Considerato il ragguardevole numero di morti, moribondi e malati che popolano i racconti di questa gara (a partire dal mio), direi che la si potrebbe tranquillamente ribattezzare “Sotto il cielo di novembre”. A conti fatti ne vien fuori una visione ben poco convenzionale e vacanziera del mese delle ferie per eccellenza. Quanta sofferenza in questo agosto!
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Leopardi, in confronto, era un tipo allegro!
Non sono certa di avere interpretato correttamente i testi, alcuni sono piuttosto oscuri. Però, meno un testo è chiaro, più ampia è la possibilità, da parte del lettore, di attribuirgli significati diversi, il che non è necessariamente un male.
SOTTO IL SOLE D’AGOSTO, Anna Maria Vernuccio
VOTO: 3
La vacanza-tipo di una famiglia italiana, tra code in autostrada, piccoli contrasti, incomprensioni, musi lunghi. I figli adolescenti che vogliono fare di testa loro, mai contenti. Poi, l’impatto con una realtà diversa - quella di un gruppo di migranti appena sbarcati - e il contatto diretto con i veri drammi dell’esistenza fanno vedere tutto in una luce diversa e permettono di rendersi conto dell’inestimabile valore di ciò che si possiede. Insomma, una piccola riflessione morale, un invito ad apprezzare il bene che si ha. Però secondo me sul piano stilistico e letterario il testo non decolla. Rimane intrappolato in una prosa prevedibile e non sempre curata nella forma ( per esempio: perché i due punti dopo “i miei figli”?).
ACHERONTE, Alberto Tivoli
Voto: 5
Una cattedrale nel deserto, sopravvissuta alla sua stessa ragion d’essere, che nessuno ricorda più, forse perché non c’è. Tra gigantesche macchine roventi e rugginose si muovono uomini evanescenti, controllori di impianti fantomatici, sospesi in un miraggio, in un senso d’irrealtà esasperato dal caldo infernale di Acheronte, l’anticiclone africano che rende irrespirabile l’aria e ancor più allucinante l’assurdo. Efficaci le immagini e l’atmosfera, rese con uno stile personale, surreale e visionario.
GRANDI VIAGGI PERSEIDE CORPORATION, Angelo Manarola
Voto: 4,5
Nella notte di San Lorenzo gli umani sono tutti a naso in su a contemplare lo spettacolo delle stalle cadenti. Non sanno che si tratta di un flusso di veicoli extragalattici che trasportano turisti alieni sul pianeta azzurro. L’idea è carina, intrigante. Ma non è tutto. Grazie a una diversa taratura della percezione temporale, in quelli che sono i pochi giorni di visita gli ospiti possono assistere in presa diretta a eventi che per noi hanno la durata delle ere geologiche e farsi un’idea delle stranezze di cui è capace Homo Sapiens. Racconto breve ma denso, peccato che ci siano alcune sviste di tipo formale (per esempio, non c’è concordanza tra l’espressione “odiarsi l’un l’altro” e il relativo soggetto, la razza).
STELLE D’AGOSTO, Ida Dainese
Voto: 4
La morte non conosce ferie, colpisce anche in agosto. Basta leggere le cronache. Basta alzare lo sguardo verso il cielo stellato. Racconto scorrevole, ben costruito, equilibrato. Si legge volentieri. L’effetto però è “tiepido”. Non incanta, non stupisce, non emoziona. Comunque carino.
ESTATE NEVROTICA, Skyla 74
Voto: 5
Una donna nevrotica come tante, con l’autostima incollata sotto i tacchi, alle prese con un cane, una vicina malata di cancro, genitori che reclamano la visita di rito in un agosto dalle temperature africane. Il racconto è ben costruito, il ritmo sostenuto risucchia il lettore nel vortice di situazioni vissute con ansia, ma sdrammatizzate attraverso l’autoironia e una scrittura immediata e incisiva.
IL GUARDIANO DELLE STELLE, Nunzio Campanelli
Voto: 3,5
Racconto scorrevole. Il finale però mi lascia perplessa, forse mi è sfuggito qualcosa. Cosa sono queste stelle che si muovono in modo strano? Il testo allude a un mistero, crea l’attesa di qualcosa che poi sfuma in un nulla di fatto. Torno a dire, forse sono io a non aver capito, pur avendolo riletto più volte.
PROBLEMI, Patrizia Chini
Voto: 4
Insomma, pare che agosto, il mese delle sospirate ferie, sia tutto fuorché riposo. Impegni accantonati, stress che si accumula, una vita di fatiche, di scadenze e vacanze rimandate. Finché, in una camera mortuaria di un ospedale poco attrezzato, la sospirata pace arriva… Racconto non tradizionale, che rompe la successione cronologica dei fatti per affidarsi a pensieri e considerazioni a ruota libera. Forse l’uso della prima persona sarebbe stato più coinvolgente e immediato per il lettore.
OBLIVIO, Eliseo Palumbo
Voto: 2
Mmm… Troppi refusi: po, buon ora, del’auto, il cadavere “avvolto” da una pozza di sangue, una mano invisibile da una doppia mandata… più quelli già segnalati.
Inoltre non mi è chiara l’attinenza al tema agostano. Agosto è citato un paio di volte, ma una storia così va bene per tutte le stagioni.
UN’ESTATE INFERNALE, Giuseppe Ciaravolo
Voto: 2
Sulla falsariga dell’incipit della “Divina Commedia”, l’autore si diverte a raccontare una storiella assai meno edificante di quella vissuta dal sommo poeta. Gusto della parodia ed effetto comico sono costruiti attraverso la rima e il ritmo poetico, rima e ritmo che tuttavia spesso inciampano e si perdono, ora alludono al verso ora diventano prosa, spezzando e spazzando via ritmo e divertimento.