Lui non risponderà
Lui non risponderà
«L’hai chiamato di nuovo? Dovrebbe esserti chiaro, ormai, che non ti risponderà.»
«Deve farlo. Io devo parlare con lui!»
«Ma lui non vuole parlare con te. Te l’ho detto un milione di volte, lascialo perdere.»
«Magari lo farà la prossima volta.»
«No, non risponderà, come non ti ha risposto le migliaia di altre volte da stamattina.»
«Ma ieri mi ha salutato. Quando l’ho visto alla fermata dell’autobus mi ha salutato con un sorriso» mormora Elena con un fil di voce.
«Non ti ha salutato con un sorriso, ha alzato gli occhi a cielo e si è voltato per non vederti.»
Elena sa bene che è questa la realtà. Lui non la vuole più e non serve a niente che lei continui a tormentarlo.
Si sciacqua le mani, quand’è così agitata diventano calde e sudate.
Lo specchio del bagno le rimanda l’immagine di un volto tirato e pallido, con gli occhi arrossati e i capelli spettinati.
Non vuole piangere, non adesso.
Si trascina verso la cucina, in frigorifero ci dev’essere ancora del dolce alla crema.
«Non ce n’è più. Te lo sei mangiato stamattina, non ricordi?»
Si, se lo ricorda, ma ne aveva lasciato ancora una piccola porzione.
«Che hai finito dopo pranzo. E non t’azzardare a prendere il pacco di biscotti al cioccolato.»
«Ne mangio solo uno, ne ho bisogno.»
«No, non ne hai bisogno. Lo so io di cosa avresti bisogno. Ma tanto è inutile che io parli ancora, non ascolti una sola parola di quel che dico.»
Elena addenta un biscotto, ne ha bisogno veramente, ne ha bisogno per tenere insieme i pezzi della sua vita, che sente sbriciolarsi ogni giorno di più. Ne ha bisogno per riempirsi di qualcosa e sentirsi meno vuota. Perché qualcosa è meglio del niente che la circonda, che la inghiotte, che la possiede.
Ora che i biscotti sono finiti e non c’è altro nella dispensa si sente meglio.
«Mi faccio una doccia, poi riprovo. A quest’ora sarà a casa e mi risponderà di sicuro.»
Il ronzio del telefono la fa sussultare. «È lui.» Il respiro le manca quasi, mentre estrae il cellulare dalla tasca. È un messaggio di sua sorella che le ricorda la cena a casa dei genitori per il giorno dopo. «Si, va bene» risponde infastidita. Non ha voglia di andare a quella cena, ma sa che se non ci andrà sua madre comincerà a tormentarla.
Trattiene il telefono tra le mani, lo guarda a lungo. Se ne sta lì sul suo palmo fermo, muto, invitante.
La tentazione di fare di nuovo quel numero è immensa. Sente un formicolio alle dita che non si placherà fino a che lei non avrà schiacciato quei maledetti tasti.
Elena trattiene il respiro, il silenzio intorno a lei sembra incoraggiante. Se tutto tace allora la telefonata potrà essere fatta.
Accende lo schermo, non deve cercate il numero, è già lì pronto.
È libero, ma non risponde nessuno, lo lascia suonare finché non si inserisce la segreteria. «Eppure è online» sospira. Un messaggio sarebbe inutile, lui ha bloccato il suo numero tempo fa.
Lascia cadere il telefono quasi fosse rovente.
Adesso sì che si metterà a piangere, sente già le lacrime scorrerle sulle guance.
«L’hai chiamato di nuovo! Ti avevo detto di non farlo, non hai neanche aspettato di esserti fatta la doccia.»
Elena boccheggia, quella casa la opprime. Quella solitudine la opprime. Vorrebbe qualcuno con cui parlare, qualcuno di reale che la distragga almeno un po’ e che le impedisca di pensare sempre e solo a lui.
Sa bene che non dovrebbe stare da sola, dovrebbe farsi degli amici, trovarsi un’occupazione, uscire di casa. Ci ha provato un’infinità di volte, ma è inutile.
Nessuno la può aiutare, perché nessuno la può capire.
La sua terapeuta non fa altro che parlare, parlare, parlare! Parole che le entrano dentro ed escono come fossero vento. Nulla di quello che si sente dire cambia la sostanza della cosa: lei vuole lui e lui non c’è.
«Dai più spazio alla parte razionale di te» le raccomanda ultimamente. “Parte razionale” così l’ha definita la dottoressa. Quella voce che l’accompagna ogni momento e le suggerisce quel che dovrebbe o non dovrebbe fare e la sfinisce di consigli e ammonimenti, tranne poi sparire nel nulla, lasciandola sola e fragile, incapace di resistere alle tentazioni.
Elena esce di casa senza sapere dove andare. Una strada vale l’altra. Svolta prima a destra poi a sinistra, poi ancora a destra…
Deve aver appena smesso di piovere, l’aria sa ancora di umido e il profumo di asfalto bagnato le entra dentro. Le è sempre piaciuto quel profumo, le ricorda un tempo, secoli fa, quando loro due insieme correvano sotto la pioggia tenendosi per mano…
«Smettila di pensare ancora a lui. Ti fai solo del male.»
È l’ora di cena e la gente tutt’intorno corre frettolosa e indaffarata.
I tavolini fuori dai locali sono tutti occupati. Il vociare allegro e spensierato le riempie la testa e le stringe il cuore. Elena li invidia, chissà che darebbe per essere come loro: libera da tutto quello che la opprime, libera da lui.
«No, cara mia, non mi inganni. Non stai gironzolando a caso qua e là. Sai benissimo dove stai andando. Torna indietro, ti prego. Non andare di nuovo sotto casa sua!»
«Non sto andando da lui, è un caso che io mi sia ritrovata da queste parti.»
«Non mentire, lo sai che con me non lo puoi fare. Stai andando da lui. Devo ricordarti cosa ha minacciato di fare se provi a suonare ancora al suo citofono?»
«Non chiamerà la polizia, non lo farà veramente e poi stamattina mi ha sorriso alla fermata dell’autobus…»
«Non ti ha sorriso… Non suonare. Almeno per questa volta.»
Mancano pochi passi a quel portone, quel maledetto portone nero, davanti al quale ha passato ore e ore con il dito attaccato al pulsante del suo campanello, decisa a trovare il coraggio di andare via per poi cedere, sempre.
Eccola ancora lì con il dito sollevato, è il quinto bottone, lo troverebbe anche a occhi chiusi.
Il silenzio le sembra promettente, nessun rumore, nessuna voce, niente che le impedisca di farlo.
E suona infatti, suona una, due, tre, infinite volte.
Elena si accascia sul marciapiede con la testa fra le mani. Il portone non si è aperto, lui non ha risposto, lui non risponderà neanche questa volta.
Sta cominciando di nuovo a piovere, le prime gocce d’acqua fanno brillare la strada e il profumo della pioggia le entra dentro…
Re: Lui non risponderà
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complimenti per tutto questo.
resto un poco perplesso sul di lei comportamento.
credo che nella vita possa essere capitato a tutti di innamorarsi e venire ignorati, e la cosa crea problemi notevoli, a ogni età.
qui però mi pare eccessivo il non voler accettare minimamente la situazione.
mi sa un po' di paranoia, senza voler offendere nessuno.
lo rileggerò
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Re: Lui non risponderà
Ti ringrazio per le tue parole, mi fa piacere che ti sia piaciuto.
Re:
Ti ringrazio per le belle parole che mi hai regalato e per il voto!Selene Barblan ha scritto: ↑30/08/2021, 17:35 Mi è piaciuto molto, hai saputo analizzare davvero bene i meccanismi mentali della protagonista e le sensazioni che prova, l'ossessione, il dialogo interno incessante, l'impossibilità, almeno in quel momento, di uscirne, scappare dall'orbita di cui è prigioniera. Un ottimo lavoro, trovo, voto 5.
Re: Commento
Son davvero lusingata che tu lo ritenga ben scritto!Fausto Scatoli ha scritto: ↑30/08/2021, 20:14 perbacco, è scritto benissimo e descrive in manniera ottimale il trmento della protagonista.
complimenti per tutto questo.
resto un poco perplesso sul di lei comportamento.
credo che nella vita possa essere capitato a tutti di innamorarsi e venire ignorati, e la cosa crea problemi notevoli, a ogni età.
qui però mi pare eccessivo il non voler accettare minimamente la situazione.
mi sa un po' di paranoia, senza voler offendere nessuno.
lo rileggerò
Hai ragione nella vita capita a tutti di vivere storie d'amore che finiscono male. Qui però c'è della patologia che trasforma il dolore in ossessione. Succede più spesso di quello che si possa immaginare. Non riuscire a elaborare un lutto, una fine, un rifiuto al punto da perdere il contatto con la realtà può sfociare un qualcosa di molto grave. Gli stolker o chi addirittura arriva a uccidere la persona amata ne sono un esempio.
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possiede grande capacità di immedesimazione e sensibilitè fuori dal comune.
Complimenti.
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Re: Lui non risponderà
Eppure, finita la lettura mi rimane un una sensazione amara, un po'frustrante. Chi era questa persona? Una folle ienbriata da un sentimento mai esisitito o una donna rotta dalla delusione?
Non riesco a decidere fino a che punto compatirla o odiarla.
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Re: Commento
Ti ringrazio per aver letto il racconto. Possiamo tranquillamente dire che lei è una stalker magari alle prime armi. Di solito è un crescendo, a poco a poco lei si farà più furba e comincerà a trovare nuove strategie di approccio e lui sarà costretto a cambiare numero e nei casi più gravi anche casa. Di solito funziona così e poi la cronaca ci dice che può andare molto peggio.RobertoBecattini ha scritto: ↑06/09/2021, 2:49 E' un crescendo, e in questo devo dire funziona. Mi ha lasciato con la netta impressione che la protagonista sia una stalker. Ma all'inizio pensavo fosse solo un'adolescente! Nel complesso è ben scritto, anche se non è il mio genere. Strano che lui non abbia cambiato il numero di telefono, probabilmente la separazione era avvenuta da poco? Strano anche che lei non provi a chiamare da altri numeri sconosciuti a lui. Avrebbe potuto almeno sentire la sua voce.
Re: Lui non risponderà
Ti ringrazio per i complimenti. Nella mia esperienza, sono donne o uomini fragili e sofferenti. Persone che da sole non ce la fanno e nn ce la faranno mai ad uscirne. La società e le istituzioni non aiutano, si preferisce dare la colpa a loro per quel che fanno piuttosto che capire da dove ha origine il loro vero malessere e cercare di porre rimedio.MattyManf ha scritto: ↑01/09/2021, 16:41 Scritto benissimo e carico di emozioni, di tormento, di delusione. Unonscritto forte che sa lasciare il segno. Lo stile è scorrevole e giocato più che bene. Complomenti.
Eppure, finita la lettura mi rimane un una sensazione amara, un po'frustrante. Chi era questa persona? Una folle ienbriata da un sentimento mai esisitito o una donna rotta dalla delusione?
Non riesco a decidere fino a che punto compatirla o odiarla.
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Re: Lui non risponderà
Interessante, si vede che è una tematica a cui tieni e che ti tocca da vicino.
In effetti, spesso qusto genere di comportamento non è semplicemente dovuto al desiderio di colmare un vuoto, ma ha origini più profonde. Ti confesso però che non ho le competenze per capire cosa dovremmo/potremmo fare per aiutarle. Mi farebbe piacere sapere quale sia il modo più umano di agire...
Chissà, forse io stesso sono stato un po' cinico in passato.
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Re: Commento
Ti ringrazio per i complimenti, mi fanno molto piacere. Il finale però non poteva che essere questo, non si guarisce così facilmente da questo tipo di patologia, perchè di patologia si tratta. Non basta la buona volontà, Elena ce la farà sole se accetterà di farsi aiutare e curare; quando sei messa com'è messa lei hai poche vie di uscita e da sola non le trovi facilmente.Laura Traverso ha scritto: ↑06/09/2021, 11:39 Sei stata brava. Efficienti i dialoghi ma soprattutto è da apprezzare la capacita di trasmettere le sensazioni e gli stati d'animo, disperati, della protagonista. Direi che il testo è perfetto, senza refusi di alcun genere, almeno io non ne ho trovato. Circa la trama, pur immaginando perfettamente che meccanismi di totale dipendenza come quello della protagonista esistono, mi sarei aspettata, anzi speravo, che infine avesse vinto in lei la ragione e non premesse più quel campanello. Così, dal mio punto di vista è troppo, e dispiace che in Elena non abbia prevalso, finalmente, un bel mandarlo a quel paese. Trovo pertanto deludente e un po' incompleto il finale.
Re: Lui non risponderà
DAvvero tante grazie per le tue parole e per il voto che mi hai regalato.Marcello Rizza ha scritto: ↑06/09/2021, 21:03 Ciao Stefyp. Il tuo racconto mi aveva colpito molto già alla prima lettura, circa due settimane fa. L'ho ripreso stasera e altrettanta forza mi è giunta, nonostante conoscessi già il finale. Ci sono persone che faticano a elaborare la perdita. Vivono situazioni che razionalmente non trovano giustificazione. Lo dico per esperienza, per "vissuto", si soffre e ci si riduce a cagnolini, a comportarci fuori dal buon senso. Nel tuo caso la protagonista diventa disperatamente stalker. Riesci a illustrare con molta maestria il dialogo interiore, e il fatto che "esiste" questo dialogo fa sperare che ci sia una via verso la guarigione e il ravvedimento. Normalmente non "premio" questi racconti "non racconti", questi spaccati di vita senza sorprese. Ma è anche per ciò che amo leggere (e di conseguenza scrivere). In questo caso premio la tua abilità e la "pressione" che sei riuscita a instillarmi con la lettura. "5" pieno.
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Commento - Lui non risponderà
Mi associo ai complimenti dei commentatori che mi hanno preceduto.
Proprio per voler trovare il pelo nell’uovo, la frase “ha passato ore e ore con il dito attaccato al pulsante del suo campanello” mi sembra un’iperbole eccessiva, ma la decisone finale spetta all’autrice.
Voto 5
Dopo aver votato ho avuto l'esito dei voti. Quel voto 1 è quello di un invidioso? O devo pensare peggio? Una manina santa ha voluto abbassare il punteggio di una probabile vincitrice?
A pensare male si fa peccato... ma spesso...
Re: Commento - Lui non risponderà
Ti ringrazio di cuore per le belle parole che mi hai scritto e per il voto.Alberto Marcolli ha scritto: ↑18/09/2021, 13:28 Alla buon’ora. Finalmente un racconto che, senza voler strafare, muove i tasti giusti!
Mi associo ai complimenti dei commentatori che mi hanno preceduto.
Proprio per voler trovare il pelo nell’uovo, la frase “ha passato ore e ore con il dito attaccato al pulsante del suo campanello” mi sembra un’iperbole eccessiva, ma la decisone finale spetta all’autrice.
Voto 5
Dopo aver votato ho avuto l'esito dei voti. Quel voto 1 è quello di un invidioso? O devo pensare peggio? Una manina santa ha voluto abbassare il punteggio di una probabile vincitrice?
A pensare male si fa peccato... ma spesso...
Rispetto all'appunto, rileggendo adesso, penso che tu abbia ragione, ore e ore è eccessivo, penserò a come modificarla lasciando intatto il senso.
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Re: Commento - Lui non risponderà
Io non lo vedo l'uno.
Non nella pagina riassuntiva, per lo meno.
Io qui non vedo i voti perché non voto. Se c'è l'uno, probabilmente si è autovotato l'autore, o è un votante non partecipante (casi esclusi nella pagina riassuntiva).
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Re: Lui non risponderà
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Re: Lui non risponderà
Human Take Away
Umani da asporto
"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
B.A.L.I.A.
Buona Alternativa alla Lunga e Illogica Anzianità
Siamo nel 2106. BALIA accudisce gli uomini con una logica precisa e spietata, in un mondo da lei plasmato in cui le persone nascono e crescono in un contesto utopico di spensieratezza e di bel vivere. BALIA decide sul controllo delle nascite e sulle misure sanitarie da adottare per mantenere azzerato l'incremento demografico e allungare inverosimilmente la vita di coloro che ha più a cuore: gli anziani.
Esiste tuttavia una fetta di Umanità che rifiuta questa utopia, in quanto la ritiene una distopia grave e pericolosa.
BALIA ha nascosto il Passato ai suoi Assistiti, ma qualcuno di questi ha conservato i propri ricordi in un diario e decide di trascriverli in una rischiosa autobiografia. Potranno, questi ricordi, ripristinare negli Assistiti quell'orgoglio di vivere ormai sopito? E a che prezzo?
Di Ida Dainese e Massimo Baglione.
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Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.
Gare letterarie stagionali - annuario n° 1 (2018 - 2019)
Le Gare letterarie stagionali sono concorsi a partecipazione libera, gratuiti, dove chiunque può mettersi alla prova nel forum di BraviAutori.it, divertirsi, conoscersi e, perché no, anche imparare qualcosa. I migliori testi delle Gare vengono pubblicati nei rispettivi ebook gratuiti i quali, a ogni ciclo di stagioni, diventano un'antologia annuale come questa che state per leggere.
A cura di Massimo Baglione.
Contiene opere di: Alessandro Mazzi, Angelo Ciola, Aurora Gallo, Ida Dainese, Carlo Celenza, Carol Bi, Daniele Missiroli, Draper, Edoardo Prati, Fabrizio Bonati, Fausto Scatoli, Gabriele Ludovici, L.Grisolia, Laura Traverso, Liliana Tuozzo, Lodovico, Marco Daniele, Namio Intile, N.B. Panigale, Nunzio Campanelli, Pierluigi, Roberto Bonfanti, Seira Katsuto, Selene Barblan, SmilingRedSkeleton, Stefano Giraldi Ceneda, Teseo Tesei, Tiziano Legati, Tiziana Emanuele.
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Gara di primavera 2024 - La cantautrice calva - e gli altri racconti
A cura di Massimo Baglione.
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Calendario BraviAutori.it "Year-end writer" 2019 - (a colori)
A cura di Tullio Aragona.
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La Gara 25 - Dietro la maschera!
A cura di Morgana Bart e Tullio Aragona.
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