Ragazzi è la prima gara più veloce della luce e che ha mantenuto sempre alto il livello dei partecipanti (escluso naturalmente il mio che non posso valutare).
Detto questo passo ai commenti che ho preparato man mano.
1). Cosa sapremo dire di noi? Di Angelo Manarola
Voto: 4
Ѐ il racconto delle argomentazioni, veicolato attraverso una discussione in risposta alla domanda, sintetizzata già nel titolo: Cosa lasciare ai posteri perché possano conoscerci e ricordarci e quale strumento o modalità scegliere perché ciò che vogliamo resti di noi sia recapitato correttamente a chi ci succederà?
Sono tre menti brillanti di personaggi dell’epoca medioevale che dibattono l’argomento con richiami all’oscurantismo della chiesa cattolica e delle superstizioni intorno alla figura femminile. Il racconto è scorrevole, ben articolato e gradevole.
2). Jack’s time capsule di Giorgio Leone
Voto: 4,5
Ho apprezzato molto la storia e specialmente la seconda parte, un thriller, con suspance e colpi di scena, sembra di assistere alla proiezione di un film e per questo meriterebbe il massimo dei voti. La prima parte, buona comunque, l’avrei preferita più snella… con un po’ di dialogo.
4). “Noi siamo morti, voi siete vivi” di Alberto Tivoli
Voto: 4
Tre personaggi girando su una giostrina piena di ruggine nel cortile di una scuola devono partecipare a un concorso per una frase da inserire in una capsula del tempo pensata dal sindaco di una città che sicuramente è nei guai (che guai… non si sa) Sinceramente la prima lettura non mi ha entusiasmato perché forse non l’ho capito. Poi rileggendo il racconto ho trovato le tre frasi, da inviare al concorso per la lettera ai posteri, significative e una mi sembra più esplicita:
“A volte vorrei che una mente trascendente e razionale prendesse possesso della mia e mi guarisse”.
Sono tutti malati? Di malattie neurodegenerative per il notevole invecchiamento della popolazione e la diminuzione delle nascite? Quella scuola sembra abbandonata! È la fine della vita umana in quella città o su tutta la terra? Stimolante.
5). Una pillola amara di Carlocelenza
Voto: 3,5
La casa natale, una capsula del tempo ormai fatiscente, ammuffita che conserva i ricordi ma è da demolire. Questo compito ingrato tocca al proprietario, in incognito, che l’abbatte con la ruspa. Esegue il lavoro e sembra non avere emozioni. Ma alla fine quella “sembra una tomba appena ricoperta di terra in mezzo a un prato” racconta il dolore del protagonista nel sotterrare definitivamente qualche oscuro periodo del suo passato (potrebbe essere semplicemente un’infanzia o un’adolescenza triste o problematica?) Un testo in cui cercare le metafore della vita. Qualche refuso ortografico.
6). Un regalo da lontano Di Ida Dainese
Voto: 5
Mi ha commosso fino alle lacrime.
7). Il custode del tempo di NunzioCampanelli
Voto: 4
Un racconto che mi ha ricordato mia nonna che “sfasciava l’occhio cattivo” e che un giorno mi disse:
─ Vieni qua Patrizia, ti insegno come si fa.
Ma ero troppo piccola e ho solo un vago ricordo di quel fatto…
L’ho letto e apprezzato solo avrei preferito più essenziale la parte iniziale che si dilunga un po’…
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. Camere del tempo? di nembo13
Voto 3,5
Interessante l’utilizzazione del nostro Fibonacci (però perché un ibrido?) e della formula applicabile in molti ambiti della conoscenza. Il racconto presenta una terra distrutta dalla malvagità dell’uomo dove le piramidi s’innalzano ancora a testimoniarne la grandezza e l’intelligenza. Ma chi sono, allora, i turisti in visita alle piramidi?
Non mi è del tutto chiaro.