del Freddo -40", e abbiamo già capito di essere in Islanda, col Freddo ("F" maiuscola) fuori e tepore dentro, ma poi ti lanci in un "Era gustoso il sapore della þurrkaöir kjöt ammorbidita al vapore, accompagnata dal morbido giallo delle kartöflur…cena da Re… chiusa con un ricamato e gustoso laufabrauö…nonché una sorsata di Brennivin"... Italiani: pensano solo a due cose, e la prima è mangiare! No, non ce l'ho col mangiare, ma con la sequenza serrata di ricette islandesi che, così all'improvviso, in così rapida sequenza, fanno stralunare.
Il che, in un brano di così grandi capacità evocative ("Mi sentivo parte di una Totalità Corporea che non permetteva distinzione tra Fuori e Dentro…ma solo appartenenza ad una misteriosa Unità."), è un vero peccato.
Tempi! È prosa, non un articolo di Frikipedia, di TrippaAdvisor! Rischi di bruciare tutto il sovrasensibile che sei riuscito a evocare! Armonizza, visto che ne sei più che capace!
E a rileggerti presto.
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Sogno islandese
Ragazzi… io sono quel che sono… un po' mediocre prosatore e un po' di più Poeta (notare la maiuscola)
Faccio fagottello delle opinioni e consigli poi… magari continuo come il mio solito ma… ma vi prego continuate a leggermi… che bene o male mi ritengo interessante!
Perdonate il mio scherzoso narcisismo!
Jacopo
- Marino Maiorino
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Re: Sogno islandese
personalmente, non potrei mai smettere di leggerti, perché la poesia riesce sempre a scapparti tra le dita, anche nella prosa.
Il mio commento è in gran parte motivato proprio dall'apprezzamento per le tue qualità, e da un certo gusto per la bellezza in ciò che leggo: se m'imbatto in uno scrittore come te, PRETENDO che le parole siano curate come in un poema.
Insomma, il mio commento è dovuto alla fiducia nelle tue capacità di poter fare meglio, molto meglio, ma non voglio restare così vago.
Usa la tua capacità nel trovare le parole giuste al posto giusto. Non dividere il racconto in "stanze" (come hai fatto, ad esempio, per la sfilza di cibi e bevande islandesi, una strofa a parte, cosa che non faresti nemmeno in una poesia). Poesia e prosa, in fin dei conti, sono molto simili; hanno solo equilibri, ritmi diversi (io non ho la tua capacità poetica, ma ritengo che quella sia a un livello più alto della prosaica, non viceversa).
Insomma, considerata la mia ossessione per la ricerca della parola giusta al posto giusto (concetto che probabilmente qualche retore greco avrebbe espresso con un monosillabo...), mi esce naturale aspettarmi di più da te e invogliarti a provare a raggiungere il livello che, secondo me, ti compete.
A presto!
Racconti alla Luce della Luna
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Re: Sogno islandese
le parole sono come le note su un pentagramma. Devono essere giuste, precise e scelte con cura; altrimenti la musica stona. Così accade anche alle frasi, che possiedono una loro musicalità (te ne accorgi quando le leggi ad alta voce): devono avere le parole giuste per essere efficaci. Le parole compongono frasi, paragrafi, capitoli e riempiono, pagina dopo pagina, fino alla fine. Poi si cuciono i fasci di pagine tra loro. Si mette un velo di colla, una copertina e un titolo (che, anche se non ha nulla a che vedere con il contenuto del libro, va bene lo stesso; l'importante è che stuzzichi l'attenzione del possibile lettore). Si avvolge il tutto in una controcopertina con una bella donna. Non intera, ma solo il volto. La cosa importante è lo sguardo: deve essere un po' vago, anche pensieroso, ma ammiccante va bene comunque. Come Kate Moss sulla copertina di gennaio/febbraio 2014 di PLAYBOY. Tranquilli! Non sfoglio riviste di donnine nude, ma solo perché non le vendono più: se una cosa non la vendono, dove cavolo la compro? Mi sono perso! Uffa! Devo sempre rileggere le cose che scrivo per capire a che punto sono. Un attimo! Rileggo e poi ritorno di nuovo sul rigo.
Sì, rieccomi. Condivido quanto ha scritto Marino Maiorino. Ho soltanto cambiato esempio: lui, il barbuto retore greco di duemila anni fa; io, Kate Moss, che è duemila anni più avanti. Quindi con gli anni siamo là, o qui. O qui pro quo! O qui quo qua! O il ballo del qua qua! Non sono ubriaco: ho bevuto solo 5 birre. Ma perché allora leggo 55? Mi sa che vedo doppio. Diplopia, triplopia, quadriplopia… tutta la birrotroplia! Ma d'altronde lo dice anche Charles:
"Per essere un grande scrittore – C. Bukowski –
Ti devi fottere un gran numero di donne, belle donne e scrivere qualche decente poesia d'amore. E non preoccuparti degli anni e/o per i nuovi talenti. Bevi solo più birra ancora e ancora birra e vai alle corse almeno una volta alla settimana e vinci se puoi. Imparare a vincere è duro; qualsiasi fesso può essere un buon perdente. Non dimenticare il tuo Brahms e il tuo Bach e la tua birra. Non fare troppa pratica; dormi fino a mezzogiorno. Evita le carte di credito e di pagare alcunché per tempo. Ricorda che in questo mondo non c'è un culo che valga di più di 50$ (nel 1977) e se hai la capacità di amare, ama innanzitutto te stesso ma sii sempre consapevole della possibilità di una sconfitta totale che la ragione di quella sconfitta ti sembri giusta o sbagliata. Un prematuro assaggio di morte non è necessariamente una brutta cosa. Stai lontano da chiese, bar e musei e come il ragno sii paziente; il tempo è la croce di ognuno oltre all'esilio, alla sconfitta, al tradimento, a tutto quel ciarpame. Stai con la tua birra; la birra è sangue continuo, un'amante continua. Procurati una grossa macchina da scrivere e mentre i passi vanno avanti e indietro fuori dalla tua finestra picchia quella cosa, picchiala dura, fanne un combattimento da peso massimo. Fanne il toro quando carica la prima volta. E ricordati dei vecchi cani che hanno combattuto bene: Hemingway, Céline, Dostoevskij, Hamsun. Se pensi che non siano diventati matti nelle loro stanzette, proprio come sta succedendo a te adesso, senza donne, senza cibo, senza speranza, allora non sei pronto, bevi altra birra; c'è tempo. E se non ce n'è, va bene lo stesso."
Charles Bukowski
Da: "L'amore è un cane che viene dall'inferno"
Quindi bevete!
Cin cin!
Tante belle cose,
Antonio
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Re: Sogno islandese
ringrazio entrambi per la quantità di parole riversate sul mio pezzo… mi lusinga che abbiate dedicato tempo delle vostre giornate a scrivere questi commenti/consigli/strigliate. Nella prossima gara pubblicherò qualcosa con meno "stanze" ma solo uno stanzone o… stanzino ma… sappiatelo i miei tre puntini restano… come graffiti nelle grotte!
Intanto continuo con quello che mi riesce meglio e che non mi farà mai arricchire di materialità ma di spazi interiori sì… la Poesia!
Bukowski non è tra le mie preferenze ma debbo dire che sì… usando una citazione… ha "succhiato il midollo della vita" ma forse si è anche strozzato con l'osso!
… e comunque la birra mi piace… tanto è vero che in "gioventù" ho anche aperto due pub
Jacopo
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Re: Sogno islandese
Grazie dell'apprezzamento.
Però c'era anche il caldo… il cibo e una bevanda che scaldava le budella in una solitudine nordica che fa apprezzare anche quello che ai più risulta ostile ma… ma era solo un sogno!
Jacopo
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Comunque l'ho apprezzato.
Saluti
Vittorio
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commento Sogno islandese
È un "corto!" Quindi devo essere breve!
O piace o non piace... anzi no! Potrebbe anche piacere... diciamo... a metà! Insomma... una via di mezzo! Accidenti a me!
Voto 3
Mai Più
Antologia di opere grafiche e letterarie aventi per tema il concetto del MAI PIÙ in memoria del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, di AA.VV.
Nel 2018 cade il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, perciò abbiamo voluto celebrare quella follia del Genere umano con un'antologia di opere grafiche e letterarie di genere libero aventi per tema il concetto del "mai più".
Copertina di Pierluigi Sferrella.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Ida Dainese, Alessandro Carnier, Romano Lenzi, Francesca Paolucci, Pasquale Aversano, Luisa Catapano, Massimo Melis, Alessandro Zanacchi, Furio Bomben, Pierluigi Sferrella, Enrico Teodorani, Laura Traverso, F. T. Leo, Cristina Giuntini, Gabriele Laghi e Mara Bomben.
La Paura fa 90
90 racconti da 666 parole
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per l'antologia La Paura fa 90. Ci sono 90 racconti da non più di 666 parole. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro dell'horror Danilo Arona. Leggete questa antologia con cautela e a piccole dosi, perché altrimenti correte il rischio di avere terribili incubi!
A cura di Alessandro Napolitano e Massimo Baglione.
Contiene opere di: Maria Arca, Pia Barletta, Ariase Barretta, Cristiana Bartolini, Eva Bassa, Maria Cristina Biasoli, Patrizia Birtolo, Andrea Borla, Michele Campagna, Massimiliano Campo, Claudio Candia, Carmine Cantile, Riccardo Carli Ballola, Matteo Carriero, Polissena Cerolini, Tommaso Chimenti, Leonardo Colombi, Alessandro M. Colombo, Lorenzo Coltellacci, Lorenzo Crescentini, Igor De Amicis, Diego Di Dio, Angela Di Salvo, Stefano di Stasio, Bruno Elpis, Valeria Esposito, Dante Esti, Greta Fantini, Emilio Floretto Sergi, Caterina Franciosi, Mario Frigerio, Riccardo Fumagalli, Franco Fusè, Matteo Gambaro, Roberto Gatto, Gianluca Gendusa, Giorgia Rebecca Gironi, Vincenza Giubilei, Emiliano Gotelli, Fabio Granella, Mauro Gualtieri, Roberto Guarnieri, Giuseppe Guerrini, Joshi Spawnbrød, Margherita Lamatrice, Igor Lampis, Tania Maffei, Giuseppe Mallozzi, Stefano Mallus, Matteo Mancini, Claudia Mancosu, Azzurra Mangani, Andrea Marà, Manuela Mariani, Lorenzo Marone, Marco Marulli, Miriam Mastrovito, Elisa Matteini, Raffaella Munno, Alessandro Napolitano, Roberto Napolitano, Giuseppe Novellino, Sergio Oricci, Amigdala Pala, Alex Panigada, Federico Pergolini, Maria Lidia Petrulli, Daniele Picciuti, Sonia Piras, Gian Filippo Pizzo, Lorenzo Pompeo, Massimiliano Prandini, Marco Ricciardi, Tiziana Ritacco, Angelo Rosselli, Filippo Santaniello, Gianluca Santini, Emma Saponaro, Francesco Scardone, Giacomo Scotti, Ser Stefano, Antonella Spennacchio, Ilaria Spes, Antonietta Terzano, Angela Maria Tiberi, Anna Toro, Alberto Tristano, Giuseppe Troccoli, Cosimo Vitiello, Alain Voudì, Danilo Arona.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gara d'estate 2020 - Anniversari, e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Gara d'autunno 2022 - La Méduse - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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La Gara 37 - Il trinomio Fantastico
A cura di Mastronxo e Ser Stefano.
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