Perseus

Spazio dedicato alla Gara stagionale d'estate 2024.

Sondaggio

1 - non mi piace affatto
0
Nessun voto
2 - mi piace pochino
0
Nessun voto
3 - si lascia leggere
0
Nessun voto
4 - mi piace
0
Nessun voto
5 - mi piace tantissimo
0
Nessun voto
 
Voti totali: 0

Avatar utente
Marino Maiorino
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 758
Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
Località: Barcellona
Contatta:

Author's data

Perseus

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

leggi documento Spiacente ma, in questo browser, la lettura a voce non funziona.

Era diventata più allegra, la piccola Aithia, da quando la nonna le aveva raccontato di Medusa e della sua maschera. Era una gioia, ora, vederla giocare spensieratamente in ogni angolo del palazzo, una gioia che aveva toccato anche il cuore del valoroso padre.
«Viene su bene!» commentò laconico alla nonna della piccola, che così spesso badava alla bimba.
«La Dea la protegge!» rispose l’anziana, non volendo attribuirsi un merito che non sentiva proprio.
«Credete dunque che abbia fatto bene a regalarle quell’amuleto?» chiese dubbioso il guerriero, per il quale il mondo degli Dei, dei loro sacerdoti e della magia sacra, era avvolto da un perenne alone di incertezze.
«Hai fatto certamente bene!» rispose lei, celando dietro quella risposta sibillina un vasto sapere ormai prossimo alla scomparsa.
Aithia entrò nell’ambiente saltellando al ritmo di una canzone infantile, vide il genitore e gli corse incontro; ne abbracciò le gambe. «Padre!» esclamò.
L’uomo raccolse la figlia sotto le braccia e la sollevò col visino davanti al proprio. Si sentiva così fortunato! La strinse al petto con forza, ricambiando l’abbraccio e, mentre così la teneva, si voltò verso l’anziana e la guardò, cercando di comunicarle una gratitudine che quell’uomo d’armi non avrebbe saputo esprimere a parole.
L’anziana socchiuse lentamente gli occhi annuendo col capo, in segno di comprensione, poi Aithia si rigirò tra le braccia del padre allungando le proprie verso la nonna. «Giagia!» chiamò.
Il padre la depose al suolo, divertito. «No, no, piccola! La nonna non ce la fa, a tenerti in braccio!»
Aithia allungò la destra verso la mano della nonna e la invitò: «Andiamo a giocare, giagia?»
Era così bello, vedere la sua bimba giocare. La sua bimba… Per quanto tempo ancora? Anche se il confine coi barbari avesse retto tanto a lungo, sedici anni passano in fretta, poi un altro uomo…
Non volle pensarci: magari sarebbe stato un buon uomo, magari di una terra lontana, dove si diceva che la minaccia non era arrivata e i ragazzi si sposano in giovane età. Magari…

La fortezza era rude e severa, nelle sue forme, ma la fantasia di Aithia le aveva fatto trovare lì mille luoghi di nascoste avventure che lei viveva da sola, coi coetanei, o con la nonna, la quale sapeva ormai anticipare a cos’avrebbero giocato a seconda dell’angolo nel quale la nipotina l’avesse condotta.
Uno, in particolare, era il luogo della sapienza: un minuscolo vano in un torrione, dal quale si poteva gettare lo sguardo sul borgo interno attraverso una stretta feritoia. Due tavolette di legno appoggiate sulla viva pietra della struttura, curvate dagli anni alle intemperie, diventavano il comodo sedile dove la piccola e l’anziana si ritrovavano spesso faccia a faccia per rimandare le storie di tempi andati. Era conveniente, quando Aithia voleva tenere segreto qualcosa, condurre saltellando la nonna fin lassù, ma ultimamente l’anziana aveva cominciato a essere sospettosa: la nipotina aveva sviluppato una curiosità inesauribile, che spesso trascendeva i limiti che la stessa nonna aveva fissato per le conoscenze da trasmettere alla bimba.
Si accomodarono nel loro angolo nascosto. La nonna, con un po’ di fiato corto per l’impegnativa salita lungo tante scale erte e strette, sedette respirando affannosamente e chiese, con un guizzo di anticipazione negli occhi: «Allora, qual è la storia che vuoi ascoltare, questa volta?»
Aithia ci aveva girato intorno per molto tempo, ma avrebbe dovuto aspettarsi che prima o poi la nonna avrebbe capito il suo “gioco”. Vedendosi scoperta, decise che era giunto il momento di conoscere il prosieguo di quella vicenda che le era vietato anche solo menzionare.
«Volevo sapere che fu di Medusa, giagia», esordì. «Mi hai detto che divenne una grande guerriera, ma le storie raccontano che infine Perseus l’uccise. Ma Perseus era principe di Athene, e Athena gli aveva spiegato come vincere la gorgone! Com’è possibile che la Dea abbia fatto questo alla sua sacerdotessa?»
Un infantile sconcerto era apparso sul visino della bimba. Quello, più di ogni supplica, vinse le resistenze dell’anziana, già pronta a opporre un categorico no.
«Dovrò trovare le parole giuste, per raccontarlo a una piccina come te», commentò dubbiosa. «Vediamo… Dov’eravamo rimaste, l'ultima volta? Ah, sì: Medusa scese spesse volte in battaglia, e con la sua maschera di serpenti divenne leggenda, vero?»
«Sì, giagia! Che successe, poi?» esultò Aithia, che già non vedeva l’ora di proseguire quel racconto.
«Che succese…» La nonna sospirò, riandando a quei lontani eventi. «Il tempo passò. I mesi divennero anni, e Medusa era riuscita ad arginare l’invasione. Per un certo tempo ci fu pace al di qua delle montagne: i nemici non osavano aggredire le terre da lei protette. Tutto parve tornare all’antica tranquillità. Ma Medusa non era la Dea, ne era solo sacerdotessa, e la Dea ama sopra ogni cosa la Vita, Lei che la dà senza curarsi di altro accidente che di suscitarla dove può. In Medusa aveva suscitato Perseus», disse e tacque, aspettando l’ovvia reazione della nipotina.
«Ma… giagia! Tutti sanno che Perseus era figlio di Danae, che Zeus ebbe come pioggia d’oro nella torre di Argos nella quale l’aveva rinchiusa il padre Acrisio!»
La nonna sorrise sorniona. «Conveniente, non credi, che uno dei massimi eroi ateniesi, una città iona, sia nato ad Argo, una città degli invasori?»
La spiegazione non disse molto ad Aithia, che l’accantonò nella sua testolina tra le nozioni da approfondire con gli anni. La nonna intese l’impazienza della piccola e tentò di chiarire: «Sai che per Danae si fa il nome di due madri: Euridice e Aganippe. Non voglio perdere tempo a spiegarti perché non può essere Euridice, mi basta farti capire perché Danae e Aganippe sono in realtà una cosa sola con Medusa stessa: è vero che si parla di Aganippe come moglie di Acrisio, ma c’è un’altra Aganippe che io ti ho insegnato a venerare, perché è una cosa sola con Demeter, vero?»
La bimba si portò le mani alla bocca per la sorpresa, temendo di farsi scappare un urlo: ora tutto le era chiarissimo. «Giagia! Ma quell’Aganippe è raffigurata con la testa di giumenta e serpenti di gorgone nella criniera!» Gli occhi sbarrati dall’aver realizzato quel legame deliziarono la nonna: la sua piccina cresceva rapidamente anche in sapienza e intelligenza.
«Ma…» proseguì allora Aithia, sempre acutissima, «perché interpongono tante generazioni tra Aganippe e Perseus? Che bisogno c’è di riempire la storia di tanti personaggi inesistenti?»
«Tu l’hai spiegato prima: per te Perseus era nato ad Argos, non certo a Seriphos, un’insignificante isola iona, colonia di Athene, dove secondo gli argivi avrebbe preso terra Danae con suo figlio! Essi ammettono che sia cresciuto su un’isola iona perché non possono altrimenti dare coerenza agli eventi successi in seguito e il loro inganno sarebbe palese, ma lo fanno dando un garbo alla leggenda che la renda accettabile alle loro orecchie, attribuendosi la paternità dell’eroe!»
Ci fu un breve silenzio, mentre la bambina digeriva quelle nozioni, e poi la tanto temuta domanda: «Giagia, è per questo che il padre non vuole che mi racconti di Medusa? Lui è uno degli invasori? È un barbaro?»
C’era tutta la paura di perdere un essere amato, in quelle parole, l’anziana lo sapeva bene, ma ella era istruita a seguire altre vie, quelle della Dea, che non aveva bisogno di creare menzogne ad arte, né aveva nulla da nascondere. «Piccola mia, tuo padre ti ama, non è così?» rispose con tenerezza, accarezzandole le soffici gote. La bimba fece di sì col capo, mentre gli occhioni erano sul punto di scoppiare in lacrime.
«E allora cosa importa se sia un argivo o uno del popolo antico? Egli amava tua madre e ama te, ed è davvero un buon uomo. La Dea non ci insegna ad amare senza badare a nient’altro? Dunque non lasciarti sviare da altre considerazioni: quello non sarebbe il cammino della Dea. Ma comunque, se può esserti di conforto, sappi che tuo padre, sì, proprio tuo padre, è il frutto dell’improbabile unione tra il popolo antico e gli invasori. Lo vedi, ora quanto è saggia la Dea? Davvero per Lei nulla è impossibile, e può suscitare la Vita dove gli Uomini vedono solo morte».
Si sentì sollevata, la bimba, e poco a poco un sorriso di sollievo che divenne presto gioia le apparve sul viso. Tirò su col naso un paio di volte e deglutì, facendosi coraggio per ascoltare il resto del racconro.
«Ma ora basta con gli spiegoni», le disse la nonna, asciugandole gli occhi col pollice, «o non riusciremo a terminare mai questa storia!»
«No, aspetta!» l’interruppe ancora una volta Aithia. «Ma la pioggia d’oro, allora? E Zeus?»
L’anziana sorrise benevola. «Piccola, gli adulti sanno come nascono i bambini! La pioggia d’oro non è la peggior metafora per descrivere come un uomo diede un figlio a Medusa. Da loro nacque Perseus, e solo questo conta. Ti pare?»
«Hai ragione, giagia. Scusa, puoi andare avanti».
«Allora», riprese la nonna. «In un’isola delle Kyklades, Medusa diede alla luce Perseus, che fu cresciuto da Dyktis, il pescatore, “come se fosse suo proprio figlio”, dicono le leggende. Conosciamo abbastanza del popolo antico e delle sue usanze, del fatto che il matrimonio presso di loro non durasse per forza tutta la vita, quindi la cosa non ci meraviglia più di tanto, vero?»
La piccola si produsse in un ampio gesto di assenso col capo.
«E ora, come ben sai, si dice che Perseus fu mandato a prendere la testa di Medusa, ovvero la maschera indossata dalla madre. Se hai seguito quanto ti ho detto fino ad ora, la cosa potrà sembrarti strana, ma la vera storia differisce un po’ da quanto si dice.
«Era un uomo fatto, Perseus. Aveva abbastanza anni per diventare un eroe e prendere il posto della madre che, nel frattempo, era invecchiata: di fatto, aveva una quindicina d’anni meno di me».
«Ma giagia!» Esplose indignata la bambina. «Tu non sei vecchia! Io li vedo, gli uomini, quando ti guardano!» Si fermò all’istante, forse aveva detto qualcosa che non doveva, forse aveva mancato di rispetto all’anziana.
La quale sgranò gli occhi per la sorpresa, poi scoppiò a ridere come raramente le era capitato di fare: che nipote sveglia e impertinente, le era capitata!
«Così sia finché piaccia alla Dea!» rispose la nonna. «Ma una cosa è sembrare avvenenti, altra è imbracciare un’arma e guidare un esercito, e Medusa sentiva quella fatica ogni giorno di più. Anche se la gran parte delle volte la sua apparizione sul campo di battaglia era solo una messinscena per scoraggiare i nemici, col tempo si era dotata di un grande scudo, luminoso e scintillante affinché fosse riconoscibile da lontano, di una robusta lancia, e la maschera l’aveva fatta montare su di un elmo. Così bardata, correva a portare il proprio conforto da un punto all’altro dei campi di battaglia. Ma sebbene sapesse che quello sforzo andava fatto, sentiva approssimarsi il giorno in cui il suo piede sarebbe inciampato sotto tanto peso, e il nemico avrebbe rivelato l’inganno. Non doveva accadere!
«Non doveva accadere, ma la vecchiaia incombe su tutti noi, e non aveva senso spendersi con tanto sforzo se un giorno tutto avesse dovuto essere reso vano da un passo malfermo. Allora pensò che Medusa, la mostruosa gorgone tanto temuta dagli invasori, avrebbe dovuto essere soppiantata da un eroe ancora più grande, ancora più temibile: qualcuno capace di vincere la stessa Medusa! Tutti i nemici sarebbero fuggiti al solo udirne il nome, e quel nome era Perseus».
Aithia strinse le palme delle mani sulle guance, producendosi in un “Oh!” di trepidante meraviglia, ma non osò emettere un suono per non interrompere la nonna.
«È vero che Perseus era andato in terre lontane», proseguì quella. «E in un certo senso, sì, ci era andato per “prendere la testa della Medusa”, per esercitarsi alle armi e poi prenderne il posto, sarebbe più giusto dire, insieme al padre.
«In questo punto, la leggenda non mente poi molto, quando narra di Dyktis e di Polidektes, sebbene essi siano infine la stessa persona: Dyktis, il padre di Perseus, e Polidektes, una corruzione di “i molti Dyktis”, i compatrioti di Dyktis che accompagnarono l’eroe nel suo viaggio. Ma che viaggio fu, quello, in realtà? Perseus andò sotto la guida del padre lontano da casa con un solo obiettivo: compiere azioni notevoli, accrescere così la fama propria e del proprio nome, “il distruttore di città”, e creare così la leggenda che oggi si tramanda».
La nonna diede il tempo alla piccola di fissare le nozioni che le aveva trasmesso. Quando lesse finalmente chiarezza nel suo visino, proseguì: «Per concludere la leggenda, manca ora un solo tassello…»
«L’uccisione di Medusa!» esclamò la bambina, in un misto tra impazienza e timore.
«L’uccisione di Medusa!» confermò la nonna, sorniona, battendo le mani.
«L’impresa fu preparata ad arte: dopo aver devastato diversi porti degli invasori, Dyktis diresse la rotta verso Sud. Di tanto in tanto faceva in modo che nuove, strabilianti notizie giungessero a proposito delle imprese che Perseus compiva lontano da casa, finché un giorno si sparse la voce che un ketos, un mostro marino, stava devastando le coste del lontano regno di Etiopia, e che solo il sacrificio della principessa Andromeda, “la protettrice di uomini”, avrebbe fermato il mostro. Ma le notizie non finivano qui: si diceva anche che Perseus aveva promesso al re di quelle terre di liberarlo dal flagello; avrebbe preso la testa della Medusa per fermare il ketos.
«Ora, piccola mia, capisci che “Andromeda” e “Medusa” sono in realtà lo stesso nome?» chiese l'anziana.
«Nonna, hai ragione!» rispose la bimba. «Se notizie del genere fossero giunte fin qui, a mio padre sarebbero sembrate uno di quegli strani messaggi che egli riceve dai confini, e che gli fanno decidere dove mandare rinforzi! “Il sacrificio di Andromeda” era dunque l’annuncio che Perseus sarebbe tornato per mettere in scena l’uccisione di Medusa!»
«Proprio così, Aithia, e il ketos da fermare non era altri che l’invasore. Tutte le voci, tutte le dicerie di quei giorni erano talmente incredibili che, dopo quegli eventi, la loro memoria restò e divenne la leggenda che tutti narrano, mentre dei fatti reali se ne tenne poco conto, e quelli si dimenticarono. La fantastica leggenda di Perseus che decapita la Medusa fu tutta una messinscena!!» confermò l'anziana.
«La prepararono nel minimo dettaglio: fu diffusa ad arte la voce che Athena stessa aveva spiegato a Perseus come vincere la gorgone, e che a tal uopo gli avesse persino prestato il proprio scudo! Ma tu sai, piccola mia, che quello era lo scudo che Medusa stessa usava!
«E giungiamo alla cosa che più ti ha sconvolto: secondo quel che si narra, la Dea della saggezza avrebbe istruito il condottiero a guardare l'immagine della Medusa solo nel riflesso di quell'oggetto prodigioso: in questo modo l'eroe non sarebbe stato convertito in pietra».
«Sì, giagia!» La bimba era di nuovo sul punto di scoppiare in lacrime, udendo quello che per lei era un tradimento in piena regola. «Ma che senso ha? Un volto mostruoso non spaventa di meno se lo guardo riflesso in uno specchio!»
«Così è, piccola mia», confermò la nonna, «ma ormai dovresti aver capito chi parlava per bocca di Athena».
Aithia, cogliendo finalmente l’ultimo elemento della trama, si portò le manine alla bocca per la sorpresa. Quella fu per lei una rivelazione. «Medusa! Medusa stessa mandò un messaggio a Perseus! Stavano coordinando l'azione, e lei gli disse come vincere!»
«Proprio così!» La nonna annuì profondamente due, tre volte.
«Ma che significava il “combattere allo specchio”?» chiese ancora la piccola, ormai impaziente di cogliere tutti i dettagli di quella storia. Gettò un'occhiata giù dal torrione, verso gli uomini che, nello stretto cortile della fortificazione, si esercitavano costantemente, ne osservò la formazione in falange… Lì, tra i più anziani, valorosi ed esperti, sulla destra dello schieramento, riconobbe l’elmo del padre, e colse anche lei il suggerimento. «Erano eserciti!» esplose trepidante. «Medusa disse a Perseus di disporre le proprie forze al contrario! Ma, mettendo gli uomini più forti sulla sinistra, quelli si sarebbero scontrati contro le truppe più forti della difesa! Sarebbe stata un'impresa disperata!»
«Bravissima, Aithia!» La nonna battè le mani una volta in segno di ammirazione. «Tuo padre sarebbe fiero di te! Lo scontro si svolse proprio così: Perseus e i suoi sembravano destinati a soccombere, quando presero terra e si trovarono l'enorme esercito dei difensori già pronto per la battaglia, coi migliori tra loro proprio sul suo fianco sinistro.
«Ma quella era anche la guardia personale di Medusa, i guerrieri che prendevano gli ordini direttamente da lei e, appena gli uomini di Perseus si mossero, lei ordinò la resa, accolse il figlio, gli consegnò il proprio elmo ornato di serpenti: la testa di Medusa era caduta!
«Il resto di quel grande esercito era più lontano dall'azione, vide solo il nemico incunearsi tra le proprie file e raccogliere quel successo disperato. La maggior parte di quegli uomini fuggì sconcertata, e ciò che raccontarono, l’eroe ateniese capace di uccidere la Medusa “guardandone il riflesso nello scudo di Athena”, divenne la leggenda che oggi tutti ripetono».
Un merlo volò sull'orlo della feritoia che dava sul borgo: nonna e nipote erano immobili, la piccola assorta a elaborare la storia appena udita, l'anziana pronta a cogliere una luce di comprensione nei suoi occhi. L'uccello ruotò il capo col becco giallo ora in un senso, ora nell'altro, con curiosità, finché la bimba si scosse e lui volò via fischiando, spaventato dal rapido movimento.
«Giagia, ma è una storia bellissima! E che fu di Perseus, poi? E di Medusa?» chiese la bimba.
«Raramente», rispose la nonna, «un inganno ha sortito un effetto così duraturo come quello ordito tra Medusa e il figlio, ma noi siamo stati fortunati. Il successo di quello stratagemma tenne gli invasori lontani dalle terre ora sotto la guida di un condottiero così temibile, un eroe così invincibile, per molti anni, ma di nuovo, il tempo…»
«Vuoi dire che anche Perseus invecchiò?» chiese Aithia.
«Naturalmente. E questa volta non sarebbe stato possibile ripetere lo stratagemma della volta precedente: troppo grande era il rischio che il nemico mangiasse la foglia. Giunto al massimo del proprio potere, Perseus approfittò della fama che ancora lo circondava per ribadire quanto grande fosse ancora l’appoggio degli Dei con un gesto che avrebbe fatto ricordare a tutti ciò di cui era stato capace: s'imbarcò per Athene e andò a restituire alla Dea lo scudo che gli aveva permesso di vincere Medusa, e a donarle la testa della gorgone. Fu una cerimonia grande e sfarzosa, se ne parlò per ogni dove.
«Infine, tornò in patria e cambiò nome: gli invasori non dovevano sapere dove egli riparasse, affinché la paura di imbattersi nel suo esercito li facesse desistere da ogni intenzione ostile, affinché quel timore vivesse anche dopo la sua morte».
«Perché, giagia, è morto, Perseus?» la piccola venne presa da una strana malinconia: avrebbe voluto vederlo, un eroe come Perseus, conoscerlo; magari sarebbe stato ospite del suo papà.
«No, fortunatamente, e ci protegge ancora, Aithia». C'era un che di sereno, in come la nonna le aveva risposto, che la bimba notò.
«Allora tu l'hai visto? L'hai conosciuto?» azzardò.
«Molto bene, piccola mia. E Dyktis, che fu come un padre per lui…» la serenità del volto dell'anziana si volse in dolcezza come se riassaporando carezze delle quali aveva sentito a lungo la mancanza, la voce le si ammorbidì come per un nodo in gola.
Aithia fu turbata dalla rivelazione, ma ne capì subito la portata. «Non ne farò parola con nessuno, giagia!» Era severa come se ispirata dalla Dea stessa.
«Sì, piccola, sì. Lo farai. A tempo debito, un giorno lo farai, perché se anche il ricordo dovesse scomparire, allora loro avrebbero davvero vinto, e né Medusa né Perseus sarebbero mai vissuti, e tu non vuoi che sia così».
«Allora dovrai insegnarmi, giagia, perché dovrò diventare forte, fortissima! Come te!» Saltò al collo dell'anziana e l'abbracciò, consapevole di votarsi a un'impresa troppo grande per una bambina.
«E saggia, sapientissima, piccola mia. Finché ci sarò, questo è quello che faremo: prepareremo il tempo del ritorno della Dea».
In quel momento, oltre le montagne, un grande esercito con picche di bronzo si stava riunendo.
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

Immagine
Immagine

ImmagineRacconti alla Luce della Luna

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Yakamoz
rank (info):
Pubblicista
Messaggi: 74
Iscritto il: 04/03/2024, 10:51

Author's data

Re: Perseus

Messaggio da leggere da Yakamoz »

Ciao Maiorino! Sei nuovo? (pazzeco!)
Sono contento che ci sei anche tu in questa gara.
Ti ho dato pure 5 ma non funziona! Che sfortuna!

Leggiucchiato in realtà. Molto più completo rispetto all'altro racconto dell'altra "gara".

Ciao, e buona… buona gara!
Avatar utente
Marino Maiorino
rank (info):
Terza pagina
Messaggi: 758
Iscritto il: 15/10/2012, 0:01
Località: Barcellona
Contatta:

Author's data

Re: Perseus

Messaggio da leggere da Marino Maiorino »

Ciao Antonio,
anche a me fa piacere rileggerti.
In realtà, i due racconti si completano (quasi, mancano alcuni dettagli che non sapevo come infilare), ma l'avevo anticipato. Mi fa piacere se, ampliando la prospettiva, il quadro si completa.
Un saluto e a presto
«Amare, sia per il corpo che per l'anima, significa creare nella bellezza» - Diotima

Immagine
Immagine

ImmagineRacconti alla Luce della Luna

Autore presente nei seguenti libri di BraviAutori.it:
Immagine Immagine

Autore presente nei seguenti ebook di BraviAutori.it:
Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine Immagine
Avatar utente
Massimo Baglione
rank (info):
Site Admin
Messaggi: 9618
Iscritto il: 11/04/2007, 12:20
Località: Belluno
Contatta:

Author's data

Re: Perseus

Messaggio da leggere da Massimo Baglione »

Yakamoz ha scritto: oggi, 11:14 Ti ho dato pure 5 ma non funziona! Che sfortuna!
Ho aggiunto il sondaggio per i voti.
Immagine

Immagine <<< io ero nel Club dei Recensori di BraviAutori.it.

Immagine

www.massimobaglione.org
Rispondi

Torna a “Gara d'estate, 2024”


Alcuni esempi di nostri libri autoprodotti:


Biblioteca labirinto

Biblioteca labirinto

Cinque scaffali di opere concatenate per raccontare libri, biblioteche e personaggi letterari

Riportare la lettura e la biblioteca al centro dell'attenzione dovrebbe essere un dovere di ciascuno di noi. Se in qualche misura ci riesce una raccolta di racconti non si può che gioirne, nella speranza che possa essere contagioso, come deve esserlo tutto ciò che ci spinge a riflettere e a interrogarci sull'essenza del nostro esistere.
A cura di Lorenzo Pompeo e Massimo Baglione.
introduzione del Prof. Gabriele Mazzitelli.

Contiene opere di: nwAlberto De Paulis, Monica Porta, nwLorenzo Pompeo, nwClaudio Lei, nwNunzio Campanelli, nwVittoria Tomasi, Cristina Cornelio, Marco Vecchi, Antonella Pighin, Nadia Tibaudo, nwSonia Piras, nwUmberto Pasqui, nwDesirée Ferrarese.

Vedi nwANTEPRIMA (211,75 KB scaricato 211 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon



Human Take Away

Human Take Away

Umani da asporto

"Human Take Away" è un racconto corale dove gli autori Alessandro Napolitano e Massimo Baglione hanno immaginato una prospettiva insolita per un contatto alieno. In questo testo non è stata ideata chissà quale novità letteraria, né gli autori si sono ispirati a un particolare film, libro o videogioco già visti o letti. La loro è una storia che gli è piaciuto scrivere assieme, per divertirsi e, soprattutto, per vincere l'Adunanza letteraria del 2011, organizzata da BraviAutori.it. Se con la narrazione si sono involontariamente avvicinati troppo a storie già famose, affermano, non era voluto. Desiderano solo che vi gustiate l'avventura senza scervellarvi troppo sul come gli sia venuta in mente.

Vedi nwANTEPRIMA (497,36 KB scaricato 501 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon

Nota: questo libro non proviene dai nostri concorsi ma è opera di uno o più soci fondatori dell'Associazione culturale.



256K

256K

256 racconti da 1024 Karatteri

Raccolta delle migliori opere che hanno partecipato alla selezione per l'antologia 256K. Ci sono 256 racconti da non più di 1024 battute. A chiudere l'antologia c'è un bellissimo racconto del maestro della fantascienza italiana Valerio Evangelisti. Ogni pagina, è corredata da una cronologia dei vecchi computer dagli anni '50 agli '80. A ogni autore è stato inoltre assegnato un QR Code. Da non perdere!
A cura di Massimo Baglione e Massimo Fabrizi
con la partecipazione di: Alessandro Napolitano e Paolo Oddone.

Contiene opere di: Alberto Tristano, nwRoberto Guarnieri, Ramona Cannatelli, nwSer Stefano, Giorgio Aprile, Gianluca Santini, Matteo Mancini, Giorgia Rebecca Gironi, nwMariella Vallesi, Tommaso Chimenti, Diego Salvadori, Giulia Conti, Beatrice Traversin, Maria Cristina Biasoli, Massimiliano Campo, Il Cazzaro di 6502, Polissena Cerolini, Patrizia Birtolo, Paolo Capponi, Paolo Cavicchi, nwLuca Romanello, Igor Lampis, Diego Di Dio, Leonardo Boselli, David Parronchi, VS, Antonella Tissot, nwSam L. Basie, nwAnnamaria Trevale, Bruno Ugioli, Ilaria Spes, nwBruno Elpis, nwMassimiliano Prandini, Andrea Marà, Riccardo Fumagalli, Joshi Spawnbrød, Daniele Picciuti, Gian Filippo Pizzo, Flavio Valerio Nervi, Ermanno Volterrani, nwManuela Costantini, nwMatteo Carriero, Eva Bassa, nwLorenzo Pompeo, nwAndrea Andreoni, Valeria Esposito, Stefano Caranti, Riccardo Carli Ballola, Stefano Pierini, Giuseppe Troccoli, Francesco Scardone, Andrea Cavallini, Alice Chimera, nwCosimo Vitiello, Mariaeleonora Damato, Stefano Mallus, Sergio Oricci, Michele Pacillo, Matteo Gambaro, nwAngela Di Salvo, Marco Migliori, Pietro Chiappelloni, Sergio Donato, Ivan Visini, Ottavia Piccolo, Ester Mistò, Alessandro Mascherpa, Gianmarco Amici, Raffaella Munno, Michele Campagna, nwDiego Bortolozzo, Lorenzo Davia, Marco Solo, Gianluca Gendusa, Caterina Venturi, Lorenzo Crescentini, Silvia Tessa, Simona Aiuti, Chiara Micheli, nwAnna Tasinato, Valentina Giuliani, Giulio D'Antona, Maria Francesca Cupane, Veruska Vertuani, Giacomo Scotti, Chiara Zanini, nwLorenzo Fontana, Tiziana Ritacco, Margherita Lamatrice, Aurora Torchia, nwLuigi Milani, Maurizio Brancaleoni, Gloria Scaioli, Filomena, Piergiorgio Annicchiarico, Morik Chadid, Chiara Perseghin, Massimo Ferri, nwSimone Messeri, Davide Dotto, Serena M. Barbacetto, Roberto Bernocco, Anthony Strange, Cristian Leonardi, Fabiola Lucidi, nwRoberto Bommarito, Antonio Russo De Vivo, Giacomo Gailli, Giovanni Duminuco, Federico Pergolini, Fabrizio Leonardi, Amigdala Pala, Natale Figura, nwCeleste Borrelli, Francesca Panzacchi, Andrea Basso, nwGiacomo Inches, nwUmberto Pasqui, Mario Frigerio, nwLuigi Bonaro, nwLuca Romani, Anna Toro, Giuseppe Varriale, nwMaria Lipartiti, Marco Battaglia, Arturo Caissut, Stefano Milighetti, Davide Berardi, Paolo Secondini, nwSusanna Boccalari, Andrea Indiano, Alexia Bianchini, Penelope Mistras, Anna Grieco, Samantha Baldin, Serena Bertogliatti, nwValentina Carnevale, Gloria Rochel, nwAndrea Leonelli, James Carroll Wish, Marco Ferrari, Giovanni Ferrari, nwMew Notice, Maurizio Vicedomini, nwParide Bastuello, Alessandra Lusso, Mirko Giacchetti, Francesco Manarini, Massimo Rodighiero, nwDaniela Piccoli, Alessandro Trapletti, nwMarco Tomasetto, nwConrad, Giovanni Sferro, nwMorgana Bart, Omar Spoti, Massimo Conti, Andrea Donaera, Roberto Alba, Libeth Libet, Angela Rosa, Valentina Coscia, Antonio Matera, Fabio Brusa, nwStefano Olivieri, nwIsabella Galeotti, Chiara de Iure, Ilaria Ranieri, Lorenzo Valle, Francesco Fortunato, Valentina Tesio, Elena Pantano, Maria Basilicata, Antonio Costantini, Riccardo Delli Ponti, Giovanna Garofalo, nwEliseo Palumbo, Federica Neri, nwAlessandro Napolitano, Stefano Valente, Linda Bartalucci, nwLuisa Catapano, nwDiego Cocco, Riccardo Sartori, nwDario Degliuomini, nwGianni Giovannone, Nicola Fierro, Federico Marchionni, Romeo Mauro, Francesco Azzurli, Filippo Pirro, Luca Marinelli, Triptil Pazol, Marco Sartori, nwIunio Marcello Clementi, Maria Lucia Nosi, Valentina Vincenzini, Jacopo Mariani, Diletta Fabiani, Lodovico Ferrari, Paolo Franchini, nwTullio Aragona, Davide Corvaglia, Davide Figliolini, Beniamino Franceschini, Roberto Napolitano, Valeria Barbera, Federico Falcone, Stefano Meglioraldi, Eugenia Bartoccini, Andrea Gatto, Sonia Galdeman, Filomena Caddeo, Dario D'Alfonso, Chantal Frattini, Viola Cappelletti, Maria Stella Rossi, Serena Rosata, Francesco Di Mento, Giuseppe Sciara, Mario Calcagno, Tanja Sartori, Andrea Giansanti, Lorenzo Pedrazzi, Alessio Negri Zingg, Ester Trasforini, Daniele Miglio, Viola Killerqueen Lodato, Delos Veronesi, Giuseppe De Paolis, nwDiego Capani, Stefano Colombo, Aislinn, nwMarco Marulli, Sanrei, Emanuele Crocetti, Andrea Borla, Elena Noseda, Anna Notti, Andreea Elena Stanica, Marina Priorini, Lucia Coluccia, nwSimone Babini, Fiorenzo Catanzaro, Francesco Mastinu, Cristina Cornelio, nwRoberto Paradiso, Andrea Avvenengo, Maria Boffini, Mara Bomben, Alex Panigada, Federico Iarlori, Marika Bernard, Alessandra Ronconi, Francesco Danelli, Gabriele Nannetti, Salvatore Ingrosso, Paolo Oddone, Valerio Evangelisti.

Vedi nwANTEPRIMA (566,01 KB scaricato 933 volte).

nwinfo e commenti

compralo su   amazon






Alcuni esempi di nostri ebook gratuiti:


Gara d'inverno 2019-2020 - La luce dell'Est, e gli altri racconti

Gara d'inverno 2019-2020 - La luce dell'Est, e gli altri racconti

(inverno 2019-2020, 60 pagine, 949,50 KB)

Autori partecipanti: nwGiorgio Leone, nwEliseo Palumbo, nwAndr60, nwGoliarda Rondone, nwRoberto Ballardini, nwAlessandro Mazzi, nwGiampiero, nwTeseo Tesei, nwAthosg, nwRoberto Bonfanti, nwCarol Bi, nwFausto Scatoli, nwLaura Traverso, nwSonia85,
A cura di Massimo Baglione.
Scarica questo testo in formato PDF (949,50 KB) - scaricato 102 volte.
oppure in formato EPUB (351,88 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 53 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 66 - Onirica

La Gara 66 - Onirica

(settembre/ottobre 2017, 30 pagine, 1,04 MB)

Autori partecipanti: Massimo Tivoli, nwAngela Catalini, nwEnrico Gallerati, nwMastronxo, nwRoberta Michelini, nwLodovico, nwDaniele Missiroli, nwIlaria Rucco, nwPatrizia Chini, nwNunzio Campanelli, nwFabrizio Bonati, nwIda Dainese, nwMichele,
A cura di Ser Stefano.
Scarica questo testo in formato PDF (1,04 MB) - scaricato 123 volte.
oppure in formato EPUB (1,52 MB) (nwvedi anteprima) - scaricato 115 volte..
nwLascia un commento.

La Gara 48 - Stelle

La Gara 48 - Stelle

(settembre/ottobre 2014, 34 pagine, 799,91 KB)

Autori partecipanti: nwMaddalena Cafaro, nwNunzio Campanelli, nwStella_decadente, nwMarina Paolucci, nwUmberto Pasqui, nwPatrizia Chini, nwAnnamaria Vernuccio, nwPaolo Ninzatti, nwLodovico,
A cura di Marina Paolucci (con la supervisione di Lodovico Ferrari).
Scarica questo testo in formato PDF (799,91 KB) - scaricato 155 volte.
oppure in formato EPUB (380,91 KB) (nwvedi anteprima) - scaricato 237 volte..
nwLascia un commento.