Le avventure di Franco B
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Le avventure di Franco B
Ogni notte, prima di introdurre qualche bestiaccia sotto le coperte, sua madre era solita raccontargli delle storie fantastiche che avevano immancabilmente come protagonista un certo Mustapha McGyver, un carpentiere capace di fabbricare, riparare e riciclare di tutto. In questo modo lei aveva instillato in Franco il desiderio di assomigliare a Mustapha. Furono quindi vissute con gioia le tante ore passate col padre nel suo laboratorio a sviluppare una manualità assai versatile. Dopo aver completato la sua formazione frequentando alcuni corsi di judo, karate, kung fu e tai chi, e con le giuste letture, l'adolescente Franco aveva già chiarito lo scopo della sua esistenza: lo sviluppo armonico dell'essere umano.
I venti anni dedicati alla ricerca della verità attraverso i viaggi in Asia minore e nei paesi dell'ex Unione Sovietica ci hanno regalato un Maestro del Pensiero e dell'Azione Esemplare, colui che ha fatto incontrare Oriente e Occidente sul piano filosofico. Per vincere la pigrizia, vera nemica dell'Umanità e ritrovare il ricordo di sé la strada è però lunga e irta di difficoltà.
Molti si sono chiesti come abbia fatto Franco, senza alcuno sponsor o finanziatore alle spalle, a sostenere economicamente i suoi continui spostamenti, le sue ricerche, a pubblicare i suoi primi saggi, a fondare infine il suo Istituto per il Risveglio a Firenze. Innanzitutto va ricordato che Franco, già prima di partire, parlava in modo fluente il Greco, il Russo, l'Armeno e l'Arabo, e che apprese altre lingue direttamente nei paesi visitati. Dotato di una timidezza rispettosa, era tuttavia capace di ingraziarsi qualsiasi persona con un lessico semplice e una prosodia carezzevole, ottenendo spesso donazioni, anche se mai ingenti. Oltre alle abilità oratorie, poteva contare su quelle manuali. Leggendaria fu la sua permanenza al bazar di Baku, dove aprì un negozio in cui dichiarava di poter riparare di tutto: macchine da cucire, bici, carillon, grammofoni, nokia, sanitari, lampade a petrolio, strumenti musicali, ombrelli, televisori, giocattoli. Nichelava i samovar, rammendava tappeti, creava biglietti da visita, confezionava cappelli da signora. La sua clientela però, in preda alla febbre del nascente consumismo, portava anche oggetti tra i più assurdi, aggeggi che si rompevano dopo pochi giorni o che non sapevano come far funzionare: finte rivoltelle usate come telecomando per la tv, materassini gonfiabili a forma di avocado, accendini USB, busti raffiguranti il Papa Pulcino Pio XII che cambiano colore con la temperatura e l'umidità, occhiali per le cipolle. Franco riuscì comunque a soddisfare tutte le richieste.
A volte tornava in Europa ma solo per rastrellare le somme necessarie a finanziare la spedizione successiva. Affascinato dai Dervisci, arrivò egli stesso a diventare un derviscio che asseriva di essere discendente di Maometto. Per un breve periodo si esibì in strada, sulle Ramblas di Barcellona, eseguendo antichi canti persiani, accompagnato al tamburello da un amico, tamburello che poi serviva per chiedere l'elemosina. Molti miei coetanei ricordano Franco B. negli anni 80, a Firenze, protagonista di televendite di tappeti persiani nelle emittenti toscane locali. Le rimanenze venivano poi smerciate a Istanbul, o meglio a Costantinopoli, come affettuosamente Franco chiamava la metropoli turca.
Una figura così carismatica non poteva non attrarre altre persone, e già nei primi anni si formò un gruppo di seguaci che diventarono in buona parte anche compagni di viaggio. Si è fatta molta inutile polemica sul costo in termini di vite umane che questi viaggi hanno comportato, ma tutti coloro che l'hanno accompagnato erano assolutamente consapevoli dei rischi a cui si esponevano. D'altra parte lo stesso Franco ha pagato un prezzo altissimo, perdendovi i suoi due unici grandi amori terreni. Carla B. morì assiderata durante un lungo viaggio in slitta sul Volga, mentre Giusto P. perì per un'infezione causata dal morso di un cammello, nel deserto del Gobi. Franco ha amato nella stessa misura un uomo e una donna, perché l'Amore non ha il senso dell'orientamento sessuale, e per questo lui si faceva chiamare Franco Bi.
L'approdo delle sue peregrinazioni furono i Rimastoni, una confraternita di monaci, discendenti dei sopravvissuti al Diluvio Universale oltre Noè (o Gilgamesh se preferite) che, comunicando telepaticamente, si erano radunati su un'isola greca. Per mezzo della musica e di antichi canti erano in grado di far crescere le piante nel giro di mezz'ora. Questa congrega, indifferente ai Santi, adorava un Dio Unico, e accoglieva persone di fedi differenti. Di nessun frate avresti potuto dire con certezza la religione di provenienza, al netto delle caratteristiche etniche e linguistiche. Franco visse sei mesi in quel monastero, e gli furono sufficienti per arrivare a una conclusione che oggi appare banale, ma non lo è: «Non si dà fede senza una profonda comprensione, e questa non si può trasmettere, ma solo coltivare attraverso il sapere e l'esperienza diretta.»
Vorrei concludere con un ricordo personale. Essendo stato un suo allievo, ho avuto l'onore di fargli da "yeast-sitter". Franco infatti soleva farsi il pane in casa con un lievito madre risalente agli anni 20, appartenuto a sua zia Concettina. Dovendosi sovente assentare dall'Istituto per conferenze e seminari me ne affidava il mantenimento. Era un compito delicato, perché Franco non conservava il lievito in frigo, ma rigorosamente a temperatura ambiente, quindi il lievito andava "rinfrescato" ogni 48 ore. Entrambi avvertivamo il peso della responsabilità verso questo legame con la sua famiglia e la sua terra, eppure Franco ha sempre saputo sdrammatizzare con leggerezza durante le sue telefonate per sapere come stava il lievito. Anzi, una caratteristica sconosciuta nel personaggio pubblico Franco B è sempre stata il suo senso dell'umorismo. Una sera per esempio stavo cercando dei fumetti che mi ero portato all'Istituto per i momenti di relax tra una sessione di danze sacre e l'altra.
<<Mi scusi, Maestro, ha visto i miei albi dell'Uomo Ragno?>> gli chiesi.
Lui mi guardò, mi sorrise serafico e indicando col mignolo un tavolo vicino rispose: <<Stan Lee.>>
Capii in quel momento com'è difficile trovare l'albo dentro l'imbrunire.
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anzi, più che una dedica a tratti mi pare una solenne presa in giro, ma forse mi sbaglio
certo, c'è parecchia ironia e il sarcasmo non manca, ma ho l'impressione che si manchi di rispetto a un grande
è scritto bene, quasi senza errori o refusi, e il testo è scorrevole.
prima di votare devo rileggerlo
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Re: Le avventure di Franco B
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Il testo è scritto bene e la narrazione scorre.
Mi piace l'atmlsfera quasi fiabesca con cui narri alcuni dei passi.
Insomma, il testo è un omaggio, ma ha originalitâ e carattere.
Solo un dubbio mi sorge, questa celebrativa sequenza di scene è a tutti gli effetti un racconto?
In ogni caso, mi complimento per l'idea e per la fantasia!
Gara d'Estate 2021 Sorriso di Rondine
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Commento - Le avventure di Franco B
E' proprio vero che, volendo leggere tutti, o quasi, i racconti in gara, mi debba aspettare di tutto, anche al limite della follia e qui ci siamo dentro. Capita di tutto a questo malcapitato Franco B.
A quanto scrivono gli altri commentatori, il testo vorrebbe essere un omaggio alla figura del Grande Franco BATTIATO. Chissà cosa avrebbe pensato il Maestro se avesse letto questo ... non saprei come definirlo. Diciamo questa lunga, impossibile, cervellotica caricatura.
Anche in questo caso mi astengo dall’esprimere un voto. Proprio non saprei come fare. Spero di non aver offeso nessuno, tanto meno l’autore. Se così fosse chiedo umilmente scusa.
Human Takeaway
(english version)
What if we were cattles grazing for someone who needs a lot of of food? How would we feel if it had been us to be raised for the whole time waiting for the moment to be slaughtered? This is the spark that gives the authors a chance to talk about the human spirit, which can show at the same time great love and indiscriminate, ruthless selfishness. In this original parody of an alien invasion, we follow the short story of a couple bound by deep love, and of the tragic decision taken by the heads of state to face the invasion. Two apparently unconnected stories that will join in the end for the good of the human race. So, this is a story to be read in one gulp, with many ironic and paradoxical facets, a pinch of sadness and an ending that costed dearly to the two authors. (review by Cosimo Vitiello)
Authors: Massimo Baglione and Alessandro Napolitano.
Cover artist: Roberta Guardascione.
Translation from Italian: Carmelo Massimo Tidona.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Idra Loop
la strana verità di una fotografia che non dovrebbe esistere
In una tranquilla cittadina del Nord Italia, gli abitanti rivedono se stessi da giovani. Il CICAP vuole vederci chiaro e ingaggia un reporter specializzato in miti e misteri. Però anch'egli viene suo malgrado coinvolto in qualcosa di altrettanto assurdo, infatti appare dal nulla una misteriosa fotografia Polaroid che lo ritrae in una circostanza mai esistita.
Cosa lega questi due misteri?
Di Massimo Baglione.
Vedi ANTEPRIMA (156,02 KB scaricato 189 volte).
Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Antologia visual-letteraria (Volume due)
Antologia dedicata agli animali
Questo libro è una raccolta dei migliori testi che hanno partecipato alla selezione per la seconda antologia di BraviAutori.it. I ricavati saranno interamente devoluti al sostentamento di una comunità felina abbandonata sita nei pressi del Nucleo industriale di Longarone, Belluno, a poche centinaia di metri dalla diga del Vajont.
A cura di Massimo Baglione e Alessandro Napolitano.
Contiene opere di: Paolo Maccallini, Gianluca Gendusa, Pia Barletta, Angela Di Salvo, Miriam Mastrovito, Alessandro Napolitano, Valentina Margio, Gilbert Paraschiva, Enrico Arlandini, Elena Piccinini, Stefano di Stasio, Eugenio De Medio, Celeste Borrelli, Luisa Catapano, Anna Maria Folchini Stabile, Giovanni Minio, Gemma Cenedese, Antonio Giordano, Rodolfo Vettorello, Cosimo Vitiello, Damiano Giuseppe Pepe, Patrizia Birtolo, Pietro Rainero, Roberto Stradiotti, Anna Giraldo, Maria Rizzi, Vittorio Scatizza, Paolo Frattini, Matteo Mancini, Piergiorgio Annicchiarico, Fabrizio Siclari, Emanuela Cinà, Laura Maria Rocchetti.
Calendario BraviAutori.it "Writer Factor" 2016 - (in bianco e nero)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 40 - La musica è letteratura
A cura di Antonella Pighin.
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Gara d'autunno 2023 - Cuore di mamma - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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